Tramezzani: tre punti, gioco e grande spirito

Volti stanchi ma felici a fine partita nel clan bianconero. Il presidente Renzetti dice ai giornalisti che “le scelte coraggiose e il lavoro pagano: la squadra -come aveva già fatto a Basilea e Vaduz- scende in campo anche in trasferta con la consapevolezza di volerla giocare e di potercela fare. Ha idee chiare, coraggio e la volontà di imporre il proprio gioco e questo è pagante”.

A Paolo Tramezzani i giornalisti ricordano che il Lugano non vinceva più in trasferta da metà settembre e che questo è un gran bel colpo. Il tecnico risponde: “Sono molto contento soprattutto della partita,  della prestazione. Dopo 2′ avevamo già avuto un’occasione per far gol per cui capisci magari anche da questi episodi la fiducia che i ragazzi hanno in questo momento, facilitata anche da due risultati positivi. Credo che questa sia la base su cui proseguire, oggi si è dimostrato nuovamente che sono ragazzi che si mettono a disposizione per i compagni; l’abbiamo visto dalla voglia che avevamo, dalla fase di non possesso palla, dal fatto che sulle seconde palle fossimo sempre in due, con  solitamente un compagno di squadra. Questa è la soddisfazione più bella, è la nota positiva della giornata di oggi, accompagnata da tre punti che sono importanti perché abbiamo migliorato la classifica, abbiamo fatto tre partite in trasferta su quattro. Oggi, visto anche i risultati dell’avversario nell’ultimo periodo, era una gara abbastanza temibile. E fa piacere che i ragazzi dopo tanto tempo siano tornati a vincere anche fuori casa”.

-Al di là del gruppo  e della solidarietà che ci sta, quando si ha un attaccante di categoria superiore come Sadiku  che ti spacca le partite, diventa tutto più facile.

“Sì anche perché cinque minuti prima pensavo di toglierlo. Dite che il vero attaccante è quello che magari non fa niente per un’ora ma alla prima occasione la mette dentro? Io penso che il vero attaccate è quello che quando la palla la mette dentro si mette al servizio dei compagni, che li aiuta, che quando non fa gol lui è determinante nelle occasioni per gli altri giocatori. Il vero attaccante secondo me è un mix di tutte queste cose. Sono molto ripetitivo e continuo a dirlo: voglio che Armando faccia un lavoro che in parte sta facendo e sono convinto che troverà grande beneficio anche lui non solo dal punto di vista realizzativo ma sarà di aiuto soprattutto ai compagni di squadra”.

-Quanto è già il Lugano di Tramezzani?

“Sotto il punto di vista dell’impegno, della voglia e caratteriale è una squadra che mi sta dando soddisfazioni. L’ho detto anche ai ragazzi in settimana e gliel’ho ripetuto stamattina durante la riunione tecnica.Fa piacere che questi aspetti portino anche a delle prestazioni positive. Credo che in questo momento la fiducia sia molto importante; ti fa giocare più tranquillo, più sereno. E’ una squadra che mi piace soprattutto perché a partita in corso riesce a cambiare assetto e modo di stare in campo, a riconoscere quelle che sono le zone più o meno pericolose e di conseguenza è una squadra che nelle ultime partite ha rischiato veramente poco. Una squadra che aveva sempre subito tanto e vedere che adesso dietro concede poco è già un piccolo passo in avanti. E quando difendi bene è più facile essere maggiormente propositivi anche in fase offensiva.”

-Siete a +7 sulla linea e sabato ricevete il Losanna: può essere la partita che vi permetterà di vivere più tranquilli il resto del campionato?

“Sarà un’altra gara importante. Le partite più importanti sono sempre quelle successive. L’ho detto: ci sono ancora tante giornate di campionato. Con il Losanna sarà una gara difficile, giocheremo in casa, dovremo essere attenti a cercare di interpretare la partita contro un avversario che come noi ha bisogno di punti e quindi già da martedì cominceremo a porre la massima attenzione e concentrazione perché quando le cose vanno bene, per far sì che vadano ancora meglio devi lavorare di più. Quando vanno male vale lo stesso discorso: è attraverso il lavoro che potremo arrivare alla partita di sabato quanto meno preparati.”

-Ti aspettavi di avere un impatto così forte in poco tempo su giocatori che sappiamo erano molto affezionati al mister precedente?

“Credo che, ad essere obiettivi, i risultati siano importanti, al di là del rapporto, della gestione. I risultati in tante situazioni ti aiutano. Penso che sotto questo punto di vista, nonostante a Basilea la prima partita non sia stato l’inizio migliore di questa mia avventura, i ragazzi abbiano capito, proprio durante la settimana successiva a quella sconfitta,  che bisogna crederci veramente nel lavoro e in determinate situazioni. Bisogna adattarsi alla situazione che ci vedeva in una posizione  peggiore dell’attuale in classifica e tutto poteva sembrare più difficile e più faticoso. Fa piacere che i ragazzi dicano che stanno bene. Ma al di là del mio arrivo questo è un gruppo -e ho avuto modo di costatarlo in Spagna nel ritiro invernale-  che sta bene insieme. Condivide le gioie e i momenti difficili, perché lo spirito poi ti aiuta. Sento che in questo momento c’è fiducia reciproca e per me che sono alla prima esperienza, sono qua da non tanto tempo, questa è una buona soddisfazione che cercherò di condividere ulteriormente con loro al di là dei risultati delle partite”.

-Il presidente ha detto che per la prima volta grazie a te il Lugano può già programmare il futuro.

Credo che non sia giusto prendermi i meriti su eventuali miglioramenti a livello societario. Da quando sono qui vivo praticamente in simbiosi 24 ore al giorno con il club manager Giovanni Manna con il quale abbiamo instaurato una sorta di patto e lui mi ha aiutato veramente tantissimo, in particolare nei primi momenti. Ed è chiaro che con lui si valuta anche il futuro.  Quello calcistico che è quotidiano e settimanale e poi si da uno sguardo anche a quello che può essere l’anno prossimo: si guardano profili specie di giovani che possono esserci utili. Però prima dobbiamo cominciare a pensare a salvarci.”

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