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"Non sarà una partita scontata"

“Non sarà una partita scontata”

Mentre procede a spron battuto la prevendita dei biglietti per la finale di Coppa svizzera del 2 giugno (è già stata superata quota 11 mila), il girone per il titolo si Super League entra nel vivo. Giovedì alle 20.30 è in programma la terza partita che vedrà di fronte Lugano e Winterthur.  Le piogge torrenziali di mercoledì hanno reso quasi impraticabile il terreno di Cornaredo. Bisognerà vedere se le precipitazioni proseguiranno e con quale intensità per poter valutare la situazione.

Assenti Doumbia e Cimignani

La squadra si è allenata mercoledì mattina sotto la pioggia. Oltre ad Hajrizi, assente da tempo, ha saltato la seduta anche Doumbia che risente di un affaticamento muscolare dopo il match sul sintetico del Wankdorf e che non sarà convocato per la sfida col Winterthur.  Altro sicuro assente è Cimignani, squalificato.

Rilassamento sul piano nervoso

Nella tradizionale conferenza stampa della vigilia il tecnico Mattia Croci-Torti ha risposto inizialmente a una domanda concernente l’allenatore avversario Rahmen di cui è stata ufficializzata martedì la partenza a fine stagione verso l’YB. Pensi che le voci sul tecnico abbiano influenzato il rendimento del Winterthur che ha perso le ultime quattro partite?
“Non credo. I leoni hanno disputato una stagione straordinaria, sono una delle squadre che ha fatto più di quanto preventivato. Nessuno avrebbe mai pensato a un Winterthur che si giocasse sino all’ultimo minuto l’accesso alla finale di Coppa e che riuscisse a qualificarsi quasi senza problemi al Championship Group. Sono stati eccezionali e forse, dopo la sconfitta nella semifinale di Coppa, hanno subito un contraccolpo sul piano emotivo e nervoso.  Ritengo che domani   affronteremo una squadra che comunque ci terrà tantissimo a qualificarsi al quinto posto che significherebbe l’Europa. La questione dell’allenatore secondo me  non ha influito granché, più che altro c’è stato un evidente rilassamento dovuto a quella semifinale persa in malo modo negli ultimi minuti: in questi casi è veramente difficile reagire. Abbiamo visto anche il Servette quando è uscito dalla Conference League ai rigori quanto abbia fatto fatica nelle gare seguenti. L’aspetto nervoso è sempre importante ed è per quello che anch’io tenevo molto alla partita di sabato corso contro l’YB perché la sconfitta col San Gallo di sette giorni prima ci aveva fatto molto male.”

 

-Non credi che le voci su Rahmen abbiano influito sul rendimento recente del Winthi, quindi non dobbiamo preoccuparci nemmeno per il Lugano visti i rumor che ti riguardano?
“Non penso proprio. Come ho già detto due settimane fa tutti i ragazzi sono concentrati per raggiungere i due obiettivi stagionali e non dobbiamo perdere energie sulle voci di mercato dei giocatori che sono evidentemente in numero maggiore di quelle che riguardano l’allenatore che sono sotto traccia. Dobbiamo rimanere sul pezzo. Ho letto stamane che erano dieci anni che il campionato non era già aggiudicato dopo la 35.esima giornata. Vuol dire che abbiamo fatto qualcosa di importante ritardando l’incoronazione dell’YB. Ci rimangono poche percentuali di farcela e dobbiamo rimanere sul pezzo, il Servette l’abbiamo risuperato. E’ il momento nel quale dobbiamo cercare di restare concentrati sul Lugano. Poi per tutte le altre speculazioni di arrivi e partenze e sul vero calcio-mercato, ci sarà tempo e modo di parlarne dopo il 2 giugno”.

