"Fame e sofferenza per far punti a Yverdon" 1

“Fame e sofferenza per far punti a Yverdon”

In casa bianconera si sperava che la pausa per le nazionali portasse una minima schiarita sul piano delle assenze per infortunio. CosΓ¬ non Γ¨ stato. Al recupero di Zan Celar ha fatto da contraltare l’infortunio muscolare patito con la nazionale portoghese U20 del terzino Martin Marques, che sarΓ   assente sino alla fine dell’andata. Per la partita di sabato a Yverdon mister Croci-Torti non potrΓ  quindi contare su sette  elementi della rosa: Aliseda, Bottani. Grgic, Marques, Osigwe, Valenzuela, e Vladi. 

Sette partite in 22 giorni

-La prima domanda rivolta all’allenatore del Lugano nella  conferenza stampa che venerdΓ¬ pomeriggio ha preceduto la partenza della squadra per la Romandia, ha riguardato l’imminente tour-de-force. Disputerete sette partite in 22 giorni: come vi apprestate a vivere questo nuovo ciclo infernale?

“Lo viviamo con la consapevolezza che dobbiamo dare tutto noi stessi al 100 per 100 per uscire bene da tutte le competizioni. In questo tuor-de-force mancherΓ  la Coppa svizzera prevista solo a febbraio. Ora dobbiamo pensare a conquistare piΓΉ punti possibili in campionato e a compiere un’impresa giovedΓ¬ in Norvegia. Abbiamo cercato di raccogliere tutte le energie positive che abbiamo e di metterle in campo giΓ  a partire da domani sera”.

Celar si Vladi no

 -Vladi che sembrava recuperabile non Γ¨ tra i convocati: ha avuto una ricaduta?
“No, abbiamo  cercato di forzarlo negli ultimi allenamenti per vedere se era possibile portarlo con  noi ma alla fine, visto che il ragazzo non si sente al 100 per 100, abbiamo deciso di non rischiarlo. Spiace non averlo recuperato, abbiamo perΓ² davanti almeno a disposizione, non so per quanti minuti, Zan Celar, in modo da avere con Babic due attaccanti in rosa.”

L’importanza di Mahou

-Hai sempre parlato bene di Mahou che finalmente sta tornando al cento per cento: Γ¨ una bella notizia?

“Riaverlo per me e per la stima che ho nel giocatore Γ¨ qualcosa di fantastico. Anche perchΓ© stiamo parlando di un elemento che Γ¨ stato fuori tanto e loro di solito hanno tantissima fame. Speriamo di vederla giΓ  da domani, ma l’avevamo  intravista nelle ultime partite. Non ha i novanta minuti nelle gambe, ma Γ¨ un giocatore che quando sta bene ha dimostrato che in Super League puΓ² fare la differenza. Inoltre, non lo nascondo, non avendo la possbilitΓ’ di schierarlo in Conference, sarΓ  un elemento importante per queste cinque partite di campionato”.

Niente alibi

-Discorso infortuni, avrai visto ieri sera la tabella proposta da “Fuorigioco”. Gli episodi negativi sono piΓΉ che raddoppiati. Hai qualche commento da fare al proposito?

“L’unica cosa che ho da dire in  merito Γ¨ che  di questa situazione parleremo tra tre settimane quando i fari saranno un po’ spenti. Adesso, come ho detto piΓΉ volte alla squadra, non dobbiamo cercare  di trovare scusanti, guardiamo a chi Γ¨ disponibile e vediamo di trovare tutte le energie possibili con i giocatori rimasti. Non cerchiamo alibi e scuse: gli elementi rimasti possono fare bene ed Γ¨ quello che ho sempre chiesto ai ragazzi, ho totale fiducia in tutti. Abbiamo recuperato anche mentalmente elementi come Adrian Durrer, Nkama  o lo stesso Mahou per il campionato. Dunque non lamentiamoci troppo, diamo fiducia a chi c’Γ¨ e come ho detto prima vediamo di fare piΓΉ punti possibili senza trovare l’alibi che Γ¨ sempre dietro l’angolo. E’ l’unica cosa che dobbiamo toglierci dalla testa in questo momento”.

A bocce ferme

-Confermi quindi che vi siederete attorno a un tavolo e analizzerete questa situazione?
“Noi questa cosa l’abbiamo sempre fatta. Ci sono situazioni che non sono andate come dovevano, non ci giriamo intorno, e dunque le guarderemo, le analizzeremo e cercheremo di fare in modo che non si ripetano nel girone di ritorno.”

