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Tenere a bada la voglia di riscatto vallesana

Domenica Sion e Lugano tornano ad affrontarsi, a soli quattro giorni dalla sfida di Coppa svizzera. Lo faranno alle 16.30 sempre al Tourbillon in un match valido per la 23.esima giornata del campionato di Super League. La conferenza stampa di presentazione si è tenuta venerdì  alle 13 via Zoom visto che staff e squadra sono rimasti in Vallese. La lista degli indisponibili non è mutata rispetto a mercoledì. Oltre a Belhadj e Mahou, assenti da tempo, non sono stati recuperati nemmeno Celar e Arigoni.

Che partita sarà?

La prima domanda rivolta al tecnico Croci-Torti ha riguardato la permanenza a Sion che dopo il successo in Coppa “è stata sicuramente più gradevole per tutti: con quali aspettative state attendendo la rivincita di domenica pomeriggio: sarà tutt’altra partita?”

“Sarà sicuramente un’altra partita perché quella di mercoledì era una sfida da dentro o fuori, tutte le gestioni emotive vengono vissute in un’altra maniera, gli allenatori la preparano in modo diverso rispetto a una partita di campionato. Nella quale si può rischiare maggiormente e concedere qualcosa perché non si è così bloccati, in Coppa non ti puoi permettere di andare sotto. Cercheremo di  preparare al meglio la gara di domenica che è strana  come fu quella con il Winterthur a novembre, affrontiamo pochi giorni dopo lo stesso avversario. Cercheremo di ripetere quello che abbiamo fatto allora, mettere in campo la squadra più presente sia fisicamente -è importante avere freschezza perché le partite contro Basilea e Sion qualcosa hanno lasciato- sia dal punto di vista nervoso. Dobbiamo capire e scegliere i giocatori migliori per questo incontro.”

Amoura cambiato

-Parliamo di Amoura che sembra proprio gradire il Tourbillon, visto che in due partite  ha messo a segno due reti e un assist. La sua forza  risiede anche nel fatto di  attendere il momento in cui viene chiamato in causa per fare la differenza. Quanto è importante per te la sua attitudine?

“Che Amoura quando entra in campo sia un giocatore fondamentale per la nostra squadra è  chiaro da un anno e  mezzo. Quello che siamo cercando di fare è trasformarlo in un elemento che possa tranquillamente partire titolare. Secondo me è migliorato tantissimo in questo periodo. Se penso all’azione del gol di mercoledì è partita da un suo appoggio all’indietro ad Aliseda, una giocata che non aveva nel suo repertorio quando arrivò a Lugano, cercava di fare spesso da solo mentre adesso gioca molto con la squadra. Lui ha pagato l’assenza di un terzino destro come Arigoni perché la mia idea con i due era di giocare un altro tipo di calcio, ma l’assenza di Alan l’ha un po’ penalizzato. La cosa bella di Amoura è che si fa sempre trovare pronto, nonostante contro il Basilea non l’abbia schierato nemmeno un minuto aveva più fame di tutti gli altri e sono contento che l’abbia dimostrato per l’ennesima volta. Il nostro compito è cercare di far sì che sia un giocatore sempre più importante e che non si deve sicuramente accontentare di quei pochi minuti che gli concedo ma deve essere in grado di giostrare sin dall’inizio come ha già dimostrato più volte”.

Mistero vallesano

-Dopo una partita che si è vinto in modo chiaro come si affronta lo stesso avversario a breve distanza, sullo stesso campo e con la stessa guida tecnica (visto che è stato confermato l’allontanamento di Celestini): non si rischia di cadere nel tranello di “tanto li abbiamo già battuti nettamente”?

“Tre settimane or sono quando abbiamo deciso di preparare questa trasferta rimanendo così tanti giorni in Vallese l’obiettivo era chiaro: cercare di competere al massimo per Coppa e campionato. La società ha fatto uno sforzo per lasciarci qui, facendo sì che i ragazzi potessero recuperare al meglio. Sappiamo che al momento non siamo una grande rosa, oggi si sono allenati solo 14 giocatori perché comunque qualche acciaccato c’è dopo le due ultime partite e dunque il club ha fatto veramente uno sforzo e noi cerchiamo di ripagarlo cercando di vincere anche il match di domenica. Come detto in precedenza è un po’ difficile preparare la partita anche dal punto di vista tecnico-tattico. Non sai mai se la squadra che ha perso vuol cambiare qualcosa o no, l’altra volta il Winterthur aveva giocato due partite nella stessa maniera. Difficile prevedere cosa farà il presidente Constantin domenica. Dobbiamo essere pronti ad adattarci a qualsiasi situazione. Mercoledì abbiamo affrontato un Sion che giocava molto basso, che difendeva forte: vediamo cosa succede in campionato.”

