fbpx

Pier Tami: ci vorrà cuore e gamba

Tradizionale conferenza stampa pre-partita quella tenuta da Pier Tami venerdì sul mezzogiorno nella sala stampa di Cornaredo. “Quello di sabato contro il San Gallo sarà il nostro esordio casalingo. Ci teniamo a lanciare il campionato: abbiamo fatto la prima partita a Lucerna e lì come detto ho visto qualcosa di buono. Ora si tratta di confermare le cose positive e dall’alta parte cambiare il risultato. E’ facile da dire ma più complicato da fare perché i sangallesi sono una buona squadra con un potenziale offensivo importante, complesso che è più alla nostra portata comunque, fisicamente anche loro stanno come noi. Il Lucerna stava meglio per via delle Coppe europee. Però è un impegno da affrontare in modo  intelligente, è una squadra che ti può far giocare anche male. Dovremo essere intelligenti a non farci prendere dalla frenesia, la pazienza sarà un elemento importante per risolvere questa partita”.

-Per quanto riguarda la formazione ci sono delle novità?”

“I ragazzi sono tutti a disposizione a parte Padalino. Rispetto a domenica scorsa siamo al completo. Stiamo valutando qualche variante tattica. Ma la cosa più importante è che tutti i giocatori stanno meglio rispetto a sette giorni fa. L’avevo detto all’inizio del campionato: né noi né altri sono pronti al 100 per cento. Anche questa settimana ho visto elementi che stanno acquisendo una miglior condizione”.

-Ti sei lamentato delle  palle perse in uscita, avete lavorato questa settimana sul possesso palla?

“Non era un problema di carattere tecnico ma legato all’intensità di gioco, era la prima volta che giocavano con un certo ritmo e più lo alzi e più possono aumentare difficoltà tecniche ed errori. Dobbiamo adeguare la qualità all’intensità e questa settimana di lavoro ci ha fatto bene. D’altrocanto mi aspetto un avversario che sul piano dell’intensità è al nostro livello”.

-Sei propenso a schierare due punte da subito a a partire come a Lucerna con una punta e un trequartista?

“Gli aspetti positivi della gara della Swissporarena li ho visto soprattutto nella fase difensiva, non parlo di singoli ma di fasi. La squadra oggi concede poco e mi aspetto una conferma. La fase offensiva, al di là del numero di punte schierate,  dipende da con quanti  giocatori vogliamo attaccare: ci vogliono cuore e gamba. Sarà importante attaccare con più uomini e anche questo lo reputo un elemento che andrà migliorato e migliorerà con il tempo attraverso la condizione.”

-All’esordio avevi scelto in base alla condizione dei giocatori è ancora così o puoi finalmente fare scelte libere?

“In sette giorni la condizione si migliora ma non cambi il volto di una squadra. Quando diciamo che ci vuole pazienza non vuol dire che in una settimana risolvi tutti i problemi fisici e di condizione. E’ un processo che richiede tempo, non sarebbe serio altrimenti. Io credo nella continuità del lavoro e nei progressi passo dopo passo. Ci sono giocatori che hanno fatto sul piano della condizione e della brillantezza altri piccoli passi e qualcuno passi più importanti. Però questi passi devono essere tradotti nel gioco perché alla fine sono i risultati che parlano e attestano  progressi e miglioramenti. Sono fiducioso perché ho visto una squadra che sta bene. Il fatto che oggi l’unico infortunato sia Padalino, dice che il gruppo sta lavorando bene e con continuità”.

-Piccinocchi con il Lucerna è entrato bene ha dato geometria, quanto è cresciuto in questi giorni, è pensabile un suo impiego da titolare?

“Mario è cresciuto bene. Non è in sette giorni che trovi i 90 minuti, però nella mezzora in cui è stato in campo a Lucerna ha mostrato geometrie che nella mia filosofia di gioco sono importanti e sto veramente pensando di dagli una maglia da titolare perché ha mostrato cose buone. Poi c’è il punto interrogativo sulla sua tenuta in termini di minutaglie.”

-Tutti i giorni di fanno nomi, il mercato è protagonista. Ci puoi dare qualche ragguaglio?

“Aspetto anche io conferme. Circolano diversi nomi ma di concreto non c’è niente. Non ho nulla da dire anche perché da parte mia mi sto concentrando sui giocatori che ho a disposizione. Sono loro che devono farsi trovare pronti, senza alibi. Noi dobbiamo battere il San Gallo e le energie vanno tutte lì.”

-Non ti è sembrata un po’ timida la squadra a Lucerna specie nella prima ora di gioco?

“C’era un po’ di nervosismo e forse un po’ di sorpresa incontrando una squadra che mette ritmi più alti del normale in questa fase della stagione. In campo avevamo elementi che da dieci giorni non disputavamo una partita. Mariani aveva perso le due ultime amichevoli con Milan e Chievo, Vecsei pure. C’era insomma un disequilibrio. Oggi questa differenza di condizione si sta affievolendo.”

-L’aspetto positivo è stata la reazione dopo il gol, a tratti pareva di vedere il Lugano dell’anno scorso.

