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"Dobbiamo essere piìu semplici

“Fare scelte più semplici in attacco”

Tre dei cinque giocatori bianconeri infortunati tornato a disposizione per il match di domenica (14.15) contro il Lucerna. Si tratta di Saipi, Hajdari e Mahou. Ancora ai box per contro Mai e Arigoni mentre Bottani dovrà saltare il match per squalifica. Queste le novità annunciate venerdì in apertura della settimanale conferenza stampa di Mattia Croci-Torti. La prima domanda dei giornalisti ha riguardato direttamente il tecnico: “come ci si sente da allenatore a essere in zona diffida per i cartellini gialli?”

“Gestirò tranquillamente le mie emozioni, può darsi che poi arrivi l’ammonizione. A Winterthur non ho neanche tanto esagerato nei momenti finali. Mi è sembrato inopportuno il giallo mostrato a Bottani quando sai già che dopo dieci secondi finisce la partita e di fronte a un calettino di frustrazione non certo a un calcione vero. E un arbitro che sa gestire queste partite non fa mai un errore del genere, che poi non è un errore però nella gestione ottimale di un match non si prendono queste decisioni. Ma non abbiamo preso scuse dopo la partita e non cerchiamo sicuramente alibi a una settimana di distanza. Non è stata colpa dell’arbitro e devo essere più bravo anch’io a gestirmi anche nei minuti finali”.

 Due sconfitte all’andata

-Nelle 19 partite giocate sin qui Lugano e Lucerna si equivalgono nei numeri (reti segnate e subite). Quale pensi sia il suolo chiave della partita, la posizione che potrebbe far perdere la bilancia?

“Onestamente in questa stagione non è che ci equivaliamo tanto visto che abbiamo perso ambedue le gare dell’andata, sono stati più bravi di noi. C’è grande rispetto, vengono da due partite giocate molto bene aspettando il Basilea e ripartendo e aggredendo l’YB. Arrivano da una vittoria e un pareggio contro queste due squadre quindi massimo rispetto. Ma oggi non parlerò tanto degli avversari perché sappiamo quanto siano forti e che dobbiamo essere molto bravi per riuscire a batterli.”

Gli ultimi 25 metri

-Dopo una partita come quella di Winterthur che sulla carta aveva un pronostico diverso e invece è andata male, quali corde deve toccare in settimana l’allenatore, penso più a livello mentale, per fare in modo che la squadra abbia immediatamente una reazione forte?

“Ti sei già dato tu una risposta. Siamo una squadra che ogni domenica cerca di  battere ogni avversario, però sappiamo benissimo che non possiamo vincerle tutte. Non siamo in grado di giocare ogni partita sapendo che ‘dobbiamo’ vincerla. Desideriamo farlo ma la cosa è diversa. Dunque ci stanno i passi falsi fanno parte di un progetto così come gli errori nel gioco e nella vita. Ne abbiamo commessi parecchi settimana scorsa  ma da questi errori vogliamo imparare e migliorare. Quello che cerchiamo sempre di fare dopo una sconfitta è non attaccarci a scuse, come ho detto prima, ma trovare soluzioni. A Winterthur non siamo mancati sul piano dell’atteggiamento, la squadra ha avuto una buona attitudine, non è stato il possesso palla perché abbiamo fatto 290 passaggi più dell’avversario, ma siamo risultati deficitari negli ultimi 25 metri. In settimana abbiamo cercato di mettere il puntino sulle i di questo aspetto perché onestamente nelle ultime due partite non abbiamo fatto le cose giuste e quelle che sappiamo fare. Questo riguarda le scelte, la qualità e dobbiamo mettercene di pIû domenica prossima. Abbiamo cercato di allenare questa cose per dare  maggior convinzione alle nostre giocate.”

Non complicarci la vita

-Hai parlato degli ultimi 25 metri e hai suggerito in che modo vuoi far migliorare la squadra su questo piano. Ma quanto incide sulla fase offensiva la costruzione da dietro?

“Il compito di un allenatore e quindi il mio è principalmente quello di portare la squadra e il pallone negli ultimi 25 metri. Poi lì c’è bisogno di tanta creatività, genio e istinto. Ed è quello che ultimamente ci sta venendo un po’ a mancare. Tante volte cerchiamo di  complicarci la vita quando ci sarebbe invece la possibilità di crossare o di tirare in porta. Dobbiamo essere più semplici nelle nostre opzioni. In fase di costruzione stiamo facendo anche discretamente perché abbiamo fatto due gol contro il Sion partendo dal portiere e la rete contro il GC è partita da dietro. Ripeto: il nostro compito è portare il pallone nell’area avversaria, poi ci vuole carattere e qualità nelle scelte. Abbiamo lavorato su questi aspetti negli ultimi giorni. Per dare convinzione alle giocaste e dare fiducia ai giocatori che è quella che non può mai mancare”.