Cambi decisivi

-In fase di presentazione della partita di Coppa avevi già sottolineato l’importanza del gruppo, la dimostrazione c’è stata anche con l’episodio dei portieri. Osigwe, che avrebbe dovuto giocare in Coppa, ha ceduto il posto a Saipi visto che lui non era al 100 per cento. Una dimostrazione di grande serenità e un segnale importante di questo periodo del tuo Lugano?

“Più che solo di questo periodo il gruppo deve essere sempre la nostra forza. Lo ripeto: il gruppo deve esaltare il singolo. Siamo una squadra che se vuole giocare per le posizioni più alte deve fare affidamento su tutti e deve sempre avere fiducia nel proprio compagno. La dimostrazione, più ancora che quella dei portieri, penso siano stati i cambi. Tutti erano sì arrabbiati per non essere partiti titolari nel quarto di finale di Coppa ma sono entrati positivi, negli occhi di Bislimi, di Amoura, di Espinoza e soprattutto in quelli di Hajrizi (che era reduce da alcune partite giocate come titolare) c’era tanta fame e voglia di aiutare il gruppo a vincere la partita. Sappiamo che le cinque sostituzioni permettono tante volte di far svoltare le partite, domenica scorsa il Basilea è stato  molto bravo con i subentranti a cambiare l’inerzia mentre stavolta  devo essere sincero i nostri quattro cambi, più Facchinetti alla fine, sono stati molto importanti per questo passaggio del turno.”

Tra Basilea e Sion

-A proposito di cambi colgo la palla al balzo per tornare al Basilea quando ti sei assunto la responsabilità di avere in qualche modo sbagliato e hai dimostrato subito di avere imparato la lezione. Che pensieri ti sono passati nella testa mercoledì, c’è stato un pensiero a quant’era successo contro il Basilea?

“Non è che c’è stato riferimento alla partita di Basilea. Come dico sempre io ho fiducia in tutti quanti e dunque quando decido un cambio so che chi entra lo farà al meglio. La verità è che ci sono state delle situazioni tattiche nella partita con i renani dove facevamo fatica a riattaccarli nella maniera giusta e ho tardato un attimo a cambiare persone che magari erano già un po’ in fatica. Non è una cosa che ha fatto sì che  a Sion abbia cambiato più velocemente, ma al Tourbillon ho capito che i primi dieci minuti del secondo tempo loro si stavano facendo forti e desideravo subito dare una risposta energetica, qualcuno che dalla panchina entrasse per darci una grossa mano. Ed effettivamente i quattro subentrati hanno dato qualcosa soprattutto sotto l’aspetto di forza e energia. Basti ricordare quello che hanno fatto Amoura e Bislimi, ma anche Espinoza è entrato forte e Hajrizi sotto il profilo della cattiveria agonistica non si è mai fatto saltare. Dunque è stata più l’inerzia della partita a farmi decidere per un cambiamento più rapido mentre contro il Basilea  stavamo ancora vincendo e ci ho messo un attimo: di lì la mia autocritica.”

Coppa e campionato

-L’anno scorso, e l’avevi detto anche abbastanza apertamente, per la Coppa avevate un po’ sacrificato il campionato. Sei disposto a farlo anche in questa stagione oppure hai una rosa che non ti obbliga a fare scelte?
“In campionato non c’è lo Zurigo dello scorso anno quando anche il secondo posto era veramente difficile da agguantare. Quest’anno siamo tutti lì e non vedo perché non provarci. Sicuramente la partita di domenica sarà per noi difficile anche a livello numerico, tanti giocatori non si sono allenati neanche oggi e non so quanti ne recupereremo. Da quello che posso percepire la nostra infermeria si svuoterà veramente da domenica prossima, quindi sarebbe un peccato puntare solo su una competizione. Lo scorso anno sapevamo che dopo aver eliminato l’YB -visto che erano uscite anche Zurigo, Basilea e YB- non era rimasta una squadra più forte di noi e quindi abbiamo rischiato  tutto per tutto  sulla Coppa svizzera. Adesso andremo avanti cercando di fare più punti possibili in campionato e poi magari la settimana prima della Coppa vedremo di fare le giuste scelte perché so benissimo che disputare tre partite in una settimana è difficile. Già ieri e oggi abbiamo capito che  affrontare Basilea e Sion in quattro giorni ha fatto sì che qualcuno, com’è normale, fa fatica a recuperare. Ricordo che c’è gente come Aliseda e Macek che non aveva giocato novanta minuti per mesi se non per anni e adesso partono sempre dall’inizio. E’ normale che ci sia anche un tipo di flessione ma è normale anche avere gente motivata per sostituirli.”

Mai e Bottani in dubbio

-Di sicuro mancheranno quindi quattro titolari, tra chi ha disputato la partita di Coppa  c’è qualcuno in dubbio?

