Abascal e i giocatori: un punto positivo

Il pareggio è accolto con soddisfazione nel clan bianconero anche perché la prestazione contro il Thun è risultata non all’altezza delle precedenti. Alla Stockhorn Arena ha esordito in maglia bianconera il difensore Matic che, a fine gara, richiesto di un commento afferma: “voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, portiamo a casa un punto da un campo difficile.  Loro finora qui si erano sempre imposti  e quindi va bene. Siamo consapevoli che ci sia tanto da lavorare. Non è questo il Lugano che vogliamo vedere.  Con Daprelà mi sono trovato bene, è un ragazzo d’esperienza e abbiamo parlato molto in campo. In generale tutti i compagni sono stati propositivi nell’aiutarmi, è un buon gruppo e vedo che hanno voglia di lavorare. Secondo me abbiamo una buona base per disputare un ottimo campionato.”

Dal canto suo anche mister Abascal si dice convinto che “il punto conquistato è positivo.  Quando non puoi  vincere devi cercare almeno di non perdere. Non dimentichiamo che questa, assieme a Lucerna, è una delle trasferte più difficili del campionato per il modo di giocare dell’avversario. E’ un punto positivo anche alla luce di quanto abbiamo fatto in campo. Nella prima parte avremmo dovuto gestire il possesso palla in altro modo e siamo stati troppo volte dietro loro e soprattutto abbiamo perso troppi duelli. All’inizio non abbiamo compreso la situazione tattica con Vécsei, Maric e Daprelà, eravamo troppo lunghi e questo ci ha penalizzato soprattutto sulle seconde palle. Ripeto un punto positivo su un campo difficile e contro un avversario  ostico. Ora dobbiamo pensare solo allo Zurigo.”

-Come spieghi subire un gol dopo una trentina  di secondi dall’essere passati in vantaggio?

“Il calcio è così: puoi prendere gol anche dopo 5 secondi. Il Bayern Monaco contro il Manchester ha perso una finale di Champions League in questo  modo. Abbiamo commesso un errore: abbiamo sbagliato nel pressing, hanno girato la palla e hanno fatto gol.  Uno dei nostri è uscito e non doveva, non siamo scivolati bene verso sinistra e abbiamo subito. Come te  lo spieghi? E’ successo. Come ti spieghi il gol che avevamo segnato noi poco prima? Sono stati loro a commettere errori in marcatura.”

-Junior è parso sotto tono che ne dici?

“Quando un giocatore, sia Junior sia un altro, gioca ad alto livello, le esigenze e le aspettative sono sempre alte. Tutti si attendono grandi prestazioni e non è sempre possibile. Anche i giocatori più forti al mondo hanno settimane se non mesi in cui rendono meno. Lui nell’ora e più in cui è stato in campo ha lottato bene, ha provato anche diverse soluzioni a livello offensivo. Gli manca la freschezza dell’ultima parte dello scorso campionato. Va detto che questa settimana si è allenato poco per un problema a un’unghia del piede. Sono situazioni che dall’esterno non si conoscono né si comprendono mentre noi dall’interno le dobbiamo gestire.”

-Contento che sta finendo l’estate e che all’inizio della prossima partita saprà esattamente quali sono i giocatori che restano e quelli che eventualmente partono o arrivano?

“Mi piacerebbe che anche in Svizzera si facesse come in altri paesi e il mercato si chiudesse prima. Se stai giocando tantissimo dall’inizio poi arrivano nuovi elementi e devi inserirli, come abbiamo fatto oggi con Maric, dopo tre soli allenamenti.  Questo è un problema per lo staff ma anche per gli stessi giocatori che hanno poco tempo per inserirsi nella metodologia di lavoro e nella filosofia di gioco.”

-Maric si è fatto sentire all’interno dell’area anche in occasione del vantaggio del Lugano?

“E’ un dato di fatto che abbiamo ingaggiato un elemento con un’importante esperienza alle spalle. Al di là di ciò ho trovato una persona a modo, non appena l’ho guardato negli occhi ha capito che voleva rimettersi in discussione, dare il suo apporto alla squadra e alla società e già per  questo va ringraziato. Decidere un cambiamento radicale dopo otto anni non è evidente. Si farà sentire anche in campo e sarà un aiuto importante”. 

Foto: Freshfocus