Sadiku e Rey: il gruppo è sereno

Alla settimanale conferenza stampa del FC Lugano, che si è svolta nel pomeriggio di venerdì, prima dell’allenamento, hanno presenziato Antoine Rey e Armando Sadiku. La prima domanda ha riguardato la finale di Coppa svizzera vinta dal Basilea sul Sion. Il presidente ha detto che non ha gufato e voi?

REY: “Io non ho guardato la partita. Ho trascorso un pomeriggio tranquillo con la mia ragazza poi ho visto il risultato  ero molto contento.”

SADIKU: “Anche io non ho visto la finale di Coppa”.

-Cosa cambia adesso, vi aspettano due partite fondamentali per qualificarvi direttamente alla fase a gironi di Europa League: c’è peso e pressione in più?

REY: “E’ vero che quanto è avvenuto dà ancora più senso alle ultime due partite perché domenica scorsa abbiamo raggiunto le qualificazioni e adesso abbiamo la possibilità di entrare nei gironi. Ciò dà un ulteriore senso e stimolo per le ultime gare.”

-Armando hai giocato con lo Zurigo in Europa League, raccontaci un po’ le sensazioni che si provano?

SADIKU: “E’ bello, c’è tanta gente allo stadio. Sicuramente è stata l’Europa League che mi ha fatto restare a Zurigo l’anno scorso nonostante la retrocessione in CL. Erano sei partite importanti da giocare, poi non ho avuto la fortuna di giocarle tutte perché mi sono infortunato, ma è un’esperienza bellissima. Per un giocatore è importante e stimolante”.

-Ti dispiace un po’ dopo aver contribuito a portare il Lugano in Europa League non esserci più l’anno prossimo?

SADIKU: “Mi dispiace sì. Anche in spogliatoio rido con i ragazzi e dico che adesso che ci siamo arrivati avrei voluto essere io al posto dell’attaccante che verrà e che si ritroverà già in Europa, sarà fortunato. La permanenza qui non dipende da me ma dal presidente. Io quando si parla di Lugano avrei sempre voglia di restare, è la mia seconda casa. Sono contento e felice qua, ma le cose sappiamo tutti come sono e che dipendono dai soldi e bisogna accettare la realtà”.

-Antoine sei qui da molti anni, hai vissuto alti e bassi del Lugano, fino ad arrivare in Europa, quando ti guardi indietro cosa pensi e come vivi questo momento?

REY: “Sono arrivato nel 2010. Dividerei questi anni tra l’era Preziosi e il periodo in cui Renzetti ha preso in mano la società. Anche se l’esito delle stagioni inizialmente era sempre negativo abbiamo fatto dei risultati importanti. Poi la crescita è stata continua: la prima stagione ci siamo guardati in giro in Challenge League con un secondo posto dietro al Vaduz. Poi sono arrivate di seguito: la promozione in SL, la salvezza e la finale di Coppa e adesso questo traguardo che potrebbe portarci in Europa direttamente. E’ stata importante la crescita di tutta la società in generale, graduale ma continua. Fa molto piacere fare parte di questo gruppo e aver vissuto questi anni. Anche io, pur non essendo più giovanissimo, vedo che il mio percorso calcistico è ancora in crescita. E a 30 anni questo fa piacere”.

-Anche tu eri già qui in Challenge League. Rispetto ad allora cosa è cambiato in questa squadra: avresti mai pensato allora che un giorni sareste arrivati in Europa?

SADIKU: “Sinceramente ho avuto un po’ di paura quando sono tornato perché l’anno in cui avevo giocato qui aveva una  squadra per andare in Super League e non c’eravamo riusciti. Comunque ero sicuro di trovare  un allenatore che lavora molto e sfrutta tutti i giocatori al cento per cento. Conosco Tramezzani da cinque anni con la nazionale albanese e so com’è fatto e come lavora. Questo mi ha aiutato e mi ha dato sicurezza. Poi tornare e vedere i compagni con i quali avevo giocato e che sono cresciuti tantissimo mi ha ulteriormente rinfrancato. Lo già anche detto ad alcuni, tipo Sabbatini, che non li riconosco più, sono cresciuti, giocano veramente bene. Poi ho dato anche io il meglio che potevo e le cose sono andate bene. Sono contento  anche per la popolazione ticinese che abbia questa soddisfazione e sono soddisfatto anche di non aver deluso le aspettative.  Volevo a tutti i costi lasciare un buon ricordo e sono contento quando vado via che si ricorderanno di me. Sono felice”.

