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Tami: senza aggressività e intensità

A fine partita mentre all’esterno i numerosi tifosi milanisti inneggiano alla loro squadra, il tecnico bianconero Pier Tami si presenta con la tradizionale disponibilità ai giornalisti. “Ho ricevuto risposte positive e alcune negative. Avevamo giocato un’amichevole con il Chiasso con grande intensità e aggressività mentre oggi, contro un avversario evidentemente più qualitativo, abbiamo dimenticato queste due caratteristiche. Aggressività e determinazione non si sono viste a immagine del primo gol che in questo senso è stato emblematico. Noi non possiamo andare in  campo e avere questo rispetto dell’avversario che sia in campionato o in Europa League. Dobbiamo giocare le partite con il cuore in mano. E’ qualcosa che non può mai venir meno. Non possiamo metterla solo sul piano del gioco. Qualsiasi  avversario lo dovremo affrontare con ben altro piglio, determinazione e cattiveria, quella giusta non solo difensiva ma anche offensiva, la voglia di andare a far male e concludere. Non in tutti ho visto questa determinazione.  Sarei preoccupato se vedessi che la prossima partita c’è lo stesso atteggiamento. Voglio vedere contro il Chievo, altro avversario di valore, ben altro atteggiamento. Peccato perché c’era un bellissimo ambiente e non abbiamo regalato ai nostri tifosi la prestazione che meritavano.”

-Dopo la partita con il Chiasso avevi parlato di carichi di lavoro pesanti per giustificare la mancanza di brillantezza davanti. Oggi come lo spieghi: ti manca un attaccante?

“Noi rispetto al test di Tenero abbiamo fatto due allenamenti. Non penso che puoi trovare la brillantezza che non avevi venerdì.  Paradossalmente eravamo più stanchi del Milan. Questa sera non era questione di brillantezza. Sugli uomini c’è poco da dire. Questa è la squadra: in questo momento dobbiamo  lavorare con questi giocatori senza preoccuparci del compito di chi fa mercato. Faremo bene, allenatore, staff e giocatori, a concentrarci  sul nostro lavoro. Questa sarà la squadra, indipendentemente dagli undici che scenderanno in campo, che affronterà il Lucerna nella prima di campionato e che poi ospiterà il San Gallo e che andrà a Zurigo. Non aspettiamoci stravolgimenti. Anche se dovesse arrivare qualcuno dobbiamo allenarlo e farlo entrare nei meccanismi: nel calcio non si fanno miracoli. E’ bene che noi tutti ci concentriamo a prepararci per il Lucerna.”

-Hai giocatori non ancora al top?

“Questo è sicuro. E’ indubbio che ci sono elementi che fanno più fatica, giocatori reduci da lunga pausa, penso a Crnigoj e Culina: hanno bisogno di tempo. Lo stesso Junior ha giocato poco e deve trovare i ritmi partita. Ma questo vale un po’ per tutti. In Svizzera con un mese di preparazione si pretende di arrivare al top. Nelle prime partite di campionato quasi nessuna squadra lo può essere. “

-Un giudizio sul giovane Guidotti

“Sono contento. E’ un ragazzo  che ha appena compiuto i 18 anni e che deve ancora imparare tante cose ma si sta applicando moltissimo e dobbiamo dargli il tempo per crescere.”

 

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