Tramezzani: sarà una partita speciale

Venerdì sul mezzogiorno, prima di iniziare l’allenamento, il tecnico bianconero Paolo Tramezzani ha incontrato i giornalisti nella settimanale conferenza stampa. La prima domanda ha riguardato l’organico a disposizione in vista dell’attesa partita contro il Basilea.

“Tutti i giocatori stanno bene. Abbiamo lavorato ottimamente questa settimana come ci capita ormai da diverso tempo. Credo che non ci saranno grandissime novità per quanto riguarda la formazione e l’aspetto tattico. Oggi avremo un allenamento importante, l’ultimo sulla fase di possesso palla, quindi cercheremo di ultimare la preparazione”.

-Sentite la “buona” pressione, stadio verso il tutto esaurito, salto di qualità: è una sorta di esame di maturità psicologico, ottenere un gran risultato contro una squadra che il Lugano non batte da 17 anni?

“Stiamo vivendo molto serenamente questo periodo, sappiamo come siamo arrivati ad ottenere questi risultati e che i risultati  ci hanno consentito di avere una buona posizione in classifica. Abbiamo conquistato, anche se non matematicamente,  con grandissimo margine, la salvezza, che fino a due mesi fa era il nostro obiettivo primario e unico. Questo quindi ci consente di continuare a vivere il nostro momento che è fatto anche di guardare avanti. Io personalmente quando guardo avanti guardo la partita di domenica. Anche i ragazzi si stanno abituando ad avere obiettivi sul medio e lungo termine, ma viviamo molto serenamente la quotidianità. Sarebbe bello poter  mantenere il quinto posto nelle ultime sei partite e sarebbe una bellissima cosa per noi, per la società, per la città.  Sappiamo cosa significherebbe e speriamo di regalare questo sogno a Lugano, perché quando sono inaspettati i sogni sono anche più belli. Naturalmente tenendo sempre i piedi per terra e guardare quello che succede intorno a noi, agli avversari e domenica incontriamo  una squadra di cannibali.”

-A livello tattico contro i renani che partita ti aspetti?

“Spero che la mia squadra riesca a giocare il  proprio calcio. Non dobbiamo commettre l’errore di voler strafare e di fare cose diverse da quelle  che siamo abituati a fare e che facciamo di solito. Dovremo giocare con grande attenzione e concentrazione soprattutto perché affrontiamo una squadra che non ci regalerà niente; non sarà appagata dall’ennesima conquista del campionato, vorrà fare il record di vittorie e di punti. E’ una squadra che tra 20 giorni avrà una finale molto importante, come loro stessi hanno detto, la Coppa svizzera  che non vincono da qualche anno. Anche se dovesse entrare ius campo qualche elemento che ha giocato di meno avrà voglia e stimoli per poter fare una buona gara.”

-Le faccio un nome di chi nelle ultime partite, ma un po’ tutto l’anno, si è messo in evidenza e cioè Mariani.  E’ un giocatore che forse hanno sottovalutato  un po’ tutti e in Svizzera tedesca se ne stanno accorgendo oggi. Le squadre forti con i centrocampisti con contratti da 6-700 mila franchi all’anno, oggi sembrano paradossalmente più deboli di un elemento simile. Mariani potrebbe già giocare oggi nel Basilea, nello Young Boys, in Bundesliga o in serie A in Italia?

“E nella nazionale svizzera. Perché questo ragazzo ha tutto. Parto però dall’aspetto umano e caratteriale. E’ un  ragazzo che ha una grandissima sensibilità, qualsiasi cosa gli chieda si mette sempre disposizione, segue alla lettera le indicazioni. E’ uno dei primi ad arrivare al campo e l’ultimo ad andarsene. Penso che questo gli abbia consentito di arrivare in una società come il Lugano, di fare la Super League e di essere secondo me in questo momento uno dei migliori centrocampisti del campionato. Proprio gli aspetti che dicevo prima mi convincono che possa ancora crescere molto, ha ancora tanto da migliorare, lui ne è consapevole e in prospettiva -vista anche la giovane età- penso che possa raggiungere gli obiettivi che dicevi tu nella domanda.”

-Si può fare un paragone con Remo Freuler del quale a Winterthur non se ne parlava molto, a Lucerna era uno dei tanti e oggi nell’Atalanta è uno dei protagonisti: ha fatto 4 o 5 gol ed è stato convocato in nazionale?

“Con caratteristiche diverse anche Mariani può ripercorre quella carriera. Freuler ha avuto la fortuna di andare in una società molto attenta, l’hanno seguito per più di un anno, quindi non è stato causale. L’anno scorso magari ha trovato meno spazio ma in questa stagione è maturo e pronto a poter competere in una squadra che secondo me è la migliore del campionato italiano  e dare continuità alle sue prestazioni. Penso che Davide sia sulla stessa strada”.