Lucerna imprevedibile

-A livello di manovra, visto che a Winterthur si passava giocoforza da Valenzuela, rivedremo la stessa cosa o domenica cambierai?

“Dipende se loro giocano con due attaccanti si andrà a costruire a tre ma se si schierano con un non c’è bisogno. Dovremo essere bravi a capire subito la situazione. Nelle ultime tre partite in Lucerna ha giocato con tre varianti tattiche: 4-3-3, 4-2-3-1 e 4, rombo, 2. Dunque non possiamo preparare una grande partita non sapendo ancora come si schiereranno. Sarà interessante vedere come la mia squadra reagirà immediatamente al loro modo di giocare, ma evidentemente e come sempre, noi abbiamo due opzioni e cerchiamo di metterle in pratica a dipendenza dell’avversario.”

Sabba e Doumbia

-Al termine dell’allenamento odierno ti sei fermato a parlare a lungo con Sabbatini e Doumbia: che cosa chiedi in più a loro sul fronte dell’efficacia della manovra?

“La verità è che il tema era la risposta che ti ho dato in precedenza e ciò la difficoltà di preparare una partita sul piano tattico difensivo visto che loro nelle ultime tre partite hanno sempre cambiato schema tattico. Sarà importante l’utilizzo di questi giocatori che in mezzo al campo hanno molta esperienza e possono aiutare tutti gli altri. Ho errato, come faccio sempre con tutti i giocatori , di responsabilizzare Sabbatini e Doumbia, sapendo che la apertiti di domenica avrà diverse variabili tattiche e dobbiamo farci trovare pronti perché contro un avversario del genere non possiamo iniziare a giocare all’ottavo minuto”.

Numero dieci cercasi

-A proposito della fase offensiva contro il Lucerna, venendo meno Bottani e non avendo un sostituto naturale, cambierai qualcosa, inserirai Bislimi che aveva già giocato all’andata?

“Un giocatore che ha le stesse caratteristiche e può fare il “dieci” come Bottani è Aliseda. Il giocatore argentino nelle condizioni di queste settimane può stare lì senza problemi e vicino alla porta è importante. Evidentemente non possiamo neanche dimenticare che Ignacio sta prendendo fiducia proprio adesso nella posizione largo a sinistra, sta mettendo in difficoltà gli avversari e dunque prima di toglierlo da lì ci dovrò pensare un attimo. Stiamo recuperando qualche giocatore e di conseguenza le ultime riflessioni sulla formazione le farò questa notte e nell’allenamento di domani mattina. Con Aliseda qualcosina in più sotto l’aspetto offensivo ce l’abbiamo; sappiamo che Mattia è un giocatore che fa giocare tante volte meglio la squadra piuttosto che essere presente negli ultimi 25 metri. ”

Fiducia in Bottani

In settimana si è parlato di Bottani a “Fuorigioco”. Con un gol e due assist e quattro tiri in porta da luglio non sta facendo quello che ha fatto in altre stagioni. Aveva mostrato altri numeri in fase realizzata, come ti spieghi questo calo, tu gli chiedi forse altre cose in campo?

“Onestamente fino a domenica scorsa eravamo secondi in classifica e lui ha fatto giocare meglio la squadra. Dunque Mattia è un giocatore che gode della mia assoluta fiducia. Poi quando ci sono le sconfitte si va giustamente a cercare il pelo nell’uovo, ma lui non mai stato un giocatore con grandi statistiche se si eccettua l’anno con Zeman. Io me lo tengo così com’è, si spera sempre che i giocatori possano fare più assist e più gol ma fino a domenica scorsa non avrei certo chiedere di più di quello che Bottani ha fatto. E’ il giocatore che ha nettamente più pressato gli avversari nelle ultime tre partite; fa un lavoro diverso da quello che svolge prima. Sicuramente anche lui ambisce a fare più gol, speriamo che dopo la squalifica torni anche più decisivo sotto quell’aspetto. Ma lo ripeto sono veramente contento del lavoro che fare per la squadra: la verità è che è un “10” anomalo. Non vive per fare gol e assist ma fa giocare sempre bene la squadra, riesce a creare superiorità numerica in mezzo al campo e soprattutto con il suo primo controllo tante volte nella fase di transizione, che ormai è la pIù importante del calcio, spacca in due la difesa avversaria. Dobbiamo guardare oltre le statistiche poi ci sta che ci fa il vostro lavoro vada a cercare anche queste cose dove lui effettivamente quest’anno non è al top del campionato”.

Mancano centimetri

-Delle tre partite che avete giocato di recente l’unica che avete vinto è quella nella quale siete andati in vantaggio per primi: è un caso?

