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"Il destino è nelle nostre mani"

“Il destino è nelle nostre mani”

Domenica a Lucerna, nella giornata numero 32 di Super League, il Lugano dovrà fare a meno di parecchi titolari. Oltre agli infortunati di lungo corso Mai e Mahou mancheranno infatti Babic (fermo da tre settimane), Hajdari che si era fatto male a San Gallo e anche Daprelà uscito malconcio dalla partita di domenica scorsa contro il GC. A loro si aggiungerà capitan Sabbatini che ha ricevuto il quarto ammonimento. Venerdì, dopo l’allenamento mattutino, si è tenuta la tradizionale conferenza stampa di Mattia Croci-Torti.

Chi al posto di Sabbatini?

-In vista di domenica come si sostituisce Sabbatini che è stato sempre presente e tra i migliori in questa stagione. Inoltre tu dopo la partita di San Gallo avevi elogiato  la disponibilità di Bottani di giocare a centrocampo per dare una mano alla costruzione della manovra. Potrebbe essere Mattia il sostituto del capitano?

“Abbiamo diverse soluzioni: la prima è riportare Doumbia a centrocampo; l’anno scorso ha dimostrato di essere un giocatore chiave dello Zurigo proprio in questa zona del campo. Col ritorno dell’ivoriano nella sua posizione naturale avremmo già risolto tutti i problemi. Quanto a Bottani è un giocatore che più tocca palla e più riesce a far girare la squadra. Tante volte quest’anno, come nella partita contro il Sion,  l’ho anche sacrificato sull’esterno. E’ un giocatore -e l’ho sempre detto- che fa giocare meglio la squadra. Quando si abbassa ha maggiori possibilità di toccare palloni,  è un ruolo in cui era già stato schierato nella prima partita di quest’anno contro il Sion nel 4-3-3. E’ un ragazzo che giocando più arretrato ha maggiori possibilità di entrare nel gioco. E’ una carta che possiamo giocare in queste ultime partite”.

Molti attaccanti

-Se in difesa hai qualche problema in avanti invece hai l’imbarazzo della scelta. Qualcuno dovrà rimanere in panchina nel caso Celar torni titolare?
“Questa è una cosa positiva, com’è positivo per noi che il Lucerna abbia perso Sorgic per infortunio; avranno meno possibilità di noi in avanti pur avendo tantissimi giovani della U21 che gli stanno dando una mano, da Villiger ad altri. Noi attualmente abbiamo la fortuna di avere possibilità importanti anche dalla panchina. L’abbiamo visto in queste giornate quanto sia importante avere elementi che entrano e risolvono il match. Valenzuela con il Sion ha fatto gol da subentrante, Bislimi col San Gallo ha segnato poco dopo essere entrato. Stessa cosa sabato per Celar: al primo pallone che ha toccato ha segnato. Lo dico sempre nel calcio di oggi, con cinque cambi, avere una panchina di qualità ti può aiutare.  In difesa siamo tirati, ci inventeremo qualcosa cercando di trovare le soluzioni giuste. Mentre davanti stiamo bene, grazie a situazioni inaspettate: nessuno tre mesi fa si aspettava un Aliseda in questo stato o la maturità che Amoura ha mostrato nelle ultime settimane. Per non parlare di Steffen, che in questa sede ho sentito spesso criticare e che ci ha messo del suo per tornare a essere un elemento che fa giocate decisive: ha già all’attivo 9 assist e non sono pochi. Senza dimenticare Celar o Bottani, con lui in campo abbiamo vinto sia a Sion sia a San Gallo partite importanti. Bene che la squadra sia cresciuta, è in questo momento che si tirano le somme ed è meglio avere questi giocatori a disposizione adesso, meglio che non dorma la notte perché non so chi far giocare in attacco tra tutti gli elementi a disposizione che essere qui a dirci adesso cos mi invento lì davanti.?”

Non vedo l’ora

-In un articolo negli scorsi Luca Sciarini scriveva che questo “non è più il Lugano di Bottani”. Si percepisce in questo anche un aspetto positivo con i ragazzini che si entusiasmano anche per Aliseda, Celar e Amoura. Hai anche tu la sensazione che il Lugano non sia più visto colo come Bottani e anche a livello tecnico questo cambia qualcosa?

