Chi indossa questa maglia sa

“Chi indossa questa maglia sa cosa deve fare”

Com’era già successo in occasione della partita col Bruges, anche stavolta il Lugano ha preferito effettuare l’allenamento di rifinitura a Cornaredo. Lo stesso si è svolto mercoledì alle 14 e al termine la squadra ha raggiunto Zurigo dove giovedì alle 21 affronterà il Besiktas nell’ultima gara del girone D di Conference League. Gli assenti in casa bianconera sono i soliti: Aliseda, Bottani, Grgic, Marques, Osigwe e Valenzuela.

Non sottovalutarli

Se l’allenamento si è tenuto in Ticino la conferenza stampa organizzata dall’UEFA ha avuto luogo mercoledì in serata nella sala stampa del Letzigrund. Il tecnico Mattia Croci-Torti era accompagnato dal giovane attaccante francese Yanis Cimignani. La prima domanda all’allenatore ha riguardato le cinque recenti epurazioni nella rosa della squadra turca. Questo vi obbliga a vincere o al contrario c’è da attendersi un Besiktas nel quale i giocatori rimasti scenderanno in campo col coltello tra i denti?

“Abbiamo letto tutti la decisione di mettere fuori rosa alcuni giocatori. Ma dei cinque estromessi uno solo (Bailly) era titolare sabato nella partita di campionato contro il Fenerbhace. Ciò significa che dieci undicesimi saranno titolari domani sera, tra l’altro tutti hanno disputato un’ottima partita scorso contro la capolista e sino al 69′ stavano 1-1. Affronteremo quindi una grande squadra, che sicuramente per la storia che ha non vuole terminare questo girone con un solo punto in classifica. Avranno tanto orgoglio, ma noi dobbiamo pensare solo a noi stessi, a non sottovalutare l’avversario perché se lo facessimo vorrebbe dire che manchiamo di umiltà e non possiamo mai permettercelo. Sappiamo quello che dobbiamo fare e dove vogliamo arrivare. Sarebbe bellissimo muovere la classifica e finire a 7 punti. Non siamo contenti di non aver passato il girone ma domani sarà importante chiudere molto bene.”

Un grande rimpianto

-Resta qualche reimpianto per come sono andate le cose visto alcuni episodi o rimane solo l’orgoglio di aver partecipato a questa competizione?
“Sono ancora arrabbiatissimo per la mancata espulsione contro il Bruges del loro attaccante al 35′, un fallo evidente con una conseguenza chiara. Se avessimo avuto un’altra forza e fossimo stati una squadra più blasonata a livello europeo quasi certamente gli arbitri in quel momento non ci avrebbero mancato di rispetto. Se ripensiamo a quella situazione e se torniamo con la mente al doppio confronto col Bruges quando a noi tolsero un rigore col VAR all’80’ che ci avrebbe permesso di pareggiare mentre a loro ne fischiarono uno dubbio al ritorno, sicuramente possiamo affermare che ci sono stati episodi contro il Lugano. Non ho nessuna paura di dirlo, poi il calcio parla e con il Bodø/Glimt per due volte abbiamo disputato due grandi primi tempi ma non siamo mai riusciti a vincere le partite. Dunque da queste cose dobbiamo trarre tanta esperienza e insegnamenti. Ma il rimpianto della partita col Bruges rimarrà sempre vivo, per il resto sono tutti “mea culpa” che dobbiamo recitare. In definitiva sono molto contento e orgoglioso di quanto hanno fatto i miei ragazzi, ce la siamo sempre giocata. Penso che la nostra miglior prestazione in Conference League sia stato il primo tempo coi norvegesi dove li abbiamo dominati. Sono soddisfatto del percorso fatto dalla squadra ma, ripeto, quella mancata espulsione è un grosso rammarico. Sono certo che se ci fosse stata stasera saremmo stati qui a parlare di altro…”

Uscire a testa alta

-Si è parlato dei premi UEFA in palio, dei coefficienti punti per la Svizzera ma quanto conta realmente la partita di domani e quanto invece la mente è già un po’ rivolta all’ultima partita di campionato in programma domenica a Ginevra?

“In questo momento non pensiamo assolutamente al Servette. Siamo concentrati solo a vincere la sfida col Besiktas. Come ho detto prima noi indossiamo una maglia e dobbiamo sempre farlo con orgoglio, non giochiamo mai per non vincere una partita. Ci abbiamo sempre provato e ci siamo riusciti solo una volta, dunque dobbiamo cercare di chiudere al meglio questa avventura europea che ha dato tanto a me e spero anche ai giocatori. Chi indossa questa maglia deve sempre scendere in campo per provare a vincere ed è quello che faremo. Per il FC Lugano chiudere a 7 punti sarebbe comunque un buon bottino. Non è quello che ci aspettavamo, tutti volevamo qualificarci, senza alibi e scuse ci assumiamo la responsabilità di non essere riusciti a passare. Ma vogliamo chiudere alla grande e uscire a testa alta. Dunque il match di campionato è più in là e ci penseremo da venerdì mattina. Adesso bisogna dare una soddisfazione ai nostri tifosi e dobbiamo per l’ennesima volta buttare il cuore oltre l’ostacolo e dare tutto”.

