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Croci-Torti: “parlare meno e lavorare di più”

A nemmeno dodici ore  dal ritorno in Ticino, dopo la partita con il Saint-Gilloise, il Lugano è tornato ad allenarsi a Cornaredo in vista della sfida di campionato di domenica (ore 16.30) a Lucerna. Sui volti dei protagonisti è la stanchezza il tratto dominante. Nelle discussioni il tema centrale è il sorteggio di Conference League avvenuto nel primo pomeriggio Monaco.

Orgogliosi di esserci

Ed è su questo che Mattia Croci-Torti è stato interrogato in apertura della settimanale conferenza stampa che si è tenuta prima dell’allenamento. L’opinione del tecnico sull’avventura che si inizierà il 21 settembre è chiara: “siamo orgogliosi di rappresentare la Svizzera come terza squadra in Europa. Era un po’ di anni che come Lugano non ce la facevamo, ora siamo arrivati e quindi siamo strafelici  di esserci. Sono molto contento, forse il sentimento principale è l’orgoglio di rappresentare il nostro paese.”

Avversarie molto  forti

“Abbiamo trovato un girone che, come mi diceva qualcuno, è più da Europa che da Conference League. Se lo esaminiamo bene ci sono squadre come Besiktas e Bruges che nelle ultime stagioni hanno fatto tanta Champions League. Quindi è veramente un gruppo tosto con club che hanno grandi ambizioni. Sappiamo il valore della rosa dei belgi,  l’anno scorso erano messi molto bene nel girone di Champions. Se guardiamo ai turchi rileviamo che il loro percorso europeo degli ultimi anni è sempre stato importante. Per non parlare del Bodo Glimt e di quello che ha fatto tre anni fa: è una squadra che su quattro partite con la Roma ne ha vinte tre. Ci ricordiamo tutti il famoso 6-0 in Norvegia che fece infuriare Mourinho. Affronteremo avversari forti e ambiziosi; noi sappiamo che  siamo la squadra più piccola del girone però siamo lì e cercheremo di fare un po’ i guastafeste. Conosciamo il nostro valore e cercheremo di migliorare rispetto a quanto fatto in queste due settimane. Cercheremo di conquistare punti importanti”.

Invasione di fans turchi

-Affascinante sarà sicuramente la partita col Besiktas in casa quando certamente i sostenitori turchi riempiranno il Letzigrund.

“Per noi purtroppo questo girone è massacrante a livello di trasferte perché saremo sempre fuori casa. La sfortuna di non poter giocare a Cornaredo non è una scusa né un alibi ma vedere il Letzigrund pieno dei tifosi avversari è una cosa brutta: cercheremo di trovare le motivazioni con il tifo dei sostenitori turchi. Non  è la situazione ideale ma la conosciamo, il nostro stadio arriverà tra un paio d’anni e speriamo di poter affrontare ancora queste squadre qui a Lugano. Al momento cerchiamo di sfruttare la nostra conoscenza… del Letzigrund più degli altri per metterli in difficoltà”.

Mai partire battuti

-Ti ricordo l’obiettivo fissato a inizio stagione dalla società che era di provare a superare il girone europeo. Visa la caratura degli avversari possiamo riporlo in un cassetto? Rispettivamente come si gestisce la pressione?

“Come queste due partite hanno dimostrato, pur sapendo che l’avversario era di alta portata, non ci siamo nascosti, siamo andati a giocarcela in Belgio e ieri sera abbiamo perso solo 1-0. Non abbiamo fatto brutte figure. Sappiamo che il livello è alto e che dobbiamo cercare di essere la sorpresa del gruppo. Non possiamo mai partire in una partita già battuti ed è quello che cercheremo di non fare. Prendiamo insegnamento dai match con il Saint-Gilloise per cercare di essere competitivi nelle prossime sfide europee. Evidentemente il rispetto dell’avversario deve essere alto perché la storia di questi club lo impone. Non ho nessun problema a confrontarmi con gli obiettivi della mia società.  Desideriamo cercare di fare sempre meglio e non è perché abbiamo pescato nell’urna l’una o altra squadra che le cose devono cambiare. Il Lugano che vedrete cercherà di fare più punti possibili per cercare di qualificarsi. Se poi non ce la faremo, avremo comunque dato tutto e non  avremo rimpianti.”

Parlare meno

-Il termine insegnamenti, lezione, esperienze è stato un po’ il fil rouge delle dichiarazioni del post partita di Ginevra. Oggi a freddo -e tenendo conto anche delle dichiarazioni fatte al 90′ da Sabbatini che ha parlato di impostazione sbagliata- qual è la tua valutazione, ti rimproveri qualcosa?

