Celestini: essere belli non basta

Celestini: essere belli non basta

Si Γ¨ svolto venerdΓ¬ mattina il penultimo allenamento settimanale della truppa bianconera in vista della trasferta di domenica 25 agosto a San Gallo. La squadra ha provato a lungo schemi tattici difensivi e offensivi. Assente ancora Mattia Bottani che si sta rimettendo dallo stiramento del muscolo obliquo dell’addome. Al termine della seduta il tecnico Fabio Celestini ha incontrato i giornalisti. La prima domanda ha riguardato lo stato di salute della squadra  con una settimana in piΓΉ di allenamento nelle gambe?

“Abbiamo lavorato come le altre settimane, stiamo curando vari aspetti per andare piΓΉ lontano e per essere sempre piΓΉ concreti nei nostri principi di gioco. La squadra sta bene, la vedo viva e consapevole della propria forza ma anche del fatto che negli ultimi venti metri, sia offensivi sia difensivi,  dobbiamo fare qualcosa in piΓΉ. Vedo grande entusiasmo e giocatori concentrati: c’Γ¨ voglia di fare le cose bene.”

-Avete allenato in modo particolare il gioco negli ultimi venti metri, quindi a ridosso della porta avversaria, con nuove soluzioni?

“Le soluzioni ci sono giΓ . Non dobbiamo confondere il non avere occasioni da gol con lo sbagliare le occasioni che ci creiamo. Sono due cose differenti.  Se non riuscissimo a crearci occasioni sarebbe un conto, ma contro Thun e Sion siamo arrivati almeno una quindicina di volte in zona gol e con palloni puliti, vuol dire che Γ¨ una questione di dar fiducia ai ragazzi e di sapere che prima o poi girerΓ . Non bisogna fare drammi e innescare situazioni assurde dopo quattro giornate A Zurigo in fondo abbiamo realizzato quattro gol su cinque tiri effettuati, contro il Thun invece abbiamo avute palle piΓΉ semplici da infilare e non ci siamo riusciti, ma questo fa parte del calcio.  I giocatori schierati hanno sempre segnato quindi non Γ¨ il caso di drammatizzare, d’altro canto dobbiamo metterci cattiveria, consapevolezza e concentrazioni giuste per fare gol, non basta arrivare a cinque metri dalla porta avversaria. Bisogna continuare a lavorare come fatto finora con qualcosina in piΓΉ sul campo in zona gol. Dobbiamo recuperare i punti persi contro Thun e Sion.”

– Tra gli attaccanti che hai a disposizione e che si sono visti all’opera in campionato e in Coppa, c’Γ¨ qualcuno che in questo momento ti dΓ  maggiori garanzie in fase realizzata?

“Tutti sono in grado di segnare. Junior e Holender l’hanno sempre fatto e cosΓ¬ Gerndt e gli altri. Non Γ¨ perchΓ© abbiamo fatto quattro gol a Zurigo che ho pensato che quest’anno avremmo segnato 105 reti. Ma anche se nelle ultime partite siamo rimasti a bocca asciutta resto consapevole di avere a disposizione elementi che la sanno mettere dentro. Nel calcio soprattutto a livello di gol si alternano momenti dove la palla entra a momenti nei quali ha piΓΉ difficoltΓ  a superare la linea.  Io devo evitare che i giocatori perdano la fiducia ed entrino nella psicosi di dire ‘non sappiamo piΓΉ segnare’. Alla fine il trio Gerndt-Junior e Holender nella scorsa stagione ha segnato una quarantina di gol. Non Γ¨ che abbiano dimenticato durante le vacanze come si fa. Non Γ¨ nemmeno un problema  di crearci occasioni o di sistema di gioco: ci vuole solo maggior serenitΓ  e tranquillitΓ . Ognuno di questi tre ha qualche problemino ma i gol arriveranno e in allenamento abbiamo proprio provato a fare ogni giorno venti o trenta gol.”

-Che San Gallo ti aspetti, hanno anche loro grandi ambizioni e devono fare risultato?

