"Occhio all'entusiasmo delle neo promosse"

“Occhio all’entusiasmo delle neo promosse”

Il campionato del Lugano comincia con tre giorni di ritardo rispetto alla concorrenza. La squadra scenderà in campo infatti mercoledì sera alle 20.30 alla Pontaise contro il neo-promosso Stade Lausanne Ouchy. 

Situazione infortuni

Alla trasferta non parteciperanno quattro elementi tuttora  infortunati. Il portiere Osigwe sta svolgendo un lavoro mirato in previsione dell’intervento chirurgico alla spalla a cui sarà sottoposto nelle prossime settimane a Zurigo.  Lukas Mai procede nel suo percorso di riatletizzazione  con un graduale aumento dei carichi di lavoro in accordo con il chirurgo che l’ha operato. Nel corso della prossima settimana si saprà se il difensore germanico potrà essere reintegrato al 100 per cento nel gruppo. Hicham Mahou ha iniziato la prima fase della riabilitazione che prevede lavoro alternato in palestra e piscina. Tra un mese il giocatore subirà un nuovo controllo. Infine Adrian Durrer è stato sottoposto il mese scorso a un intervento chirurgico per l’asportazione di un ernia lombare. In questi giorni ha ripreso gli allenamenti in palestra con lo staff bianconero.

Avversario gasato

L’allenamento di rifinitura della squadra si è svolto martedì mattina. Nel primo pomeriggio, prima della partenza alla volta della Romandia, Mattia Croci-Torti ha risposto alle domande dei giornalisti.

-Il calendario vi ha riservato come esordio lo Stade LS, sulla carta una partita dall’esito scontato. Cosa dovrete fare per confermare il pronostico di favoriti?
“Non ci tiriamo indietro  dal ruolo visto il terzo posto conquistato la scorsa stagione. Però basta andare con lo sguardo a domenica e vedere cosa ha fatto un’altra neo-promossa sul terreno dei campioni svizzeri dell’YB.  Sappiamo che la nostra sarà una partita difficilissima: solitamente nel suo esordio ogni neo-promossa ha delle motivazioni extra. Siamo coscienti di cosa possono dare, saranno gasati e ci sarà un entusiasmo incredibile da parte di ogni giocatore. Dovremo prestare grande attenzione. Lo Stade è la squadra di Challenge che conosco meglio: l’anno scorso ho guardato almeno 18 partite perché eravamo interessati a due loro giocatori, quindi so qualsiasi cosa. E sono consapevole di quanto siano forti. Se tu avessi seguito lo spareggio questa domanda non me l’avresti fatta. In maggio hanno annichilito il Sion che poteva essere derelitto quanto si vuole ma che in quelle situazioni tira fuori tutto. Invece lo Stade ha dominato sia l’andata sia il ritorno. Domani sera dovremo essere attenti e concentrati sin dal primo minuto. Conosciamo le loro caratteristiche, non lasceremo nulla al caso, però evidentemente non ci nascondiamo, sappiamo che andiamo alla Pontaise per cercare di vincere la prima partita della stagione.”

Poco riposo

-Quanto ti rode il fatto di cominciare il campionato tre giorni dopo gli altri e dover affrontare sabato un altro impegno, quindi giocare due match nel giro di tre giorni a inizio stagione?
“Iniziare oggi non è un grande problema, anzi abbiamo avuto qualche giorno in più per sistemare qualche cosina visto che qualche giocatore si è aggregato all’ultimo e i nazionali che hanno avuto qualche giorno in più di vacanza. Non è invece ideale affrontare sabato alle 18 una squadra come il San Gallo dopo essere tornati a casa giovedì mattina alle 5 da Losanna. Però la società mi ha comunque messo a disposizione un’ottima rosa e dovrò essere bravo a fare un bel turn-over per queste due sfide. Sicuramente alla prima di campionato abbiamo gente in condizione e che può giocare, ma non ne abbiamo così tanta che può recuperare in due giorni e mezzo e affrontare da titolare anche il San Gallo. Starà a me fare delle rotazioni: è questo che dispiace un po’ perché sicuramente affronteremo un San Gallo motivato e fresco. Non è il momento di attaccarsi a queste cose ma mi avrebbe fatto piacere giocare oggi alle 18 e avere un giorno in più di recupero prima di affrontare i sangallesi. Ma non  posso già iniziare adesso con le polemiche.”