-Tu che lo conosci bene mister Tramezzani è lo stesso di quello di cinque anni fa o adesso che è allenatore-capo è cambiato?

SADIKU: “Nella vita la persone cambiano, ma lui è rimasto lo stesso. Sempre un gran lavoratore, che parla con tutti, anche con i tifosi. Ogni tanto gli dico: mister cosa spendi tempo a parlare con tutta la gente, ma lui è fatto così. E’ uno che lavora sodo, che ama il calcio e lo vive al cento per cento. Quando prende una cosa in mano non si risparmia.”

-La partita di domenica a Losanna, contro una squadra contro al quale fate sempre fatica,  crea un po’ di pressione e paura, la sindrome del braccino evocata dal presidente esiste?

REY: “A prescindere dall’avversario penso che tutto quello che è arrivato dopo la salvezza molto anticipata, che era l’obiettivo stagionale, è una specie di bonus. Quindi se prendi la cosa  da questo punto di vista non hai pressioni negative. Ovviamente il traguardo finale potrebbe essere ancora più importante del quinto posto che sembrava un sogno. Non penso che questo ci renderà più nervosi, semmai stimolati specie se pensiamo da dove arriviamo e quali obiettivi avevamo a inizio stagione e all’inizio del ritorno.”

-Tu che sei losannese, che squadra pensi che troverete?

REY: “Erano molto sollevati  dopo l’ultima partita,  hanno dovuto battagliare molto per ottenere questa meritatissimo salvezza. Si erano messi in difficoltà un po’ da soli, con una striscia negativa lunga, da qualche settimana si sono ripresi. Quindi il Losanna senza pressione sarà un po’ la squadra di inizio anno, quando giocava veramente bene e sicuramente la partita non sarà facile.”

-Pensi che la possibile partenza dell’allenatore Celestini verso St. Etienne possa influire sulla squadra?

REY: “Non penso che questo influirà nella testa dei giocatori. L’ambiente  sarà più propenso a festeggiare la salvezza ottenuta che a preoccuparsi del possibile addio del tecnico. Non so se sia vero che la decisione è già presa. Il Losanna ha vinto quest’anno la sua ultima partita casalinga contro di noi e questo è un ulteriore stimolo per loro. Se pensassimo di andar là a vincere facilmente ci sbaglieremmo di grosso”.

-In attacco mancherà Alioski, cosa cambia quando non c’è?

SADIKU: “E’ già successo una volta contro il GC. Per me Gianni è fondamentale, insieme ci troviamo molto bene, si vede in campo e anche fuori stiamo tanto insieme. Per me individualmente mi mancherà in attacco, ma anche io non ci sono  stato a Sion. Dobbiamo arrangiarci. Abbiamo altri elementi come Junior, Mizrachi che giocheranno con me e dobbiamo fare bene tutti come squadra, non pensare a chi manca. Abbiamo fatto questa risalita fino al terzo posto e ci serve solo una spinta finale: dobbiamo concentrarci. Voi parlate di pressioni a proposito della partita con il Losanna ma noi giocatori viviamo la vigilia in modo tranquillo, anche in spogliatoio scherziamo insieme. Siamo un gruppo che ha un solo obiettivo: restare tutti uniti. Questa cosa ci ha portato sino a qua adesso non c’è bisogno di caricarci  troppi pesi sulle spalle. Siamo tranquilli e automaticamente i risultati vengono anche grazie alla serenità e alla felicità che abbiamo”.

REY: “E’ vero che l’ambiente nello spogliatoio è eccezionale. Siamo spensierati, ridiamo e scherziamo. Ci alleniamo molto seriamente ma sempre con il sorriso. I risultati  ovviamente aiutano ma alla base c’è la felicità del nostro lavoro. Ogni giorno chi gioca, chi non gioca, chi va in tribuna é felice quando si allena e sta assieme agli altri.”

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