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“Era la partita della svolta”

La prima vittoria del 2023 Γ¨ finalmente arrivata. Dopo quattro pareggi i ragazzi di Croci-Torti sono tornati a incamerare la posta piena,  circostanza che in casa non accadeva dal 13 novembre quando venne sconfitto il Winterthur. Com’era giΓ  accaduto contro YB, Basilea e Sion, anche contro lo Zurigo i bianconeri hanno disputato una prova eccellente. La differenza rispetto a quelle partite Γ¨ che stavolta sono stati premiati in pieno anche sul piano del risultato. Ovvio che al fischio finale della signora Staubli,  mister Croci-Torti, staff e giocatori si siano lasciati andare a un abbraccio liberatorio con il pubblico ticinese in festa e i 1800 (!) tifosi venuti da Zurigo delusi.

Squadra fantastica

-La prima domanda al tecnico riguarda la soddisfazione per una vittoria attesa da quattro mesi e frutto di una prestazione solida e solidale da parte di tutti.

“Erano tre partite che non casa non riuscivamo a vincere. Questa sfida aveva un’importanza particolare, Γ¨ tutta la settimana che cerco di far passare il messaggio che questa partita avrebbe potuto rappresentare una svolta, una sorta di chiave della stagione. Penso che i ragazzi l’abbiano interpretata bene dal primo minuto, anzi devo essere onesto e confessare che oggi i miei giocatori sono stati fantastici perchΓ© cinque minuti prima di iniziare la partita, visto come si sarebbe schierato lo Zurigo, ho comunicato che avremmo giocato in maniera diversa da quanto avevamo preparato. Questo significa che ho una squadra fantastica, quello che ha fatto il primo tempo, cambiando sistema, dimostra quanto sia matura. Nel secondo tempo abbiamo sofferto ma con la testa e ancora una volta bisogna ringraziare chi Γ¨ subentrato e ha avuto l’approccio giusto.”

Anche i pareggi servono

-Hai parlato di svolta: i tre punti che mancavano da un po’ vi permettono di rimanere nei primi posti e calcolando che siete ancora in corsa per la Coppa rimane dunque il doppio obiettivo?
“L’ho detto ieri. A gennaio avevamo due punti di distacco dal Servette e prima di questo turno erano quattro nonostante tutte le gare in sofferenza che abbiamo avuto, ma siamo sempre rimasti a galla. In questo campionato anche pareggiare Γ¨ importante, bisogna accettare che non si possono vincere tutte le partite. Qualcuno mi ricordava ieri che nelle ultime 15 partite di SL ci sono stati ben 11 pareggi, vuol dire che questo campionato Γ¨ difficile e lo sarΓ  sino alla fine. L’importante Γ¨ sempre muovere la classifica, quello che abbiamo fatto. Ma oggi era veramente troppo importante riuscire a vincere, perchΓ© i tre punti lanciano al meglio la sfida col Servette di settimana prossima e non ci fanno venire cattivi pensieri. Sotto l’aspetto mentale era un match importante e l’impatto che i ragazzi hanno avuto sulla partita Γ¨ stata una cosa bella da vedere, me la sono anche quasi goduta oggi”.

Super Aliseda

-E’ stata sicuramente una vittoria di squadra ma stasera spicca un giocatore Aliseda che al di lΓ  del primo gol ha favorito anche il raddoppio con un velo per Sabbatini. Come l’hai visto?

“Sull’azione del secondo gol avevamo quattro giocatori in area, significa che tutti volevano segnare quando ormai il primo tempo stava per scadere. Macek ha fatto le cose che proviamo in settimana: sono soddisfazioni per un allenatore. Nelle ultime settimane abbiamo parlato tante volte dell’attitudine di Aliseda che Γ¨ cambiata. Era un giocatore che anch’io a un certo punto pensavo di aver perso definitivamente e invece ha avuto un clic, ha iniziato a lavorare su se stesso e stiamo vedendo i risultati. L’ho giΓ  detto:  bisogna fare i complimenti anche ai membri dello staff che una alla volta sono riusciti a parlargli e a fargli arrivare questo clic. Adesso Γ¨ un  giocatore che ci godiamo e spero che possa dare altre soddisfazioni ai tifosi del Lugano perchΓ© Γ¨ uno di quegli elementi che alla fine Γ¨ bello veder giocare. Chi paga il biglietto ha anche bisogno di giocate come l’azione del primo gol.”

