"Per l'impresa servono concentrazione, pochi errori e tanta velocità"

“Per l’impresa servono concentrazione, precisione e velocità”

Alle 18.30  i giocatori del Lugano che hanno intrapreso la trasferta in Belgio si sono allenati sul terreno del Jan Breydel Stadium di Bruges dove giovedì alle 21 andrà in scena la partita valida per il quarti turno del girone D di Conference League. 

Sette assenti

Com’è noto la lista degli assenti è eccezionalmente lunga. Oltre a Mahou, non inserito a suo tempo nella lista Uefa, son ben sette i giocatori che non  saranno a disposizione dello staff. Si tratta del secondo portiere Osigwe, del difensore Valenzuela, del centrocampista Grgic e degli attaccanti: Aliseda, Bottani, Celar e Vladi. Per completare la rosa in questa trasferta sono stati aggregati anche due elementi della U21, il difensore Noah De Queiroz (2002) e l’attaccante Niccolò Spinelli (2004), mentre il portiere Diego Mina (2005) era già presente come “terzo” nelle altre sfide europee. 

Impresa non miracolo

Prima della seduta sul campo il tecnico Mattia Croci-Torti e il difensore Luka Mai hanno risposto ai giornalisti nella tradizionale conferenza stampa. La prima domanda per il tecnico ha riguardato il cosiddetto miracolo di Bruges. Nel 2000, in occasione degli Europei, la Spagna con Guardiola in campo si qualificò ai quarti in questo stadio riuscendo a ribaltare il match con la Jugoslavia realizzando due reti al novantesimo. Al Lugano servirebbe un miracolo anche domani sera?

“Non penso che occorra un miracolo ma una grande prestazione di tutta la squadra. Per 90 minuti dovremo avere una concentrazione ancora maggiore rispetto a quella avuta nelle tre precedenti partite europee. Dobbiamo curare ogni dettaglio e ridurre al minimo la percentuale di errori. Sono convinto che possiamo fare una grande partita, le assenze peseranno ma chi è venuto qui ha fame, sa per cosa scenderemo in campo: per portare a casa dei punti. Possiamo giocarcela, poi vincere in questo stadio che trasuda di storia e solo a vederlo ti viene  voglia di giocare, di gettarti nel fango e nella pioggia, non sarà facile ma ci proveremo. Se ci riusciremo sarà un’impresa non un miracolo.  

Voglia di rivincita

Quindi non firmeresti per un pareggio?

“No, da come ho visto la squadra ieri direi che c’è tanta voglia di rivincita dopo il recente ko in  campionato. A Losanna, almeno nel primo tempo, non abbiamo fatto vedere il Lugano che conosco, non siamo riusciti a tirare in porta o a essere pericolosi, ma solo a eliminare l’avversario. Di solito la mia squadra è molto competitiva, ha sempre voglia di fare la partita e in quesi 45 minuti ciò non è accaduto. Penso che i ragazzi abbiano  voglia di dimostrare che siamo una squadra pronta per queste battaglie e che vuole dire la sua in questa competizione europea. Sappiamo che domani sarà una sfida con in palio punti preziosi: se il Bruges vince sarà praticamente qualificato. Noi desideriamo capovolgere la situazione e cercare di arrivare alle ultime due partite del girone con un risultato positivo qui a Bruges.”

Campo difficilissimo

-Come si inserisce la partita europea di domani in un momento che vi vede in difficoltà in campionato?
“Al momento in cui ci siamo qualificati per l’Europa sapevamo che avremmo dovuto affrontare tre competizioni e che sarebbe stato difficile essere sempre al 100 per 100. La settimana scorsa a Losanna abbiamo vinto una sfida importante in Coppa, non era scontato perché il sorteggio ci aveva messo di fronte, in trasferta, una squadra di Super League. Dunque siamo ancora in lizza per il trofeo. Quanto al campionato non vinciamo da quattro partite anche se abbiamo ottenuto un buon punto contro l’YB. Abbiamo purtroppo perso le partite contro GC e Servette nelle quali avremmo sicuramente meritato di ottenere dei punti. La sfida di sabato a Losanna è stata difficile, non abbiamo giocato un buon calcio lo devo ammettere onestamente, non sono stato contento della prestazione. Ma sono situazioni nelle quali puoi passare quando ti trovi a disputare il quinto match in tredici giorni. Adesso abbiamo recuperato un po’ di energie, ci ricordiamo che a Zurigo contro il Bruges siamo stati in partita sino a due minuti dal termine: è stata una sfida equilibrata e domani cercheremo di mettere in difficoltà gli avversari. Siamo consci che giocare qui  non è facile per nessuno, né per il Lugano né per il Real Madrid. Ma siamo venuti per cercare di mettere in difficoltà con le nostre armi il Bruges.”

