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“In campo con umiltà ma per vincere”

Contrariamente a quanto era avvenuto il mese scorso, in occasione del match di andata con il Bodø/Glimt, il Lugano non ha effettuato l’allenamento di rifinitura al Letzigrund ma a Cornaredo. Verso le 16, al termine della seduta, la squadra è partita alla volta della città sulla Limmat. Il match contro il Bruges si disputerà giovedì alle 18.45.

 Importante non crocevia

Intanto mercoledì in prima serata, nella sala stampa dello stadio zuirghese, si è svolta la conferenza stampa della vigilia alla quale hanno partecipato il tecnico Mattia Croci-Torti e l’attaccante Zan Celar. La prima domanda all’allenatore ha riguardato l’importanza della sfida con i belgi: si è parlato di crocevia, è così?

“Giochiamo in casa  e dunque andrà sfruttato nel limite del possibile questo fattore anche se non avremo i tifosi che ci avrebbero sostenuto a Cornaredo. Siamo su un campo che conosciamo qui al Letzigrund e non troveremo un ambiente infuocato come quello degli altri campi. Dunque cercheremo di fare il possibile per portare a casa punti importanti. Siamo tra virgolette primi del girone con il Bruges e se vogliamo credere a questo sogno fino in fondo molto passerà dalla partita di domani sera.  Riuscire a conquistare un risultato positivo mostrerebbe che dopo tre partite, contro avversari diversi, il Lugano può  dire la sua in Europa. Più che di crocevia parlerei di serata molto molto importante”.

Non ci nascondiamo

-La vittoria contro il Besiktas con la conquista del primo posto nel girone ha dato più consapevolezza alla squadra per credere nei propri mezzi o ha messo maggior pressione a un gruppo che inizialmente non aveva nulla da perdere?

” La pressione in questo caso non è nella nostra testa. Quello che ho vissuto e provato nei miei trascorsi in Europa da assistente allenatore è che ogni volta c’è l’ansia di poter competere con determinante squadre. Ma dopo le prime partite  arriva la consapevolezza che ce la possiamo giocare. Così è stato nelle due edizioni precedenti ed è tuttora. Sappiamo chi siamo, che non abbiamo l’esperienza europea di squadre come Besiktas e Bruges, però siamo anche consci di avere tanta qualità. Di essere una squadra che ogni volta che gioca mette in campo delle doti importanti e che con grande umiltà, senza pressione, vuole provare a fare qualcosa di importante.  Non ci possiamo più nascondere, dobbiamo giocarcela a viso aperto, sapendo sempre che noi siamo il Lugano e che avversari avremo di fronte domani.”

Rosa di qualità

-Presentando questo gruppo aveva affermato che il Besiktas era la squadra con le migliori individualità, il Bodo/Glimt  quella con il miglior gioco e allora il Bruges che tipo di squadra è? Più o meno forte delle due che avete già affrontato?

“La squadra belga è fortissima. Mi piace tantissimo la rosa: il Bruges ha almeno 12 o 13 nazionali. Possono cambiare qualsiasi elemento e rimane un’esperienza internazionale importante basti guardare  soli ai giocatori che  hanno in attacco da Skov Olsen a Vanaken a Buchanan, sono tutti elementi che hanno disputato gli ultimi Mondiali. Il Bruges è la squadra più abituata di tutte a calcare questi palcoscenici. L’anno scorso dopo quattro gare guidava il suo girone di Champions League nel quale c’era anche il Real Madrid. Dunque un gruppo che sa giocare determinate partite. L’ultima cosa che vedrete domani sera è una squadra di sprovveduti, anzi affrontiamo un avversario che arriva da una brutta sconfitta in campionato ma che -come ha dichiarato prima nella conferenza stampa il suo allenatore- viene qua per vincere, senza nemmeno prendere lontanamente in considerazione l’ipotesi di poter pareggiare. Loro si sentono giustamente superiori e noi giustamente dovremo rivestire per l’ennesima volta il ruolo dell’outsider ma è normale che sia cosi”.

