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“E’ una partita-chiave dobbiamo partire forte”

Con il Lugano in questi giorni si è allenato anche l’attaccante Kacper Przybylko, ingaggiato dal club (vedi comunicato a parte) ma che è ancora a corto di condizione (ha disputato l’ultima partita ufficiale in ottobre) e quindi non verrà probabilmente impiegato nella trasferta di Ginevra e forse nemmeno nella successiva partita in casa contro lo Zurigo.

Forte sulle palle alte

In vista della sfida con il Servette di domenica (16.30) la squadra si è allenata venerdì mattina ed effettuerà la rifinitura sabato, prima della partenza. Sicuri assenti saranno Aliseda, Babic, Doumbia, Marques e Steffen. Mentre si è ripreso Cimignani. In conferenza stampa mister Croci-Torti è stato interrogato innanzitutto sul nuovo acquisto. “E’ un’opportunità di miglioramento della squadra, un giocatore che ha caratteristiche diverso rispetto agli altri tre attaccanti che abbiamo in rosa. Qui a Lugano un elemento simile manca dai tempi di Janko e Covilo: è molto forte sulle palle alte e sicuramente vediamo questo ingaggio come un’opportunità. Il suo ambientamento penso sia andato bene, pur essendo d’origine polacca è nato in Germania quindi parla tedesco e si è trovato a suo agio con tanti compagni.”

Rosa importantissima 

-A proposito del nuovo acquisto faccio una riflessione che ti chiedo di analizzare. In agosto sembrava il momento in cui, con tre competizioni di cominciare, un attaccante avrebbe fatto comodo. Arriva ora quando nessuno più l’attendeva mentre il terzino destro magari arriverà nella figura di un giovane. E’ un mercato che sembra paradossale per certi versi e difficile da comprendere ?
“Può anche essere difficile da comprendere verso l’esterno ma bisogna essere bravi a valutare i diversi punti di vista. Qualcuno potrebbe vedere l’ingaggio della punta come un elemento di disturbo invece io sono molto contento dell’arrivo di Kacper perché può dare qualche soluzione in pIû che in tante partite cercavamo. Troppe volte le squadre si chiudono, specie qui a Cornaredo e noi siamo andati in difficoltà, dunque è un challenge anche per me inserire in rosa un elemento di queste caratteristiche. Cerco di vedere questo ingaggio in modo positivo, spero che stimoli ulteriormente il gruppo e che gli attaccanti in rosa vogliano dare ancora di più. Przybylko sa che per giocare a Lugano deve dare il cento per cento e guadagnarsi ogni minuto che andrà in campo. Se guardiamo al mercato è partito Arigoni e sono arrivati Doumbia e Kacper.  Sappiamo che volevamo magari fare qualcosa per il terzino destro, ma abbiamo un elemento come Espinoza capace di ricoprire quel ruolo, peccato non avere avuto in queste settimane Doumbia che è eclettico e può darci altre soluzioni. Non ho voglia e non penso sia il caso di venire qui a lamentarmi di un mercato che mi ha dato due elementi importanti e soprattutto ha visto  partire un solo giocatore. Abbiamo una rosa importantissima e sono convinto che questo sia un challenge ancora maggiore per me: nel momento che recupererò tutti di riuscire a fare qualcosa di ancora più importante di quello fatto finora. Cerchiamo di apprezzare il lavoro della dirigenza, non erano scontati né il ritorno di Doumbia né l’arrivo di una punta con caratteristiche diverse dalle altre.”

Aggiunto esperienza 

-Parli di ennesima sfida per te, non è esattamente un aiuto che ti favorisce. C’è sempre un aspetto che rende il tutto più complicato e richiede altri sforzi da parte tua.

“Faccio fatica a non essere contento: l’arrivo di Doumbia mi fornisce tante soluzioni, quello di Kacper dà opportunità ancora maggiori. Capisco le vostre domande ma basta guardare il mercato da tanti punti di vista e ne escono fuori molte cose positive. Abbiamo immesso due giocatori di esperienza, tante volte qua si è dovuto giustificare l’arrivo di ragazzi giovani che non avevano un pedigree importante. Invece questi ultimi arrivati sanno il fatto loro e hanno già vinto dei titoli e possono portare quell’esperienza che tante volte ci è mancata. Abbiamo bilanciato un po’ la giovane età  di molti ragazzi con i vari Grgic, Doumbia e Przybylko per creare l’equilibrio importante per il finale della stagione.”