Anche loro non al massimo

-Quali sono secondo lei i punti deboli dei belgi, qui quali potreste giocare le vostre carte?
“Se di noi dicono che siamo in difficoltà in campionato visto che siamo sesti, anche il Bruges occupa la stessa posizione in Jupiler League e questo con la squadra che ha. Significa che anche loro hanno qualche problema in campionato. Quando incontri problemi ed eri partito per vincere il titolo, nella mente  non sei libero e la fiducia magari non è al massimo. Noi ci eravamo detti all’inizio di cercare di arrivare nei primi tre posti, ma è certo che sarebbe stato difficile nel primo periodo visti gli impegni europei. Non siamo una squadra che può qualificarsi tutti gli anni per l’Europa, a differenza del Bruges che è costruito per vincere il campionato. Cercheremo di metterli in difficoltà. Domenica scorsa un nostro ex (Amoura) ha realizzato una doppietta contro di loro, speriamo di poter replicare ciò che ha fatto il nostro amico”.

Puntare sulle ripartenze

-Hai già deciso come giocare, di fatto lo farai senza attaccanti di ruolo?
“Abbiamo ancora una punta in rosa che è Boris Babic, oltre a giocatori offensivi come Steffen e Cimignani. Poi degli esterni con buona propulsione offensiva come Espinoza. So che Marques può giocare senza problemi  anche qualche metro più avanti. Sappiamo che il Bruges dalla parte destra, con Skov Olsen, ci ha messo in difficoltà nella partita di andata e quindi non escludo di schierare Marques più avanzato.  Loro sono una squadra a cui piace attaccare e meno difendere, quindi cercheremo di ripartire con la velocità di alcuni nostri elementi. Non picchieremo sicuramente su palla perché non abbiamo attaccanti di struttura e stazza che possono fare questo tipo di lavoro”.

Babic ha giocato poco

-Pensi che Babic possa reggere il palcoscenico europeo?
“Se è qua con noi è perché pensiamo che possa giocare a questo livello. Non è facile per lui perché tante volte in questa stagione ho preferito schierare gli altri due attaccanti, per cui non posso chiedere a Boris il ritmo e l’intensità che hanno i compagni che hanno disputato 15 o 16 partite. Però sono sicuro che in una sfida secca ci può fornire una mano. Domenica a Losanna si è ritrovato anche lui in un primo tempo difficile, dove abbiamo giocato molto poco nella metà campo avversaria”.

Sintetico malefico

-Tutti questi infortuni sono un po’ la replica di quanto succedeva lo scorso anno. Avete un’idea in merito?
“Non siamo contenti di questa situazione, ci piacerebbe venire a disputare queste partite con la rosa al completo. Purtroppo in un momento di grossa stanchezza siamo andati ad affrontare tutta la settimana scorsa su un campo sintetico e abbiamo avuto piccole noie muscolari come quella di Vladi e siamo stati sfortunati perché Saipi e Celar hanno avuto distorsioni alla caviglia derivanti proprio dal campo. Inoltre abbiamo perso Grgic e Bottani dopo la partita di Coppa e dopo l’allenamento sul sintetico in vista della rivincita di sabato. Facciamo fatica -e questo è un  dato di fatto- a gestire la settimana quando cambiano terreno da gioco e su questa cosa dobbiamo (io in primis) cercare di capire le dinamiche e lavorare meglio. Non è possibile che ogni volta che affrontiamo YB e Losanna lasciamo dietro infortuni troppo lunghi”.

Settimane sfortunate

-Pensi che ci sia anche un problema di preparazione?
“Fino a dopo il match contro l’YB avevamo avuto pochi infortuni muscolari. Bottani era rimasto fuori per un gran colpo preso contro il Bruges.  Tranne Valenzuela e un piccolo stiramento per Aliseda non avevamo avuto gli infortuni dello scorso anno. Questa settimana purtroppo è invece stata molto pesante e dunque dobbiamo analizzare bene i carichi di lavoro che facciamo quando mutiamo superficie. Siamo stati anche un po’ sfortunati: prima di Losanna a causa dell’abbondante pioggia ci siamo dovuti allenare sul sintetico e inoltre recentemente per qualche allenamento ci eravamo dovuti spostare da Cornaredo e il terreno di Canobbio era  molto duro e ha messo in difficolta i giocatori. Sappiamo che abbiamo problemi strutturali ma è il prezzo da pagare per avere tra tre anni quello che tutti vogliamo in Ticino e cioè un nuovo stadio. Ci dobbiamo allenare un po’ di qui e un po’ di là ma con la societâ e la Città il dialogo è sempre aperto.

