Tramezzani: squadra più forte che all’andata

Giovedì alle 14, nella pausa tra un allenamento e l’altro, Paolo Tramezzani ha incontrato i giornalisti nella sala stampa di Cornaredo. E’ stata l’occasione per fare il punto sulla preparazione a quasi una settimana dall’esordio in campionato. Il Lugano giocherà com’è noto sabato sera a Basilea. In apertura il direttore generale Michele Campana ha annunciato la sottoscrizione di un contratto triennale con Stefano Guidotti, centrocampista che il 16 maggio compirà  18 anni e che è titolare della nazionale di categoria. La società crede moltissimo in questo giovane, che ha partecipato al ritiro in Spagna. Al proposito il mister ha dichiarato: “Nonostante la giovanissima età in questi venti giorni di ritiro il ragazzo mi ha impressionato per la personalità e l’aspetto caratteriale. Sono indubbie le sue qualità e interpretazione del ruolo: l’ho costatato sia durante gli allenamenti sia durante le amichevoli. Ha sempre fatto un minutaggio importante. Tenendo sempre in considerazione la sua età e gli impegni con la scuola stiamo cercando di capire fino a che punto potremo averlo a disposizione. Ieri abbiamo incontrato anche i genitori perché non vorremmo assolutamente che lui trascuri l’aspetto scolastico. Ritengo sia fondamentale e sono convinto che sia compatibile. Dipende da lui e dalla voglia che avrà di impegnarsi per portare avanti entrambe le cose. Non sono abituato a guardare la carta d’identità quando devo valutare un giocatore e credo che Guidotti possa diventare un elemento  molto importante per questa squadra nell’immediat0 ma anche nel futuro. Dovremo essere bravi a gestirlo: è un profilo molto interessante e un patrimonio di questa società; bisognerà rispettare quelli che saranno i suoi tempi di crescita. Aspettarlo significa anche permettergli di sbagliare, però farlo sempre sentire importante ed aiutarlo in ogni momento di crescita”.

-Possiamo dire che Stefano Guidotti è una delle liete sorprese di questa preparazione?

“E’ una delle più liete. Sorprendente per me perché era un ragazzo che conoscevo meno rispetto ad altri che avevano giocato nella prima parte della stagione. Credo che avrà le stesse possibilità degli altri di giocare.  Ha un modo moderno di interpretare il calcio in uno dei ruoli di centrocampo, sia davanti alla difesa come play maker sia come interno sia come mezzala. Molto bravo nei tempi, ha un’ottima visione, gioca a testa alta, molto lineare e semplice, ha un buon cambio di gioco. E’ un ragazzo che commette pochissimi errori anche a livello tecnico. Ha grande personalità lo vedi dal fatto che cerca sempre di farsi dare la palla dai compagni anche se è circondato a due o tre avversari. Dovrà migliorare altri aspetti: l’alzamento, la posizione nella metà campo avversaria, accompagnare maggiormente l’azione. E’ un elemento che può crescere ancora tanto attraverso il lavoro durante la settimana e gli allenamenti.”

-E’ arrivato anche un altro giovane: in prestito dal Chiasso con diritto di riscatto l’attaccante Gioele Franzese (classe ’99) che si è infortunato poco prima della partenza e non ha potuto allenarsi con i compagni in Spagna.

Nei pochi allenamenti che ha disputato con noi si è messo in evidenza. E’ chiaro che parliamo di ragazzi molto giovani, ripercorrendo il mio passato r icordo anch’io che quando venivi aggregato alla prima squadra c’era sempre grande entusiasmo, umiltà e grande voglia di imparare. L’importante è che capiscano che se arrivare non è facile, poi mantenersi e affermarsi onfermarsi lo è ancora di meno. Anche lui è un ragazzo molto interessante in prospettiva. Avendolo avuto poco nella fase più importante della preparazione, una volta rientrato dall’infortunio faremo le nostre valutazioni. Ma vedendo come si muove e sta in campo penso che sia un giovane che in futuro potrà essere utilizzato.”