Concentrati e determinati

-L’anno scorso in questo periodo il Lugano sembrava un po’ un cantiere aperto, con molta gente nuova e il gruppo da ricreare. Da questo punto di vista 12 mesi dopo come vedi le dinamiche della squadra, c’è maggior tranquillità e il tuo lavoro è più semplice?

“Nelle intenzioni anche lo scorso anno avremmo dovuto essere così ma in una sola partita di preparazione contro il Rapperswil avevo perso Amoura e Aliseda, due giorni dopo s’era infortunato Hajrizi mentre Bottani aveva contratto il Covid. Mi erano saltati quattro giocatori pochi giorni  prima dell’esordio e le prime settimane siamo stati in difficoltà con gente fuori ruolo, eccetera. Quest’anno non sarà così: la squadra e la rosa ci sono, siamo contenti. Rispetto all’anno scorso ci sono state altre dinamiche ossia i tanti elementi impegnati con le nazionali e qualche voce di mercato. Però tutto sommato arriviamo belli carichi e concentrati per il match della Pontaise. Negli allenamenti degli ultimi cinque giorni ho visto una squadra che non ha nessuna intenzione di andare a fare una passeggiata a Losanna domani.”

Mai pronto per metà agosto

-Parliamo dell’assenza del difensore centrale  Mai che era già mancato tanto  nel girone di ritorno dello scorso anno. E’ un elemento sul quale speravi probabilmente di puntare sin dalla prima partita di questo campionato. Non sei preoccupato di iniziare senza l’elemento cardine della difesa?

“No perché dalle indicazioni che ho ricevuto so che Lukas ci sarà dalla metà di agosto. Sappiamo che dopo l’intervento chirurgico al quale è stato sottoposto potrà essere pronto non prima di quel periodo.  Certo se nella seconda parte del mese di agosto tu dovessi ripropormi questa domanda allora sì che sarei preoccupato. Abbiamo svolto una preparazione che sotto l’aspetto difensivo non ci ha permesso di lavorare al meglio perché avevamo a disposizione solo cinque elementi di ruolo. D’altronde El Wafi è arrivato in finale della Coppa del Mondo U23 e Marques ha fatto la stessa cosa agli Euro U19. E’ stata l’unica pecca. Speriamo che Mai torni per gli spareggi di Europa League e per il proseguio del campionato: è da settembre che avremo veramente bisogno di tutti.”

L’aiuto dei leader

-Ti manca forse ancora qualcosa in difesa, magari a livello di esperienza?
“Non credo. Sono contento dei giocatori che ho a disposizione, sappiamo che bisogna avere a che fare anche con gli infortuni. Ma sono convinto che possiamo far bene con questa squadra, ho dei leader in campo, parliamo di Sabbatini, Grgic, Steffen e dello stesso Bottani. Oltre a elementi che non posso più considerare “giovani” come Arigoni, Saipi e Hajrizi. Se si guarda solo l’età si potrebbe pensare a una difesa troppo giovane ma non sono per niente preoccupato, vista l’esperienza acquisita dai ragazzi e l’aiuto che i leader possono dare”.

La carta Belhadj

-E’ arrivata stamane la notizia del prolungamento sino al 2026 del contratto del centrocampista tunisino Belhadj. Un giocatore nel quale hai sempre creduto e che hai utilizzato anche in momenti decisivi. Gli date fiducia, qual è lo step che gli chiedi adesso?
“L’importante è che riesca ad avere continuità. Quando ha potuto giocare con una certa regolarità ha sempre fatto bene. Quest’anno abbiamo fatto delle scelte anche sapendo di avere lui a disposizione. Abbiamo perso un centrocampista muscolare come Doumbia e avremmo potuto andare a prendere un elemento delle stesse caratteristiche, non l’abbiamo fatto perché abbiamo fiducia in Hadj Mahmoud: speriamo che possa dare quel qualcosa in più come aveva fatto in tante partite l’anno scorso. A centrocampo siamo completi così , anche la scorsa stagione avevamo fatto molto bene nel ritorno. Nel tour de force che si inizierà tra qualche settimana abbiamo veramente bisogno anche di un  Belhadj nel motore.”

