“A Sion avvio di partita difficile”
Domenica, nella prima partita ufficiale del 2023, il Lugano dovrà fare a meno, oltre che dello squalificato Valenzuela, anche degli infortunati Mahou e Saipi mentre Bislimi e Durrer, che hanno appena ripreso ad allenarsi in gruppo, non sono stati convocati. Della sfida di Sion si è parlato al termine dell’allenamento di venerdì mattina con il tecnico bianconero Mattia Croci-Torti al quale i giornalisti hanno inizialmente chiesto quale sia il suo grado di soddisfazione dopo la preparazione di due mesi divisa in due tronconi?
“Sono abbastanza soddisfatto specie dopo quello che si è visto in queste ultime due settimane che sono poi quelle che contano visto che sono le più vicine al campionato. La pausa è stata diversa dal solito e abbiamo cercato di gestirla al meglio. Arriviamo alla partita del Tourbillon con due infortunati (Saipi e Mahou) dunque guardando anche le altre rose siamo in linea con la concorrenza. Perdere due elementi scoccia ma ci presentiamo all’esordio con una rosa quasi completa e con dei giocatori che hanno quasi tutti almeno 90 minuti nelle gambe, se poi qualcuno non li avesse abbiamo in panchina compagni in grado di dare una mano nei minuti restanti per disputare già una buona gara a Sion”.
Ziegler e Lavanchy
-A proposito della squadra vallesana che effetto ti farà vedere Ziegler dall’altra parte dopo averlo allenato sino a un mese fa?
“Farà lo stesso effetto che avrò quando vedrò Lavanchy: sono giocatori che a Lugano hanno dato tanto e che sono entrati nella storia del club. Elementi che hanno sicuramente dato una mentalità vincente e che ringrazierò a vita. Incontrarli farà sempre piacere anche se da quando l’arbitro dà il fischio d’inizio per 90 minuti sono “nemici.” Sicuramente quando vedi questo tipo di giocatori non ci sono mai amarezze o brutti pensieri.”
-Ritieni che possa essere più un vantaggio per il Sion la presenza di Ziegler, visto che lui è reduce dalla prima parte di stagione con voi e vi conosce benissimo, o è un vantaggio per te che potrai impostare la tua formazione su quel tipo di giocatore del quale sai pregi e difetti nel suo ruolo?
“Il Sion con Reto ha fatto un buon acquisto. E’ un giocatore che porta quella mentalità vincente che ha dentro. cerca sempre di spingere i compagni a dare il meglio, una circostanza che anche a Lugano tutti gli hanno riconosciuto. Noi sappiamo che affrontarlo come avversario quando c’è una punizione ti mette sempre in difficoltà. Conosciamo anche qualche suo difetto e cercheremo di sfruttarlo come cerchiamo sempre di fare con qualsiasi avversario. Ogni giocatore ha punti deboli e vedremo di cercare di sfruttarli.”
-Come risolverai il problema della squalifica di Valenzuela: chi schiererai a sinistra?
“Abbiamo dei giocatori che possono giocare in altre maniere e in qualche modo cercheremo di mettere in difficoltà il Sion. Abbiamo elementi per poter sostituire Valenzuela la cui assenza è comunque una grossa perdita. Sappiamo che da quella parte loro hanno buoni esterni e un Numa Lavanchy che, sicuramente, con Celestini spingerà in maniera diversa da quello che poteva fare con Tramezzani. Per esempio Arigoni può giocare tranquillamente anche a sinistra, con lo Zurigo ha fatto un assist. Inoltre c’è Hajdari oppure Espinoza, non abbiamo problemi.”
Riprendere il cammino
-A dicembre avevate chiuso la prima parte della stagione con due vittorie e un pareggio. Ha senso dire che si riparte da una striscia aperta di tre partite positive o è passato troppo tempo e c’è stata una preparazione troppo diversa dal solito per far sì che quei numeri abbiano un senso concreto?
“Secondo me hanno ancora un senso concreto perché la squadra é cambiata poco. Non c’è stato quel ribaltone nemmeno nelle altre squadre, il mercato è al momento abbastanza piatto. Dunque ripartiamo con le nostre certezze, sicuramente Saipi è una sicurezza ed è l’unica cosa che ci può mancare nonostante io abbia un’immensa fiducia in Osigwe tant’è vero che la società gli ha rinnovato il contratto di tre anni. Quando ritroverà il suo ritmo dimostrerà quello che aveva fatto nell’anno in cui Renzetti lo aveva voluto a Lugano. Insomma ripartiamo da dove avevamo terminato, anche nelle amichevoli di preparazione abbiamo fatto cose buone, prendendo anche un bello schiaffo che ci ha fatto già subito reagire. Arriviamo a Sion giusti, anche se si spera sempre di stare meglio. Ce la possiamo giocare e abbiamo questa consapevolezza pur sapendo che sarà un inizio di partita difficile”.
