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Dopo 17

Croci-Torti: sensazioni molto positive

L’entusiasmo che ha accompagnato il Lugano nel finale di stagione non si è spento. Giovedì a Bioggio erano decine i ragazzini presenti per scattare un selfie e farsi autografare maglie e cappellini dai giocatori bianconeri. Il test con il Bellinzona è risultato gradevole e giocato già a ritmi discreti. Ha vinto meritatamente il Lugano che ha messo in mostra nel primo tempo una squadra molto giovane mentre nella ripresa ha schierato alcuni dei nuovi acquisti.

In campo un sedicenne

Al fischio finale il tecnico Mattia Croci-Torti ha parlato di “sensazioni molto positive. Nel primo tempo abbiamo fatto giocare tanti ragazzini, addirittura  Ilija Maslarov che ha 16 anni, e altri che se lo sono meritato visto il percorso fatto con la seconda squadra. Penso che bisogna avere il coraggio di buttarli dentro senza remore; abbiamo disputato un buon primo tempo. Nel secondo- quando sono entrati i più esperti (che erano anche quelli con meno allenamenti nelle gambe, si pensi a Grgic e Sabbatini che hanno svolto solo due sedute)- si sono già viste belle cose.

Concorrenza importante

-Adesso ci sarà il ritiro in val Venosta, che sensazioni hai avuto da questo gruppo che si è ritrovato lunedì dopo una pausa brevissima?

“Era importante che in questo gruppo venissero inserite nuove figure anche per creare ulteriori stimoli, penso a Vladi, Ciminiani e Crgic. Quando ci sono  nuovi giocatori la concorrenza aumenta e dunque il gruppo ha ancora maggior voglia di lavorare. Lo si è visto anche oggi: l’atteggiamento è stato positivo dal primo all’ultimo minuto. Nonostante i pochi allenamenti si è vista una squadra che ha voglia di giocare e vincere, ciò che è sempre importante. L’anno scorso nella preparazione avevano perso il derby col Bellinzona, dunque ci tenevamo a rimettere le cose a posto. Era molto importante sia per noi che per gli avversari mettere minuti nelle gambe: si è trattato di una bella sgambata.”

Mai per il dopo Doumbia

-Hai parlato di inserimenti, c’è però stata anche la partenza di Doumbia che ha fatto parlare tantissimo. Una tua reazione su questa partenza che per noi è risultata inattesa. Anche per te è stato così?

“Noi le cose le sapevamo da tempo. Evidentemente Doumbia mancherà, oltre che come giocatore, a livello umano perché è una persona che ci ha dato tanto, in quanto a disponibilità. Qualsiasi cosa gli abbia chiesto l’ha sempre fatta con grande impegno e risultato. Nelle ultime dieci partite nelle quali siamo stati imbattuti lui ha giocato difensore centrale. Adesso per noi l’obiettivo è recuperare al più presto Lukas Mai che sappiamo che è il giocatore che deve aiutarci a fare la differenza nel reparto arretrato.  Quindi il sostituto di Doumbia ce l’abbiamo già in casa: oggi aveva un ultimo consulto medico speriamo che abbia avuto l’ok per iniziare la preparazione nel ritiro di Malles.”

Molte soluzioni

-Hai parlato della leadership di Doumbia: è stato certamente il  migliore nella stagione appena conclusa, il più costante e il più duttile. In mezzo al campo come pensi di gestire la sua partenza?

“La risposta te l’ho data prima. Nelle ultime dieci partite Doumbia non ha mai giocato nella zona nevralgica. Con Macek, Belhadj, Sabbatini, Bottani che può giocare qualche metro più indietro, senza dimenticare Bislimi che quasi diventa eroe nazionale con il quasi gol contro la Romania, siamo a posto. Evidentemente quello che Doumbia ha fatto dietro è stato qualcosa di clamoroso a volte, ci ha sempre aiutato nell’impostazione e sulle marcature a uomo. Per questo è molto importante trovare il sostituto in difesa piuttosto che a centrocampo. Sono le statistiche che lo dicono: è stato un Lugano incredibile quando Ousmane è stato schierato dietro. Mentre a centrocampo l’esplosione di Macek e i miglioramenti di Bislimi fanno ben sperare. Quanto  a Grgic l’avete visto anche oggi, è un giocatore che a me in questi anni è sempre piaciuto. Nel campionato svizzero non c’è nessuno che ha la sua personalità nel voler la palla. Poterlo schierare a Lugano a me fa molto piacere.”