-In quest’ultimo test (sabato a Wil d.d.r.) pensi di mettere in campo la squadra titolare o è ancora tempo di esperimenti?

Abbiamo fatto una valutazione curando anche l’aspetto fisico soprattutto nella prima parte del ritiro in cui abbiamo volutamente fatto carichi molto pesanti sotto tutti i punti di vista. Dalla prima uscita contro il Chiasso, con 30 minuti a testa per giocatore, li abbiamo portati a disputare 45′. Poi ho voluto un’ulteriore test al termine del ritiro in Spagna e quindi in una settimana ci siamo trovati a fare tre partite da 90′: una su un campo pesante e un’altra sul sintetico. E’ chiaro che l’ultimo test qualche giocatore starà in campo 60 o 65′ totali. Grandi e definitive idee non ne ho. Ho certezze su alcuni elementi ma sono convinto che questa squadra abbia più di 11 titolari. Me l’hanno fatto vedere durante gli allenamenti, c’è grande voglia e grande disponibilità. Avevo chiesto loro di mettermi in difficoltà nelle scelte, voleva dire che posso contare su tutta una rosa e da quello che mi hanno mostrato vi posso assicurare che questa difficoltà c’è l’ho.”

-A livello tattico avevi detto inizialmente continuità: ci dobbiamo aspettare un Lugano schierato più o meno allo stesso modo che nell’andata?

L’avevo detto e lo confermo. Dal punto di vista tattico i ragazzi schierati a quattro riescono a difendere con maggior ordine e attenzione e concentrazione, grazie anche all’ottimo lavoro che è stato fatto da Andrea Manzo nei mesi scorsi. Abbiamo provato in alcune partite anche a giocare a tre, poi a due a centrocampo o con il trequartista e con quattro attaccanti. Credo che nella parte iniziale giocheremo come nel recente passato. Le maggiori alternative potrebbe esserci dalla metà campo in su e li potrebbero esserci delle novità”.

-Cosa ti aspetti dalla partita di Wil?

L’idea di partire già venerdì è per poter riposare la notte prima della gara. Grazie alla società lo faremo anche durante il campionato indipendentemente dall’orario delle partite. In questo periodo, compresa oggi, stiamo andando avanti con doppie sedute di allenamento. Credo che  la possibilità di stare insieme negli allenamenti ma anche nelle colazioni e a pranzo debba poterci servire per confrontarci, parlarci e conoscerci meglio. E’ chiaro che nella parte iniziale questa cosa per me è ancora più importante, vedremo se durante l’anno cambieranno alcune abitudini. La cosa che non cerco è la serietà: ho avuto modo di vedere che questo è un gruppo molto serio e unito, molto rispettoso. L’ha dimostrato anche nell’attaccamento prima e nel distacco che hanno avuto dall’allenatore precedente al quale erano molto legati. E’ questo fa capire la sensibilità che hanno questi ragazzi. Riconoscono l’importanza di un gruppo dentro il quale sanno stare rispettando ruoli e regole.”

-Hai già deciso formazione e impostazione o hai varie soluzioni?

“Ho già pensato alcune cose, qualcosa abbiamo provato, ma ti assicuro che sono tante le possibilità di poter variare davanti. Siamo completi in ogni reparto e in ogni posizione, con giocatori con caratteristiche diverse: questo aspetto ci da grandi vantaggi, di poter magari interpretare le gare in modo differente, provando soluzioni e idee diverse. Al di là di un modulo sono le idee di gioco che contano: è importante che ogni ragazzo sappia le cose che deve fare al servizio della squadra, ma non voglio assolutamente togliere le qualità individuali, la forza dei giocatori. E’ una squadra che sono convinto  possa giocare un buon calcio.”.

-La crisi di gioco e di risultati nell’andata è coincisa con l’assenza di Sabbatini che per questa squadra è fondamentale. E’ un elemento che quando gioca davanti alla difesa riesce a far girare la squadra. E’ un doppione con Piccinocchi. Secondo te possono coesistere?