Giuste ambizioni
-Sei fresco di rinnovo e fresco delle dichiarazioni del DS Carlos da Silva che sostanzialmente ha alzato l’asticella in modo importante rispetto all’anno scorso. Come allenatore, internamente, come reagisci: sei contento di poter essere ambizioso a tua volta conoscendo il materiale umano che hai a disposizione?
“Ne abbiamo parlato spesso in questo periodo con Carlos. Evidentemente il quarto posto che occupiamo attualmente significa poter entrare un’altra volta in Europa. Mi sarebbe apparso strano sentire il direttore sportivo che metteva come obiettivo la quinta posizione, visto che siamo quarti. Sarebbe stato un messaggio sbagliato alla squadra che invece ha ricevuto il messaggio di una società ambiziosa verso un gruppo ambizioso che nell’ultimo periodo ha fatto bene e che quindi si è cercato di spronare verso il meglio. Tra di noi in spogliatoio non c’è adesso l’ossessione di entrare in campo e di vincere sempre perché in caso contrario entrerebbe in depressione; dobbiamo essere in grado di gestire le emozioni e mantenere il nostro equilibrio, essendo coscienti che siamo una buona squadra, che può far bene. Qua non mi sono mai nascosto e non ho mai detto che dobbiamo salvarci all’ultima giornata ma semmai che possiamo giocarcela tranquillamente dal terzo al quinto posto e vado avanti a sostenerlo da agosto. E’ arrivato un solo giocatore nuovo e la squadra è sostanzialmente rimasta quella dell’andata, non cambio dunque le mie parole. Non guardiamo troppo in là e affrontiamo partita dopo partita e proviamo già a fare una partita vera a Sion dove sarà estremamente difficile per tante situazioni che si sono create in questo periodo. Quando affronti una squadra che nell’ultima partita casalinga ha perso 7-1 sai che deve per forza reagire. Inoltre è un avversario che ha appena cambiato allenatore e sicuramente vorrà dimostrare una forte reazione. Quindi noi dovremo tener conto di questi aspetti perché l’avvio di partita non sarà sicuramente facile.”
Aspettando Aliseda
-Volevo chiederle come sta Aliseda, se è in grado di giocare domenica e se in un momento di forma top potrebbe riuscire a fare la differenza in questa seconda parte della stagione.
“Rispondo sì su tutta la linea. Ignacio c’è, è pronto e può fare la differenza. Se sotto l’aspetto mentale capisce il suo ruolo e fa costanti passi avanti per progredire avremo fatto l’acquisto più importante del ritorno. Dopo un anno qui a Lugano spero che sia arrivato anche per lui il momento di avere continuità. L’abbiamo già visto a sprazzi con buone indicazioni, penso a Breitenrain o al gol in casa contro lo Zurigo, sono stati grossi segnali. Poi però dei piccoli problemi fisici lo hanno sempre frenato nel salto in avanti che tutti aspettiamo. Prima di tutto vogliamo essere in grado di dare ad Aliseda la continuità fisica che è sempre mancata”.
-Sempre a proposito di Aliseda cosa intendi dire a proposito di capire il suo ruolo?
“Significa che Ignacio al momento qui a Lugano non ha ancora dimostrato niente. Quello che deve fare è far vedere a tutti, piano piano, quello che è e che vale. Non pensare che da domani deve dimostrare di essere il giocatore che Chicago ha pagato 3.5 milioni ma piuttosto essere l’elemento umile che entri nel gruppo come ha fatto negli ultimi mesi. Era l’unico che conosceva già Espinoza ed è stato un buon compagno per inserirlo nell’ambiente. Non bisogna mai dimenticare che siamo di fronte a ragazzi di 20 o 21 anni che nel primo trasferimento della loro vita sono stati proiettati a Chicago in pieno covid e poi sono venuti qui con un passaggio non facile dal calcio USA a quello svizzero. Noi dobbiamo capire la sua situazione ma anche Aliseda deve comprendere che andando avanti passo dopo passo può tornare ad essere quel giocatore nel quale due anni e mezzo fa avevano creduto tutti fortemente”.
