"Abbiamo battuto anche la stanchezza"

“Abbiamo battuto anche la stanchezza”

Era  da due mesi che l’inno della vittoria “Bianconeri Bianconeri” non veniva più diffuso dagli altoparlanti di Cornaredo. E’ successo domenica al termine della partita con il Lucerna che ha visto Sabbatini e compagni tornare a conquistare i tre punti in casa. Ed era la prima volta che il Lugano vinceva dopo aver disputato i match infrasettimanali di Conference League. Stavolta addirittura nella gelida Norvegia. A Mattia Croci-Torti è stato fatto presente quanto questa affermazione sia stata meritata e sia importante all’inizio del trittico casalingo che vedrà la squadra affrontare mercoledì il Basilea e domenica il Winterthur,

Avversari più freschi

“Sì è la prima vittoria dopo un giovedì europeo. Anche oggi si è vista la stanchezza, però l’abbiamo avvertita soprattutto nei minuti finali. Abbiamo cercato di disputare un primo tempo diverso dal solito, dopo che eravamo andati in svantaggio sia col Servette sia con lo Zurigo sempre a Cornaredo. Abbiamo cercato con un atteggiamento offensivo di dare un senso alla sfida,  ho schierato la formazione più offensiva possibile per dare questo segnale, le cose sono andate bene però la stanchezza, invece di uscire nei minuti iniziali, è venuta fuori alla fine dove siamo stati veramente tanto in difficoltà. Adesso dobbiamo cercare di recuperare al meglio tutte le energie. Purtroppo il calendario non ci aiuta: questo recupero col Basilea onestamente ci penalizza un po’, ma non è colpa nostra né della Federazione né quant’altro. Però andremo ad affrontare un Basilea che ha avuto un giorno in più di recupero e un Winterthur che, se non recupererà il derby con lo Zurigo mercoledì, avrà avuto due settimane di riposo. e sarà freschissimo. Andremo incontro a nuove difficoltà, ne siamo consci e ora dobbiamo cercare di recuperare al meglio le energie possibili e immaginabili, sono quelle che alla fine ti fanno reggere tutta la partita”.

Bravo Saipi

-Passando ai singoli cosa hai pensato dopo il doppio miracolo di Saipi su Klidje e Dorn?

“Ho sempre avuto grande fiducia in Amir, tantissime volte ha fatto ottime partite dal punto di vista della gestione e della costruzione del gioco, anche sulle palle alte è migliorato tantissimo. Quello che magari gli mancava  un po’ agli occhi dell’opinione pubblica sono questi big save che fanno girare il risultato. Oggi sono arrivati e dunque è anche più normale nell’evidenza mettere in luce la sua prestazione; ma il percorso di Saipi  in questi anni è stato per me importante. Continuo ad avere grandissima stima e fiducia in lui, sperando che di questi save big ne possiamo vedere altri.”

Grandi passi avanti

-Riprendo anch’io una domanda sui singoli per parlare di Mohamed Belhadj, tante volte l’hai citato in conferenza stampa dicendo che è un ragazzo che ha grandi qualità e che doveva trovare spazio e continuità. Li sta trovando, il decisivo gol odierno lo vedi come un ripagamento degli sforzi che ha fatto dopo anche gli infortuni che aveva subito?

“Penso che quest’anno Belhadj abbia fatto un  bellissimo salto in avanti. Non è il suo primo gol stagionale, aveva già segnato contro il Winterthur, sempre con degli inserimenti da dietro. E’ uno dei pochi giocatori che abbiamo in rosa che è in grado di “strappare” perché ha una forza fisica incredibile. In questi anni è migliorato molto tatticamente (era la sua lacuna) e nella gestione della partita: è un elemento che spesso e volentieri non perde palla e fa le scelte giuste. Però troppe volte in passato si era fatto trovare nel posto sbagliato. Mi ricordo l’anno scorso proprio contro il Lucerna il gol di Beloko era arrivato per una sua mancata chiusura. Dunque proprio con i lucernesi si chiude un po’ il cerchio, i passi avanti compiuti sono stati tanti. Ripeto: assieme ad Arigoni è uno dei pochi ragazzi della rosa ad avere questa costituzione fisica che  permette loro di strappare sempre con grande intensità. E’ una caratteristica di cui nelle squadre e nel calcio moderno c’è sempre di più bisogno.”

Lotteremo per il terzo posto

-Durante la pausa per le nazionali si diceva  che i vostri concorrenti diretti per i primi sei posti erano Yverdon e Lucerna. Ebbene li avete battute tutte e due, lanciando un segnale a queste squadre contro le quali state combattendo per risalire la china. Il Lugano, nonostante le fatiche europee c’è, e in campionato può riprendere quota?