Nessun esperimento

-So che le domande sulla formazione vengono sempre dribblate ma ci provo comunque.  Contro il Biesktas giocheranno quassi tutti i titolari non infortunati o si penserà a gestire le energie e si farà qualche esperimento tecnico-tattico?

“Siamo a due partite dalla fine del 2023 nel quale, specie in questa seconda da parte,  abbiamo disputato tante partite e dato tutto. E’ giusto terminare all’altezza della situazione, quindi domani sera scenderanno in campo i migliori a disposizione. Sappiamo che la  panchina non sarà così lunga perché, al di là degli infortuni, qualche elemento non è iscritto nella lista UEFA. Non mancherò di caricare i ragazzi al meglio per disputare una grande partita: non è tempo di esperimenti, per quello ci sarà il ritiro in Spagna e il girone di ritorno. Ora è il momento di concentrarsi, di  alzare l’aspetto nervoso e trarre il massimo dai giocatori per le due partite che rimangono. Sappiamo che Bislimi e Hajrizi saranno squalificati per domenica a Ginevra e quindi loro dovranno dare tutto domani.”

Bella reazione

-Oggi sul “Corriere del Ticino il CEO del Lugano Martin Blaser ha difeso i risultati della squadra ed espresso il suo sostegno verso il tecnico. E’ sollevato o tutto sommato era sicuro di questo sostegno?

“Con Martin Blaser ho un rapporto che si basa sulla sincerità. Giustamente la  società ci ha dato degli obiettivi e noi cerchiamo di raggiungerli. Il calcio si basa sui risultati, quando le cose  vanno bene  si vede il bicchiere mezzo pieno, quando invece i risultati non arrivano lo si considera mezzo vuoto. Il nostro è uno sport che vive di risultati e io sono qui per cercare di ottenerli. Finora abbiamo dato il massimo, siamo a posto con la nostra coscienza ma siamo valutati solo ed esclusivamente in base a quelli. Abbiamo cercato di reagire nel migliore dei modi dopo un periodo di appannamento che aveva seguito la partita di Coppa a Losanna, quando perdemmo tre match di seguito. Non eravamo contenti, io in primis, ma la squadra nelle ultime quattro partite di campionato ha ottenuto tre vittorie e per l’ennesima volta ha mostrato il  suo carattere. E’ per questo che sono veramente orgoglioso della reazione, si sarebbe potuto lasciarsi andare e intrappolare, invece i ragazzi sono stati bravissimi. Ma come detto il calcio si basa sui risultati e dobbiamo ottenerne ancora nelle prossime due partite. Sono contento delle parole del signor Blaser, il nostro è un rapporto sincero ed è giusto che  se le cose non vanno bene mi vengano comunicate. Fa parte del gioco, io spero vivamente di potere ancora dare tanto a questo club e lavoro tutti i giorni per essere un allenatore migliore, non mi fermo mai. Spero anche che queste cinque partite di Conference League e le due contro l’USG mi abbiano aiutato a esserlo. Domani cercheremo di dare tutto e domenica pure per vedere il bicchiere mezzo pieno e mostrarlo così a tutti”.

Cimi: tanti insegnamenti 

-A Cimignani viene chiesto: sei uno dei numerosi giovani della squadra che hanno disputato la loro prima competizione per club a livello europeo. Quali insegnamenti hai tratto?

“E’ una competizione stimolante, tutti i giocatori vorrebbero parteciparvi e mettersi in mostra in una ribalta simile. Abbiamo affrontato buone squadre con differenti stili di gioco e possiamo trarre ispirazione per il seguito visto anche i grandi giocatori che abbiamo incontrato.  Da questa esperienza c’è molto da apprendere e mettere in pratica per le prossime stagioni  quando spero che il Lugano sarà ancora in lizza in queste Coppe. Vedo solo cose positive”.

Pochi esperti ed efficaci

-Sotto quale punti di vista la vostra squadra è stata meno buona rispetto alle avversarie?
“Forse l’esperienza è uno dei punti nei quali siamo stati inferiori. Come ha detto il coach abbiamo disputato buone partite  specie contro il Bodo/Glimt sia qui sia il primo tempo in Novrvegia. Abbiamo dominato l’avversario e ci siamo crearti tante occasioniamo visto il tipo di partite non siamo stati abbastanza efficaci. Nelle grandi competizioni europee se ti manca questa caratteristica  poi è difficile vincere. E’ questo il punto da migliorare.”

Aiutare la squadra

-Quali sono i tuoi obiettivi personali per il proseguio della stagione?
“I miei obiettivi sono gli stessi della squadra.  Come avevo detto quando sono arrivato in Ticino sono a disposizione dell’allenatore e della squadra.  Avevamo parecchi obiettivi sia in campionato, sia in Coppa sia in Europa.  Vogliamo andare il più lontano possibile almeno nelle prime due competizioni e farlo nel miglior modo possibile.  Cercherò di dare il meglio per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi”.

 

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