In anteprima le prime foto del Libro "IIO Le Emozioni 1908 - 2018" 6

IIO – Le Emozioni 1908 – 2018

Una delle pagine più belle della Storia del nostro amato Football Club Lugano.

Abbiamo pensato di condividerla con tutti voi lettori, una delle 110 storie raccontate nel libro che in tantissimi hanno già acquistato.

E se non l’avete ancora fatto, in fondo alla pagina una offerta speciale in esclusiva 😉

 

 

IIO - Le Emozioni 1908 - 2018
Edo Carrasco Meazza

 

LA MAGICA SERATA DI SAN SIRO

Coppa UEFFA     Inter – Lugano

 

di EDO CARRASCO

Cornaredo, 13 settembre 1995, lo stadio è stracolmo di gente: bambini accompagnati dai genitori e tante donne, tutti entusiasti di vedere Roberto Carlos, Pagliuca, Bergomi, Carboni. Ma ci sono anche i tifosi bianconeri, quelli che sono sugli spalti per vedere il Lugano, quello con Galvao, Colombo, Walker (che beve latte e mangia tanta cioccolata), René Morf e tanti altri ticinesi.
Le nuvole in cielo non promettono nulla di buono, al pari dei pronostici che danno ai piccoli svizzeri poche chances. Ma prima di perderle, lo insegnano tutti gli allenatori, le partite sono da giocare.Fischio d’inizio. Siamo subito in palla, mentre l’Inter che arriva in Ticino conferma di essere una squadra in crisi.  In campo non si vedono grandi differenze. La partita comincia bene e sfioriamo il gol in alcune occasioni con Erceg, Gentizon e Shalimov (prestato proprio dall’Inter!).
Come spesso accade nel calcio, e contro l’andamento della partita, basta un’occasione ad un campione come Roberto Carlos per segnare su punizione.

La partita continua con il nostro sterile dominio. Fine del primo tempo, il tabellone segna zero a uno.
Il secondo tempo continua seguendo lo stesso copione, quando ecco che in scena entra l’alleata che non ti aspetti: la pioggia! Prendiamo coraggio. Tocca a me battere un calcio d’angolo. Tutti lasciano passare la palla in area e quasi facciamo gol.
Piove. Ancora un corner. Prendo la palla, la guardo, la bacio, le parlo. Piove. Piazzo la palla, faccio i passi indietro necessari. Piove tanto. Tiro. Calcio la palla con potenza e un effetto incredibile. Non piove, diluvia. Pagliuca esce dai pali, ma piove anche per lui. Gol! Uno a uno!

Corro come un matto al centro del campo, grido di felicità, mi butto per terra! Ma la partita non è finita e cerco di mantenere la concentrazione fino alla fine della partita. Al triplice fischio finale mi accorgo che ho fatto un gol importante. Penso al piccolo cileno, rifugiato politico, venuto da lontano… sono al settimo cielo, ma è solo la prima parte di un sogno che iniziamo a toccare con mano.

Il 27 settembre 1995 è in programma la partita di ritorno a San Siro, non proprio uno stadio di provincia.  La chiamano “la Scala del calcio” dove ci ha giocato gente come Meazza, Rivera, Platini, Maradona. Ma quel 27 settembre ci siamo anche noi, ragazzi della periferia di Milano, luganesi cresciuti a 70 km di distanza, arriviamo. Quella sera San Siro è semi vuoto (circa 20 mila spettatori). I tanti ticinesi arrivati per tifare sono convinti che probabilmente la serata sarà tranquilla per l’Inter e durissima per i bianconeri.

Fischio d’inizio. La partita è intensissima e noi a livello tattico ce la giochiamo correndo come matti. Il primo tempo passa senza emozioni. Rientriamo negli spogliatoi e anche in quelle situazioni hai il tempo per sentire il rumore della fama di chi ci è passato prima. Il secondo tempo riprende avaro di situazioni pericolose. Mister Morinini aveva preparato la partita in modo perfetto dal profilo tattico.

Ad un certo punto William Fornera “il rosso” mi passa vicino e mi dice: «Edo mancano dieci minuti, pensi che un colpo di fortuna possa arrivare ancora?». Ed io lo fisso negli occhi e gli dico: «Mah!»
Si arriva all’ottantaseiesimo. L’arbitro fischia un fallo a nostro favore fuori dall’area dei nerazzurri. Prendo la palla, la guardo, la fisso e la bacio (stavolta non le parlo), mi allaccio anche la scarpa, guardo Galvao e gli dico: “Vecchio schema Mauro!”.
Prendo la rincorsa. Le Lotto nere e verdi che indosso sono solide come l’acciaio. Imprimo alla palla un effetto leggero e, oggettivamente, parte una scarpata incredibile (voluta per ingannare gli avversari?). Il pallone parte e segue la sua traiettoria. Una, due, tre, quattro, cinque, sei paia di gambe (roba da guinness!) danzano attorno alla palla. Sembrano rincorrerla, sfiorarla, ma lei – la palla – continua la sua traiettoria, segue quella linea impressa con quello strano effetto, con quelle scarpe solide come l’acciaio. Le gambe lasciano passare il pallone verso Pagliuca. Lui, forse ancora abbagliato dalla partita a Lugano o forse confuso da quella selva di gambe, cerca di prendere la sfera con un’uscita solo in apparenza sicura. Lascia un fatale pertugio tra sé e il palo. Il tiro è più forte delle sue braccia, ed è… gooooool!

Inizio a correre come un pazzo sul prato di San Siro. Penso di aver percorso (con tempi da campionato del mondo di atletica) circa 1’500 metri. Una corsa attraverso lo stadio con una sola parola sulle labbra… che non si può ripetere…. diciamo che si potrebbe riassumere con un “cavoli che botta di fortuna!”.

La partita è finita, inizia una grande festa e il piccolo cileno e ticinese, con la maglia del piccolo Lugano che indossa da quando ha iniziato a giocare a calcio, ha segnato due gol alla grande Inter. Due reti che – ho imparato a rendermene conto nel corso degli anni – rimarranno nella storia.

 

Questo un piccolo esempio, uno dei 110 racconti del libro.

Se ancora non l’hai acquistato, ora è il momento giusto. Ancora per poco abbiamo deciso di rinnovare l’offerta dedicata ai nostri tifosi.

Direttamente online dallo shop della Fontana Edizioni, ecco il link per acquistare il Libro e riceverlo comodamente a casa!

 

ACQUISTA SUBITO IL LIBRO IIO – Le Emozioni 1908 – 2018

Clicca qui!

 

 

Altri articoli

NewsPrima Squadra
Pareggio (1-1) nel test con la Virtus Entella
Academy
TEAM 12 AD UN PASSO DAL SOGNO. 1

Commenta l'articolo