Vittoria sul San Gallo con lo stadio esaurito 1

“Ci attendiamo la spinta delle prime partite casalinghe”

Martedì, vigilia del match casalingo con il Losanna, valido per l’ottavo turno di Super League, il Lugano ha effettuato l’allenamento di rifinitura nel tardo pomeriggio. Erano assenti gli infortunati Valenzuela. Mahou e Osigwe ai quali si è aggiunto Allan Arigoni che a Berna ha riportato una leggera distorsione della caviglia e che non sarà quindi a disposizione per il match contro i vodesi.

Pronti per domani

Prima dell’allenamento il tecnico Mattia Croci-Torti ha incontrato i giornalisti. In apertura di conferenza stampa si è tornati sul momento della squadra “dopo la brillante prestazione in Conference League quando è mancata solo la vittoria e quale unica squadra svizzera a portare a casa un punto. E poi con la contro prestazione di Berna, partita nella quale -anche se tu non hai accampato scuse- le fatiche internazionali un po’ hanno influito. Che momento è: c’è chi parla di crisi?”

“Dopo una sconfitta anche stavolta si è cominciato a dire che è il periodo più difficile della gestione Croci-Torti.  Un’affermazione che in passato ho già sentito almeno una dozzina di volte. Mi ricordo ancora prima della semifinale di Coppa di due anni or sono quando perdevamo partite o l’anno scorso  dopo l’inizio di campionato. Questo non penso sia veramente un periodo particolarmente difficile anche perché la partita di Lancy che è stata brutta,  l’abbiamo comunque portata a casa. Siamo andati a fare una prestazione secondo me molto buona contro il Bodø/Glimt e poi abbiamo disputato una partita strana contro l’YB. Non ci sono stati tiri in porta per tutto il primo tempo eppure abbiamo preso tre schiaffi, bum, bum, bum. Su tre cross ci siamo trovati sotto 3-0, vuol dire che non abbiamo fatto le cose bene ma era difficile sostenere che eravamo entrati in campo col piglio sbagliato.  Sicuramente c’è mancato qualcosa sul piano della solidità difensiva, non è stata una bella partita. Era giusto essere rammaricati e arrabbiati ma con certo al punto da entrare in una spirale di negatività. Ho perso contro l’YB che, oltre ad avere due giorni in più di recupero, ha fatto ben sei rotazioni senza perdere in qualità. Era una squadra completamente fresca e onestamente sotto l’aspetto della fisicità sono stati più forti di noi. Però è un Lugano che arriva molto positivo alle due prossime partite (Losanna in casa e a Winterthur). Ho visto la squadra allenarsi bene ieri e ho incrociato gli sguardi che volevo vedere oggi all’arrivo dei giocatori allo stadio. Ci attendono due sfide importanti, consapevoli che sono sette partite di fila che giochiamo lontani da Cornaredo. Questa cosa non è mai facilissima. Non vediamo l’ora di ritrovare il nostro campo e i tifosi. C’è un’altra cosa che in questo periodo ha influito ed è il fatto che, per via di un fungo, non ci siamo mai potuti allenare sul terreno principale. Siamo probabilmente l’unica squadra in Svizzera che non si allena su un campo di dimensioni uguali a  quelli delle partite. Oggi finalmente ci alleneremo sul nostro campo e non dobbiamo accampare scuse, arriveremo al match di domani magari non lucidissimi ma vogliosi di disputare una grande partita”.

Non corriamo sull’YB

-Cosa ti ha dato fastidio della sconfitta di domenica, visto che nelle ultime stagioni con l’YB eravate sempre lì attaccati, li avete anche battuti. Sembra si essere tornati un po’ indietro o no?