Espinoza pronto
-Parlando di Espinoza qual è il grado di integrazione del nuovo acquisto e cosa ti aspetti da lui?
“E’ un ragazzo già pronto anche se i carichi di lavoro qui sono un po’ diversi da quelli di Chicago. Adattarsi non è stato semplice per lui ma vedo che è un ragazzo che si sta facendo vedere nel gruppo. E’ arrivato a Lugano per essere un back up dei terzini che avevamo. Ha accettato questa situazione, quindi parte da un ruolo di secondo piano per poi andare a conquistarsi il posto com’è giusto che sia. Non è venuto con l’aspettativa di partire titolare da domenica e togliere il posto a qualcuno. Siamo molto contenti del percorso fatto da Arigoni e Valenzuela nel corso della stagione, siamo soddisfatti di aver recuperato Facchinetti che piano piano potrà darci dei minuti. Nel girone di andata quando i terzini erano assenti mi sono sempre dovuto inventare qualcosa e dunque adesso cerchiamo di avere certezze ed Espinoza nel ruolo di terzino destro può esserlo. Poi mi ha fatto piacere vedere che la settimana scorsa contro lo Xamax lui, che in vita non aveva mai giocato a sinistra, è stato schierato terzino sinistro e si è detto subito disponibile ciò che conferma il buon grado di integrazione che ha avuto”.
Spazio per Amoura
-Amoura ha avuto molto spazio nelle amichevoli: può finalmente ambire a un posto da titolare o nn è ancora pronto al cento per cento per iniziare le partite?
“Sappiamo che abbiamo perso un giocatore importantissimo come Haile-Selassie che per me era forse uno dei migliori jolly della Super League, ma evidentemente con l’arrivo di Steffen ha trovato meno spazio e dunque ha avuto una grossa opportunità di andare a Chicago e l’abbiamo giustamente lasciato partire. Lo spazio lasciato dalla partenza di Selassie e dall’infortunio di Mahou dovranno essere bravi a occuparlo i vari Aliseda e Amoura, calcolando che posso anche giocare in maniera diversa con tre centrocampisti o alzando Bottani. Sicuramente ci sarà più spazio per la punta algerina però dovrà meritarselo ma ha tutte le sue carte da giocare. Nelle amichevoli, devo essere sincero, ha mostrato cose sul piano difensivo molto migliori di quelle di quando era arrivato e questo significa che si è applicato tanto e bisogna riconoscerlo.”
Siamo pronti
-La scorsa estate avete vissuto una mezza rivoluzione e le criticità all’inizio si sono viste. Adesso parti con una squadra più solida. Questo potrà aiutarti nelle prime partite?
“Certamente, ne siamo convinti. Troppe volte avevamo dovuto inventarci delle cose che è anche il mio compito ma ho messo qualcuno in situazioni non facili penso a Durrer schierato terzino destro nelle prime partite, a Valenzuela che ha esordito come centrocampista o a Daprelà che ha dovuto fare il terzino dopo una vita che non lo faceva. Queste cose che a volte si possono usare come alibi non le abbiamo più, quindi andiamo avanti con un progetto più chiaro e avremo maggiori possibilità di fare bene da subito.”
-Non ho mai conosciuto nessun allenatore che non dica di aver bisogno qualche rinforzo qui e là. Sei sicuro che non ti serva nient’altro in questo mercato: vuoi lanciare un messaggio a Da Silva?
“Con Carlos parliamo almeno tre ore al giorno e ho sentito che anche sua moglie ultimamente è gelosa per le mie troppe chiamate notturne. La verità è che ci sentiamo spesso e sappiamo che abbiamo elementi in rampa di lancio ai quali non dobbiamo per forza mettere alternative che tolgano la serenità che adesso hanno. Evidentemente all’inizio di quest’estate avevamo bisogno di qualcosa ed attualmente si dovrà tornare sul mercato solo se qualcuno dovesse uscire. In quel caso ci faremo trovare pronti.”
Nuovo stadio
-Hai rinnovato il contratto sino al 2025, come ti poni di fronte al progetto di nuovo stadio. Verrà inaugurato nel 2026: ti dispiace o vedi all’orizzonte quel traguardo?
“Quella potrebbe essere la prossima sfida, riuscire a diventare l’allenatore del Lugano nella nuova Arena, però dovrò meritarmelo nei prossimi due anni. Nel mio lavoro c’è tanta meritocrazia, se sono riuscito a ottenere questo rinnovo è perché me lo sono meritato, vediamo se riuscirò a meritarmi anche di essere l’allenatore nel nuovo stadio.”