Focalizzati sul presente 

-Rimango in tema. Non è da tutti e non capita spesso di trovare il proprio nome su “Tuttosport” che è uno dei tre giornali top in Italia per quanto riguarda il calcio. Quanto è facile fare in pratica quello che dici e cioè: ho letto la notizia ma la lascio lì e non entra nella mia testa?
“Per me è facile. In questo momento  siamo già abbastanza sotto l’attenzione dei media, c’è una sovraesposizione. Ma ormai ci sono abituato da tre anni: quando raggiungi la finale di Coppa è così. Tutti sappiamo che riuscire a vincere il trofeo è qualcosa che rimarrebbe per sempre nella storia. Dunque l’attenzione e la concentrazione sono rivolte al Lugano e al percorso fatto dai ragazzi finora. Poi nel calcio le voci fanno parte del gioco. Sono sereno: ieri non ho fatto altro che pensare a chi dovrei mandare in campo contro il Winterthur. Non è facile attualmente allestire la formazione, sono tanti i giocatori che mi stanno fornendo risposte positive e grandi segnali. Avete visto sabato scorso un elemento come Marques che non giocava da un mese e mezzo disputare una gara incredibile. Dunque è sempre più difficile capire chi siano i giocatori migliori in questo momento e ciò anche in conseguenza della finale che abbiamo raggiunto. Alla fine tutti la vogliono giocare e danno il meglio in allenamento. Quindi la domanda ha un senso, quando vedi il tuo nome su “Tuttosport” ti fa piacere ma, ripeto, ieri ero fin troppo focalizzato sulla preparazione del match di domani che sarà molto difficile. Una partita per nulla scontata. Anche perché quando arrivi da quattro sconfitte consecutive come il Winthi ci vuoi mettere dei sentimenti come l’orgoglio. Ci attende un ostacolo duro verso gli obiettivi che abbiamo: anche il secondo posto in campionato sarebbe una cosa grande!.”

Le pressioni della storia

-Quando prima hai detto aspettiamo il 2 giugno e poi vediamo, pensavi anche alla tua di situazione, oppure il futuro l’hai già chiaro in mente e sarà ancora a Lugano anche il prossimo anno?
“Sono strafelice di essere l’allenatore di questo club e l’ho dichiarato tantissime volte in questa sede e altrove. Ho un altro anno di contratto. E’ giusto non pensare troppo in là ma focalizzarsi su quello che deve avvenire nelle prossime settimane. E’ un periodo troppo importante per permettersi di pensare a quello che accadrà l’anno prossimo, quali giocatori ci saranno, eccetera. Ho chiesto anche alla società di rimanere il più focalizzata possibile sul presente che si chiama Winterthur. Poi c’è questo appuntamento con la storia che fa gola a tutti e, non posso negarlo, alla vigilia ci saranno giorni di grande pressione anche per il sottoscritto.”

Molti bravi nelle ripartenze

-Al netto del secondo tempo del Wankdorf nel quale vi siete difesi senza mai panicare, nell’ultimo periodo è giusto dire che il Winterthur è stata la squadra che sul piano del gioco vi ha messo maggiormente in difficoltà?

“Ritengo che nella partita alla Schützenwiese, soprattutto nei primi 30 minuti, loro siano ripartiti veramente alla grande. Sapevamo che avrebbero potuto farlo ma sono stati molto bravi a livello individuale, nell’uno contro uno a saltarci spesso. Hanno questi giocatori che sono eccellenti quando si muovo tra le linee, penso a Lataief, a Di Giusto, a Burkart e Schneider. E’ una squadra brava a difendere ma che riparte forte. Quella è stata sicuramente la partita degli ultimi due mesi nella quale abbiamo fatto più fatica anche se siamo riusciti a pareggiarla. Abbiamo incontrato molte più difficoltà lì a Winterthur che qui in casa  nell’unica sconfitta stagionale contro il San Gallo.”

Celar prezioso oltre i gol

-Volevo parlare di Celar che negli ultimi due mesi ha trovato il so, su azione solo una volta. E’ un periodo sfortunato, è cambiato qualcosa nel vostro gioco o altro?