L’amicizia con Mangiarratti

-Hai avuto modo di sentire Mangiarratti?
“Lo sento sempre e anche questa settimana ci siamo telefonati. Tanti non sanno che Alessandro per me Γ¨ una persona importante. Quando avevo 18 anni e ho rotto il crociato a Zurigo e lui giocava nella mia stessa squadra (il GC) Γ¨ stata la persona che mi ha accolto nella sua casa, che tante volte mi ha invitato a cena nel momento piΓΉ buio della convalescenza e adolescenza. Quindi sicuramente gli sarΓ² sempre grato per l’affetto che mi ha dato all’epoca.  Sono cose che rimangono per tutta la vita: ero in difficoltΓ , ero pieno di sogni al monenbto della partenza per Zurigo e li ho visti frantumarsi in un attimo con la rottura del legamento crociato. Mangiarratti c’Γ¨ stato da subito  e da allora siamo sempre rimasti in contatto. Sono molto contento che lui adesso abbia questa possibilitΓ , troppa gente si Γ¨ dimenticata di quello che aveva fatto col Vaduz quando si era qualificato in Conference League: un’impresa clamorosa scordata troppo in fretta. Poi, evidentemente, l’amicizia finisce domani alle 20.25 e ritornerΓ  forse alle 22.30 ma piΓΉ probabilmente qualche giorno dopo.”

Derby tra tecnici

-Per lui la partita col Lugano sarΓ  una sorta di derby?
“Sicuramente, com’era d’altronde giΓ  successo quando  Matteo Vanetta due anni fa sedeva sulla panchina dell’YB.  Avere due tecnici ticinesi che si confrontano in Super League Γ¨ una bella soddisfazione, Γ¨ normale che Ale ci tenga a far bene come ai tempi ci tenni io contro Vanetta e l’YB. Sono sfide nelle sfide, spero di trovare le chiavi per metterlo in difficoltΓ .”

Dispiacere sul piano umano

-C’Γ¨ un tema sul tavolo che non abbiamo ancora tirato fuori. Tra i tanti assenti all’allenamento di stamattina spiccava quello del “prof” Nicholas Townsend tuo braccio destro da tanto tempo qui a Lugano. Come hai metabolizzato la sua assenza e il fatto di non averlo piΓΉ seduto al fianco?

“La societΓ  giustamente ha raccomandato a tutti i dipendenti, giocatori compresi, di non commentare questa scelta. Si Γ¨ trattato di una decisione aziendale. L’unica cosa che posso fare Γ¨ parlare a livello umano. E’ normale che a livello personale sia un dispiacere, non devo dilungarmi. E’ una persona che con le sue spinte e con le sue provocazioni mi ha reso un allenatore  migliore  e anche una persona migliore. A livello umano posso solo ringraziarlo e non voglio aggiungere altro anche perchΓ© so com’Γ¨ fatto e che non desidera che si parli di lui. E’ un uomo che pensa sempre al bene comune. Non vederlo domani dietro di me farΓ  dispiacere.”

ToccherΓ  a Cao

-Ti sentirai piΓΉ solo in panchina?

“Mi sentirΓ² piΓΉ solo un attimo quando non  lo sentirΓ² piΓΉ stressarmi, vedrΓ² di chiedere a Cao non solo suggerimenti tattici ma anche di svegliarmi.

-Reagire positivamente

-Hai parlato di bene comune nel rapporto tra voi due. Ma è una situazione che va metabolizzata e ha avuto effetti collaterali anche nello spogliatoio, va gestita anche lì?

“Penso che Townsend sia stata una persona importante. I giocatori hanno avuto con lui un confronto proprio stamane e ho preferito non assistervi. E’ una cosa che va gestita come tante altre. E’ la vita che ci mette sempre a confronto con nuove sfide e sia il gruppo sia il sottoscritto dobbiamo reagire in  maniera positiva e anche questo ho chiesto alla squadra. Diciamo che in queste due settimane ho chiesto ai ragazzi fin troppe cose”.