Tutto esaurito sabato?

-Sono circa vent’anni che il Lugano non affronta un campionato con determinati obiettivi e presupposti per ambizioni e qualità della rosa. Come vivete questa situazione, come la gestite e come ve la sentite addosso?
“L’anno scorso a gennaio, nell’appuntamento pubblico al Cinestar, mi venne chiesto di andare in Europa e vincere la finale di Coppa. Non cambia niente e non  mi aspettavo altro dalle parole dei miei dirigenti. Il FC Lugano è una società ambiziosa, che vuole fare risultati e che comunque guarda anche al futuro cercando di ingaggiare giocatori  che abbiano qualità. E’ giusto che anch’io viva un po’ questa pressione. Come ho già detto il giorno della conferenza stampa bisogna saper convivere con la pressione, senza obiettivi ambiziosi farei fatica a venire al campo, bisogna sempre avere questa benzina addosso. Poi evidentemente se gli obiettivi sono alti e non riusciamo a raggiungerli bisognerà capire come mai. Se non riuscissimo a superare i turni di Europa League, magari con 9 punti come successe qualche anno fa, penso che nessuno della società verrebbe a spararmi. Però è giusto che si metta l’asticella più in alto possibile e noi cercheremo di raggiungere questi obiettivi. Secondo il mio parere queste sono sempre dichiarazioni per cercare di stimolare tutti, non sicuramente per mettere pressioni su l’allenatore o sui giocatori. Bisogna prendere gli stimoli per quello che sono. Ve lo dico chiaramente: non vedo l’ora che inizi la partita di domani, sono carico con una molla. Vedere dal divano sabato e domenica le altre squadre in campo era un peccato. Cerchiamo di mettere le nostre qualità nel match di Losanna e non vedo l’ora poi di affrontare in casa sabato il San Gallo. Dopo aver visto il “tutto esaurito” di Winterthur, San Gallo e Berna spero che la gente in Ticino risponda presente a questa prima partita. Secondo me questo stadio, versione inglese, può dare una spinta in più ai miei ragazzi. Avere i tifosi così vicini è importante, un grande stimolo che ci sentiamo addosso”.

Stadio per il calcio

-E’ una delle domande che ti volevo fare. Il Cornaredo provvisorio sta diventando qualcosa di curioso. Potrebbe trasformarsi in un catino, in una bolgia che vi aiuti maggiormente?
“Sono tre giorni che prima degli allenamenti mi siedo sulla tribuna provvisoria e continuo a guardare giù al campo e… mi “gaso” da solo. Non oso pensare a quello che potrebbe succedere sabato se domani riuscissimo a tornare con i tre punti da Losanna.  Spero vivamente di lanciare al meglio l’esordio casalingo nel “nuovo” stadio: i giocatori se lo meritano. Penso che sia il primo step in Ticino verso il nuovo stadio per il calcio che da troppi anni attendiamo. Sapete che io apprezzo Cornaredo, il Comunale di Chiasso e quello di Bellinzona ma vedere finalmente uno stadio senza pista sarà qualcosa di diverso per tutti.”

Dosare le energie

-Una domanda su di te: cosa ti aspetti da questa stagione. Sai che avrai addosso anche gli occhi di squadre che ti hanno attenzionato, non credo sia un segreto affermare che il Cagliari ha pensato a te prima di Ranieri. Insomma anche per te sarà una stagione importante?