A zona sui corner

-A proposito di reti subite da corner non si potrebbe passare dal marcamento a uomo a quello a zona che vi eviterebbe magari di incorrere in certe situazioni?
“Ho anche pensato a questa modalità, personalmente ho avuto allenatori con cui ho giocato che amavano la difesa a zona, ricordo un maestro in questo e cioè Gianni Della Casa.  Però per potersi schierare a zona sui calci d’angolo ci vuole del lavoro e noi non abbiamo il tempo necessario per provare e essere convinti di quello che stiamo facendo. Più che altro stiamo cercando di lavorare sul mentale, perché non vogliamo più perdere duelli nella nostra area né fare arrivare cross in maniera tanto facile. Siamo stati bravi dopo Bruges con YB e Losanna in Coppa non commettere errori e ci siamo ricascati domenica sulla seconda rete. E’ più un fattore mentale che tattico o tecnico”.

News dalla Turchia

-I punti in palio domani sono pesantissimi, poi alla fine conteranno gli scontri diretti. Ma stai pensando anche alla differenza reti, visto che la classifica finale di gruppo potrebbe essere molto stretta?

“I gol sono un fattore molto importante. Se il nostro obiettivo domani è quello di uscire con un risultato positivo è prematuro pensare alle reti fatte e subite, lo faremo magari nel ultime due sfide. Domani si giocherà un turno decisivo perché prima di noi si affronteranno Besiktas e Bodø/Glimt. I turchi stanno peggio e hanno bisogno di una vittoria per potersela giocare ancora  e in quel caso si porterebbero a 4 punti come noi. Quindi prima di scendere in campo alle 21 ci saranno alcune dinamiche già delineate, vedremo cosa succede e poi ci concentreremo per portare a casa un risultato positivo”.

Il gesto di Marques

-Sai cosa ha fatto Marques a Losanna per fare in modo che il giudice unico abbia aperto una procedura nei suoi confronti?
“So che la società sta parlando con Martin, Non penso che  abbia commesso gesti gravi perché arbitri e VAR e noi stessi non abbiamo visto nulla. Non deve essere successo nulla di eclatante ma vediamo la situazione, oggi ci concentriamo solo sulla partita di domani”.

Contento per Amoura

-Si parlato prima di Amoura: che rammarico hai a non averlo più con te e a vedere che in nove partite ha realizzato otto gol con l’Unions Saint-Gilloise?

“Quando vedo le reti che ha segnato sono molto contento. I giocatori che sono passati da Lugano e che fanno bene dopo essere partiti ci riempiono il cuore come  era successo per Lovric. Ci fa piacere quando qualcuno fa un salto di qualità e dimostra di essere un giocatore importante. Per la società è interessante poterli mostrare come biglietto da visita, è la dimostrazione che il Lugano diventa ancora più attraente. Non avere più a disposizione Amoura è una scelta giusta. I giocatori di qualità devono fare un passo e uno step su palcoscenici più importanti. Sono molto contento che chi è arrivato al posto di Amoura e cioè Cimignani si stia comportando in maniera super. Non guardiamo al passato e godiamoci il presente sperando che domani possiamo dimostrarlo una volta di più”.

Mai: difendere da squadra

-A Lukas Mai vorrei chiedere a che percentuale di forma si sente dopo il noto infortunio e quale potrebbe essere il suo contributo per limitare o evitare i numerosi errori che hanno portato la difesa a incassare ultimamente diversi gol?

“Penso di stare bene e di avere recuperato al cento per cento la condizione. Per il resto è difficile la situazione quando la squadra subisce più reti su cross.  Ne parliamo molto con i compagni e  con lo staff, cerchiamo di rivedere quzabnto è successo e poi di implementarlo subito in allenamento in modo da essere pronti nella partita successiva. È chiaro il calcio è fatto da  dettagli, e che i difensori sono al centro dell’attenzione quando si subisce un gol,  ma difendere è un’azione  di squadra.  Dobbiamo solo riuscire a tornare a difendere insieme come squadra e cercare di  mantieni la porta inviolata, nello stesso modo attaccare come gruppo alla ricerca del gol  penso che allora potremo torneremo al punto in cui ci eravamo interrotti la scorsa stagione.”

-Pensi che difendere a zona sui calci d’angolo sarebbe meglio?
“Secondo me il sistema non così importante. E’ invece fondamentale la volontà di preservare la tua porta, di non subire gol”.

Mettercela tutta

-Si parlava prima di miracoli,  domani ci vorrà un’impresa come quella compiuta in Coppa di Germania dal Saarbrücken contro il tuo Bayern?

“Quella partita è l’ennesima dimostrazione che nel calcio può accadere ogni cosa. Tutti possono battere chiunque e anche il grande Bayern può venire sconfitto a Saarbrücken.  E’ un risultato che ci incoraggia in vista della sfida di domani col Bruges, Dobbiamo mettercela tutta e  poi vediamo come va a finire”.

 

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CL: Bruges-Lugano