“Io ero consapevole della nostra forza. A mio parere le sconfitte contro Servette e Grasshopper erano state immeritate e ci avevano portato a vedere in maniera negativa quella sessione di partite. Ero e resto molto  fiducioso. Credo nella mia squadra e sono convinto che possiamo giocare anche quest’anno per il terzo posto. Evidentemente non posso nascondere che tante volte la stanchezza e gli infortuni, che sono dovuti anche a questa somma incredibile di partite,  ci hanno tolto qualcosina. Anche oggi ho chiesto sforzi eccezionali. Prendete l’esempio di Adrian Durrer che tornava a calcare i campi dopo otto mesi e non è mai facile entrare in una partita simile, non gli ho fatto un piacere ma con la sua struttura è riuscito a essere decisivo nel finale con due colpi di testa.  Ci manca qualche punto ma dobbiamo cercare di rimanere sul pezzo e dare continuità ai risultati, spero che anche contro Basilea e Winterthur possiamo continuare la serie positiva, ma lo si potrà fare solo avendo fame e consapevolezza che dobbiamo vincere per forza. Prima della partita di Yverdon ho detto ai ragazzi che era obbligatorio vincere perché dobbiamo arrivare nelle prime sei. Le giornate e il tempo passano e non possiamo più permettere che le avversarie ci mangino punti. E’ stato fatto e ripetuto col Lucerna ma non possiamo fermarci adesso. Le prossime due gare saranno altrettanto importanti sapendo che comunque avremo ancora da onorare anche una partita europea col Besiktas. Perché io da allenatore del Lugano ci tengo ad avere 7 punti nel girone, sarebbe qualcosa di bellissimo per il nostro club. Dunque cercheremo di onorare al meglio tutti gli impegni, sapendo che non recupereremo nessuno degli infortunati. Tutti e cinque gli assenti, oggi sei perché mancava anche Hajrizi, torneranno a disposizione solo in gennaio.”

Dedicata ai tifosi

-Era dal 27 settembre che non  vincevate a Cornaredo, quanto vi importa di essere riusciti a tornare alla vittoria davanti ai vostri tifosi?

“E’ sempre importante conquistare i tre punti davanti ai propri sostenitori. Li avevamo abitati molto bene nell’ultimo anno con tante vittorie casalinghe  e pochi pareggi. Queste due recenti sconfitte non avevano fatto piacere né a me né alla squadra né ai tifosi. La vittoria odierna, ottenuta con tanta sofferenza, è anche da dedicare a loro che oggi, nel secondo tempo, ci hanno sostenuto alla grande”.

Ripartenze sbagliate

-Nell’ultima mezzora in cui hai ammesso che avete sofferto molto, complice anche la stanchezza, siete stati bravi a portare a casa la vittoria. O avete sofferte un po’ troppo rispetto a quello che volevi?
“Penso che siamo stati molto bravi a soffrire ma abbiamo sbagliato negli ultimi sei minuti ben tre ripartenze che avremmo dovuto gestire in maniera diversa. Non possiamo trovare scuse: o si va sulla bandierina a perdere tempo o i passaggi devono essere precisi. E’ una questione di concentrazione, sono scelte decisive. Soprattutto su uno di questi passaggi sbagliati abbiamo rischiato di subire una rete clamorosa, un gol che ci avrebbe fatto molto molto male. Loro sono una squadra che ha tanta qualità partendo da Jashari a Meyer ai giocatori che sono subentrati come Kadak hanno perso poche volte il pallone e hanno spesso fatto scelte giuste nelle zone di campo importanti”.

Celestini motivatore

Hai menzionato  la sfida col Basilea che forse non arriva nel momento giusto. I vostri avversari non stanno ancora benissimo ma sicuramente stanno meglio rispetto a quando avreste dovuto incontrarli alla quinta giornata.

“Il Basilea è sempre il Basilea. E’ una città che ha una grande tradizione calcistica e sicuramente non è una squadra che può stare ultima in classifica, Ha giocatori che non sono niente male. La verità è che hanno pagato a carissimo prezzo lo spareggio perso in Conference League. Un doppio impegno che ha dato negatività, non sono riusciti a uscire da quella spirale e ci sono rimasti dentro. Conosco molto bene Fabio Celestini  perché questo lavoro l’ha fatto anche  a Lugano di riprendere la squadra in corsa e dargli motivazioni. E’ un grandissimo allenatore dal quale anch’io ho sempre detto di avere imparato tanto. Sono cosciente che sia un tecnico in grado di dare fiducia  ai suoi uomini e infatti ha rivitalizzato tanti giocatori. Si vede, non tanto ancora sull’imprinting del suo gioco, ma ha dato parecchie certezze alla squadra e le certezze in un complesso come il Basilea sono quelle che fanno la differenza. Sicuramente mercoledì ci sarà una diversa freschezza tra noi e loro, ma per il resto il Lugano deve puntare alla vittoria”.

Belhadj e Hajrizi

-Come sta Belhadj che è uscito acciaccato e recuperere almeno Hajrizi?
“Belhadj ha accusato crampi perché giovedì abbiamo giocato sul sintetico che fa male sotto quell’aspetto. Ma l’ultima volta che avevamo giocato su una superficie simile (a Losanna)  avevamo perso  ben cinque giocatori, giovedì solo uno. Abbiamo cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno. Hajrizi avrà un controllo domattina: ha subito una forte contrattura, speriamo che possa essere disponibile: più siamo, soprattutto nella emergenza attuale, meglio è.”

Cappellino e occhiali

-Come mai il capellino da tre partite non se lo mette più? E perché indossa gli occhiali?

“Sto sempre meglio col cappellino. Non è che mi piaccio tanto senza, ma aveva portato bene a Yverdon e col Lucerna non potevo andare contro la scaramanzia.  Credimi che oggi le orecchie gelavano e dove non ho capelli l’ho sentita la mancanza del cappellino. Comunque anche mercoledì ci saranno occhiali e non il cappellino. Di notte non vedo più, mi sono detto magari è per questo che non facciamo più risultati e ho preferito mettere a posto la vista”.

 

 

Altri articoli

Prima Squadra
Lugano-Lucerna 5
Prima Squadra
statistiche 27