"Grande umiltà non abbiamo ancora fatto niente"

“Rimanere umili: non abbiamo ancora fatto niente”

L’allenamento di rifinitura del Lugano in vista della trasferta di sabato a San Gallo si è svolto nel primo pomeriggio di venerdì. In seguito la squadra è partita in direzione della Svizzera orientale. Non saranno sicuramente della partita Valenzuela (squalificato) e Doumbia (infortunato). Prima della seduta il tecnico Mattia Croci-Torti ha incontrato i giornalisti.

Nessuna rappresaglia

-Dopo la “settimana da sogno” con le tre vittorie tra cui quella di Coppa si torna su uno dei campi più ostici della Svizzera. Questo dopo la partita del mese di gennaio quando ci fu l’espulsione di Görtler nei primi minuti che suscitò polemiche. A tal proposito hai timore che ci possa essere una sorta di rappresaglia nei vostri confronti?
“Non penso proprio. Non abbiamo preso noi la decisione dell’espulsione del loro capitano, quindi non vedo motivo di rappresaglia verso i giocatori del Lugano. Sicuramente sarà una partita difficile, anche se nell’ultimo mese il San Gallo non ha fatto quello che si aspettava -era una squadra partita con altre ambizioni in gennaio- giocare lì è sempre molto impegnativo. Dobbiamo essere molto umili e sapere che non abbiamo ancora fatto niente. La scorsa settimana abbiamo compiuto qualcosa di importante in Coppa svizzera, in campionato abbiamo cercato di rimetterci in carreggiata nel migliore dei modi. Però è importante che torniamo umili e consapevoli che per vincere una partita a San Gallo dobbiamo essere concentrati dal primo minuto. Non possiamo commettere errori e giocheremo in uno stadio pieno di pubblico e di tifosi che faranno di tutto per spingere la loro squadra. Finora stiamo andando abbastanza bene in trasferta, speriamo di continuare questo trend positivo.”

Completamente a mio agio

-Non uso il termine rappresaglia però ho intervistato il tecnico Peter Zeidler  e lui ci ha girato attorno ma alla fine è tornato sulla partita di gennaio che ha dato il la alla crisi della squadra. Ha tra l’altro affermato che tu non ti sei sentito a tuo agio con quella vittoria e per come è maturata.

“Mi sono completamente sentito a mio agio.  Anche noi lo scorso anno, alla prima di campionato, abbiamo perso Daprelà per un intervento del VAR per un fallo del genere e siamo usciti sconfitti contro il Sion. E delle prime sei partite ne abbiamo perse quattro. Dagli episodi nascono trend negativi e perdi magari per due o tre giornate giocatori importanti. Sono delle situazioni che stanno cambiando l’esito del campionato ma come allenatore è strano non sentirsi a proprio agio. Quando dopo tre minuti arriva un’espulsione a tuo favore hai la pressione di dover vincere assolutamente la partita. Ci era già successo in Coppa col Losanna quando Geiger si era fatto espellere dopo cinque minuti. Nella testa di un allenatore non passa altro che il dovere di vincere per forza, nemmeno il pareggio è accettabile. E sai benissimo che l’avversario non vede l’ora di chiudersi per ripartire e disputare una partita che tu non avevi previsto né preparato. Non c’entra niente sentirsi o meno a proprio agio: come avevo detto allora mi dispiace sempre che le partite possano essere condizionate da queste decisioni che sono anche dubbie da parte del VAR. Ma il calcio è questo e vanno accettate sia quando sono favorevoli sia quando sono contro la tua squadra”.

Il coraggio di Zeidler

-Restiamo su Zeidler, come mai secondo te lui non viene mai messo in  discussione?
“Bisognerebbe rivolgere ad altri questa domanda. Ma lucidamente va anche analizzato il suo percorso a San Gallo.  Non ha mai avuto a disposizione una squadra che potesse puntare  al titolo anche se un anno ci è andata vicino. Perdere due finali di Coppa non aiuta un allenatore a rimanere in sella ma la verità è che i sangallesi disputano sempre stagioni più che positive. Sono li come noi con una rosa analoga. Sono sicuramente spinti dal pubblico ma non possono essere definiti favoriti, sono in un limbo nel quale ci siamo anche noi, lo Zurigo e il Servette. Quello che sta facendo Zeidler in questi anni è importante e riesce sempre a far reagire la squadra. Comunque vada io sono  un estimatore del loro gioco, bisogna avere coraggio per giocare come fa il San Gallo. Forse è per quello che non è mai stato messo in discussione.”

Non scherzare col fuoco

-Pensi che anche domani avrà lo stesso coraggio nell’affrontare il Lugano, non è forse arrivato il momento di cambiare?
“Penso che se potesse si spingerebbe anche oltre. Lui ha la sua filosofia ed è giusto che non la cambi. Tante volte siamo usciti con le ossa rotte nei confronti diretti. Vuol dire che è capace di farci male. Dunque cerchiamo di non esaltarci e rimanere con i piedi per terra e sapere che dopo la debacle iniziale con lo Stade Lausanne il nostro percorso è stato positivo. Ma non dimentico che il Winterthur è a tre punti e quindi non possiamo scherzare col fuoco. Cercheremo di andare a San Gallo a fare punti sapendo che non è un miracolo né un’impresa ma che devi comunque disputare una grande partita”.

Ambire al terzo posto

-In questo momento nella tua squadra quanto conta l’aspetto mentale, la fiducia che i giocatori hanno e che si vede nella consapevolezza di poter girare il match o di non subire reti?