“Le parole di Jonathan non mi sono piaciute ma ne parleremo con calma in settimana. Sabbatini deve pensare a fare il giocatore, l’ha sempre fatto bene e spero che lo farà ancora nei prossimi mesi con la maglia del Lugano. Noi qui siamo pronti a preparare al meglio tutte le partite, penso che in questi due anni il mio staff ed io abbiamo sempre fatto vedere -con  due volte il record di punti, due volte la finale di Coppa e la partecipazione in Europa- che le cose non le facciamo a caso. Cerchiamo di prepararci sempre al meglio, sapendo che comunque abbiamo tanto da imparare da ogni partita, allenamento e momento. Così andremo avanti a fare. Ciò che non mi piace nelle dichiarazioni post partita è sempre la ricerca di scuse e alibi, dobbiamo cercare di toglierle. Bisogna  parlare meno e tornare a lavorare forte ed è quello che faremo già da oggi perché ci attende una partita difficile a Lucerna che è un avversario molto fisico e tosto. Una squadra che mi è piaciuta particolarmente nelle prime uscite. Dopo le partite c’è sempre qualcosa su cui recriminare ma l’importante è che prima io sia sempre sereno con me stesso. Sapendo che a Bruxelles i belgi ci avevano messo molto in difficoltà sulle fasce, ieri sera abbiamo cercato di  fare qualcosa di diverso. Purtroppo un gol preso a freddo, per una mancata  chiusura difensiva, ci ha fatto male dal profilo mentale,  abbiamo fatto fatica a reagire. Ma è proprio per quello che anche da questa sfida un allenatore deve prendere spunti: magari dobbiamo mettere un bus davanti alla porta, oppure andare a prendere gli avversari ancora più alti. Sono valutazioni che bisogna fare a freddo e le faremo nei prossimi giorni. Al momento non abbiamo tempo perché ci aspetta veramente una partita tosta, in un ambiente molto caldo e contro un avversario che mi era piaciuto nel suo percorso europeo,  nelle due partite contro il Djugarden. Anche il Lucerna è uscito agli spareggi ma, e questa è la differenza,  noi siamo ancora in Europa, vuol dire che ce la siamo meritata più di loro.  Però domenica faranno una grande partita e dovremo essere pronti anche perché usciamo dalla sfida europea molto stanchi.”

Troppo critici

-Sabbatini giocherà domenica e ti sei dato una spiegazione delle sue esternazioni, visto che ne aveva già fatte a Zurigo?
“Non lo so ancora se giocherà, lo deciderò nelle prossime ore. Ti ho già risposto: mi da fastidio trovare sempre alibi e scuse, una volta non va bene la partita, un’altra l’allenamento. Queste cose le dovremmo affrontare a quattr’occhi e non pubblicamente. Non mi sono mai permesso di criticare un giocatore e andrò avanti a fare allo stesso modo. Sono un uomo e con Sabbatini le cose le risolvere tranquillamente a quattr’occhi. Non  mi nascondo dietro a niente e nessuno. Adesso pensiamo alla partita di domenica e soprattutto a lavorare. E a non essere troppo negativi. Siamo secondi in classifica, e come ho detto prima siamo andati a giocarcela in Europa senza fare le barricate, abbiamo provato sino alla fine e sento veramente troppe critiche a questa squadra che  invece di mollare, come avrebbe potuto fare anche ieri, ha voluto rispettare la partita sino al termine cercando il pareggio. A volte siamo troppo critici con noi stessi, forse ogni tanto è colpa mia che cerco sempre di invogliare tutti a crederci anche quando magari gli obiettivi sono alti e le avversarie forti. Ma io farò sempre così e andrò avanti a stimolare tutti e a convincerli che ce la possiamo fare come nel girone di Conference League. Ed è quello che farò tra un’ora al campo di allenamento.”

Eterni malumori

-Pensi che queste dichiarazioni siano sintomo di malessere nello spogliatoio?

“Se queste parole arrivassero dopo una vittoria sarebbe un conto ma escono sempre dopo le sconfitte. La situazione è questa, non mi fa piacere ma non ne farei un caso, sono cose che si possono risolvere. Malumori ci sono sempre dopo le sconfitte e bisogna imparare a tenerli dentro lo spogliatoio. Personalmente sono sereno è il mio  compito di allenatore risolvere anche queste situazioni. Ieri sera il motivo per cui ho dormito poco è per aver subito il gol all’inizio, nella loro prima azione, come era già successo a Bruxelles e non per le dichiarazioni di Sabbatini. I malumori nello spogliatoio dopo una sconfitta ci sono sempre, sono qui da sei anni e lo so bene. Il calcio è questo e il calcio moderno ancora di più  e se dovessi star qui tutte le volte a sentire i malumori non potrei fare questo lavoro. Chi non ha giocato ieri  è sicuramente più arrabbiato di Sabbatini, chi ha giocato pochi minuti e chi è stato sostituito stessa cosa. Non l’hanno fatto pubblicamente ma l’avranno fatto all’interno, sono dinamiche che succedono ovunque. Ma bisogna essere bravi a fare sì che queste dinamiche cambino”.

Decido io

-In questa vicenda pensi che ci sia stato un problema di comunicazione sulla disposizione tattica?