Jonathan è un grande giocatore e non è un mistero che un mese fa Eusebio di Francesco lo volesse portare in serie A a Sassuolo, avendo già allenato a Lanciano.  Lui ha ricoperto anche il ruolo di interno e di mezzala e anche li può fare molto bene. Al di là dei nomi che hai fatto nel ruolo di mediano centrale abbiamo anche alternative molto valide come Rey, mi piace per la voglia e l’attaccamento che ha: è un esempio per i compagni e come lo stesso Guidotti che schierato davanti alla difesa mi ha dimostrato di avere tempi e movimenti ottimi.”

-Quanto affidamento fai in termini di investimento tecnico su un eventuale ritorno di Culina?

Antonini ha avuto un problema molto serio che ha richiesto tempo di recupero più lunghi di quelli inizialmente ipotizzati. In questi giorni si sta piano piano aggregando alla squadra: stamattina ha fatto un allenamento specifico per attaccanti e centrocampisti svolgendo l’intero lavoro. E’ comprensibile che ogni tanto abbia qualche fastidio non al ginocchio ma in altre parti. Ha un grande carattere e voglia di tornare a essere quel giocatore importante che lo scorso anno fece 9 o 10 gol. Questa brutta esperienza  è servita per dargli ancora più carattere, forza e voglia. L’errore che non deve fare è accelerare i tempi. E’ pronto sarà monitorato quotidianamente come tutti i giocatori dallo staff  medico e dal preparatore atletico: credo necessiti di un rientro graduale. Valuteremo la sua situazione.”

-Se fossi ancora commentatore televisivo e non l’allenatore del Lugano e dovessi fare un pronostico sul girone di ritorno del Lugano cosa diresti?

Non saprei. E’ una squadra che nell’andata quando aveva tutti gli elementi a disposizione e non ha avuto episodi sfavorevoli, giocava bene. Ai ragazzi faccio spesso l’esempio delle due partite con il Basilea sia quella a Cornaredo, sia i primi 44′ giocati là. Una formazione che affronta così bene la prima forza del campionato vuol dire che ha dei valori, dei principi di gioco, personalità. Al tempo stesso se però vado a vedere  le partite giocate contro squadre a detta della classifica inferiori, qualche problematica in più esiste. E quindi bisogna riuscire a trovare la famosa via di mezzo: mantenere personalità, tensione, cattiveria, voglia, determinazione…(un giornalista interrompe: “ora c’è Sadiku in più”Sadiku da solo non può fare niente. Lo dico spesso ai ragazzi. Chi gioca un calcio per se stesso gioca per gli avversari e quindi credo che la forza di questa, ma in generale delle squadre che giocano bene e ottengono risultati, risieda nel fatto che sono unite in campo. Sono convinto che questa squadra possa far bene e che sulla carta sia superiore sia a quella del girone di andata e sia a quella dell’anno scorso allenata da mister Zeman. Sono positivo e uno dei motivi per i quali sono venuto a Lugano è che ho visto giocare la squadra, mi sono immaginato su una panchina che non era ancora mia immaginando il futuro e sono convinto che questa squadra dia grandi soddisfazioni.”

-Sai tutto di pallone ma non sei mai stato allenatore: qual è il  tuo stato d’animo alla vigilia dell’esordio?

C’è tanta voglia di iniziare. Basilea è il primo impegno: però sono focalizzato, concentrato e attento anche sulle restanti 17 partite. E’ la prima ed é importante. Giocare a Basilea in questo momento credo sia bello sotto tutti i punti di vista. Non ho timore, il che non significa essere presuntuoso. Comincio a fare quello che desideravo da un po’, anche queste responsabilità e questi momenti sono belli da vivere. Riesco a colmare la lunga attesa, con il lavoro, l’impegno e la preparazione. Considero giusta la considerazioni di alcuni di voi inerente la mia non esperienza come tecnico responsabile, perché fare il vice e tante altre  cose che ho fatto in passato pur nel mondo del calcio, sia cosa diversa rispetto alla gestione completa e totale del primo allenatore. Però so da dove vengo e spero che questa voglia di lavorare mi possa consentire di far bene: cercherò di colmare il gap con allenatori più bravi ed esperti attraverso il lavoro come ho sempre fatto nella mia vita.”