Sicuri di vincere

-Non ti da un po’ fastidio questa supponenza. Anch’io ho intervistato un collega belga e mi ha detto che se il Lugano è quello che ha affrontato l’Union Saint-Gilloise anche l’ultima della Jupiler League se gioca al suo massimo esce vincitrice. Per voi queste certezze altrui  alla fine possono rivelarsi un vantaggio?
“Sono consapevole che se hanno visto le nostre due partite europee non la pensano così. Anzi, nonostante sappiano di essere più forti, nei loro cuori un po’ di paura c’è perché noi siamo una squadra che ha fatto un primo tempo importante contro i norvegesi, sicuramente superiore a quello che hanno fatto loro. Siamo una squadra che ha avuto il carattere di emergere dopo essere stati sotto per due reti contro il Besiktas, pur con l’uomo in più. Io guardo quello che succede altrove: il Besiktas questa settimana in campionato,  rimasto in dieci contro il Galatasaray, è andato a recuperare il risultato e quasi vince la partita. Ripeto: siamo una squadra che ha il suo perché, sono convinto che loro sotto sotto un po’ ci temano anche se giustamente si devono  considerare favoriti perché sono un club importante. Se fossi l’allenatore del Bruges direi che qui a Zurigo, in un campo che non è quello del Lugano, in uno stadio deserto, sono sicuro di venire a vincere il match. Noi dobbiamo rimanere umili, recitare il ruolo di outsider che ci si addice, avendo dentro di noi la consapevolezza che possiamo giocarcela.”

Hanno punti deboli

-Come hai detto i belgi hanno perso le ultime due partite e non vincono in campionato da cinque giornate. Questo fatto aumenta un pochino le vostre chance?

“Non credo. Quello che succede in Europa è una cosa a sè. Anche noi purtroppo in campionato veniamo da due sconfitte ma se guardiamo me sono maturate dobbiamo solo recitare il mea culpa e recriminare sui nostri errori. Abbiamo disputato queste due partite come dovevamo ossia giocandole per vincerle, poi non sono andate come volevamo. Però in tutti e due i casi non avevamo sicuramente sfigurato o meritato di perdere. Ma ripeto quello che succede in campionato è spesso influenzato dalle fatiche europee e non succede solo a noi. Tutte sanno quanto sia difficile, dopo un turno di giovedì delle varie Coppe con tante energie impiegate, giocare la domenica.  Abbiamo visionato l’ultima partita del Bruges e, al di lâ del risultato, qualcosa abbiamo registrato dove fargli eventualmente male.”

Imparare a gestire

-A proposito della vostra sconfitta di domenica contro il Grasshopper come sta lo spogliatoio: c’è voglia di rivalsa o c’è ancora nervosismo?

“Questo potete chiederlo dopo a Celar cha ha vissuto in questi giorni lo spogliatoio più di me. La sconfitta del Letzigrund non ci voleva per com’è nata la partita e per come l’abbiamo giocata. Ma è una battuta d’arresto che ci aiuta a migliorare specialmente la gestione dei minuti finali. Mi sono un po’ arrabbiato perché sono convinto che siamo una squadra più matura di quella che si è vista nel finale qua domenica. Ci sono state tantissime cose che mi sono piaciute, che abbiamo fatto in maniera fantastica ma non abbiamo gestito la partita come una squadra importante deve fare. Sicuramente come da tutte le sconfitte prendiamo le cose che non hanno funzionato e cerchiamo di migliorarle. Le abbiamo analizzate con i giocatori e spero che dentro di loro ci sia più che voglia di rivalsa, tanta rabbia per questi punti persi, rabbia che dovremo mettere in campo domani”.

Migliorare difensivamente

–Nelle ultime partite avete concesso tanto su palle ferme. Sei preoccupato e ci state lavorando?

“Per la verità non è che abbiamo subito tanti gol su palle ferme ma semmai su cross dalle fasce laterali. Nella settimana di pausa per le nazionali abbiamo cercato di mettere l’accento su questo aspetto ma mancavano ben tre centrali su quattro (Hajrizi, Hajdari e El Wafi). Non c’è sempre tempo di lavorare sui dettagli, ma abbiamo parlato su quello che dobbiamo fare. Bisogna crescere tantissimo, a Zurigo non abbiamo subito rete su cross ma su un calcio d’angolo dove dovevamo marcare meglio. Ci sono tante cose che dobbiamo migliorare difensivamente. In questo turbinio di partite manca il tempo ma cerchiamo di fare almeno analisi video per mostrare gli errori e come evitarli.”

