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Fare bene in Coppa prima del periodo di fuoco

Focus sulla Coppa prima del periodo di fuoco

Dopo l’allenamento di  rifinitura di venerdì mattina e il pranzo in comune a Cornaredo, il Lugano è partito nel pomeriggio alla volta di Ginevra dove sabato alle 16 è in programma la partita contro il Lancy, valida per i sedicesimi di Coppa svizzera.

Assente Hajdari

Alle assenze già annunciate di Espinoza (squalifica), Valenzuela (verrà operato ai tendini della coscia martedì in Finlandia e tornerà in gennaio), Mahou e Osigwe si è aggiunta all’ultimo momento quella di Hajdari. Il difensore ha preso una botta nella parttitan della nazionale U21 contro la Finlandia e verrà tenuto a riposo a titolo precauzionale.

Focus sul Lancy

Prima della partenza per Ginevra il tecnico Mattia Croci-Torti ha incontrato i giornalisti. La prima domanda: “giocare in Coppa può essere l’ideale inizio del tour-de-force che vi attende. Anche se il Lancy è avversario tutt’altro che arrendevole vedendo il ruolino di marcia in campionato (4 vittorie su 4) e l’eliminazione  dello Stade Nyonnais nel primo turno di Coppa svizzera nonostante la squadra abbia giocato in dieci per mezzora.”

“Iniziamo questo periodo di fuoco con sette partite in 25 giorni, compresa questa di Coppa. L’importante è che i ragazzi si focalizzino sul match di domani senza pensare a quello che succederà nelle settimane seguenti. In Coppa svizzera non ci devono mai essere cali di attenzione. Abbiamo studiato il Lancy nelle ultime settimane, perché una squadra di seconda inter che elimina una di Challenge League merita rispetto. Non dimentichiamo che lo Stade Nyonnais è andato a vincere ad Aarau e aveva disputato buone partite contro Thun e Sion. Dunque dovremo fare attenzione perché il Lancy è sicuramente in fiducia, ma noi siamo il Lugano e dobbiamo andare là a fare la partita. Il focus dovrà essere su questa sfida dal primo secondo al fischio finale per non incappare in brutti momenti che vogliamo assolutamente evitare”.

L’amico Boughamen

-Come vivrai lo scontro con il tuo amico e sabato nemico Kamel Boughamen, membro dello staff del Lancy?

“Boughamen è una persona che per un anno ha fatto parte della mia vita. Era un giocatore molto talentoso ed era anche capace a fare gruppo. Ricordo che era sempre pronto allo scherzo e nei primi,i mesi aveva portato tanta energia in squadra. Era il 2006 e avevamo cominciato veramente bene la stagione con Della Casa. In questi anni sono sempre rimasto in contatto con Kamel e sarà una persona che rivedrò con piacere, anche se quando inizia la partita gli aneddoti spariscono e rimane grande concentrazione. A Lancy non possiamo permetterci di sbagliare, veniamo da un periodo nel quale, nelle ultime tre partite (le due di Europa League e la trasferta di Lucerna) non abbiamo trovato la vittoria. Dunque abbiamo bisogno di una reazione per riprendere fiducia. Ripeto: dobbiamo essere focalizzati su questo impegno per evitare uno sbaglio che non possiamo permetterci”.

Fiducia ai giovani

-Solitamente in Coppa vengono schierati elementi che fino ad allora hanno avuto poco spazio. Ma in questo contesto, visto che non si gioca da due settimane e c’è in arrivo il match di Conference, sarà diverso il tuo approccio verso un eventuale turn-over?

“I giocatori che hanno giocato di meno a Lugano quest’anno sono pochi. Quasi tutti sono entrati nelle rotazioni e non siamo una rosa ampissima, ma giusta. Ora con la squalifica di Espinoza e con gli infortuni di Valenzuela ed Hajdari anche a livello difensivo andiamo a Ginevra con soli cinque difensori. Dunque non c’è grande spazio per i turn-over ma c’è semmai tempo per dare fiducia anche ai giovani come Marques ed El Wafi che si stanno ultimamente affacciando in prima squadra con il giusto minutaggio. Quella di domani è una partita vera e la devono disputare i giocatori con una grande voglia. Viste le assenze dei nazionali fino a giovedì abbiamo lavorato con solo 12 giocatori: chi è rimasto si è allenato con la giusta intensità e merita di giocare la partita di Coppa.”

Torna Saipi

-In porta chi giocherà?

“Amir Saipi tornerà a difendere la nostra porta. Negli ultimi quattro giorni di è allenato regolarmente. Per noi e per lui questo è un test importante visto le partite che arriveranno nelle prossime settimane. Negli ultimi allenamenti l’ho visto veramente sul pezzo, con lavoglia di sfruttare questa partita per vedere le sue condizioni. Rispetto alle ultime due stagioni la sua leadership  è molto cresciuta: ha fatto un balzo enorme a livello di personalità da quando è a Lugano. E’ cresciuto molto, l’europeo gli ha detto maggior forza e da quest’anno gli sto chiedendo qualcosa in più anche sotto a quell’aspetto. La rosa si sta ringiovanendo ma anche lui, se vuol diventare un portiere vero, deve diventare un leader e in allenamento sta dimostrando questa nuova attitudine”.

