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Manzo: pensiamo a salvarci poi si vedrà

Domenica alle 13.45 alla Pontaise si affrontano le due squadre definite rivelazioni della prima parte del campionato. Quella tra Losanna e Lugano è una sfida attesa perché sono in molti gli osservatori che si attendono spettacolo e che pronosticano un pari visto l’equilibrio tra le due compagini. Ma mister Manzo, che risponde come ogni venerdì alle domande dei giornalisti subito dopo l’allenamento, non ci sta. “Prima della partita non firmo mai per il pareggio. Firmo sempre per una buona prestazione, il resto è una conseguenza.  Quello di domenica è uno di  quei match come piacciono a me, divertenti e nel corso dei quali si possono cambiare tattica e modalità di gioco.”

-Affrontando i vodesi a cosa dovrete fare attenzione in particolare?

«Il Losanna ha un buon possesso palle e fa molto male con delle rapide ripartenze: se “hanno campo” diventano davvero pericolosi. Tatticamente sono messi bene, sono un gruppo collaudato e hanno un bravo allenatore, Celestini. Hanno delle buone idee di calcio e sanno cosa fare: si muovono con armonia calcistica. Noi faremo la nostra partita in base alle nostre caratteristiche».

-Nel corso della prima partita, giocata a Cornaredo a fine agosto, il Losanna vi mise in seria difficoltà: l’incontro terminò 1-1.

«In quell’occasione loro hanno avuto più possesso palla, ma se si analizza bene quella partita avevano fatto forse 1-2 tiri in porta. Ho preparato la gara in casa loro in più modi, siamo pronti a sfruttare le nostre armi».

-Le due squadre sono in buona condizione, conta di più la preparazione fisica o l’entusiasmo?

«Entrambi i fattori influiscono molto. Credo che ci siano tutte le componenti per fare bene. Nel nostro caso la condizione fisica è buona e in campo ci si diverte».

-Attualmente Losanna e Lugano lottano in “zona Europa”.

«Punto a raggiungere la salvezza il prima possibile. Non per scaramanzia, ma so  cosa vuol dire trovarsi in situazioni magari meno piacevoli… non saremmo qui con tutta questa serenità. Dobbiamo pensare a salvarci, tutto quello che arriva in più ben venga. Insomma, vogliamo portare la barca in porto. Quanto punti mancano? Voglio arrivare a 40… poi alla fine è vero che basta averne uno in più degli altri».

-Per Antoine Rey, cresciuto nel Losanna e recentemente meno impiegato, potrebbe essere una partita speciale.

«Io valuto tutto, dentro e fuori dal campo. In settimana cerco di capire i giocatori. Devo ragionare con 24 teste e ogni testa ha il suo modo di pensare. Io parlo con i giocatori e spiego le mie scelte: magari le accettano, ma non le condividono».

-Lei è alle prese con problemi di abbondanza, visto che non avete infortunati ad eccezione di Padalino: come gestisce la situazione?

«Gestisco i giocatori in base al momento, gioca chi sta meglio. Tutti avranno le loro possibilità e, quando avverrà, dovranno dimostrarmi che sono più adatti a giocare nell’undici titolare. Il campo dà sempre delle risposte: posso anche sbagliare, ma in buona fede. Fin qui chiunque è entrato ha dato il suo apporto. Tutti si mettono in discussione e vogliono dimostrarmi le loro capacità. Questo è importante, perchè aiuta ad alzare il livello, chi gioca meno ha “fame” e in settimana traina verso l’alto il livello del gruppo».

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