Ottimo il terreno

-Il terreno da gioco era stato un tema importante in occasione della sfida con gol Bodø. Domani è prevista pioggia: è una difficoltà in più?

“Se la pioggia arriva su un terreno come quello dove abbiamo giocato domenica (che era stato rifatto dopo la  nostra partita con i norvegesi) di difficoltà non ce ne dovrebbero essere. Il terreno in ordine avvantaggia tutte le squadre ma soprattutto lo spettacolo. Siamo qui per far divertir la gente che viene a vedere le partite, poi i nostri tifosi ci tengono a vincere ma io ci tengo anche che i ragazzi possano fare in campo le cose più belle. Desidero che il pubblico quando vede giostrare il Lugano si diverta. Domenica abbiamo fornito un’ottima prestazione, nessuno aveva l’alibi di non poter effettuare un bel passaggio, il terreno era perfetto. Siamo felici di poter giocare su un biliardo anche domani sera, evidentemente la circostanza avvantaggerà anche i numerosi giocatori di qualità del Bruges che ha alcuni elementi veramente di classe superiore.”

Dubbi di formazione

-Per quel che riguarda la formazione dopo la sconfitta con il GC è possibile vedere Marques titolare a sinistra con Hajdari in panchina?

“E’ possibile rivedere Marques ancora in campo e così Hajdari. Quest’ultimo aveva giocato terzino sinistro in Turchia perché Arigoni arrivava da un infortunio. Ora Allan è recuperato e ha mostrato più volte di poter giocare anche sulla sinistra. L’infortunio di Valenzuela abbiamo cercato di gestirlo con varie soluzioni. Vedremo stasera e domattina di sciogliere gli ultimi dubbi. So quanto siano forti loro sulla parte destra dell’attacco con Olsen e vedremo di mettere in campo la persone migliore per affrontarlo.”

Puntiamo alla vittoria

-Il tecnico del Bruges ha dichiarato poco fa che vuole assolutamente i tre punti. Mattia Croci-Torti firmerebbe per il pareggio?

“No. Sappiamo perché siamo qua, quanto pesa questa sfida  e desideriamo arrivare a 7 punti. Lo dico restando più umile possibile, ma quando arrivi a giocarti una partita del genere da primo del gruppo non ti devi nascondere, non devi avere paura di nessuno. Guarderemo gli avversari in faccia, dritti negli occhi e ce la giochiamo cercando di vincere la partita. Poi se dovesse arrivare un altro pareggio vorrà dire che domani sera saremo ancora in testa alla classifica e che aumentiamo le possibilità di potercela fare a tre giornate dalla fine. Domani cecheremo di vincere.””

Celar:  concentrati

-Zan la rabbia chiesta dall’allenatore Croci-Torti c’è nello spogliatoio tra voi giocatori?

“Come ha detto il mister questo è il calcio, può succedere di tutto al di là della tua prestazione, ma l’importante è che siamo sempre concentrati al massimo in allenamento per arrivare alla partita e vincerla”.

Belle partite 

-Tu sei uno dei  nazionali del Lugano, sei ancora giovane ma ha già esperienza internazionale, le senti le partite come quelle di domani, avverti la responsabilità?

“Sappiamo tutti che tipo di partite sono queste, molto belle da giocare. E’ importante che in campo noi si sia come una squadra, che parliamo e ci aiutiamo reciprocamente con l’obiettivo di portare a casa la vittoria”.

La concorrenza motiva

-L’inizio stagione non è stato dei più semplici per te e sta aumentando la concorrenza con l’altra punta centrale Vladi. E’ qualcosa che  ti motiva o che temi?

“Certo che mi motiva. ma io guardo a me stesso, faccio ogni allenamento e ogni partita per migliorare. Sono concentrato su questo.”

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