“L’anno scorso la prima partita a Berna abbiamo perso 3-0. In casa l’YB ci ha battuto 4-1 e avevamo in campo i nostri giocatori più collaudati. La verità è che a ridurre il gap con i campioni svizzeri siamo riusciti col lavoro solo nel girone di ritorno. Così dovrà essere anche quest’anno, dobbiamo lavorare ed è quello che ho detto dopo la partita. Lo scorso anno ci avevano schiattato dopo i primi 15 minuti, quest’anno abbiamo tenuto di più. Ad inizio stagione il gap esiste ed è normale che ci sia, loro disputano la Champions e non hanno perso giocatori ad eccezione di Rieder. Ma noi non stiamo facendo una corsa sullo Young Boys, è chiaro. Desideriamo fare il meglio possibile, vogliamo ridurre le distanze da tutte le avversarie ma siamo consci che il nostro obiettivo non è arrivare davanti all’YB ma prendere partita per partita e fare il meglio possibile per essere nelle prime sei a febbraio. E credetemi domani non sarà una passeggiata, il Losanna è un osso più duro di quello che la gente crede. L’hanno già dimostrato andando a vincere su campi importanti e inoltre hanno elementi di spessore.”

Magnin grande tattico

-Che Losanna ti aspetti domani?

“Le squadre targate Ludovic Magnin fanno dell’ardore difensivo la loro principale caratteristica. Il Losanna ha difeso in maniera diversa in ogni partita, è una formazione che si adatta all’avversario. Se li affronti con tre dietro vengono in una maniera, se ti schieri a quattro si adattano e via di seguito. Si vede che Magnin ha fatto il difensore una vita intera; è molto attento ai dettagli. Infatti i vodesi sono una squadra veramente difficile e tosta ma queste sono le caratteristiche dell’allenatore. Anche quando era a Zurigo ha sempre dimostrato di preparare molto bene le partite a livello difensivo. Non verranno domani a lasciare tanti spazi ma hanno anche tanta qualità se guardiamo davanti esce  Kaly Sène entra Bryton Labeau e poi hanno un giocatore per me speciale. Dunque sicuramente è un avversario tosto.”

Spazi cercasi

-Dovrai quindi essere bravo anche a cambiare in corsa?

“Da quando ci sono le cinque sostituzioni un allenatore deve cercare di stare sul pezzo tutta la partita. Al momento più che cambiare bisogna riuscire a capire dove e come trovare gli spazi contro di loro perché sono una squadra organizzata e molto intelligente dal punto di vista tattico. Questo è un complimento all’allenatore perché, credetemi, affrontare lo Zurigo di Ludovic Magnin non era facile e se col Losanna hanno fatto una promozione al primo colpo è per la solidità difensiva. A parte il match col Winterthur anche in Super League hanno dimostrato finora di essere molto pronti difensivamente.”

Rotazioni necessarie

-Hai parlato delle rotazioni dell’YB e già nel post partita avevi detto che tu devi arrangiarti con quello che hai a disposizione. Che partita ci possiamo aspettare domani adesso che c’è di mezzo anche l’infortunio di Arigoni?
“Non mi pare di aver detto così dopo la partita di Berna. Di possibili rotazioni ne abbiamo e ne avremo anche domani. Però il caso Valenzuela mi ha insegnato per l’ennesima volta che dobbiamo tutelare i giocatori. So benissimo che se certi ragazzi avessero disputato tre partite complete la scorsa settimana con due soli giorni di recupero magari domani sera non sarebbero stati brillanti. A volte bisogna fare delle scelte e sono consapevole che non sempre scende in campo il miglior undici, ma sono sicuro che schiero gli elementi più freschi  e pronti a fare la prestazione. Domani sera  dobbiamo fornire una prestazione importante, il Losanna arriva da due pareggi solidi con avversari forti e giungerà a Cornaredo in fiducia”.

Vladi acciaccato

-Come sta Vladi?

“Ha preso un pestone e valuteremo le sue condizioni nell’allenamento tra un’oretta. Speriamo di recuperarlo e di averlo a disposizione perché è un giocatore che ha mostrato che ci può dare una mano”.

Emergenza difensiva

-Abbiamo sentito che mancherà Arigoni, ma tornerà forse Hajrizi che non c’era a Berna. Come vedi la difesa, siete sempre un pochino in emergenza?

