Celestini 2

Celestini: è un momento in cui ci gira tutto contro

C’è delusione e rabbia nello spogliatoio e sulle tribune luganesi a fine match.. Alcune valutazioni dell’arbitro nei minuti di recupero (falli sui bianconeri non rilevati) e punizione concessa ai neocastellani per un fallo  vicendevole tra Vecsei e un avversario, hanno indispettito giocatori e pubblico. A Fabio Celestini i giornalisti fanno presente come si sia trattato di un’occasione persa.

“Sì, però  va detto che in questo momento i risultati e quindi i punti hanno difficoltà a venire dalla nostra parte. Anche oggi nei momenti decisivi non abbiamo sfruttato le situazioni. C’è ancora più rammarico visto che in due partite abbiamo preso gol su tre punizioni da fuori area e per il resto i tiri in porta degli avversari sono stati pochissimi.  E’ dura da accettare anche perché i ragazzi dicono che il fallo non c’era. Certe volte l’arbitro ti dà e altre volte ti toglie. Però noi dovevamo segnare  su rigore e sfruttare l’occasione del 3-1. Non ci siamo riusciti e quindi c’è poco da recriminare.  C’è da continuare a lavorare e a fare quello che facciamo in tutte le partite, siamo vivi, facciamo cose positive e potremmo vincerle tutte. Ci manca un niente, ma quel niente va conquistato con il lavoro e credendoci maggiormente. 

-Dei contenuti e della prestazione quindi l’allenatore è soddisfatto?

“Nella prima mezzora abbiamo giocato molto bene, poi si è visto ancora che con il pallone tra i piedi manca la necessaria fiducia. Dopo aver sbagliato un paio di passaggi subito la squadra si è sentita fragile. Da qui a Natale non potremo certamente riuscire ad avere nel possesso la tranquillità che mi piacerebbe tanto. Non è possibile cambiare le cose in sette settimane ed essere perfetti. Però la squadra non molla mai. Venivamo da tre sconfitte, abbiamo sbagliato un rigore ma  nessuno si è lasciato andare. Ancora dopo il loro primo pareggio abbiamo lottato alla morte. Purtroppo gli episodi non ci sorridono ed è da un po’ che succede.”

-L’impressione è che alla distanza fatichiate un po’ a reggere la pressione, si sono visti errori che a questi livelli non si dovrebbero vedere.

“E’ vero. I nostro principali problemi è che non siamo ancora abbastanza solidi con il pallone, non riusciamo a gestire certi momenti e a mettere l’avversario in difficoltà sia quando siamo in vantaggio, sia quando vogliamo andare a vincere il match. Se riuscissimo a tenere maggiormente la palla ed ad essere più propositivi, questo ci farebbe soffrire un po’ meno. Però credo che da qui a fine anno dove o continuare a soffrire e a fare quello che abbiamo fatto finora: i ragazzi lo sanno fare. In futuro andrà migliorata la gestione della palla.”

-Cosa si dice a un giocatore come Sabbatini che è il capitano, che si prende la responsabilità di tirare il rigore che potrebbe assicurare la vittoria e lo sbaglia?

“Non devo dire niente. Lui  sa che è stato un momento importante e che ha sbagliato. E’ lui il rigorista: solo chi tira può fallire, gli altri è difficile che sbaglino. Aveva già preso questa responsabilità in passato e aveva fatto gol. Questa volta non è entrata: è proprio un momento che la dea del calcio ci dice che dobbiamo fare di più altrimenti non riusciamo a vincere. “Sabba” è il primo a essere deluso ma nel calcio non sarà né il primo né l’ultimo. In fondo vincevamo 2-1 al 90′ e si potrebbe tirare in ballo  il terzo gol sbagliato, qualche errore e via dicendo. Non ci sono colpevoli. E’ uno sport di gruppo e in questo momento le cose non girano a nostro favore.”

-Hai indicato un rigorista prima della partita?

“Sabbatini aveva già calciato il rigore contro il Basilea e l’aveva trasformato. Oggi ha ritirato e ha sbagliato. Tocca a lui o a Junior calciare dal dischetto.”

-C’è il rischio che la rabbia della quale si parlava in settimana si trasformi in frustrazione e influisca negativamente sui giocatori?

“Anche questo fa parte del mio lavoro. Se mi lascio abbattere, se la frustrazione prende il sopravvento quando martedì mi presento all’allenamento, se vedo tutto nero, non ce la facciamo. Dobbiamo analizzare freddamente la partita andando a lavorare su cosa non funziona. Ma in questo momento dobbiamo puntare sul mentale. Le vittorie ci sono passate a un niente nelle ultime settimane. Anche oggi la prima  mezzora abbiamo fatto molto bene con la palla, forse una delle migliori prestazioni dal profilo del possesso. Ogni partita c’è qualche elemento in più ma non è sufficiente”.

-Il Lugano di Celestini lo vedremo quindi soltanto in primavera quando avrai alle spalle tutta la preparazione?

“Per quanto riguarda la gestione del pallone sicuramente. E’ la cosa più difficile, ci vogliono mesi e lo dicono tutti gli allenatori. Oggi abbiamo solo bisogno di fiducia in quello che stiamo facendo. E la fiducia arriva con le vittorie. Le sconfitte e i pareggi non aiutano in questo senso. Nella preparazione giocheremo amichevoli senza l’assillo dei punti e certamente in primavera questa squadra sarà più solida con la palla.”

Foto: TiPress

 

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