-Anche fisicamente Nacho sembra avere un altro passo.

“Ve l’ho detto a piΓΉ riprese. E’ un ragazzo che si Γ¨ trovato da solo in piena pandemia a Chicago senza amici e senza famiglia. Ha avuto momenti difficili, invece qui a Lugano, dopo un po’ di mesi, ha trovato un ambiente che gli ha dato tanta fiducia. Ma Γ¨ stato bravo anche lui a mettersi in discussione, tante volte alle prima difficoltΓ  Γ¨ facile e comodo cambiare aria, prendersela con l’allenatore e la societΓ . Lui invece ha lavorato su se stesso, sono contento per lui. E’ sempre bello vedere queste reazioni da parte di giocatori che in un anno con me hanno fatto tanta panchina.”

Obiettivo Europa

-Con un Aliseda del genere l’obiettivo non puΓ² che essere il secondo posto?

“Non parlo mai di secondo posto ma di conquistare ancora l’Europa. Alla squadra stamattina, quando ci siamo radunati, ho detto che stasera avremmo dovuto essere a meno uno dal Servette. Ci dovevamo credere fino in fondo, era la partita giusta, poi se arriviamo secondi, terzi o quarti non Γ¨ rilevante, l’importante Γ¨ cercare di giocarsele tutte. Ultimamente con l’YB, col Basilea e a Sion ho visto una squadra che ha cercato di fare la partita. A volte bisogna saper guardare oltre il risultato, nonostante quella sia l’unica cosa che conta. Quando esamini i match sotto questa lente, onestamente devi essere soddisfatto di quello che la mia squadra ha mostrato.”

Gruppo molto solido

-Tornando all’atteggiamento della squadra l’episodio che mi ha colpito di piΓΉ Γ¨ stato, in occasione del secondo gol, Aliseda che da punta invece di colpire il pallone l’ha lasciato a Sabbatini che era in posizione migliore. Un gesto di maturitΓ  e altruismo, non credi?

“E’ maturato tantissimo lui ma in generale, nonostante le problematiche che abbiamo vissuto qualche settimana fa, il gruppo Γ¨ veramente solido e tutti alla fine quando entrano in campo giocano uno per l’altro. Per me non Γ¨ importante chi Γ¨ amico di chi, possono anche litigare quando escono dallo stadio ma quello che devono fare sul terreno da gioco lo devono fare insieme. L’importante Γ¨ mettere l’obiettivo comunque prima di quelli individuali e la mia squadra questo lo sta facendo molto bene. Questo gol Γ¨ l’emblema del momento”.

Mai stanco

– A cosa di deve l’uscita di Luka Mai, a una ricaduta dell’infortunio muscolare?

“No, giΓ  a metΓ  tempo mi aveva detto che avrebbe potuto tenere a cosa dieci minuti e poi sarebbe dovuto uscire. Preferisco i giocatori che sono onesti, lui avrebbe potuto restare in campo ma ha preferito far entrare un compagno fresco al suo posto. La sinceritΓ  di Lukas Γ¨ stata bella, sapete che un giocatore della sua massa ha bisogno di un po’ di tempo per tornare alla forma del mese di novembre: pesa cento chili. Due settimane fa ho fatto il mea culpa dicendo che avevo ritardato i cambi, invece stavolta penso che nel momento di maggior precisione dello Zurigo -quando riuscivano a trovare linee di passaggio differenti con l’entrata di Marchesano- siamo riusciti a cambiare la partita con l’inserimento di Amoura e di un centrocampista in piΓΉ (Bislimi).

 

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