Dovremo sudare

-Avevate finito col fiatone l’ultimo periodo di partite prima della pausa. Pensavate di poter ripartire dopo due settimane con notizie migliori anche a livello di effettivi. Se pensi alle condizioni ideali a che percentuale siamo alla vigilia di un nuovo terribile ciclo di partite?
“L’ultima partita che abbiamo disputato (a Cornaredo contro lo Zurigo) era stata strana. E’ venuto a mancarci, con una vera follia, anche Hajrizi precettato con la nazionale del Kossovo mentre ad esempio Ramani ha regolarmente giocato col Napoli. Non Γ¨ stata una bella cosa anche perchΓ© avevamo giΓ  Marques squalificato. Ricominciare adesso, sapendo di non avere un terzino sinistro in rosa fino a gennaio, non Γ¨ la circostanza migliore cosΓ¬ come aver perso Aliseda. Penso comunque che questi 15 giorni abbiamo fatto bene un po’ anche alla testa dei giocatori. Aver finito con quella brutta partita contro lo Zurigo non aveva fatto bene a nessuno. Poi c’Γ¨ stato il tempo delle riflessioni e della presa di coscienza: ognuno ha capito che non c’Γ¨ piΓΉ spazio per guardarsi indietro. Vogliamo provare a fare qualcosa di importante, non dobbiamo porci limiti e andare avanti a essere positivi. Ci sta che con le sconfitte si entri nelle spirali negativi ma questi periodi bisogna farli durare il meno possibile. Questi giorni ci sono serviti per rinfrescarci un po’ la mente e per rigenerarci, in modo da riprendere con lo spirito giusto. Adesso sappiamo che dobbiamo fare punti, non ci giriamo attorno. Non sono qui a usare parole al vento: a partire da domani dobbiamo raccogliere punti. Ho chiesto ai ragazzi di prendere partita per partita. Abbiamo una squadra sufficientemente pronta per giocarcela con l’Yverdon. sappiamo che sarΓ  una sfida difficile. Loro sono una buona squadra, che ha individualmente giocatori che possono fare la differenza come hanno dimostrato col Losanna l’ultima partita o a Basilea con il nuovo allenatore in panchina, quando hanno disputato un primo tempo di ottima qualitΓ . Sappiamo che dovremo soffrire: Γ¨ il messaggio che ho cercato di far passare in queste due settimane. Soffrire per ottenere la vittoria al Mucipal e per guadagnarci il passaggio del turno in Conference League. Non possiamo pensare che qualcosa ci verrΓ  regalato ma che dovremo sudarcela-”

Convinti della nostra forza

-Tenuto conto di queste condizioni di parziale precarietΓ  e dei tuoi discorsi motivazionali, quanto Γ¨ perΓ² sottile il confine tra questa reazione e il “limitiamo i danni il piΓΉ possibile” visto che non arriviamo nel modo ideale quanto a giocatori disponibili e rispettivamente al rischiamo anche qualcosa di grosso?

“Sono uno che rischia, lo sapete, dunque non ho nessun problema a rischiare andando avanti. Non ho paura a dirvi che domani non vedrete un Lugano che farΓ  le barricate, io rischio sempre, Γ¨ la mia maniera di vivere. Sono un coraggioso e non ho nessuna paura di raccogliere queste sfide. La pressione aumenta ma ce la giochiamo alla pari. Non vedo nessun motivo per cui devo allenare una squadra che pensa di limitare i danni a BodΓΈ/Glimt. Possiamo fare un’impresa sia a Yverdon sia in Norvegia, con due partite potremmo girare la stagione. PerchΓ© non farlo? Se il messaggio da parte mia fosse giΓ  titubante sarebbero qualcosa di sbagliato: desidero una squadra che vada all’arrembaggio, voglio una squadra che scenda in campo a Yverdon convinta della sua forza. Poi possiamo arrivare al risultato, ottenere un pareggio o perdere ma vedrete un Lugano che va lΓ  con tanta fame. Se i giocatori hanno capito quello che dobbiamo fare sarΓ  un match, almeno a livello di attitudine, con una squadra molto propositiva ed Γ¨ quella che dovrΓ  essere anche nelle settimane a venire. Poi sappiamo bene che se dopo queste due partite andiamo a giocarci con gli stessi giocatori il match di campionato la domenica, sicuramente dovremo fare un altro tipo di partita per non andare in sofferenza, visto la stanchezza che alla terza partita emergerΓ  sicuramente.  Adesso comunque siamo riposati e andiamo a Yverdon convinti di poter portare a casa i tre punti che  possono riportare positivitΓ  al gruppo: riassumendo tanta fame e sofferenza e non pensare ad altro.”