Peccato per Valenzuela

-Parliamo di Valenzuela: sei dispiaciuto di averlo rischiato nel secondo tempo a Lucerna e che il Lugano non sia intervenuto sul mercato cercando di mettere una pezza alla sua assenza che si protrarrà per alcuni mesi?

“Siamo stati anche un po’ sfortunati perché Milton si è infortunato 24 ore prima  della chiusura delle liste UEFA e non era facile per la società trovare un sostituto all’altezza. Il club sta ancora valutando alcuni profili di svincolati ma per il momento andiamo avanti con la rosa a disposizione. Abbiamo molta fiducia in Martin Marques, so benissimo inoltre di avere elementi che si possono  adattare nel ruolo di terzino sinistro, penso ad Hajdari, allo stesso El Wafi o ad Arigoni. Quest’anno sento un po’ troppe critiche su Allan, dimenticando che lo faccio giocare in tutti i ruoli, è un po’ il mio jolly difensivo. Ha fatto il centrale di destra e sinistra, il terzino dalle due parti: è il giocatore al quale chiedo sempre l’aiuto maggiore per spostarsi in diversi ruoli. E il terzino sinistro lo sa fare. Poi da questa settimana abbiamo reinserito in rosa Nkama che l’anno scorso aveva chiuso bene la stagione da terzino sinistro contro lo Zurigo.  Siamo pronti a disputare queste sei partite con i ragazzi a disposizione, abbiamo fiducia, sappiamo che sono giovani e che ci vuole un po’ di pazienza. Ma anche Martis Marques è stato preso a Lugano perché è un buon giocatore e infatti negli scorsi giorni ha giocato ancora titolare nell’U20 del Portogallo. Quello che fa più male è avere perso un elemento come Milton Valenzuela che io reputo sia un giocatore importantissimo nelle due fasi, offensiva e difensiva ed era uno dei più esperti nella squadra. Perderlo fa male perché anche a livello di gruppo è uno che da sempre la sensazione di non volere mollare e tanti ragazzi hanno seguito il suo esempio. Col senno di poi è un peccato averlo rischiato ma ci sono dei momenti in cui un allenatore deve farlo, eravamo sotto di un gol e la sua qualità sulla fascia sinistra ci avrebbe  fatto molto bene. Era molto stanco dalla partita del giovedì, ma questo accadrà spesso in stagione. Non è una cosa positiva ed è un elemento in più  per convincermi che per gestire bene questi ragazzi bisogna guardare oltre la semplice apparenza. Ognuno di loro vorrebbe sempre giocare e spetta a me osservarli e capire quando non ce la fanno, anche se loro non lo direbbero. Andrò avanti a fare rotazioni perché arrivano match importanti: col Bodo/Glimt, YB, Losanna, Servette, Besiktas e a Winterthur non ci possiamo permettere di partire battuti. Dobbiamo andarcela a giocare dovunque. In campionato non abbiamo voglia di perdere punti e di trovare scuse del tipo “eravamo stanchi perché abbiamo giocato giovedì in Europa”. Sarà un fattore ma -e ne ho parlato con i ragazzi- vogliamo prendere partita per partita e sapere che andremo in difficoltà per via della stanchezza però speriamo che si faccia meno sentire proprio grazie alle rotazioni”.

Contento per Muci

-In settimana abbiamo visto un ticinese realizzare un grande gol con la nazionale U21: lo prenderesti a Lugano?

“So che questa è una provocazione. Quando abbiamo sottoscritto un prestito di due anni col Wil per Nicolas Muci tutti erano d’accordo che sarebbe stata la situazione migliore per il giocatore e per gli altri. E’ andato a Wil e sta facendo il percorso che tutti si aspettavano. E’ sempre stato convocato anche se all’inizio partiva dalla panchina, poi ha iniziato a rubare il posto a Silvio e a fare gol. Quest’anno Silvio è partito e Muci è diventato il numero nove, calcia punizioni e rigori, è stato convocato in nazionale U21. Secondo me sta facendo il percorso atteso. Mi ricordo che in passato, qui in conferenza stampa, parlando di Muci, ho usato tantissime volte il termine “pazienza”. Ed è quella che difficilmente un giocatore di 19 anni può avere ma che è doverosa per chi gestisce il ragazzo e per il club proprietario del cartellino. Sono molto contento di quello che sta facendo, conferma e dimostra di essere un ragazzo speciale perché si allena sempre a mille e migliora tantissimo. Non è un caso che sia finito a Wil dove c’è in panchina Brunello Iacopetta,  l’unico allenatore che posso ritenere  amico in Challenge League. Il mio contatto con lui è frequente. Io qui parlo dei giocatori attuali del Lugano e non di Muci che è a Wil, ma che Nicolas abbia fatto gol con la nazionale mi ha fatto molto piacere. Poi sul futuro ribadisco che a certe domande non sono io che posso dare risposta. A me fa piacere che abbia segnato, che sia titolare nella sua squadra e che stia prendendo sempre più forza. Col mio staff abbiamo un determinato affetto per lui perché è stato uno dei primi giovani che si è allenato con noi e quando vedi uno col suo impegno non puoi che essere contento per le soddisfazioni che si sta togliendo.”

 

 

 

 

 

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