“Non è un caso. Sappiamo che non abbiamo grandi panzer per scardinare le difese, queste sono le caratteristiche della nostra squadra quindi dobbiamo essere bravi a trovare soluzioni alternative. Il gol fatto con il Grasshopper è un inserimento di Aliseda palla al piede. Sappiamo che quei centimetri in area non li abbiamo e che quando le squadre si chiudono dietro facciamo fatica a svettare nei loro sedici metri. Dovremmo essere bravi -e lo continuo a dire- a trovare altre soluzioni, avendo giocatori piccoli e sguscianti dobbiamo farci valere nell’uno contro uno in area e a provocare qualcosa. Sono le situazioni che abbiamo lavorato questa settimana: se non possiamo picchiare palloni in area perché non abbiamo la forza di tenersi su dobbiamo ingegnarci a trovare vie diverse per andare in gol. Però chiaramente i centimetri ci mancano e lo stesso vale per le palle ferme, ce sotto quell’aspetto l’assenza di Mai e Hajdari si è fatta sentire.”

Torna Hajdari

-Hajdari torna a disposizione, potrà essere schierato dal primo minuto?

“Hajdari, Mahou e Saipi si sono allenati ieri e oggi con la squadra. Sono reduci da infortuni quindi ci potranno dare una mano almeno a partita in corsa, vediamo nella rifinitura di domattina come avranno reagito agli allenamenti di questi giorni. Non sono qui a scegliere fai pancia ma aspetto domani, ma già il fatto di poterli avere a disposizione fa piacere perché nelle ultime settimane eravamo un po’ trattini”.

Gestire Facchinetti

-Facchinetti è rientrato a Winterthur dopo dieci mesi; come lo hai visto, potrebbe essere un’alternativa sulla fascia sinistra con Valenzuela spostato a destra?

“Michael è un giocatore che è a Lugano da più anni, sappiamo che ha determinate caratteristiche, una di queste è che è uno dei migliori “crossatori” della SL.  Lo dice il suo passato e dunque domenica scorsa ho cercato di dare ampiezza al nostro gioco e di avere la possibilità à di fare qualche cross quando ha accentrato sia Amoura che Babic e effettivamente ne ha fatti due non così male. E’ un arma in più ma bisogna anche sapere che arriva da un infortunio grave grave e di conseguenza più minuti gli do e più potrà trovare spazio in squadra”.

Gioca Osigwe

-Hai detto che tornerà a disposizione Saipi, potrebbe tornare subito titolare?

“Domenica al centro per cento giocherà Osigwe. Saipi ha fatto solo una partitella ieri ed è prematuro gettarlo nella mischia dopo un infortunio muscolare. Se la prossima settimana risponderà presente a tutti gli allenamenti sicuramente poi partire titolare. Ma ho tutta la fiducia del mondo in Osigwe, fino a che Saipi non sarà al 100 per cento schiererò Sebastian che si è meritato il posto. Fa comunque piacere e da sicurezza aver ritrovato saipi almeno per la panchina.”

Contatti con le nazionali

-Abbiamo visto che c’era in visita a Cornaredo König, preparatore dei portieri della nazionale U21. Si sta che stanno arrivando gli Europei di categoria: qual è la collaborazione con lo staff rossocrociato?

“Quello che accade con la nazionale negli ultimi anni è qualcosa di interessante. Faccio questo lavoro da più di un anno e mezzo e ho sempre avuto relazioni prima con Lustrinelli e adesso con Rahmen con il quale ieri siamo andati a pranzo. König viene a Lugano ogni due mesi. da quando tami è direttore le nazionali stanno lavorando molto bene. Ho continui scambi anche con Cavin, assistenti di Yakin. Evidentemente è interessato a quello che fanno i nostri giocatori, a parte Steffen abbiamo anche qualche altro elemento che nelle ultime settimane era entrato nei pensieri della nazionale A. Saipi è stato di picchetto per i Mondiali e questo fa piacere. Non dobbiamo garantire niente a loro, però evidentemente ci tengono a sapere come stiamo lavorando: è una buona collaborazione, un buono scambio. La nostra volontà è di portare il maggior numero di elementi all’Europeo U21: Hajdari era stato convocato, Durrer era di picchetto e per cercare minuti è andato in prestito a Bellinzona mentre Saipi è un titolare indiscutibile.”

Steffen arrabbiato

-Hai citato Steffen che è reduce da un periodo travagliato tra i dolori al collo e l’influenza che lo ha condizionato domenica scorsa. Come l’hai visto in settimana?

“L’ho visto arrabbiato e quindi sono contento. Ha fatto cinque giorni da arrabbiato, non era per niente contento di aver lasciato la squadra all’allenamento della vigilia della partita di Winterthur, una cosa che i professionisti fanno fatica ad accettare, vogliono fare il pre-partita, però non stava bene.”

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