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In Belgi

Una grande tradizione e un presente luminoso: ecco la Royale Union Saint-Gilloise

Archiviata la Coppa Nazionale, è già tempo di pensare all’Europa. Giovedì sera alle 20:30 il Lugano scenderà in campo al Constant Vanden Stock di Bruxelles – casa dell’Anderlecht – per disputare la partita d’andata dei play-off di UEFA Europa League contro i belgi della Royale Union Saint–Gilloise.

UN CAMMINO STORICO NELL’ULTIMA EUROPA LEAGUE

Nonostante l’eliminazione al 3° turno di UEFA Champions League per mano degli scozzesi del Rangers Glasgow (vittoria per 2–0 all’andata, vanificata dallo 0–3 del match di ritorno dell’Ibrox), nella scorsa stagione la Royale Union Saint–Gilloise è riuscita a riscattarsi compiendo un importante percorso proprio nel contesto della UEFA Europa League. La formazione belga, infatti, si è arresa solo ai quarti di finale del torneo contro il Bayer Leverkusen (1-1 all’andata, alla BayArena, e 4-1 per la formazione tedesca in Belgio). In campo internazionale, si tratta del secondo miglior risultato della storia del club dopo la semifinale di Coppa delle Fiere della stagione 1959/1960 giocata contro il Birmingham.

ALL’INSEGNA DELLA LINEA VERDE

Lo sguardo costantemente rivolto al futuro, la ricerca del talento come primaria prerogativa filosofica: una componente che senza ombra di dubbio caratterizza il doppio confronto sull’asse Bruxelles–Ginevra è la linea verde. Il Lugano e la Royale Union Saint–Gilloise, di fatto, vantano rispettivamente una media età della rosa di 23.6 e 24.8 anni. Proprio per la media età, quella tra i bianconeri di Mattia Croci–Torti e la formazione di Alexander Blessin (un trascorso non felice alla guida del Genoa retrocesso in serie B nel 2022, dal quale venne poi esonerato lo scorso 6 dicembre) sarà la sfida più «giovane» in assoluto di questi play-off di UEFA Europa League.

DUE DEBUTTI, DUE FORME

Sia per Mattia Croci–Torti sia per Alexander Blessin la partita che andrà in scena giovedì sera al Constant Vanden Stock rappresenterà il debutto ufficiale in UEFA Europa League nelle vesti di head coach. Una duplice prima volta, dunque, marcata tuttavia da una sottile differenza di forma. Infatti, il tecnico bianconero ha già assaporato i palcoscenici del calcio internazionale disputando nella scorsa stagione il 3° turno preliminare di UEFA Conference League, contro l’Hapoel Be’er Sheva, mentre l’allenatore del club belga è all’esordio assoluto in una competizione UEFA (invece, nel contesto del calcio giovanile, ha guidato in 6 partite il RasenBallsport Lipsia Under 19 nella UEFA Youth League 2019/2020).

UN CROCEVIA DI DESTINI

Il grande protagonista della cavalcata della Royale Union Saint–Gilloise nella scorsa UEFA Europa League è stato senza ombra di dubbio Victor Okoh Boniface. L’attaccante nigeriano classe 2000, infatti, ha concluso il torneo da capocannoniere con 6 reti a pari merito con una stella del calcio mondiale del calibro di Marcus Rashford. Il suo trasferimento al Bayer Leverkusen, ufficializzato lo scorso 23 luglio, per 20.5 milioni di euro complessivi, rappresenta la cessione più remunerativa nella storia della società belga. Ma non è tutto. Il centravanti, infatti, detiene anche il record di acquisto più costoso della storia dell’Union Saint–Gilloise (è arrivato in Jupiler Pro League nell’estate del 2022 dal Bodø/Glimt per poco più di 6 milioni di euro). Alle sue spalle, il secondo colpo maggiormente oneroso della formazione belga è stato Mohamed Amoura, ufficializzato pochi giorni fa proprio dal Lugano. L’attaccante algerino, tuttavia, non prenderà parte al doppio confronto contro i suoi ex compagni di squadra in virtù degli accordi contrattuali intrapresi tra i due club.

UN DISCRETO CURRICULUM E LA LEGGENDA DELL’UNION 60

Con 11 campionati di massima divisione in bacheca, la Royale Union Saint–Gilloise è la terza squadra più titolata della storia del calcio belga, alle spalle dell’Anderlecht (34) e del Club Brugge (18). Nonostante l’ultimo titolo nazionale risalga al 1935 l’Union detiene ancora oggi un primato storico, risalente proprio agli anni 30’. Infatti, tra il 1932 ed il 1935 la formazione belga vinse 3 campionati consecutivi inanellando una serie di 60 partite senza conoscere il termine sconfitta. Un record incredibile che fece guadagnare a quella squadra il soprannome, per l’appunto, di Union 60. La tradizione e la fama nazionale della Royale Union Saint–Gilloise, però, non si fermano qui. Nel Belgio che vinse la sua prima e (finora) unica medaglia d’Oro nel Torneo di Calcio delle Olimpiadi, ad Anversa, nel 1920, infatti, 7 calciatori su 22 militavano proprio nell’Union (Julien Cnudde, Robert Coppée, Émile Hanse, Georges Hebdin, Joseph Musch, Louis Van Hege e Oscar Verbeeck).

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