“Abbiamo Lukas Mai che ha fatto  uno sforzo per poter giocare mercoledì dopo che da un mese e mezzo che mancava dai campi quindi dovremo ragionarci. Poi purtroppo l’entrata di Baltazar su Bottani è stata molto dura, speriamo di riuscire a recuperare Mattia per domenica anche se in questi giorni si è solo curato”.

Non scherzare col fuoco

-Siete in ritiro nei pressi di Sion e anche se tu devi pensare alla tua squadra, che atmosfera si respira da quelle parti verso un club che rappresenta tutto il canton Vallese?
“Non è che  l’argomento non ci sfiora. Vedere mercoledì la loro curva muta per i primi 20 minuti è stata una cosa strana anche per noi perché sappiamo quanto sia l’affetto dei tifosi vallesani per la propria squadra. Vedere lo stadio così non è stata una situazione normale. Evidentemente non vincono da tanto tempo c’è voglia di rivincita. Sappiamo come va lo sport: quando ci sono i risultati la gente si appassiona e ti sostiene. Questo per loro è un momento delicato ed è anche per quello che domenica dovremo fare molta attenzione.  I giocatori del Sion non vedono l’ora di tirarsi fuori da questa situazione e non possiamo permetterci di “scherzare col fuoco”.

Freschezza cercasi

-A cosa darete la priorità in questi giorni, sul riposo o sulla preparazione del match?

“Ieri e oggi sono stati i giorni del completo recupero. Rispetto al Sion avevamo un giorno in meno di riposo perché loro avevano giocato sabato e noi domenica pomeriggio un match duro sotto l’aspetto sia fisico sia mentale sino al 94′. Abbiamo avuto solo due giorni per preparare la sfida di Coppa e alla fine i ragazzi erano veramente esausti. In questi due giorni abbiamo cercato di allenare al meglio gli elementi che non erano partiti titolari, i vari Amoura, Bislimi, Babic, Hajrizi, Espinoza, Facchinetti eccetera. Con loro abbiamo svolto un tipo di lavoro particolare per far sì che siano pronti domenica. Tutti gli altri abbiamo cercato di farli riposare. Entro stasera tireremo le somme e vediamo chi sta bene e chi no. Questa settimana non darò la formazione prima del giorno della partita perché dobbiamo vedere chi sta meglio. Una delle chiavi del match di domenica sarà chi metterà in campo la squadra più fresca.”

Stessa filosofia

-Al di là della freschezza hai detto prima che non sai come Constantin schiererà la sua squadra. E’ un problema che si deve porre anche lui? Nel senso che dopo una vittoria per 3-0 sei disposto a cambiare qualcosa sul piano tattico o riconfermerai la stessa squadra e impostazione?

“Abbiamo la nostra filosofia e sappiamo come vogliamo giocare, poi a volte con quei cinque metri più avanti o indietro. Dobbiamo pensare una volta di più a noi stessi ma non sappiamo se di fronte troveremo una squadra che andrà all’arrembaggio per tornare a vincere o ritrovare l’avversario di mercoledì che cerca di chiudere ogni linea di passaggio e di difendere ad oltranza. Dovremo adattarci, ma noi non cambieremo la nostra filosofia”.

Il riscatto di Aliseda

-In tempi non sospetti avevi detto che  Aliseda sarebbe stato il vero acquisto della finestra di mercato invernale. In queste ultime settimane sembra che l’argentino ti sia dando ragione. Da cosa l’avevi capito che era cambiato?

“L’ho capito dal suo sguardo, i suoi occhi non sono più quelli persi dell’anno scorso quando si era ritrovato in una realtà completamente diversa  sia da quella argentina sia da quella statunitense. Alla fine i giocatori decidono loro il percorso; lo scorso anno Nacho non era mai riuscito a entrare nelle rotazioni e a convincermi. A quel punto uno decide se lasciarsi andare e cercare un’altra squadra, magari in un campionato meno impegnativo, o rimanere e combattere per un posto in squadra. Aliseda mi ha fatto chiaramente capire che non aveva nessuna voglia di mollare l’FC Lugano, ci  teneva a dare soddisfazioni ai tifosi e a far vedere che non era il giocatore che avevamo visto ma uno completamente diverso. Parlo dei suoi occhi per non dire di quello che poi ci ha mostrato sul campo. Purtroppo qualche problemino a livello fisico l’ha sempre tenuto fuori dopo le partite col Breitenrain e lo Zurigo dove era riuscito a fare gol. Il giocatore odierno ha potuto allenarsi con costanza, ha fatto tutta la preparazione e siamo contenti di averlo perché non sta facendo rimpiangere Haile-Selassie che tutti sapete era un giocatore a cui tenevo tanto.”

 

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