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Il giapponese del rigore-moviola passò da Lugano

Ha fatto discutere in tutto il mondo la notizia del primo rigore assegnato grazie all’utilizzo della tecnologia VAR. E’ accaduto a Osaka nella semifinale del Mondiale fra club. L’arbitro Kassai ha visto alla moviola il fallo del colombiano Berrio ai danni del giapponese Daigo Nishi. Un nome quest’ultimo familiare al presidente Renzetti. Tre anni or sono, quando il Lugano militava ancora in Challenge League, il terzino nipponico fu segnalato al club bianconero e attirò immediatamente l’attenzione del massimo dirigente bianconero. Nishi (foto) venne a Lugano e seguì pure la squadra nel ritiro invernale di Pescara. Fece a tutti un’eccellente impressione. Purtroppo per ragioni burocratiche (permesso di soggiorno) non si riuscì a tesserarlo e la squadra dalla quale proveniva lo richiamò immediatamente perché era sotto contratto. Il giocatore fece ritorno in Giappone a malincuore  perché si era affezionato alla nostra realtà: lasciò persino gli scarpini nello spogliatoio dicendo “un giorno tornerò”. Da allora il terzino-centrocampista, classe 1987, è passato al Kashima, ha vinto titoli e coppe nipponiche ed é titolare della nazionale.

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