“Penso che gli attaccanti vivano di questi periodi. Ci sono momenti nei quali fai gol ogni volta che tocchi la palla e altri dove questa rete non viene. Ho appena letto una statistica su Lautaro Martinez che non segnava in campionato da due mesi e mezzo eppure è il capocannoniere in Italia. Però Zan è un ragazzo che ci ha dato tantissimo anche in questo periodo nel quale non ha trovato la via del gol su azione. I penalty realizzati sono sempre macigni fondamentali. Se siamo arrivati nuovamente in finale di Coppa è anche grazie a quello che ha fatto a Basilea nei quarti e all’assist e al gol in semifinale.  Siamo contenti di ciò che Celar da nel corso della partita, poi lui è il primo che si aspetta di segnare ogni volta. Speriamo che in queste ultime settimane trovi il gol ancora con frequenza”.

Grgic elemento importante

-A proposito di giocatori ti aspettavi che Anto Grgic rispondesse in modo tanto positivo?

“Per me è facile rispondere di sì. Dopo la prima amichevole estiva contro il Bellinzona a Bioggio avevo dichiarato che il suo arrivo era importante, Grgic è un elemento che fa giocare bene le squadre. Mi era sempre piaciuto da avversario ed ero convinto che arrivasse a Lugano con la fame giusta. Dopo la retrocessione a Sion era un ragazzo desideroso di mettersi in mostra, l’ha fatto con grande umiltà e sono contento perché ultimamente ha alzato il suo livello di gioco. Non sono sorpreso ma soddisfatto per come abbia saputo reagire dopo la brutta stagione in Vallese.”

Bislimi da Europeo

-Secondo te Bislimi andrà all’Europeo?

“Lo spero. Come auspico che tutti i nostri giocatori possano avere la fortuna di partecipare a questi grandi eventi. Nei due anni trascorsi a Lugano Uran è diventato un giocatore completamente diverso, soprattutto sul piano della personalità e delle scelte in campo.  E’ un giocatore che, grazie anche a un percorso europeo, ha preso più fiducia nei suoi mezzi. Ultimamente sta veramente giocando un bel calcio. Hai fatto il nome di due centrocampisti, ma è giusto sottolineare che per loro è facile giostrare in un contesto, quello di quest’anno, nel quale tutti si sentono protagonisti e cercano di dare il loro meglio. E’ anche sbagliato da parte mia elogiare i singoli: è proprio lo spirito che ha questa squadra che aiuta i componenti a esprimersi meglio a livello individuale. Noi siamo qui per fare sì che i nostri ragazzi possano partecipare all’Europeo, alla Coppa d’Africa o ai Giochi Olimpici (come El Wafi). Speriamo che tutti possano esaudire gli obiettivi individuali oltre a quelli collettivi”,

Cornaredo assorbe bene

-Come sono le condizioni del terreno di Cornaredo?
“Il campo in queste settimane è uno spettacolo. Nelle ultime ore ha però piovuto tantissimo e stamattina si faceva veramente fatica ad allenarsi. Però già quando affrontammo l’YB non appena smette di piovere il terreno assorbe benissimo. Non penso che ci siano problemi per la partita di domani in quanto Cornaredo, dopo l’inverno,  è tornato ad essere un campo fantastico.”

Strutture fondamentali

-Ieri in un’intervista Martin Blaser ha dichiarato che l’ideale sarebbe vincere il campionato nel 2026; la pensi anche tu così o pensi che ci si possa arrivare prima?

“Ho sempre detto che avremmo dovuto farci trovare pronti qualora una delle big non facesse quello che deve fare ed è quanto che abbiamo cercato di fare anche quest’anno. Le parole del nostro CEO -che ha anche detto che se dovesse arrivare il titolo prima sarebbe molto facile- erano più rivolte a una questione strutturale. E’ difficile pensare al Lugano che vince il campionato allenandosi su un campo non a norma e che ha tribulato fino a un mese fa per trovare un’alternativa. Ricordo molto bene la telefonata di Martin Blaser e la sua gioia quando mi annunciò la possibilità di allenarci a Cadro. I trofei nascono dalla squadra e dallo staff ma quando si vogliono fare le cose bene e in modo duraturo ci vuole a monte una struttura ed è quello su cui lui sta lavorando e ci mette anima e cuore da due anni. Lo percepisco ogni volta che discuto con lui.”

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