“Non sarà una normale partita da primo turno di Coppa”
Dopo il campionato e l’Europa è tempo anche di Coppa svizzera. L’edizione del centenario per quanto riguarda il Lugano si inizierà dalla sfida col Brühl (Prima Promotion) in programma domenica 18 agosto alle 15 allo stadio Paul-Grüningen di San Gallo.
Allenamento mattutino e partenza
Dopo lo scarico di venerdì, l’unico allenamento in vista del match è stato effettuato sabato mattina sul terreno principale di Cornaredo. Presenti tutti gli elementi della rosa (anche Bottani assente nelle ultime due settimane), con qualche acciaccato dopo la partita col Partizan. Le condizioni dei singoli verranno valutate in giornata e ancora domattina a San Gallo, prima di decidere la formazione che scenderà in campo. L’unico in serio dubbio è Hajdari che ha un problema al muscolo obliquo sinistro.
Giusto orgoglio dopo l’emozione
Prima dell’allenamento abbiamo rivolto qualche domanda al tecnico Mattia Croci-Torti tornando sul match di Coppa. A una quarantina d’ore di distanza, quando le forti emozioni immediate si sono un po’ sopite, dal punto di vista razionale che insegnamenti hai tratto?
“Penso che era la prima volta che giocavamo da favoriti uno spareggio e ritengo che ci sia stata sicuramente un po’ di pressione specie nei minuti iniziali, tanto che non siamo riusciti a fare quello che volevamo. Però dal secondo tempo ho visto la mia squadra sul pezzo e nei supplementari qualcosa di ancora più speciale. Abbiamo raggiunto un obiettivo per nulla scontato, il Partizan Belgrado è un club che gioca ogni anno questa competizione e il fatto di essere riusciti a batterli è motivo di grande orgoglio”.
Siamo degli outsider
-Se già in campionato è difficile ritenere di aver vinto una partita prima di giocarla, in Europa è addirittura impossibile.
“Non siamo ancora al livello di poter dire battiamo tutti gli avversari, anzi dobbiamo sempre nutrire grande rispetto e sapere che siamo solo degli outsider. Inoltre ahimè non abbiamo la fortuna di giocare a Cornaredo e -é bene sempre ricordarlo- tante volte le avversarie fanno un viaggio meno lungo del nostro per arrivare a Thun. Ci sono tante dinamiche che fanno sì che non sia scontato essere padroni in casa però non abbiamo paura, non vogliamo tirarci indietro, anzi già da giovedì col Besiktas cercheremo di compiere un’impresa ancora più grande.”
Più lavoro tattico che fisico
-Da qui a metà dicembre giocherete in pratica ogni tre giorni e mezzo. Di solito potete preparare le partite con quattro o cinque allenamenti, invece adesso spesso vi dovete accontentare di una sola vera seduta. Colme si gestisce questa situazione?
“Cercando di far sì che ogni giocatore arrivi all’impegno successivo al 100 per 100 delle sue possibilità. Dunque se deve allenarsi di meno si allenerà di meno, l’importante è che in pochi minuti riusciamo a far capire cosa vogliamo fare tatticamente contro la squadra avversaria. Così sarà anche nell’allenamento odierno: anche chi ha giocato meno col Partizan, è comunque rientrato a casa alle 4 del mattino. Di conseguenza questi due giorni non potevamo sicuramente essere fatti di grande lavoro ma più di idee e concetti da mettere in campo già domenica perché non sarà una partita facile”.
Brühl squadra di professionisti
-La Coppa presenta sempre delle insidie, che avversario ti aspetti domenica a San Gallo?
“Il Brühl è una buona squadra di Prima Promotion quindi non si sta parlando di una formazione materasso di Seconda élite o Seconda. Tutti i giocatori sono professionisti dunque non dobbiamo prenderla come una normale partita di primo turno ma già come una vera sfida di Coppa fatta di tanto agonismo. Se non ci sarà la massima concentrazione incontreremo grosse difficoltà”.
Capire l’importanza della Coppa
-Dal profilo psicologico per i giocatori passare da grandi stadi come Istanbul e Belgrado a Brühl non si corre il rischio che ci siano cali di tensione?
“Dobbiamo essere bravi lo staff ed io a far comprendere quanto sia importante la Coppa svizzera. Ci sono dei campi dove sei concentrato ancora prima di arrivare allo stadio e altri dove magari ti accorgi dopo dieci minuti che gli avversari non hanno intenzione di regalarti niente. Ma il mio obiettivo è far sì che anche domani dal primo minuto la squadra sia pronta”.
Con Shaqiri il BS punta al titolo
-Terminiamo con la notizia del giorno e cioè l’ingaggio di Xherdan Shaqiri da parte del Basilea. Pensi che sia un arrivo che possa cambiare gli equilibri del campionato?
“Sicuramente il Basilea con questo acquisto fa capire che non desidera ripetere una stagione da comprimario. Quando ingaggi uno dei migliori giocatori in circolazione inizi ad avere la pressione di vincere. Non penso che Shaqiri sia arrivato a Basilea per piazzarsi secondo. In casa loro cambiano tante dinamiche e per gli avversari cambia il modo di difendere perché uno come Shaqiri non si può lasciare tanto libero”.