“Ho la fortuna di avere a disposizione forti giocatori e questo mi permette di prendere decisioni forti.  Anche a Lucerna quando hai una panchina come quella che avevo è più facile gestire determinate partite. La nostra è una squadra che in questi anni, a furia di risultati positivi, ha raggiunto una mentalità solida. Non mi sono mai nascosto e ho sempre detto che quando siamo al completo ce la giochiamo con tutti. Il Lugano deve sempre ambire come minimo al terzo posto. Non ho mai detto il contrario nemmeno dopo due sconfitte di seguito. So benissimo che siamo forti e che possiamo arrivare dove desideriamo e raggiungere gli obiettivi stagionali. Per ora siamo lì, ce la possiamo giocare e col recupero di tutti i giocatori possiamo diventare ancora mentalmente più forti”.

Giocatori di ruolo importanti

-E’ un caso che questo vostro buon periodo sia coinciso anche con il recupero di Valenzuela che tra l’altro, nell’unica partita che è mancato, a Ginevra, avete perso?

“Non è un caso che quando possiamo schierare un terzino sinistro di ruolo le cose vadano meglio.  Adattare sempre giocatori in altre posizioni non è il massimo. Non posso dimenticare che Marques, quando ha dovuto sostituire Valenzuela, l’ha fatto nel migliore dei modi. Ma il giovane portoghese, se vogliamo essere onesti, non gioca una partita dal mese di novembre. Dunque quando abbiamo a disposizione giocatori che fanno quello per ruolo è meglio. Siamo una squadra costruita per giocare in una determinata maniera, con elementi offensivi importanti che negli ultimi 30 metri sanno fare grandi giocate. Tante volte ho chiesto dei “favori” a giocatori come Cimignani e Mahou di abbassarsi tantissimo e loro l’hanno fatto nel migliore dei modi, ma quando ho iniziato ad avere la qualità sulla fascia con Valenzuela abbiamo visto trame di gioco più interessanti. Comunque anche El Wafi e Hajdari quando si sono dovuti adattare in posizioni non loro l’hanno sempre fatto in maniera decente.”

Sulla via del recupero

-Che effetto ti fa vedere che la lista degli infortunati si è assottigliata ai minimi termini e quanti minuti può avere nelle gambe Aliseda?
“Non penso che Gnacio verrà con noi domani. E’ tornato ad allenarsi con il gruppo questa settimana, vediamo dopo l’allenamento odierno se deciderò di convocarlo o meno. Faremo le cose con testa come stiamo facendo con gli altri che stiamo recuperando dagli infortuni.  Sono contento che la settimana scorsa Marques abbia potuto giocare dei minuti con l’Under 21. Sono molto soddisfatto di aver potuto impiegare a Lucerna nel finale Renato Steffen, che in quei pochi minuti ha fatto molto bene. Sono contento che sia tornati ad allenarsi Aliseda che però da maggio a oggi ha disputato due partite da titolare e certamente non possiamo aspettarci la luna. Per me adesso è importante che tutti questi elementi siano disponibili al 100 per 100, pieni di voglia di aiutare la squadra ed è quello che sta succedendo. Come ho detto più volte per noi era molto importante raggiungere la semifinale di Coppa  perché le dinamiche nella testa degli infortunati cambiano da un momento all’altro. Sanno che possono diventare importanti, anche se finora non lo fossero stati e questa è energia mentale per tutti coloro che sono stati fuori. Anche per Aliseda sarà importante ritrovarlo, seppur per pochi minuti,  domani o la prossima settimana.”

Secondo miglior attacco

-Il Lugano non ha subito reti nelle ultime due partite di campionato. Lo stesso Servette sta costruendo una storia di successo grazie anche a una grande tenuta difensiva, se non vado errato non subisce gol da cinque giornate. In un campionato nel quale si segna tanto, la solidità difensiva fa ancora e soprattutto la differenza?

“Sì, però se non sbaglio siamo il secondo miglior attacco di Super League. Una cosa che non era mai successa e che mi fa piacere. Vuol dire che stiamo riuscendo a trovare l’equilibrio necessario. Non subire gol è importante ma per vincere le partite devi realizzare una rete in più dell’altra squadra. Dunque dobbiamo sempre avere comunque un’idea su come affrontare le partite per fare male all’avversario ed è quello che abbiamo fatto anche questa settimana. L’importante non è basarsi su una fase o sull’altra ma sapere quello che si deve fare in entrambe le situazioni e mantenere un equilibrio. Come dico sempre tutti gli avversari ti affrontano in modo diverso, forse il solo Zeidler è sempre uguale. Però evidentemente l’energia che trasmette il Kybunpark fa sì che, anche se giocano allo stesso modo, ti possano sempre mettere in difficolta.”

Il derby di hockey grande festa

-Siete attesi da una partita importante con una dinamica positiva da cavalcare per poter andare sul terzo posto in modo deciso una volta per tutte. Ti dispiace che domani sera il cantone sarà focalizzato su un altro evento e cioè il derby di hockey?
“Non mi dispiace. E’ una coincidenza strana ma bella per il Ticino. Sabato alla Corner Arena si giocherà una gran partita perché da una parte c’è una squadra che per due tempi giovedì  pensava di avere in mano il derby e poi ha iniziato ad avere dei dubbi. E dall’altra una che non capisce perché i primi due tempi le cose non sono andate bene ed era piena di dubbi e poi è stata contenta della reazione avuta. Bisognerà vedere cosa faranno gli entrambi gli allenatori ma questo derby sarà un bello spot per l’hockey ticinese  e per lo sport in generale. Ieri c’è stato tanto fair play sulla pista e speriamo che sabato si possa vivere una serata altrettanto spettacolare. Nessuno si sarebbe aspettato un risultato del genere.”

 

 

 

 

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