“Tutti ragazzi con un cuore incredibile”
A Ginevra contro il Lugano il Servette aveva totalizzato finora sette pareggi e una sconfitta. Domenica pomeriggio pareva la volta buona per incamerare la prima affermazione, anche alla luce del primo tempo terminato sul doppio vantaggio grazie al solito Bedia. Ma i ragazzi di René Weiler non hanno fatto i conti con i bianconeri che, seppur stanchi, largamente incompleti, feriti dal risultato e con un uomo in meno dal 65′ non hanno rinunciato a giocare. Anzi hanno messo a segno i gol del pareggio e cercato nei minuti di recupero addirittura il clamoroso colpaccio.
Reazione incredibile
Ovvio che ci sia soddisfazione nella parte dello Stade de Genève dove è situato lo spogliatoio del Lugano. La battaglia ha lasciato il segno sui volti ma c’è giustificato sollievo. Addirittura tra i cronisti presenti qualcuno sostiene che il punto sia stretto ai ticinesi. A Mattia Croci-Torti viene chiesto che valore abbia questo punto visto l’andamento del match.
“Ha un valore importante. In questo momento l’ultima partita del 2023 potevamo veramente mandarla in malora. Invece i ragazzi hanno dimostrato per l’ennesima volta un cuore incredibile. Alla pausa ho parlato di orgoglio e loro l’hanno messo in campo nei secondi 45′. Nel primo tempo eravamo molli, qualcosa non andava. Non si può sempre appigliarsi alla stanchezza mentale e fisica ci voleva una reazione di cuore. E penso che la squadra abbia avuto un’incredibile reazione di carattere e di gioco, abbiamo inchiodato il Servette nella sua metà campo e non abbiamo mai rischiato. In dieci abbiamo fatto qualcosa di eccezionale, da allenatore dico che è incredibile come la squadra abbia giostrato con un uomo in meno: in modo intelligente e senza dare occasioni agli avversari. Oggi veramente posso solo complimentarmi con tutti i ragazzi scesi in campo. Quando arrivi all’ultima partita di dicembre e giochi così vuol dire che sono ragazzi speciali”.
Ripartire dai 26 punti
-Considerando i tanti infortuni che hanno zavorrato la squadre e le fatiche degli impegni europei che peso hanno i 26 punti raggiunti in questo girone di andata?
“Più che i 26 punti la cosa incredibile è che dopo il secondo tour-de-force e la partita di Coppa a Losanna relativi infortuni, le cose non erano andate così bene. Sapevamo che in campionato dovevamo avere una reazione. Delle ultime cinque partite ne abbiamo vinte tre, pareggiata una e persa solo una. Significa che abbiamo mostrato con i fatti dove vogliamo giocare la fase finale: nei primi sei posti. Per poi andare a prendere le Coppe internazionali. Questi punti hanno un valore enorme, lo dico sempre ho avuto la fortuna di fare da assistente le altre due coppe europee e le cose non eran o mai andate così bene. I ragazzi quest’anno hanno dimostrato di essere veramente forti, non ho parole. La reazione mostrata oggi nel secondo tempo può far piacere a qualsiasi allenatore di qualsiasi squadra. Sono queste le soddisfazioni personali ma arriva tutto dal loro cuore. Andiamo in vacanza respirando un attivino perché è sempre importante andarci con un risultato positivo. E farlo in rimonta con davanti al Servette che è imbattuto da mesi, è bello.
Fare quadrato
-Hai preso in mano questa squadra da allenatore più giovane della Super League oggi sei il secondo più longevo e hai consolidato il Lugano nelle prime posizioni. Se ti guardi indietro a queste oltre cento panchine lo vedi il lavoro che hai fatto?
“Sono contento quando vedo la mia squadra giocare con questo carattere. Significa che riesco ancora a dare qualcosa ai miei giocatori. Sono soddisfatto di quello che abbiamo fatto in questa prima parte di stagione. Ho cercato di spingere tutti a dare il meglio qualunque fosse la competizione, non abbiamo mai mollato giocando sempre a testa alta. Ma in cuor mio ad inizio estate sapevo di quanto dura potesse essere a livello mentale e dal punto di vista nervoso. Non abbiamo mollato, era un challenge anche per me. Ci sono stati momenti nei quali avremmo potuto crollare, non l’ho fatto io e nemmeno la squadra. Abbiamo reagito nei momenti di difficoltà; adesso cerchiamo di recuperare gli infortunati, accogliamo Doumbia e vediamo di fare quadrato e di andare a prendere i posti che ci spettano in campionato”.
In corsa su due obiettivi
-Come lo vedi il futuro ancora con in mano questa squadra, come ti senti?
“Lo dico sempre sono contentissimo di allenare il Lugano. Ho un contratto di un anno e mezzo, sono felice tutti i giorni di venire al campo. Non mi mancano le motivazioni, quando ascolto le critiche lavoro ancora più forte. Il calcio è fatto di risultati. Noi cerchiamo di avere equilibrio quando facciamo le nostre valutazioni. La squadra qualche volta non ha giocato come piacerebbe a me ma abbiamo conquistato 26 punti, sappiamo che in campionato siamo lì e che in Coppa svizzera siamo ancora in corsa. Ce la giochiamo su due obiettivi. A metà stagione mi posso ritenere soddisfatto. Avremmo potuto fare di più ma siamo ancora lì a giocarcela ed è la cosa più importante”.
Sabba: montagne russe
Anche capitan Sabbatini conferma che quest’ultima partita è stata in linea con il girone di andata dei bianconeri. Squadra spesso in emergenza, sotto nel risultato che alla fine riesce però a strappare almeno un punto.
“E’ stata un’annata paragonabile alle montagne russe. Abbiamo ottenuto buoni risultati, poi prestazioni meno positive. Oggi sinceramente stavamo disputando un ottimo primo tempo, eravamo partiti bene ma poi a volte qualche piccolo errore ci penalizza. Ma alla fine abbiamo conquistato un punto molto importante su questo campo.”.
Crüs ci ha messo del suo
-Da quando siete tornati in Super League il maggior numero di punti lo avete ottenuto a tre riprese con Mattia Croci-Torti in panchina. Ci dici qualcosa del tecnico che vi ha guidato in 108 partite di SL e tu eri in campo in 106?
” Premesso che lo reputo un ottimo allenatore, lui rispetto ad altri ha avuto la fortuna di conoscere molti di noi già in precedenza. Ci ha messo del suo e quest’anno si è ritrovato una squadra cambiata parecchio con tanti elementi più giovani ma ha fatto le cose bene. C’è comunque ancora tanto da migliorare.”
Peccato per il pubblico
-E di questo stadio nel quale non perdete mai cosa ci dici?
“E’ un campo che ci porta bene, di solito contro il Servette facciamo bene anche a Cornaredo tranne l’ultima volta dove abbiamo fatto meglio ma abbiamo perso. Oggi sembrava come nei preliminari di Europa League vista la poca gente sugli spalti, era una sensazione strana. Speriamo che questi episodi non accadano più e che ci sia sempre tanta gente allo stadio.”