Grgic grande risorsa 

-Cosa ti aspetti da Anto Grgic?

“Mi aspetto quello che negli ultimi anni c’era un po’ mancato. Uno che nei calci di punizione e nelle palle da fermo faccia veramente paura; inoltre con elementi rapidi come Aliseda e Amoura ci serve qualcuno che li metta in azione con i suoi lanci lunghi. Spero che porti la personalità che ha sempre avuto. Grgic ha disputato 120 partite in Super League con 30 gol e altrettanti assist. Vuol dire che ogni due partite fa qualcosa di importante. Evidentemente lo scorso anno ha giocato “suo fratello”, quello che dobbiamo fare è ritrovare il vero Anto. Spero che il cambiamento d’aria gli possa far bene. La verità è che lo scorso campionato in Vallese non è stato facile per nessuno, abbiamo visto il mio giocatore preferito (Numa Lavanchy) anche lui in difficoltà. Vuol dire che  era veramente difficile per tutti.”

Bottani valore aggiunto

-Hai parlato prima di Bottani, in stagione tante volte si è sacrificato. Davanti è forse un po’ chiuso, bisognerà inventarsi qualcosa sul piano tattico?
” Mattia può giocare nerissimo da trequartista o da mezz’ala come abbiamo visto anche nella finale di Coppa quando è entrato come centrocampista. Più palle tocca e più è pericoloso per gli avversari. Abbiamo bisogno che si possa allenare con regolarità; l’anno scorso ha fatto fatica da questo punto di vista. Bottani è un giocatore che non metterò mai in discussione, è colui che ci tiene più di tutti alla maglia che indossa: bisogna portargli rispetto. L’anno scorso non ha potuto avere continuità sul piano fisico e delle presenze e se un giocatore come lui, che ha avuto tanti infortuni, non riesce ad avere continuità, viene a mancare come statistiche. Mattia deve essere un valore aggiunto di questa stagione.”

In entrata gente già pronta

-Ti faccio due domande in una: Carlos Da Silva parlando di mercato ha detto che senza Doumbia non siamo più deboli, sei d’accordo e pensi che dal mercato debba ancora arrivare qualcuno per affrontare tutte le competizioni?

“L’ho detto e lo ripeto. L’anno scorso abbiamo avuto due grandi assenze che sono state quelle di Mahou e di Mai. Proprio i giocatori che nei mesi di novembre e dicembre ci avevano dato quel passo in più. Una volta recuperati loro siamo una squadra al completo. Sappiamo che il mercato è ancora lungo e che molti nostri giocatori piacciono a tante altre squadre. L’importante -e ne abbiamo già parlato tante volte con la società- è che se dovesse partire qualcuno, al suo posto deve arrivare un giocatore già pronto. In questi due mesi dobbiamo fare qualcosa di importante a livello di intensità e non possiamo permetterci di inserire elementi che arrivano a Lugano senza conoscere né il nostro campionato né l’Europa”.

Una bolgia contro il San Gallo

-Una domanda sul calendario. E’ stato definito che, al contrario delle altre squadre che inizieranno nel week-end, voi farete il vostro esordio di mercoledì a Losanna contro lo Stade e questo ha già fatto nascere discussioni perché poi incontrerete dopo soli 3 giorni il San Gallo. Come vivi questa situazione?

“La prima partita a Cornaredo contro i sangallesi nel “nuovo stadio” deve essere una bolgia. Dunque un giorno in più o in meno di riposo cambia poco. Quando in questi giorni allo stadio vedo le due nuove tribune proprio dietro alle porte mi viene voglia di scendere in campo. Immagino  i miei giocatori quanto aspettino di avere il pubblico proprio vicino. Un effetto stadio inglese che  sarà qualcosa di particolare, lo sto già immaginando adesso a tribune vuote. Spero che i tifosi del Lugano che oggi sono venuti numerosi a Bioggio a questa bella festa, arrivino tutti a Cornaredo a sostenerci  contro il San Gallo.”

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