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"Amareggiato ma non deluso

“Amareggiato ma non deluso: ci è mancato solo il gol”

Il risultato finale è l’unica nota negativa di una serata che ha visto il Lugano confermarsi all’altezza delle prestazioni delle ultime settimane. La squadra ha mostrato le solite qualità in fase di palleggio e ha messo sotto per lunghi tratti il San Gallo. Ma, al contrario degli avversari, non ha trovato la via della rete. 

C’è tanta frustrazione

In sala stampa il tecnico Croci-Torti prende atto delle statistiche: 21 tiri contro 8 ma solo 4 a 2 nello specchio della porta. E’ forse questa mancanza di concretezza che vi ha penalizzato in una partita che avete dominato in lungo e in largo?
“C’è tanta frustrazione. Sono contento dell’atteggiamento dei ragazzi, hanno giocato senza paura, con coraggio, ci hanno provato dall’inizio alla fine. E’ mancata un po’ di precisione negli ultimi sedici metri  e questo è quello che ha fatto la differenza. Anche difensivamente siamo riusciti a bloccare le manovre sangallesi, abbiamo concesso unicamente due azioni sul finire del primo tempo sulla nostra fascia sinistra e in una è arrivato il gol. Peccato perché avevamo concesso veramente poco e andare in svantaggio a pochi secondi dalla pausa è stata una mazzata. Penso comunque che la squadra abbia reagito bene nel secondo tempo, ci abbiamo provato sino al 95′. Loro evidentemente si sono messi tutti dietro e hanno difeso bene il box. Peccato, lo ripeto, c’è tanta frustrazione nei miei sentimenti ma non ho nulla da rimproverare ai giocatori per quanto riguarda: atteggiamento, attitudine, carattere e personalità. Hanno giocato come una squadra che voleva vincere la partita. Onestamente sono amareggiato ma non sono per  niente deluso”.

Persino troppo belli

-E’ stato forse uno dei migliori primi tempi di questa stagione a livello di gioco. Forse avete voluto essere troppo belli, in area talvolta sarebbe servita una conclusione in più piuttosto che un’altra triangolazione. Che ne pensi?
“Può darsi: a volte queste combinazioni vanno bene, basta un tiro sporco che entra in porta per una deviazione. Negli ultimi venti metri ci è mancata la precisione, anche alla fine quando avevamo tanti uomini in area, i cross non sono stati precisi come dovevano essere. E’ solo questa la circostanza sulla quale recriminare, per il resto abbiamo cercato di giocare, di metterli là. Anche nella fase difensiva siamo stati bravi, stasera per tutta la partita il San Gallo non ha fatto nulla di quello di cui è capace. Mi spiace quasi più per i ragazzi che per me, non meritavano di uscire sconfitti. Ma nel calcio vince chi segna e loro sono stati più bravi e incisivi di noi”.

E’ mancato qualcosa davanti

-La matematica non chiude ancora il discorso titolo ma ora si deve ricalibrare l’obiettivo sul secondo posto.

“Il nostro obiettivo è cercare di vincere tutte le partite. Sapevamo benissimo che per aggiudicarsi il titolo dovevamo essere perfetti. Ma ci sono ancora quattro giornate. Magari domani lo Zurigo batte l’YB e saremo qui a dire che ci crediamo ancora. Eravamo consci che l’eventuale primo posto da parte del Lugano dipende anche da altri. Noi dobbiamo essere perfetti, precisi sino alla fine. Come siamo stati in queste undici partite, ma stasera non  lo siamo stati in area avversaria. Bisogna ammettere dove e quando non siamo performanti: per 70 metri e per tante situazioni abbiamo giocato bene, ma davanti è mancato qualcosa.” 

Né superbì né distratti

-Vi guardate anche dietro adesso con il San Gallo che è arrivato a meno sei?
“Dall’inizio dell’anno non ho mai detto che mi guardo dietro e nemmeno che guardo avanti. Prendiamo partita per partita e sappiamo che per vincerle dobbiamo metterci concentrazione e precisione, ma siamo consapevoli che non è mai facile. Sappiamo quello che abbiamo fatto finora, qualcosa di difficile. Non ho nessuna paura e non l’ho vista nei miei ragazzi. Fino a due ore fa guardavamo avanti e adesso dietro: è un gioco che non mi piace. Bisogna essere obiettivi e soppesare il percorso di questa squadra. Nella vita ci vuole equilibrio quindi continueremo a cercare di vincere e a mantenerci vigili e umili. Dobbiamo sapere chi siamo e da dove veniamo ma è giusto che a volte ci lasciamo trascinare dall’entusiasmo. Stasera non ho visto una squadra superba o distratta, l’ho vista concentrata alla ricerca della vittoria o almeno del pareggio. Se non abbiamo vinto è perché non siamo stati bravi da realizzare uno o più gol, ma è difficile trovare qualcosa di sbagliato nell’atteggiamento e nell’attitudine dei miei ragazzi.”

L’assenza di Przybylko

-Col senno di poi avresti convocato Przybylko che con la sua statura avrebbe potuto rivelarsi utile nel finale?
“E’ normale. Ma ci sono scelte da fare, in panchina avevo gente come Vladi e Aliseda che potevano far male nel secondo tempo. La tua domanda è sensata, c’è rammarico per non aver avuto Kacper a disposizione ma io devo fare delle scelte il giorno prima e mi sembravano giuste.”