In Norvegia sulla gomma 

-Hai parlato della terza partita in sette giorni. Il fatto che col  BodΓΈ/Glimt si giochi di nuovo sul sintetico ti spaventa e preoccupa?

“PiΓΉ che preoccuparmi, ieri ho parlato con l’assistente di Mourinho alla Roma e mi ha fatto che forse non avete capito su che campo dovrete giocare. E’ un campo di gomma piΓΉ che un sintetico. Dovremo riuscire ad  adattarci il prima possibile sapendo che, campo a parte, ci saranno condizioni ambientali estreme con freddo e vento che possono destabilizzarci. Non andremo a giocare nelle condizioni piΓΉ favorevoli ma al momento in Europa non le abbiamo mai trovate. Nella prima partita in casa il terreno di Zurigo non era un  terreno. Forse l’unico match Γ¨ stato il secondo  al Letzigrund  con il Bruges con perΓ² piΓΉ tifosi ospiti che nostri. Per noi questa Conference League Γ¨ tutta una sfida e lo sarΓ  sino alla fine. cercheremo di adattarci al meglio sperando che quello che Γ¨ successo dopo le partite di Losanna sul sintetico non accada piΓΉ”.

Doumbia uomo-spogliatoio

-La vicenda Townsend ha fatto passare in secondo piano  la notizia del ritorno a Lugano di Doumbia. Qual Γ¨ la sua importante dal tuo punto di vista, come leggi il suo ritorno?
“Tra virgolette era una cosa che doveva succedere. Sapevamo perchΓ© andava  a Chicago: per cercare di dare forza alla squadra americana. Ma era un prestito e quindi poteva tornare. Semmai la novitΓ  Γ¨ che non ritornerΓ , perchΓ¨ confermato, Haile-Selassie, perΓ² nella sua posizione penso che Cimignani abbia dimostrato di essere un giocatore in  grado di dare qualcosa a questo Lugano. La partenza di Doumbia a inizio campionato, e ne abbiammo parlato piΓΉ volte, aveva tolto tante soluzioni alla squadra, per la sua duttilitΓ . E’ per questo che siamo contenti di abbracciare Ousmane che ci raggiungerΓ  giΓ  la settimana prossima per allenarsi e farsi trovare pronto in gennaio. Oltre che per il suo apporto sul campo sono contento del suo arrivo perchΓ© Γ¨ una persona  molto positiva, che nello spogliatoio ha dato tanto a tanti. E’ un giocatore che anche a livello personale mi portava benessere e buon umore e in ogni spogliatoio c’Γ¨ sempre bisogno di un personaggio come Doumbia. Le porte sono sempre state aperte e siamo contenti di riaccoglierlo”.

Sopresa tattica

-Solitamente l’allenamento di rifinitura Γ¨ sempre aperto alla stampa e al pubblico. Stamane hai deciso di farlo a porte chiuse. C’Γ¨ una ragione particolare?
“Se Zan Celar non potesse giocare dal primo minuto mi sono inventato una delle mie soluzioni e non volevo che qualcun altro venisse a saperlo. C’Γ¨ un allenatore ticinese dall’altra parte che legge i giornali e visto che l’invenzione trovata stanotte sarebbe troppo grande (ride) vediamo di nasconderla piΓΉ che possiamo, nella speranza che comunque Celar sia in grado di iniziare il match decideremo domattina.”

Reazione rossocrociata

– Come vedi la questione nazionale?
“Non posso dire che la vediamo bene perchΓ© i risultati, come quelli del Lugano, non  sono quelli attesi. Anche lΓ¬ ci dovrΓ  essere una reazione, non chiedete a me giudicare l’allenatore, sarΓ  compito di altri che vivono la situazione. Ma da svizzero non butto via tutto quanto Γ¨ stato fatto, si Γ¨ raggiunto l’obiettivo che era la qualificazione. Conoscendo anche Yakin sono certo che si aspettasse qualcosa di meglio, Γ¨ giusto ammetterlo. Vediamo adesso la reazione che avranno la federazione, l’allenatore e -Γ¨ giusto dirlo- i senatori e i giocatori di questa  nazionale.”

 

 

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