“Ci sono due cose: non devo tutte le volte venire qui a difendere Mattia perché io so quanto sia importante per la squadra e quanto sia importante nei miei pensieri tutti i giorni.  So che quando sta bene è un giocatore che tante volte ha fatto la differenza. Con me di partite vere ne ha sbagliate pochissime.  Inoltre è un ragazzo di grande generosità e disponibilità e l’ha confermato per l’ennesima volta la settimana scorsa a San Gallo quando ha giocato un tempo davanti alla difesa senza cambiare la sua mentalità e la voglia di giocare. Poi fa molto piacere, e mi riallaccio alle tue parole, che anche i ragazzi del settore giovanile o i giovani tifosi si emozionino a vedere giocare un Aliseda o un Amoura. Vuol dire che il tasso tecnico della squadra è cresciuto. L’anno scorso tante volte giocavamo con Celar, solo attaccante e Bottani dietro la punta. Quest’anno ci siamo permessi di andare a San Gallo e contro il Servette con quattro attaccanti; vuol dire che qualcosa stiamo cercando di fare. Alla fine sono quelli i giocatori che piacciono ai bambini. E’ bello riuscire a portare questo spettacolo a Cornaredo, ma non lo vedo come un passo indietro nei confronti di Bottani. Alla fine la gente si è riconosciuta tanto in lui perché era il ragazzo del posto e deve continuare a essere  così. Anche se è bello che tanti nuovi elementi inizino a farsi apprezzare, alla fine più entusiasmo c’è e meglio è per tutti. Sentire stamane il direttore Michele Campana dire che in una settimana abbiamo già venduto gli stessi biglietti di tutta la fase di avvicinamento dello scorso anno, mi riempie il cuore. Mi carica come una molla: non vedo l’ora di giocare la finale. Lo stesso dicasi per l’entusiasmo dei bambini, così alla fine non devo far stampare solo magliette di Bottani  o Sabbatini. Ieri me ne hanno chieste due di Belhadj e una di Aliseda e mi ha fatto piacere.”

Non rischiare Daprelà

Domenica mancherà anche Hajdari in difesa?

“Sì abbiamo fuori tutti i nostri difensori centrali Mai, Hajdari, Daprelà; l’unico in rosa è Hajrizi. Abbiamo però la possibilità di adattare Arigoni, di abbassare Doumbia, Facchinetti ha già dimostrato di poter giocare in una difesa a tre, inoltre con l’arrivo di Espinoza abbiamo un’alternativa sulla destra. Devo ancora scegliere al meglio e non so quale formazione metterò in campo. Daprelà era uscito malconcio dal match con il GC, ha provato sino a oggi ma abbiamo preferito rinunciare per non rischiare un eventuale infortunio muscolare più importante e perderlo magari sino alla fine della stagione.”

Difesa a quattro?

-Se sposterai Doumbia a centrocampo significa che dietro tornerete a difendere a quattro?

“E’ un’opzione. Abbiamo iniziato in questo modo la partita con il Servette, col Sion abbiamo vinto a quattro, col San Gallo prima di cambiare eravamo schierati a quattro in difesa. Vediamo qual è il miglior modo per fare male al Lucerna. E’ un avversario che quest’anno ha cambiato molte volte il modulo: hanno schierato spesso un trequartista e due punte, altre volte un numero dieci o il 4-3-3. Sicuramente è una squadra duttile contro la quale, almeno difensivamente, dobbiamo essere pronti a giocare con più varianti per non entrare in difficoltà.”

L’esempio di Lovric

-L’attualità di giovedì che ha visto il Napoli diventare campione d’Italia a Udine ha anche messo in luce per l’ennesima volta Sandi Lovric autore di un magnifico gol. Quanto sei orgoglioso di aver allenato il centrocampista sloveno?

“Lovric, e l’ho detto ultimamente in un’intervista, è un bel esempio da prendere per tutti i giocatori che arriveranno a Lugano o per i giovani che giocano attualmente nella nostra squadra. E’ un ragazzo che da noi ha faticato i primi due anni ma che poi al terzo è uscito alla grande. Dimostra come nel calcio non sia mai semplice ma che con il lavoro e il sacrificio si possono ottenere risultati. Ripeto: per noi è un ottimo biglietto da visita che dimostra come a Lugano si possa lavorare bene. E’ una società che può rappresentare un trampolino di lancio interessante.  Sandi non ha fatto come i giocatori che l’hanno preceduto (Crnigoj e Golemic) e cioè partire dalla cadetteria italiana ma si è subito imposto in Serie A. E’ un biglietto a visita che il club può presentare ai prossimi giocatori che arriveranno in Ticino e a quelli sui quali abbiamo investito la scorsa estate.”

Tempo di mercato

-Quanto pensi che influiranno,  in vista anche della finale di Coppa, le indiscrezioni di mercato degli ultimi giorni che vedrebbero l’YB interessato al vostro capo cannoniere Celar?

“Ho appena ricevuto tre foto riguardanti l’interessamento dell’Anderlecht per Amoura. E’ normale: sono giocatori interessanti e ci sta che in questo periodo ci siano voci di mercato. Però sono tutti giocatori professionisti con contratti ancora validi con il Lugano dunque non c’è nessun problema, qualora avessero richieste dovrebbero trattare con la nostra società. Gli obiettivi individuali in questo momento della stagione passano in secondo piano rispetto ai grandi obiettivi di squadra. La situazione è sotto controllo.”

Piedi per terra

-Nella tua avventura sulla panchina bianconera questo è il momento in cui senti attorno maggiore entusiasmo? Al di là dei risultati, della squadra che gioca bene, dei cinque gol rifilati alle cavallette, ci sono i 9000 e più biglietti già venduti per la finale di Coppa. E’ il momento più entusiasmante della tua carriera?