-Alla fine del girone di andata il presidente aveva mosso qualche appunto allo staff medico: è cambiato qualcosa?

Il primo giorno che sono venuto a Lugano, dopo aver firmato il contratto, assieme al club manager Giovanni Manna, ho chiesto di poter incontrare lo staff medico per avere un quadro preciso delle abitudini quotidiane e della gestione dei ragazzi infortunati ma anche degli altri. Ho parlato con loro molto chiaramente, dando massima fiducia, chiedendo di monitorare continuamente la situazione utilizzando anche apparecchiature che in alcuni nostri centri avevamo a disposizione in modo che tutto fosse più professionale e trasparente possibile. Sino a questo momento ho trovato uno staff molto attento e preparato che mi sta accontentando in tutto e per tutto. Non sono preoccupato per la gestione presente e futura dei ragazzi.”

-Durante il campo di allenamento vi sono stati anche aspetti non positivi?

“Ci sono state cose che mi sono piaciute e altre  meno: io sono spesso molto critico specie nei confronti di me stesso. Cose migliorabili ci sono ed era inevitabile. L’importante è valutare nel complesso e vedere come si può in futuro sbagliare il meno possibile. Gli errori li commettono tutti, l’importante è di farne il meno possibile.”

-Tornerei sulla formazione: Sulmoni e Golemic sono ancora la coppia titolare al centro della difesa. Ti fidi di loro?

Golemic a Basilea non ci sarà perché squalificato. I difensori soprattutto in questo periodo hanno lavorato tantissimo  e continueremo a farlo. Abbiamo una buonissima linea difensiva: con l’acquisto di Martignoni siamo andati praticamente a ricoprire e raddoppiare tutti i ruoli, con varie alternative. E’ vero che nell’andata sono stati subiti molti gol e spesso (li abbiamo analizzati anche con loro) evitabili soprattutto sulle palle inattive. Credo che sia fondamentale l’attenzione, abbiamo la convinzione che se riusciamo a subire di meno riusciremo anche ad attaccare meglio. Perché anche il centrocampo e l’attacco, sentendosi più sicuri dietro,  avrebbero maggiori possibilità di provare qualche giocata in più. Vladimir è un buonissimo giocatore e Fulvio ha l’esperienza necessaria in un ruolo determinante per me. Ma anche gli altri che ho visto all’opera hanno già fatto discreti miglioramenti nella marcatura, nell’attenzione in area, i tempi di uscita, l’aggressione, la distanza dalla palla, l’allineamento, la risalita. Ho chiesto tanto e mi aspetto molto dai difensori.”

-Se e quando Culina sarà pronto tra lui e Alioski chi dei due vedi a sinistra?

“Per me possono giocare insieme anche senza spostarsi dall’altra parte del campo, in zone più accentrate. Dipende da come decideremo di disporci da metà campo in su. Come caratteristiche tecniche e individuali sono due elementi che possono coesistere e trovarsi molto bene.”

-E’ facile la gestione di uno come Alioski sul quale si è detto tantissimo in fatto di mercato e che magari aveva già fatto i conti su un gennaio con uno stipendio molto superiore all’attuale’

“Non so cosa si aspettasse. Probabilmente visto la seconda parte di stagione dell’anno scorso e l’andata di quest’anno può darsi che si aspettasse di partire. D’altronde come hai detto sono state numerose e importanti le squadre che l’hanno richiesto ufficialmente. Ho trovato un ragazzo come immaginavo avendo visto diverse volte giocare e avendolo affrontato con la nazionale albanese: l’impatto è stato devastante. Ha saltato i primi quattro giorni di allenamento per l’influenza e come è tornato aveva una determinazione, un’umiltà, una voglia di arrivare che ho visto poche volte in giocatori con le sue qualità. Con lui ho parlato: gli ho detto che avrei capito e accettato qualsiasi scelta. Da parte mia e anche della società non ci sarebbe stato nessun problema nel volerlo accontentare. Mi hanno fatto piacere le sue risposte, ma soprattutto le risposte sul campo. E’ un esempio: fa la fase di non possesso come pochi giocatori sanno fare e sono convinto che quando arriverà il giorno di fare il salto grazie alle sue caratteristiche anche morali riuscirà a fare una carriera straordinaria.”