“Hajrizi ha saltato il match contro l’YB per il protocollo UEFA  che prevede 5 giorni di assoluto riposo per i giocatori con commozione cerebrale. Domani potrà essere della partita, vedremo come si sente e se impiegarlo dall’inizio o meno. In luglio avevamo già avuto Arigoni con questa problematica e anche lui aveva dovuto fermarsi per cinque giorni. Come ho detto prima abbiamo in rosa elementi polivalenti, come Hajdari. Poi c’è il giovane Marques che se l’abbiamo preso è perché sappiamo che ha qualità per giostrare  in quella posizione. Abbiamo pure la possibilità di schierare tre difensori, nell’ultimo allenamento vedremo di capire quale sia la soluzione migliore.”

Affrontare gli scontenti

-Dopo la partita di Berna Roman Macek ha espresso un po’ di malcontento per la sua situazione personale e la mancanza di spazio. E’ vero che quando si perde,  a caldo, questi sentimenti escono con maggior facilità però è già il terzo giocatore che in questi mesi ha espresso malumore. E’ un trend che ti infastidisce o preoccupa?

“Il calcio è come la vita. Ci sono cose belle e altre meno. Ci sono i complimenti e le critiche. Dopo la partita di giovedì con i norvegesi abbiamo ricevuto molti complimenti, io ne ho ricevuto uno per la squadra da una persona che non avrei mai immaginato che potesse esprimersi in questo modo nei nostri confronti. Dopo il match di domenica ci sono state critiche interne ed esterne. Dobbiamo essere in grado di accettarle ma, com’era già successo in precedenza, di saperle affrontare con il dialogo. E’ normale che con Roman abbia parlato già all’indomani come avevo fatto in passato con altri. Ha espresso una sua richiesta; la verità è che il nostro  è un gioco di squadra dove esistono titolari e giocatori che partono dalla panchina. C’è ultimamente anche gente che sta andando in tribuna o che, come Babic, va a giocare con l’U21. Marques non è stato convocato, Nkama e Abel Marc  lottano tutti i giorni e non hanno la possibilità  di venire. Ci sta del malcontento, l’importante è saperlo gestire. Sono situazioni che possono succedere tutte le settimane, i mesi e gli anni. L’importante è non nascondersi e affrontare le questioni con toni da persone adulte. Non è bello ricevere critiche ma bisogna saperle accettare e trovare  delle soluzioni. Io affronto le situazioni di petto, ci sta che chi non gioca non sia contento. Purtroppo quest’anno sarà spesso costi perché la concorrenza è forte. Bisognerai sempre trovare un equilibrio tra gioca e tristezza, tra complimenti e critiche”.

Difficile viaggiare sempre

-Cosa significa per te tornare a Cornaredo 45 giorni dopo l’ultima partita, non aver perso per 14 partite consecutive in casa e aver vinto le ultime sei?

“Vi assicuro che disputare sette partite consecutive fuori casa non è stato facile. Purtroppo le due trasferte di Europa a Ginevra e a Zurigo lasciano il segno anche mentalmente. Non riesci ad avere la carica che ti aspetteresti da match casalinghi. Ringraziamo chi ci segue ed è venuto in giorni feriali oltre San Gottardo, sono veramente degli eroi. Però quello che abbiamo vissuto in casa contro San Gallo e Yverdon è stato qualcosa di bellissimo, la spinta dei tifosi ci ha trascinato ed è difficile immaginare un percorso europeo senza questo sostegno corale. Non vediamo l’ora di poter ricominciare domani, sappiamo quanto siano importanti i tifosi e questo piccolo Cornaredo ci aveva dato tante energie. Speriamo sia così anche domani perché stare lontano non è facile, viaggiare sempre è logorante, Non cerchiamo scuse ma quello che mi aspetto domani è un pubblico che aiuti la squadra e che capisca anche le nostre difficoltà quando giochiamo fuori casa in stadi deserti.”

 

 

 

 

Altri articoli

Lugano U21
Pesante sconfitta per il Lugano U21 contro il SC Cham