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“Passare in vantaggio era fondamentale”

Sentimenti contrastanti al fischio finale del signor Cibelli. Il tecnico ginevrino Alain Geiger si inginocchia a baciare il terreno da gioco, mentre in casa bianconera prevale la delusione per una partita nata male ma giocata poi con grande ardore; peccato che non si sia riusciti a raddrizzarla.

L’allenatore Maurizio Jacobacci afferma: “ci siamo rovinati una partita che volevamo assolutamente vincere per essere soli al secondo posto. Era questo il nostro auspicio e sapevo che se avessimo giocato come mercoledì contro il San Gallo avremmo vinto anche questo match. Il Servette è venuto qui solo per trovare il punto ed eventualmente tentare un hold up. Diciamo che l’abbiamo aiutato a farne tre. La squadra ha iniziato bene, si vedeva che loro stavano chiusi nella metà campo e ci lasciavano iniziare l’azione da dietro. Poi c’è stata quell’uscita da dietro palla al piede con Ziegler che la pass al portiere e Osigwe che chiama in causa Daprelà il quale è rimasto sorpreso, è stato pressato da Schalk ed è successo il patatrac. Peccato perché non ci voleva, ci abbiamo messo un po’ per riprenderci dallo choc e ci siamo sistemati con un uomo in meno. Era importante arrivare alla pausa con un solo gol di scarto per potere riordinare le idee e mettere a posto due o tre cose. Nel secondo tempo i ragazzi hanno cercato in tutte le maniere di trovare almeno il pareggio che avrebbero meritato per tutto quello che hanno fatto: dal tiro di Lovric, alla discesa di Guerrero sottoposta, alla conclusione di Bottani deviata a fil di palo, il colpo di testa di Covilo e la cavalcata di Lungoyi sulla destra ed è stato bravo il portiere. Oltre al gol di Gerndt annullato per un precedente fuori gioco di Abubakar. Abbiamo ovviamente concesso qualcosa a loro in contropiede, ma ce la siamo cavati e fino al fischio finale abbiamo sperato di ottenere il punto. Va dato merito ai giocatori di aver disputato una partita fisica importante, con tanta corsa per colmare l’inferiorità numerica. La partita l’abbiamo fatta noi in dieci.”

-Cosa ti ha dato più fastidio il passaggio di Osigwe a Daprelà o l’errore di quest’ultimo?

“Non vorrei dare colpe a uno o all’altro. Credo che siano situazioni che nel calcio possono capitare, bravi quelli del Servette a sfruttare l’occasione.”

– Sei più amareggiato per l’occasione persa e la sconfitta o rallegrato per l’ottima prestazione della squadra che anche in dieci ha messo alle corde il Servette?

“Sono dispiaciuto perché, restando in dieci fin dall’ottavo minuto, non abbiamo potuto disputare la gara che volevamo. Sono convinto che a undici contro undici la squadra avrebbe vinto la partita perché affrontavamo un Servette in difficoltà e che non sta giocando sui suoi livelli normali. Ero certo che stasera ci saremmo trovati al secondo posto in classifica con 46 punti, con due punti di vantaggio sul Basilea, e cinque su Servette e Losanna. Avevo visto in questi giorni la squadra pronta e questo mi aveva rassicurato. Sono veramente amareggiato per l’occasione sprecata”.

-Come mai non ha pensato di partire con la difesa a quattro e due punte di ruolo davanti?

“Si poteva anche giocare a quattro; era un’idea che ci stava. ma visto che mercoledì avevamo fatto veramente bene non volevo disorientare la squadra cambiando sistema difensivo. Ho puntato sulla continuità. Oggi era fondamentale passare in vantaggio per costringere poi il Servette ad aprirsi e a rinunciare alla tattica difensiva con cui si sono presentati. Anche quando siamo rimasti in dieci loro non hanno mutato atteggiamento e hanno lasciato a noi il pallino, coprendosi nella loro metà campo. Abbiamo cercato di approfittarne e siamo spesso andati sul fondo a crossare. Abbiamo speso tanto anche in questa partita, dispiace per non aver segnato almeno un gol.”

-A un certo punto ha deciso di togliere Ardaiz e di inserire Abubakar, vuol dire che non era contento del rendimento della punta uruguaiana?

“Joaquin è un tipo di attaccante diverso da Abu che è sgusciante e attacca la profondità. Ardaiz gioca spalle alla porta, cerca di tenere palla e di scaricarla sui centrocampisti. Le caratteristiche dei due mi hanno indotto a inserire a metà tempo Abubakar, anche perché il cambio fatto alla pausa non incide poi sugli altri quattro a disposizione. Abbiamo schierato Abu sulla fascia per metterlo contro Vouilloz che è macchinoso e tecnicamente non è un gran giocatore, speravamo di creare situazioni importanti lasciando Bottani al centro dell’attacco, libero da compiti difensivi. Per Ardaiz il compito nel primo tempo non era facile in mezzo a Rouiller e Sasso; certo un po’ più di mobilità gli avrebbe permesso di ottenere un maggior numero di palloni da giocare. Nel secondo tempo è andata meglio grazie anche a Custodio che giovane buoni palloni in diagonale, nel primo tempo non era successo perché non c’erano sbocchi sui trequartisti che a loro volta si abbassavano troppo alla ricerca della palla.”

-Covilo da centro boa a creato alcune buone occasioni

“Sappiamo che quando Miro può andare sui palloni alto è una torre importante e mette a disposizione dei compagni servizi interessanti. Per poco non siamo riusciti a buttarla dentro in una di queste occasioni, ma ci siamo andati molto vicini.  Adesso dobbiamo pensare a quello di buono fatto contro il Servette e ripartire la settimana prossima e cercare di andare a Zurigo a recuperare i punti persi.

-A Olivier Custodio, che dopo l’uscita di Sabbatini e in assenza di Maric ha ricevuto la fascia di capitano, viene chiesto se questa sconfitta così com’è maturata potrebbe lasciare conseguenze in vista della trasferta di Zurigo?

“Sono per natura un ottimista e prendo quello di positivo che abbiamo fatto oggi e c’è tanto. Proveremo di portarlo domenica prossima al Letzigrund. La fascia è stata una bella emozione, peccato per la sconfitta.”

-A te che eri in campo ha sorpreso un Servette così spaventato e teso, ha fatto impressione come da subito  si siano tirati indietro e come anche con un uomo in più abbiano continuato in questo atteggiamento?

“Prima della partita ne avevamo parlato e sapevamo che loro non sarebbero venuti qui a pressarci. Dopo aver subito dieci gol in due partite chiaramente è difficile andare in giro ad attaccare. Sapevamo che avremmo avuto il maggior controllo del pallone, peccato che non siamo riusciti a fare quello che volevamo.”

-Olivier cosa vi manca in queste partite -è stato il caso anche nella sfida di Coppa con il Lucerna- nelle quali basta un episodio per decidere tutto. La squadra è cresciuta ulteriormente ma in questi casi sembra non basti, cosa ci vuole per girare la fortuna dalla vostra parte?

“Difficile da dire. In passato alcune di queste partite siamo riusciti a girarle, ricordo quella di Vaduz o contro il San Gallo. Non possiamo essere perfetti e ogni volta che scendiamo in campo proviamo a dare il massimo e a crescere come squadra. Lo faremo ancora di qui alla fine del campionato”.

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