“Non so. La squadra ha carattere e personalità. Quando scende in campo non accetta la sconfitta, per me questo è un lato positivo. Ho visto una squadra che se la vuole giocare fino in fondo. Abbiamo perso contro una squadra che ha tirato la metà di noi in porta. Gli episodi evidentemente sono importanti. Da Costa non ha fatto una parata, quando c’era da soffrire abbiamo sofferto ma abbiamo concesso poco. Nell’esame del video della partita ho fatto vedere ai ragazzi che nell’episodio dell’asta scheggiata da Juric non c’è stato alcun nostro errore, si è trattato di un colpo di bravura dell’attaccante avversario. E in questi casi bisogna togliersi il cappello. Loro sono stati più determinati nell’unica vera occasione in cui ci è scappato l’uomo, si è creata una partita numerica in area e l’hanno sfruttata al meglio. Noi non l’abbiamo fatto. Ma la partita poteva finire in altro modo.”

-La rincuora vedere che anche le altre squadre svizzere non stanno benissimo e in Europa stanno facendo fatica?

“Non mi rincuora questa circostanza e non mi interessa cosa fanno le altre. So che con una preparazione di quattro settimane per tutti è difficile farsi trovare pronti. Sono le partite vere che ti fanno prendere i ritmi giusti. Per tutte le squadre quindi è complicato. I veri valori li si vedranno tra tre o quattro settimane, senza dimenticare che c’è ancora il mercato aperto. Penso alla mia squadra e vedo che siamo sulla strada giusta, gli altri li prendiamo di volta in volta”.

-I magri risultati delle svizzere sul piano europeo come li spieghi?

“Mi faccio un punto di domanda. La Svizzera, ricordo che ero ancora in federazione, ha deciso di far iniziare i campionati prima delle altre nazioni proprio per poterci presentare a queste competizioni continentali con qualche partita in più nelle gambe. Se adesso perdi nei preliminari (non parlo della Dinamo Kiev che è un colosso) qualche interrogativo dobbiamo porcelo. Non sarebbe meglio fare la preparazione come gli altri di sei o sette settimane e iniziare il campionato dopo? Quest’anno è l’ultimo  tra l’altro che avremo una squadra qualificata direttamente nei gironi di Champions. In futuro dovremo passare dai preliminari e con questa logica bisognerà anticipare ulteriormente il campionato, cancellando del tutto le vacanze, se vogliamo avere chances. Qualche riflessione questi risultati te la fanno fare. L’anno scorso ho fatto anche io con il GC quattro settimane di preparazione e ho utilizzato le sfide di EL quali allenamenti. Ci è andata bene che siamo passati due turni, però per me le avevo considerate partite allenanti, impostando la preparazione sul campionato e infatti all’inizio avevamo più gamba degli altri.”.

-Sei contento dell’inserimento nel gruppo di Da Costa?

“E’ un buon ragazzo come tutti quelli che abbiamo. Ha portato il suo carisma e la sua indubbia personalità. Penso che non sia difficile inserirsi in questo gruppo perché sono tutti bravi ragazzi. Ho detto loro che sul campo ogni tanto bisogna essere anche un po’ figli di… Da Costa, per tornare alla domanda, si è inserito benissimo”.

-E Milosavljeivc dove giocherà tra un mese, in che ruolo lo vedi?

“Penso che dobbiamo scoprirlo ancora. Sta facendo più fatica perché non parlando nemmeno inglese ed esprimendosi solo in serbo diventa difficile dialogare con i compagni. In questo momento lo vedo un po’ spaesato, io stesso per comunicare con lui devo farmi tradurre da Golemic o da Culina e non è mai la stessa cosa. Spero che possa inserirsi piano piano con tutti. Dobbiamo dargli tempo. Il nostro è un altro calcio rispetto a quello che lui ha lasciato, mi diceva che certe volte marcavano ancora a uomo. Qui si marca solo a zona e se uno ogni tanto perde i tempi si rovina tutto. Fintanto che gioca davanti con una certa libertà le cose possono anche andare. Lui è un numero otto come Sabbatini e Mariani, può attaccare e difendere a tutto campo. Però nel lavoro tattico difensivo a zona deve imparare tempi e movimenti e ci vorrà ancora un po’.”

-Quant’è importante cominciare a fare qualche punto?

“E’ importantissimo. Se non metti punti in cascina, i dubbi si moltiplicano e diventa più difficile il lavoro settimanale. Ho detto ai ragazzi se ripeti le prestazioni come quella di Lucerna su dieci partite ne perdi tre, ma le altre le vinci o le pareggi. Domani mi aspetto che dal punto di vista difensivo confermiamo il buono fatto domenica e che riusciamo a essere più freddi nelle situazioni che si verranno a creare in avanti. Contro una squadra che da un certo punto di vista, vedendo la gara con il Losanna, attacca bene in massa ma ogni tanto concede qualcosa dietro.”

-Ha un piano di un certo bottino prima che inizi l’avventura europea?

“No non faccio quei calcoli. Ho un obiettivo: arrivare alla competizione europea con la squadra che abbia una sua fisionomia ben definita su come tenere il campo e giocare le due fasi. Una squadra più avanti rispetto a oggi ed è normale che sia così. Ma da qui all’inizio di settembre c’è da fare punti.

 

 

Altri articoli

NewsPrima SquadraCalcio Svizzero
NewsPrima SquadraCalcio Svizzero

Commenta l'articolo