Scardinare le difese

-A proposito dell’attaccante polacco, in questi quasi tre anni hai schierato in pochi casi due punte dall’inizio. Questo ingaggio ti obbligherà a farlo e in quel caso come farai a gestire tutte le mezze punte e le ali che hai a disposizione?
“Il calcio di adesso è mutato con i cinque cambi. Il modo di attaccare può cambiare a più riprese durante un match. Lo abbiamo visto anche in Conference oltre che in campionato quando l’inserimento nel finale di una seconda punta ha messo molta pressione sugli avversari. Ci sono partite difficili da sbloccare. Ho visto una statistica ieri: in dieci delle undici occasioni non cui abbiamo segnato per primi poi abbiamo vintola partita. Adesso abbiamo un’arma in più e con caratteristiche diverse per aprire la “scatola del tonno” delle difese avversarie. Ma siamo una squadra costruita per giocare il 4-2-3-1 o il 4-3-3  tranquillamente anche il 4-4-2. Evidentemente  abbiamo molti giocatori che meritano nelle diverse posizioni; saranno gli allenamenti a parlare e a farmi decidere come schierare la squadra. In questi due anni e mezzo ho dimostrato di non essere un allenatore con dogma a livello tattico. Mi piacere giocare e tante volte lo abbiamo fatto bene anche con due punte o con la difesa a tre. Ricordiamoci che spesso a farti vincere le partite sono i giocatori in campo nei minuti finali. Preferisco essere un allenatore che vede qualche muso in più  durante la settimana ma che quando si gira verso la panchina nelle partite ha elementi pronti a ribaltare gli avversari”. 

Contento di Celar e Vladi

-Hai parlato con Celar e Vladi per spiegar loro che la concorrenza aumenterà?

“Non vedo perché dovrei parlare con i due giocatori. Sanno benissimo che se meriteranno di giocare giocheranno. Come ho sempre fatto schiero gli undici che ritengo siano i migliori. Sta a loro  confermare quello che hanno sempre fatto. Sono molto contento del lavoro di Celar e Vladi e dello sviluppo che hanno avuto. C’era una buona dinamica e spero di migliorarla. Come ho detto prima Przybylko è un giocatore da ritrovare e che si deve guadagnare ogni minuto.  Tra l’altro mi spiace che a volte si dimentichi quello che anche Babic  ha fatto più volte a partita in corso anche se per infortunio non si allena con la squadra da un mese e mezzo.”

Mai così tanta qualità

-Da Chicago dovrebbe arrivare anche un terzino di 19 anni. Da qui c’è la sensazione che il Lugano sia un farm team del club USA. Non è che sia una brutta cosa, il FCL è diventata una società stabile e solida ma dal punto di vista calcistico sembra condizionata dalle scelte di Chicago.

“Posso solo giudicare dalla qualità dei giocatori che mi vengono messi a disposizione. Un livello molto alto e non posso onestamente lamentarmi. A Lugano poche volte abbiamo avuto così tanti elementi di questo valore, basta guardare i dati su Tranfermark e dunque posso essere solo contento di essere in un farm team se vuoi usare questa parola. Possono sembrare strani  questi scambi ma è un piacere allenare la gente che è arrivata qui. Nell’era Mansueto i primi acquisti sono stati Celar, Amoura,  Belhadj e Saipi se non sbaglio. Poi i vari Aliseda, Valenzuela e Doumbia e adesso Marques e El Wafi. Non vorrei fare troppi nomi però mi risulta difficile lamentarmi di chi è arrivato. Se abbiamo ottenuto un quarto posto, un terzo, due finali di Coppa e due qualificazioni europee è perché il valore della rosa non sicuramente basso, anzi. Questa rosa al completo può ambire tranquillamente al terzo posto se non al secondo e, perché no, guardare anche più in alto. Se non avessimo avuto l’impegno europeo, che ci ha tolto tante energie sino a dicembre, avremmo potuto  dire la nostra anche per i posti più alti.  I risultati arrivano per il valore dei giocatori, io devo essere bravo a trovare le soluzioni e le dinamiche ma senza qualità è  difficile”

Ritmo e intensità

-Il Lugano non perde a Ginevra da quasi dieci anni: è un dato questo che ti da una carica ancor maggiore?