“Le ambiziosi individuali vengono sempre dopo quelle di squadra, è la mia filosofia. A me piace vincere le partite, cerchiamo di curare tutti i dettagli. Sono strafelice a Lugano e spero di fare il meglio possibile per proseguire questa avventura con questi colori. Lo ripeto e lo dirò ancora: quello che andremo ad affrontare nei prossimi mesi sarà qualcosa di veramente difficile. Ho già vissuto due volte da assistente il doppio impegno Europa-campionato. Lo si è visto anche con lo Zurigo quest’anno e con il Basilea. Le energie che consumi in settimana ti vengono a mancare la domenica; dovrò essere bravo io con i vari turn-over e con le motivazioni dei giocatori. Più che gli obiettivi individuali bisognerà vedere come riuscirò a gestire la squadra nel periodo dei tripli impegni, che sarà di sicura difficoltà per spreco di energie fisiche e mentali. Speriamo di  essere all’altezza della situazione”.

Mercato: idee chiare

-Parlavi prima della qualità della squadra e della profondità della rosa. Avete però sulla testa sino a fine agosto la spada di Damocle del mercato. La società desidera giustamente monetizzare almeno in parte gli ingenti investimenti che ha fatto. Sei un po’ preoccupato da questo punto di vista che vari a disposizione qualcosa di meno di adesso o hai ricevuto rassicurazioni dal club?
“Non ho ricevuto nessuna rassicurazione però penso che il modus operandi della società in questi due anni sia stato chiaro. Tutti i giocatori ingaggiati sono stati di qualità, faccio fatica a trovare un acquisto sbagliato, qualcuno che non ha dato soddisfazioni, poi evidentemente c’è chi fa bene e chi meno. Non mi posso lamentare di quello che sta facendo la società, basti pensare a tutti  gli interventi sul mercato, l’anno scorso Doumbia e Steffen, quest’anno Grgic, oltre ai numerosi giovani che sono arrivati. Quello che si è sempre detto è che  se qualche VIP dovesse partire sarebbe subito pronto un sostituto perché la verità è che 20 titolari da settembre noi dobbiamo averli comunque.”

Turn-over inevitabile 

-C’è un punto di domanda su quello che succederà in attacco:  dall’Aarau è arrivato Vladi che si è mosso bene, c’è sempre Celar che nelle ultime stagioni ha dato tanto. Nella tua testa c’è il dilemma su chi schierare ed eventualmente i due potrebbero giocare assieme?

“Posso anche coesistere. Ho pochi dubbi ma come ho detto prima le mie riflessioni in questo giro devo comprendere per forza le due partite. So chi ha 90 minuti nelle gambe e chi solo 60 o chi può partire titolare a Losanna e non tre giorni dopo. L’unica cosa che mi spiace è che probabilmente dovremo già fare delle riflessioni che magari altre squadre non sono ancora costrette a fare. Ma io sono obbligato a fare rotazioni:  arriviamo da una buona preparazione ma sinceramente non ho a disposizione 15 giocatori che possano disputare due volte novanta minuti in tre giorni. E’ scontato che non sia così. Devo considerare questo fatto nell’allestire la formazione base e nel prevedere le sostituzioni.”

SLO squadra offensiva

-Come ti aspetti che giocherà lo Stade Lausanne Ouchy?

“Una neo-promossa sicuramente in casa i primi 25 ‘ cercherà di giocare all’attacco, e di sorprenderci e farci male. Conosco bene il loro allenatore e  le caratteristiche dei giocatori. Non sono una squadra che ama difendere, prediligono l’attacco. Hanno giocatori come Danho, Mulaj solo stesso Obexer che ha giocato anche a Lugano, che sono pronti alla spinta. Allo SLO piacere attaccare, se l’anno scorso sono riusciti a realizzare il sogno della promozione è perché avevano un grande attacco. Però è anche una squadra che ha perso il leader e faro offensivo: Teddy Okou si è trasferito a Lucerna e la sua sarà un’assenza di peso, ma nel corso degli annullo Stade non ha mai sbagliato un acquisto pescando nel campionato francese. Hanno vissuto diverse tragedie- dalla morte di Alessandrini, al suicidio di Gazzetta, ai problemi al cuore di Perrier- ma non risono mai abbattuti anzi si sono fortificati nel tempo. E’ una squadra solida che ci darà  filo da torcere,.

 

 

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