-Come allenatore vieni definito un martello. Con Zeman i giocatori l’hanno vissuta male. La sensazione è che con te la stiano vivendo bene. Come sei riuscito a far passare il messaggio facendoli comunque lavorare il doppio rispetto a prima?

“Mi verrebbe da risponderti che ho fatto tutto con grande naturalezza. L’avevo detto a voi nel primo incontro e l’avevo accennato ai ragazzi: cercherò di essere sincero, trasparente e onesto attraverso quello che vi dico e soprattutto quello che vi chiederò di fare. E’ probabile che questa cosa l’abbiano accettata; sanno che c’è il tempo di ridere,  scherzare e staccare la spina e il tempo in cui bisogna restare concentrati su quello che si fa. Paragonando la loro vita e il loro lavoro a una vita medio normale e a un lavoro normale: hanno capito che sono privilegiati. Anche quando facciamo due allenamenti al giorno, vuol dire 4 ore di lavoro.  Bisogna cercare di sfruttare al massimo il tempo in cui stiamo insieme. Ne va del bene della società ma anche di questi ragazzi, alcuni dei quali secondo me possono ambire un giorno a vestire maglie di club importanti. Tutto passa attraverso la loro convinzione, come si pongono davanti agli obiettivi che hanno. E’ una buona squadra che ogni tanto non si sente tale.”

-E il rapporto con il presidente che è sempre stato piuttosto invasivo con gli altri allenatori?

“Non lo sento da tre settimane. So che con tecnici precedenti ha avuto rapporti diversi. Sono contentissimo del rapporto che ho con lui. Gli devo tanto perché mi ha voluto e mi ha dato questa opportunità. Lo metto al corrente di quello che facciamo e delle proposte. Per il momento sta andando tutto molto bene. Sono convinto che Renzetti sia una persona che tiene molto alla squadra e ai propri ragazzi. La speranza è che capisca che in determinati momenti può essere una forza in più, un valore aggiunto e che stia vicino alla squadra soprattutto nei momenti meno belli e negativi.”

“In attacco schiererete due punte? Mariani può fare il dieci?  Da Sadiku cosa ti aspetti?

“Farò esperimenti durante il campionato: non so se potremo permetterci di giocare con una mezza punta e due punte. Alioski può fare l’esterno ma anche il trequartista, la prima o seconda punta. E’ probabile che gli chieda di sacrificarsi di meno nella fase di non possesso per averlo subito pronto sulla riconquista da parte nostra, magari su una corsia diversa da quella in cui é abituato a giocare.  Mariani lo ricordo a Sciaffusa da esterno vero e proprio.  Quest’anno ha fatto tre gare da esterno in campionato con due gol.  Ci stiamo lavorando sembra convinto di poter ricoprire questo ruolo: potremmo partire con lui esterno. Sadiku in questi giorni continua a chiacchierare, vuol dire che sta bene anche fisicamente: ha lavorato più degli altri, ne aveva bisogno. All’inizio della preparazione gli ho detto: mi aspetto tutto da te tranne che gol. So che il mestiere di attaccante lo fa bene, ma so anche che abbia esperienza e motivazioni giuste per dare un valore aggiunto al Lugano soprattutto a livello caratteriale. Un Armando come lo sto vendendo in questi giorni serve a tutta la squadra. Non è vero che questa squadra non ha veri leader: persone come Russo e Padalino sanno gestire anche situazioni  all’interno del gruppo. Mi appoggio su di loro per l’esperienza e conoscenza dell’ambiente e per quello che hanno dato a questa squadra negli anni precedenti.”

 

 

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