“Sono qua dal 2017 e sapevo di questa statistica perché siamo usciti tante volte in maniera molto positiva dallo Stade de Genève. Sappiamo anche che questa sarà una partita un po’ diversa dalle altre perché loro arrivano da aver giocato domenica con un uomo in meno per 75′ e da aver disputato giovedì un’intensa partita di Conference League, nella quale per tutto il secondo tempo hanno quasi dominato il Ludogortes. Affronteremo quindi una squadra in salute di risultati, in campionato la sconfitta con l’Yverdon è arrivata dopo un lungo filotto di vittorie. Vorranno fare bene però sappiamo che dopo un giovedì di Coppa qualche strascico c’é sempre e dobbiamo cercare di dare un ritmo e un’intensità già alta nei primi minuti, ciò che non abbiamo fatto nelle ultime uscite. Abbiamo sì giocato bene  ma nei primi istanti abbiamo lasciato a desiderare. L’impronta che ho cercato di dare in questa settimana di lavoro stata proprio questa: partire forte.”

Giocare per i 3 punti

-Per il Servette la sfida di domenica è un po’ come quelle che voi giocavate di rientro dai match europei.  Pensando a come reagire la tua squadra a questi doppi impegni, come credi che si presenteranno gli avversari in campo?

“Noi abbiamo reagito in maniera molto positiva le ultime due partite e invece abbiamo faticato nelle prime. E’ una questione di  abitudine e di testa. Il Servette ha anche due giocatori squalificati e ieri ha risparmiato qualche elemento importante come Cognat e Kutesa. Dobbiamo concentrarci tanto su noi stessi e su come vogliamo disputare questa sfida. Tante volte ultimamente abbiamo lasciato a desiderare nell’impatto iniziale. Dobbiamo cercare di essere presenti sin dal primo minuto. Per noi è una partita chiave, Vincerla significherebbe  addirittura avvicinarsi al secondo posto. Veniamo da un filotto di quattro risultato positivi e andiamo a Ginevra non per pareggiare. L’imput è chiaro: essere pronti dal primo 1′ e cercare di portare a casa i tre punti. Vogliamo riavvicinarci al vertice in una classifica che è corta da entrambe le parti.”

Battere chiunque

-Parlavi dei primi posti. Dopo aver affrontato in casa l’YB giocate ora col Servette. Due partite che possono darti la misura di dove siete inviata del rush finale?
“Non penso che siano queste due sfide a darmi la misura. Ho un squadra che quando è al completo può battere chiunque. Stiamo recuperando sempre più giocatori. Cimignani, che era mancato le ultime partite, si è allenato regolarmente e ci sarà. Bottani ha fatto una settimana incredibile di lavoro e avrà  molto più spazio che sabato scorso. Quando comincio a vedere anche questa qualità nella squadra, sono note positive che mi fanno guardare con ancora maggior fiducia al percorso che dobbiamo affrontare. Sapevamo di avere un febbraio caldo con sfide importanti come Basilea, YB e ora il Servette. Poi affronteremo una squadra “indecifrabile” come lo Zurigo 8visto quello che è successo questa settimana) e a fine mese sappiamo tutti cosa e quanto vale la partita di Coppa a Basilea. Non guardo quindi al passato ma all’immediato futuro, a quello che succede giornalmente negli allenamenti. Inizio a vedere anche quella concorrenza che mi aspettavo dal ritiro in Spagna e che non può mancare in queste partite.”

Sto benone a Lugano

-Lo Zurigo si ritrova senza allenatore, il GC magari lo cambierà e Wicky non balla benissimo a Berna. Tante cose si muovono e sulla piazza c’è un tecnico in meno visto che Contini è stato affiancato a Yakin in nazionale. Sono elementi che danno da pensare a un allenatore come te che sta facendo bene e che è ambizioso?

“L’unica cosa certa è che ho un contratto col Lugano ancora di un anno e mezzo e intendo onorarlo nel migliore dei modi cercando di conquistare ancora qualche successo. Siamo tutti contenti dei piazzamenti e della Coppa ma l’ambizione che mi riconosci spero possa  coincidere con un altro successo per la squadra e per me. Poi tra 16 mesi vedremo se avrò ancora la fortuna di essere l’allenatore del Lugano o no. Al momento -come ho detto prima- in Svizzera il nostro club è sicuramente una delle migliori squadre. E’ difficile trovare di meglio e sono felice di essere qui. Mi piacerebbe continuare ad avere successo che è la cosa più importante”.

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