Rimessa laterale sbagliata

-Sulla fascia sinistra c’è stato qualche problema: un gol annullato per fuori gioco e poi uno risultato decisivo. E’ stato un Lugano bello ma che forse ha rischiato un po’ troppo con Cimignani in quella posizione. Eravate tanto offensivi o sbaglio?
“Loro il primo tempo non hanno fatto un tiro in porta se si escludono le due situazioni che hai citato. Vuol dire che non gli abbiamo concesso praticamente niente. Sappiamo che elementi come Zanotti sono bravi nell’uno-due e in occasione del gol hanno trovato una buonissima interpretazione. Schierare Marques avrebbe equivalso a un atteggiamento più difensivo rispetto a Cimignani. Ma ho voluto dare un segnale alla squadra e penso che Cimignani abbia lavorato bene anche in fase difensiva. A volte possiamo anche concedere dei cross ma le marcature in area devono essere puntuali e stasera lì sono venute a mancare. Le colpe sono da dividersi tra più giocatori. Tra l’altro la rete è arrivata su una rimessa laterale nostra, non sono qua a puntare il dito su nessuno ma in quell’occasione abbiamo regalato troppo facilmente la palla  al San Gallo. Gol a parte, su quella fascia abbiamo sofferto poco, abbiamo messo Doumbia a rompere la linea di Witzig, giocando uomo contro uomo per tutta la partita. E sino al 65′ non abbiamo concesso poco o nulla considerando che avevamo di fronte il San Gallo, squadra che si crea sempre una decina di occasioni. Siamo stati quasi più bravi in fase difensiva che davanti, dove di solito siamo molto bravi. Ci è mancata la qualità per fare male a Zigi. Traversa di Hajdari e tiro di Sabbatini a parte, non siamo stati abbastanza pericolosi pur creando tanto.”

Più bravi e incisivi sotto porta

-Non credi che sia stato il San Gallo a voler fare un po’ il Lugano. Di solito Zeidler ci affrontava di petto e tu lo infilavi. Stavolta ha deciso di aspettarvi e ripartire. Hai la stessa impressione?

“Ho un’altra impressione: i sangallesi hanno fatto fatica a trovare uomini liberi e si sono rifugiati nelle palle lunghe. Di solito loro con il rombo a metà campo hanno sempre una superiorità numerica. Stasera abbiamo cercato di togliergli l’uomo in più alzando Doumbia. Io penso che abbiano veramente fatto fatica ma nelle poche situazioni avute sono stati più bravi e incisivi. Una volta trovato il gol si sono tirati bene indietro, si sono difesi di più con due terzini al posto degli attaccanti.”

Hanno rotto il ritmo

-Non hai l’impressione che la tua squadra dopo un eccellente primo tempo, nella prima parte della ripresa sia stata presa un po’ dalla frenesia del voler recuperare e vi siano mancata calma e lucidità?

“Non è facile subire una rete al 44′, specialmente dopo aver disputato un buon primo tempo. Aspetto mentale a parte è stato difficile rientrare in partita perché sino al 52′ praticamente non si è giocato. Si era sempre fermi e loro rompevano il ritmo in tutti i mondi. Non era facile prendere il ritmo, ci siamo riusciti solo dopo i cambi. ”

Difficile superare il loro muro

-Spesso si è elogiata la capacità di chi entra dalla panchina a cambiare la partita. Stasera ti senti un po’ tradito dai subentranti perché, Sabbatini a parte, gli altri non hanno inciso.

“Non era scontato entrare in campo a metà ripresa con gli avversari che badavano solo a difendersi e a ripartire. Non è stato facile trovare linee di passaggio, loro si sono messi subito tutti dietro con un 4-5-1. Görtler e Quintilla tenevano lì tutti e non li facevano avanzare. Hanno mantenuto un blocco basso e non è stato facile trovare soluzioni offensive. In questi casi gli spazi li trovi solo con maggior qualità ed è quello che ci è mancato. Ripeto però che non è mai facile subentrare in questo tipo di partite. Sapevo che Valenzuela non si era quasi allenato tutta la settimana (per questo non era partito titolare). Mi spiace essere qui a giustificare questo o quello. I ragazzi hanno disputato una buona partita cercando  in ogni modo di vincerla. Ci è mancato qualcosa davanti e non è colpa di chi è subentrato se non cimiamo riusciti. Peccato perché alla fine Sabbatini  quasi fa gol  due o tre volte. C’erano quasi più spazi centralmente che sugli esterni.”

Non si sono montati la testa

-Venerdì avevi detto che quella contro il San Gallo era la partita più importante dell’anno. L’avete persa quindi bisogna ripartire?
“Come detto non sono arrabbiato ma sicuramente frustrato perché il timore che potevo nutrire alla vigilia riguardava l’interpretazione. Quando un match è così importante puoi arrivarci col braccino, non aver voglia di spingere e mostrare paura. Non ho visto nulla di tutto ciò e spiace essere qui a commentare una sconfitta. Da lunedì bisogna ripartire. Sappiamo che sabato andiamo a giocare su un campo dove quest’anno ha vinto solo il Servette, ed era febbraio. Dovremo fare qualcosa di importante settimana prossima senza mai dimenticare chi siamo e dove vogliamo arrivare. Non penso che i ragazzi stasera si siano montati la testa”.

Spinti dai tifosi

-La risposta del pubblico è stata molto positiva e si è giocato in un bell’ambiente.

“Penso che la squadra abbia iniziato bene e cercato il gol sino alla fine anche perché era spinta dai tifosi che ci hanno sostenuto per 95 minuti. Uscire tra gli applausi nonostante la sconfitta fa sempre bene al morale. Significa che anche i sostenitori hanno apprezzato la voglia di vincere che si è vista in campo”

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