fbpx

Tami: altro punto prezioso e strameritato

Sentimenti ambivalenti nello spogliatoio bianconero dopo il pareggio di Thun. Da un lato la delusione per non aver chiuso la partita nel primo tempo quando sui piedi i ragazzi di Tami hanno avuto i palloni per mettere a segno, oltre a quella del vantaggio, almeno altre due reti. Dall’altro la soddisfazione per il punto raccolto -terzo risultato utile consecutivo in campionato- nonostante la stanchezza affiorata nel finale e il fatto che alcuni elementi fossero in campo non al meglio. Il tecnico di Minusio di fronte alla domanda classifica sui due punti persi o sul punto guadagnato risponde:

“Tutti i punti servono. La mia amarezza deriva dal fatto che fai un primo tempo come questo dove dovresti essere in vantaggio 3-0 e poi gestire la partita e invece vai alla pausa con un solo gol di vantaggio. Poi la gara  si è complicata perché ci è mancata chiaramente la lucidità: in questo senso devo fare un plauso ai ragazzi che hanno dato tutto; però quando la partita è diventata più maschia, da lotta, da palla lunga, da seconde palle, loro ci sguazzavano e noi, anche perché giovedì avevamo speso tanto, siamo andati un po’ in difficoltà dal punto di vista della lucidità e della freschezza atletica. Però ci siamo battuti come leoni. Avremmo addirittura potuto perdere, colmo della sfortuna, perché alla fine c’è stata una grossa occasione per loro.”

-Dalla tribuna Da Costa è sembrato incerto sul tiro che ha permesso al Thun di pareggiare. Valuterai la sua posizione?

“Ne ho parlato con lui perché so che i portieri quando fanno errori costano reti. Ci sta che  tu possa avere un periodo di sofferenza, ma l’importante sarebbe non subire gol e invece noi in questi frangenti  succede sempre qualcosa e prendiamo reti. Non ho rivisto il tiro ma live mi è parso incerto. Da Costa è  in un momento di difficoltà e dobbiamo capire come aiutarlo e come lui, che ha età ed esperienza, può  tirarsi fuori dal momento di appannamento dove non tutto gli riesce come d’abitudine”.

-E’ più la delusione di essere tornati ultimi o la soddisfazione di avere parecchie squadre a pochissima distanza?

“Due settimane fa, quindi non due mesi, avevamo davanti a noi degli impegni tremendi: Europa League, Sion, Lucerna, ancora EL e Thun. Potevamo trovarci veramente distaccati se le cose fossero andate male. Invece abbiamo raccolto un prezioso punto a Sion con una buona prestazione, un buon punto qui con un’altra bella prestazione nonostante il finale di sofferenza e i tre punti con il Lucerna. L’unica cosa che non mi piace è che a Sion siamo rimasti in dieci in una partita che stavamo dominando e anche qui avremmo dovuto chiuderla. Non capitalizziamo sufficientemente, concretizziamo troppo poco. Dobbiamo diventare più cattivi in area di rigore perché agli avversari bastano due mezze occasioni per castigarci.”

-Facciamo una battuta per sdrammatizzare: stavolta il terzino Mihajlovic  ha giocato in attacco?

“Penso che Bottani oggi ci sarebbe servito e l’intenzione era di schierare la squadra di Pilsen. La velocità e la tecnica di Mattia sarebbero state molto utili. Abbiamo fatto di tutto, lo abbiamo portato con noi e ancora stamattina  l’abbiamo sottoposto a un test ma non ce l’ha fatta.  La scelta di Dragan era dettata dal fatto che la fascia sinistra è la più forte del Thun con Spielmann e Facchinetti e alla fine si è rivelata una buona scelta perché a parte un episodio nel secondo tempo i due non si sono visti”.

-Chiedendo più all’uomo che all’allenatore: come hai vissuto queste ultime ore?

“Devi guardare avanti e mettere in primo piano il tuo compito e la squadra. Da ieri con lo staff eravamo concentrati  su questa partita, l’abbiamo preparata al meglio delle nostre possibilità, anche se mi rendo conto che qualche giocatore ha sofferto. Mi è piaciuto che non abbiano mollato e abbiano tutti stretto i denti. C’erano elementi come Gerndt  che si è messo a disposizione nonostante stesse male perché ha preso molti colpi in Cechia, Daprelà ha giocato con una caviglia che se la vedeste pensereste che non può scendere in campo. Tanti giocatori hanno veramente giocato in condizioni non eccellenti ma si sono buttati con coraggio nella mischia. Allenare il Lugano per me è una cosa piacevolissima, trovo gioia e passione nel dirigere questi ragazzi che sono seri e danno sempre il massimo. Poi facciamo ancora errori ma sono convinto che li metteremo a posto.”

-In questo tipo di partite dove prevale l’aspetto battagliero non vi manca a centrocampo un giocatore con queste caratteristiche di lotta e fisicità?

“Difficile a dirsi. Dovremmo cercare di continuare a giocare anche quando le cose diventano difficili. Ma oggi non riuscivamo più non per volontà ma un po’ per merito del Thun che l’ha messa sulla fisicità e un po’ per stanchezza fisica e mentale. Certi errori in uscita di solito non li commettiamo. Dobbiamo sempre cercare di giocare questo tipo di calcio, poi quando c’è da battagliare, battagliamo, ma è un momento della partita non possono essere 90′ così altrimenti soffriremmo sempre viste le nostre caratteristiche”.

Altri articoli

NewsPrima SquadraCalcio Svizzero
Thun-Lugano finale 1-1
NewsPrima SquadraCalcio Svizzero

Commenta l'articolo