“La storia degli ultimi anni mi dice che dopo le semifinali di Coppa vinte c’è sempre tanto entusiasmo. Già l’anno corso si era percepito tanto calore ed è quello che stiamo sentendo anche stavolta. Le partite di Coppa svizzera sono a modo loro abbastanza epiche, già l’anno scorso eravamo stati raggiunti allo scadere ma poi ci siamo qualificati e lo stesso dicasi per la rimonta subita a Ginevra e per i calci di rigore che ne sono seguiti. Questo ha mostrato a tutti che siamo una squadra con un carattere incredibile, un gruppo che non vuole mollare mai e un po’ di entusiasmo l’abbiamo sicuramente generato. Vincere tre partite in una settimana inglese a me non era mai successo. C’è tanta euforia attorno a noi ma abbiamo i piedi bene ancorati per terra. Siamo consapevoli che adesso il destino è completamente nelle nostre mani. L’avevo detto ai ragazzi prima di queste tre partite: quella settimana ci giocavamo proprio quello. Adesso non dipendiamo da nessun altro, sappiamo che se facciamo i risultati che vogliamo arriviamo davanti a tutti (pur se dietro ovviamente all’YB).  Sappiamo inoltre che la finale di Coppa ce la possiamo giocare. Questa sensazione ha dato forza al gruppo”.

Paura di nessuno

-Non hai mai nascosto le ambizioni tue e quelle del tuo gruppo: con la voglia di andare sempre un passo oltre. Non hai mai avuto il retro pensiero di  di tenere un profilo più basso così che se le cose andassero male nessuno può rimproverarti nulla. Ci sono altri allenatori e altri ambienti che preferiscono stare un passo indietro e vedere un po’ cosa succede.

“Mi ricordo bene cosa successe a una conferenza stampa dello scorso anno quando mi chiedesti: “Croci se perdi la finale e arrivi quarto in campionato magari dicono che non sei un bravo allenatore”.  La mia risposta fu: “e se vinciamo cosa succede?”.  La verità è che non bisogna nascondersi mai. Siamo qui perché vogliamo ottenere die risultati. Non vengo tutti i giorni al campo per arrivare quinto o sesto in classifica e per farmi eliminare dal Winterthur, dal Sion o dal Servette in Coppa svizzera. Noi qua abbiamo un obiettivo preciso: vincere sempre.  Poi sappiamo che non lo possiamo sempre fare e che abbiamo dei limiti. Però non  vedo perché dovrei mandare dei messaggi di una persona che si accontenta o che ha timore. Io non ho paura di nessuno e cerco di trasmettere questo alla squadra. Poi so che posso perdere e che devo accettare la sconfitta. Però la mia squadra deve sempre pensare che abbiamo obiettivi alti, è la benzina che mi nutre quotidianamente. Se dovessi venire davanti a voi, che mi vedete un giorno sì e uno no, a nascondermi sarei un bugiardo. Preferisco essere sincero e poi eventualmente prendermi una bella suonata se le cose non vanno bene”.

Restare ambiziosi

-Dai dati pubblicati dalla SFL abbiamo capito che Joe Mansueto ha iniettato quest’anno nel club 15 o 16 milioni; solo sul mercato il Lugano ha speso più di cinque milioni, incassandone mezzo. In prospettiva questo ti spaventa un po’ perché arriverà il momento in cui bisognerà fare mercato in uscita e non solo in entrata dopo che i giocatori saranno stati valorizzati. In prospettiva l’idea di perdere elementi importanti ti disturba in qualche modo?

“Penso che se non disturba gli allenatori di YB e Basilea difficilmente può turbare il sottoscritto. Il nostro campionato è per sua natura un trampolino di lancio per teatri più speciali. Sappiamo che chi viene a Lugano  non lo fa per restare a lungo. Ma perché ha fame di migliorare e di diventare un giocatore importante per palcoscenici importanti. Per noi è essenziale che quella fame si trasformi in concentrazione, in attitudine, in voglia di fare risultato con il Lugano. Poi se chi arriva da noi fa un percorso di due o tre anni, aiutando questa squadra alla grande,  va benissimo. Come va bene per l’YB che lascia partire i vari Aebischer, Hefti, Ngameleu e ora Zesiger. Lo stesso Basilea ha ceduto fiori fiore di talenti. L’importante per me è che se riusciamo a fare queste operazioni il Lugano diventa appetitoso per tanti altri giovani di valore. Tante volte negli ultimi anni qualche prospetto ha rinunciato a venire da noi perché pensava che non fossimo una piazza nella quale si potesse fare il grande salto. Se portiamo qualche elemento in un ambiente più alto, si moltiplicherebbero gli aspetti positivi. Per me come allenatore è una gratificazione, vengo al campo per migliorare i ragazzi e vedo la loro partenza verso lidi importanti come una soddisfazione per me e per lo staff. Per la società è una soddisfazione aver scelto la persona giusta ma è gratificante anche per i compagni perché credetemi, e non riguarda solo Lovric, sono tanti i nostri ragazzi che seguono con piacere le gesta di chi è passato da qui. Dunque si possono creare dinamiche molto positive, l’importante -come ho detto in questi giorni- è che squadra e società vogliano rimanere ambiziose. che vuol dire vendere ma poi essere bravi a pescare altri talenti che aiutino il Lugano.”

 

 

 

 

 

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