“Il San Gallo gioca sempre nello stesso modo. Le squadre di Zeidler pressano molto alto e non cambiano il modo di stare in campo. In casa ci presseranno e la difesa sarΓ  molto alta: Γ¨ una partita da tu o me. Se riuscΓ¬ a uscire dal loro pressing gli fai male se invece loro hanno la meglio e ti rubano il pallone ti fanno male. Siamo comunque in grado di giocare contro squadre che ti lasciano la palla o che si pressano altissime come il Thun nel primo tempo.”

-Si parla dell’attacco ma la vostra difesa finora ha retto bene.

“Facciamo fatica a buttarla dentro, per il resto le cose funzionano. In difesa andiamo bene sia a quattro sia a cinque elementi e questo grazie al lavoro difensivo degli attaccanti. Siamo una squadra moderna, vera, con giocatori che se li sposti di cinque metri non restano spaesati e non cercano alibi. Giochiamo piΓΉ alti dello scorso anno, abbiamo piΓΉ possesso e ci creiamo piΓΉ occasioni da gol: siamo molto migliorati. Dobbiamo solo essere piΓΉ concreti quando abbiamo il pallone da gol sui piedi o sulla testa. Non possiamo perdere perchΓ© abbiamo concesso un corner al Sion e due centri all’YB. Potevamo segnare noi: Γ¨ lΓ¬ che si vincono le partite. Fa tutto parte di un percorso come squadra. Quando sei in campo e hai il pallone ti senti vero calciatore e ti diverti, correndo senza palla Γ¨ atletismo. Il rischio Γ¨ di sentirsi magari piΓΉ belli vedendo che vai a Berna e i campioni svizzeri si mettono in difesa perchΓ© hanno paura e ti dici “cavolo che bello”. PerΓ² ti accontenti e ti dimentichi che devi andare a vincere la partita. Mi era giΓ  successo a Losanna: solo nei momenti complicati scatta qualcosa e ci metti la cattiveria giusta. Noi dobbiamo essere bravi e sapere che giΓ  nei momenti tranquilli dobbiamo essere cattivi e vincere i match.”

-Hanno paradossalmente fatto male i 4 gol di Zurigo: Γ¨ sembrato tutto troppo facile?

“Male non hanno fatto perchΓ© tre punti sono importantissimi.  Tutto fa parte di un percorso, si poteva pensare che avessimo un potenziale da oltre cento gol e non Γ¨ vero. Ma non Γ¨ perchΓ© da tre partite non segniamo che non siamo in grado di farlo. Ci vuole equilibrio. Possiamo fare le cose bene ma in una stagione ci sono momenti nei quali si rischia di dimenticare quali sono le zone nelle quali vinci le partite e non sono i sessanta metri centrali ma i venti vicini alla porta avversaria e i venti nostri difensivi.”

-Cosa pensi della proposta di nuova formula in Super League con l’avvento di dodici squadre?

“Di una cosa sono certo: che la formula attuale con dieci squadre e lo spareggio non mi piace per niente. Anche se il calcio Γ¨ un gioco bisogna sapere che ci sono attorno interessi importanti, ci sono milioni in ballo, non puoi aspettare l’ultima giornata per sapere se andrai in Europa League o in serie B. Ripeto la formula attuale non mi va, crea solo pressioni supplementari e fa sΓ¬ che le squadre devono vincere anche solo 1-0 e gettare le palle in tribuna. Poi 12 o 14 squadre non so. Ho vissuto tante formule, ai tempi c’era addirittura un torneo tra le ultime quattro di Super League le prime quattro di Challenge: ma non era ideale. Bisogna cambiare ma con giudizio. Penso che in Svizzera ci siano tranquillamente 12 squadre che possono giocare in SL: pensiamo solo a Grasshopper e Losanna.”

 

 

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Commenti (1)

  1. Leggo:
    a) Di una cosa sono certo: che la formula attuale con dieci squadre e lo spareggio non mi piace per niente. …..
    b) Ripeto la formula attuale non mi va, ….
    c) Poi 12 o 14 squadre non so.
    Rispondo:
    a) e b) chi non Γ¨ contento sul posto attuale di lavoro non rende al massimo e deve andarsene!!!!
    c) neanche una proposta per migliorare la situazione !!!

    Diamo all’allenatore Celestini la possibilitΓ  – piΓΉ velocemente possibile – di arrichire il suo CV altrove dove possa trovare l’ambiente da lui desiderata!!!

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