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"Più che le gambe sarà importante la testa"

“Più che le gambe sarà importante la testa”

Rientrati giovedì alle 3.30 dalla trasferta di San Gallo, giocatori e staff del FC Lugano si sono ritrovati quella stessa mattina a Cornaredo per una sgambata defaticante. L’unico vero allenamento in vista del match di sabato contro il GC si è tenuto venerdì pomeriggio. Prima della seduta abbiamo rivolto qualche domanda al tecnico Mattia Croci-Torti.

Previsto il loro calo

-A mente fredda, dopo 36 ore, torniamo al  primo tempo della partita dall’altra sera. Che idea ti sei fatto: ci sono stati errori tattici o di approccio o è stato unicamente merito della attitudine molto aggressiva dei sangallesi?

“Si sa che giocare al Kybunpark e già difficile perché è un terreno ostico dove i tifosi danno qual qualcosa in più alla squadra di casa. A maggior ragione in questo momento di grande pressione per il San Gallo il pubblico ha dato una grande mano e ha trascinato i giocatori  nel primo tempo. Noi sappiamo che la squadra di Zeidler gioca in quella maniera i primi 45 minuti, pressa su ogni pallone e tu fai fatica a giocare. Siamo altresì consapevoli che non possono fare questo lavoro per 90 minuti e così è stato -come è sempre successo- anche mercoledì. La differenza con la sfida precedente è che in quell’occasione noi avevamo sciupato il colpo del ko al 90′, quest’anno siamo stati bravi a metterlo a segno.”

E’ successo anche a noi

-Ci si è interrogati su quanto avevi detto alla pausa ai ragazzi: hai solo ricordato che con molta probabilità loro sarebbero calati fisicamente?

“Questa è la cosa che avevo già detto prima della partita. Era importante non andare sotto di più gol perché poi sarebbe stato più difficile recuperare. In effetti il secondo tempo si è assistito a una partita diversa, loro non riuscivano più a trovare le contro misure ai nostri giocatori. Le partite durano 95 minuti, è successo anche a noi in casa di essere bravi a fare i primi tempi e poi a non ripetere la ripresa come andava giocata; vedi le partite contro Basilea e con lo stesso San Gallo. Stavolta è successo il contrario e va bene così.”

Avversario in salute

-Sabato sera arriva il Grasshopper: qualcuno ha detto che é la più difficile delle tre partite di questa settimana inglese. Concordi?

“E’ la più difficile perché con la rosa contata che, tra virgolette, abbiamo, i giocatori arrivano un po’ stanchi al terzo impegno in sei giorni. Più che le gambe in questa partita dovrà funzionare la testa. Speriamo che le due vittorie invece di portare stanchezza mentale abbiamo portato tanto entusiasmo per battere il GC che ha dimostrato nelle ultime settimane e anche contro di noi di essere in salute*.

Tutte finali

-Da qui alla fine del campionato vi attendono tutte finali. Questa circostanza può incidere sulla “vera” finale quella di Coppa svizzera? In altre parole c’è il rischio di arrivare logori al 4 giugno o è preferibile restare in tensione fino a quel pomeriggio?

“Come ho già detto più volte non potremo ripetere quanto successe l’anno scorso quando dovemmo e potemmo preparare una finale in tre settimane già sapendo che quello era rimasto l’unico obiettivo societario. Quest’anno abbiamo sempre affermato che avremmo cercato di portare fino in fondo campionato e Coppa. Nella manifestazione a eliminazione siamo arrivati a giocarcela all’ultimo atto. Solo noi, oltre all’YB, potremo giocarci la Coppa mentre in campionato, e ormai siamo a maggio,  siamo lì e non vogliamo smettere di provarci. Sicuramente questo toglierà energie ai ragazzi per la finale ma speriamo di arrivarci con le ali spiegate dal vento in poppa che ci porti l’entusiasmo per affrontare anche quella sfida nella maniera giusta.”

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