“E’ la quinta domanda alla quale rispondo nella stessa maniera. Tante volte nelle sconfitte bisogna cercare un colpevole e la maggior parte della volte la colpa la prende l’allenatore. Dunque non ho problemi a prendermela anche in questa occasione. Ma non sono troppo negativo, sono una persona positiva e adesso dobbiamo riprendere a lavorare forte. In ogni partita tanti sono d’accordo su una scelta e altri no. L’importante è che tutti sappiamo che decido io e fino a quando sono a Lugano in veste di allenatore lo farò. E in questi anni penso di aver dimostrato con il mio staff che non facciamo nulla a caso, dunque se abbiamo fatto una certa scelta, se ho dato fiducia a determinati giocatori è perché ero sicuro che potevano fare questo lavoro. Non sono qui a recriminare a cose fatto su cosa si sarebbe potuto fare di alternativo, è troppo facile.”

Condizionati dall’andata 

-Se dico semplicemente che il Saint-Gilloise ha vinto perché in questo momento è più forte del Lugano, sbaglio?

“Non so se ha giocatori più forti, so che ha meritato di passare il turno. Si sono fatti trovare più pronti all’inizio delle due partite, sono stati bravi a sfruttare la prima occasione. Noi in due partite abbiamo creato sette occasioni e non siamo riusciti a fare nemmeno un gol. Dunque non bisogna stare qui a piangere ma dare i meriti all’avversario. Ma, come ho detto ed è molto importante che tutti lo capiscano. Lucerna e Basilea non partecipano alla Conference League e il Lugano sì. Siamo molto felici di esserci. Avevamo un grande sogno, cioè competere in Europa League. Forse al momento non è il nostro livello ma non mi sentirete mai dire che un avversario è più forte di noi prima di giocare. Dobbiamo sempre giocarcela con tutti. Il S. Gilloise non è il Real Madrid ma è un’ottima squadra, non dico che sia alla nostra portata ma potevamo insidiarla maggiormente. Purtroppo nell’andata ci è stato annullato un gol col VAR e abbiamo sbagliato tante occasioni che ci hanno costretto a essere più offensivi nel ritorno e qualcosa non è andato bene. Avremmo potuto essere migliori, più performanti, avrei potuto fare scelte diverse ma parlare dopo una partita è troppo facile.”

Spero che il mercato finisca

-A proposito di insegnamenti di questa doppia sfida. Si ha la sensazione che con il rientro di Mai una serie di mali difensivi potrebbero venir curati, stessa cosa con Aliseda in attacco. In ottica mercato è semplicistico dire così e al Lugano in prospettiva manca ancora qualche tassello?

“Quando parliamo di fragilità difensiva per me è importante tirare in ballo tutta la squadra. Quello che è successo in queste partite non è per colpa del portiere o dei difensori centrali ma dell’atteggiamento  degli undici. Dovremo essere più bravi a chiudere tutti gli spazi. Quest’anno la società ha fatto determinate scelte, sono partiti elementi di esperienza come Doumbia e Daprelà e abbiamo perso Amoura. Però abbiamo preso giocatori altrettanto bravi ma giovani e quindi dobbiamo saperli aspettare. Sono giovani di valore e dunque venir qui a dire dopo lo spareggio europeo che non sono contento di questi ragazzi mi sembra eccessivo. Anzi sono soddisfatto però ci vorrà del tempo. Piano piano iniziano a carubare: Cimignani ieri è entrato bene e anche Vladi ha fatto il suo in più partite. Con i giovani risultati non arrivano magari nell’immediato ma ci vuole la pazienza e la voglia di farli crescere. Poi in Svizzera abbiamo ancora una settimana di tempo e vediamo se avremo altri movimenti. Per me è importante che il mercato in uscita finisca perché sono sicuro che troppi procuratori hanno chiamato i miei ragazzi in tante occasioni e questo li ha destabilizzati. Una cosa che succede in tutte le squadre. Non sono favorevole al mercato che dura fino alla sesta partita di campionato e che finisce il giorno prima di uno spareggio di Europa League. Ma sono le problematiche del calcio attuale. Come successe lo scorso anno, una volta finita questa fase sicuramente cambieranno anche le dinamiche he all’interno della mia squadra”.

Steffen, Mai e Aliseda

-Steffen è pronto per giocare? Mai e Aliseda hanno adesso i novanta minuti nelle gambe?

“Renato aveva provato ad allenarsi martedì ma dopo consulto con lo staff medico non è stato ritenuto idoneo per essere schierato a Ginevra. E’ rimasto a Lugano e ha lavorato due giorni vediamo le risposte nell’allenamento di stasera. Per quanto riguarda Lukas Mai il suo è stato un bel rientro e siamo contenti di riaverlo a disposizione. Però sapevamo che prima della sosta internazionale non poteva avere troppi minuti e soprattutto non potevamo permetterci di rischiare un elemento che arrivava da un infortunio muscolare così lungo. Su Aliseda siamo stati un po’ sfortunati perché al momento in cui si è decisa la cessione di Amoura, lui ha avuto l’appendicite. Quello che gli manca adesso è il ritmo e la competizione che non ha da maggio dello scorso anno. Anche con lui dobbiamo essere intelligenti,  a volte le scelte bisogna ragionarle tantissimo cercando di usare una parola importante che è prevenzione. Non possiamo permetterci recidive con questi giocatori.”

 

 

 

 

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