-Il Lugano oggi ha la possibilità -e sarebbe clamorosa- di avere alla fine dell’anno anche il capocannoniere. Sarebbe un bene per la società e per il ragazzo. Finire la stagione con Alioski capocannoniere, lui che un anno e mezzo fa era un terzino in Challenge League e non ne parlava nessuno, farebbe raddoppiare il suo valore. State lavorando anche su questo?

“Non lavoriamo singolarmente su questa cosa. E’ un obiettivo raggiungibile, però faremmo un grande errore se pensassimo solo a quello che in questo momento è un obiettivo personale. La forza di questo Lugano è che se giochiamo da squadra siamo tutti grandi  mentre se giochiamo a livello individuale rimaniamo tutti piccoli. Con questo concetto c’è la voglia, la volontà e la speranza che Gianni possa conquistare anche questo titolo, indipendentemente  da questo è la squadra che lo può mettere in questa condizione, senza snaturarsi, senza cercarla, se  deve arrivare arriverà in modo naturale. Domenica non ha segnato ma ha fatto l’ennesima prestazione e partita importante. E’ quello che uno dà ai compagni, come si mette al servizio della squadra che poi conseguentemente gli fa ricevere indietro. Sarebbe bello, è uno dei tanti obiettivi che abbiamo, ma dobbiamo pensarci poco in questo momento.”

-Dalla partita di andata a Basilea, nella quale avete sbagliato un po’ l’approccio, avete imparato qualcosa?

“Secondo me non avevamo sbagliato l’approccio alla gara. Avevamo un avversario che in quel periodo  era nettamente più forte di noi. Non se nel frattempo le distanze si siano accorciate, noi nel frattempo abbiamo fatto  un cammino positivo, siamo cresciuti come squadra, siamo migliorati sotto tutti i punti di vista. Forse quel giorno a livello mentale e di personalità loro erano  di un altro pianeta. Hanno continuato a fare un ottimo campionato e noi stiamo crescendo. Se vuoi migliorare devi guardare quelli più bravi di te. Oggi pensando al Basilea c’è  ancora grande distanza e una notevole differenza, però mi fa piacere che loro abbiamo  mantenuto il loro standard e noi siamo cresciuti. Un altro anno magari  vediamo se saremo bravi e più competitivi quando affronteremo i migliori2”.

_E’ una bestemmia se si dice che il Lugano in questo momento ha i due giocatori più forti del campionato. Quelli del Basilea sono bravi ma giocano con altri fuoriclasse del Basilea. Sadiku e Alioski messi nel contesto basile se  avrebbero fatto lo stesso e forse meglio. Tolto Hoarau, che è un centravanti di livello internazionale, oggi i vostri sono i migliori?

“E’ un campionato che vede giocatori, soprattutto attaccanti, di altissimo livello. Lo stesso Sion, Lucerna, Grasshopper hanno elementi importanti davanti. Gianni e Armando  sono nati per giocare insieme. Hanno un’affinità straordinaria, vivono in simbiosi, vanno molto d’accordo anche fuori del campo: credo che questo aspetto dia loro grandi benefici anche quando giocano. Come coppia anche per me sono i più forti del campionato”.

-Posto che la salvezza, che era l’obiettivo numero uno della società, è in cassaforte e potrebbe arrivare matematicamente già domenica, c’è un po’ di adrenalina e verrà festeggiata?

“Personalmente credo che sia giusto che la viva come il raggiungimento di un obiettivo e di un accordo  che mi ero prefissato con la società non più tardi di tre mesi fa. Chiaro che mancano ancora 6 partite e possono succedere tante cose, il punto della situazione penso sia giusto farlo a fine stagione. Però sono contento del momento che sta vivendo la squadra, della disponibilità dei ragazzi, di quello che fanno: in questo momento sono un allenatore felice.”

-Qualche bottiglia di Champagne si potrà stappare quindi?

“Non bevo”.

-Meglio si fa e più i singoli vengono “pubblicizzati”. Come si fa ad evitare il rischio che ognuno pensi a giocare per sé e per il proprio futuro, magari montandosi la testa?

“L’ho detto anche prima. Con i ragazzi ne abbiamo parlato in questi giorni. Non deve succedere che facciamo le cose con sufficienza; abbiamo dimostrato che solo ed esclusivamente con l’impegno si possono  fare determinate partite. E’ vero che poi quando la squadra ottiene risultati è nell’interesse di tutti. Maggiore è la crescita e maggiore è il seguito che hanno questi ragazzi magari da altre società: se ne parla di più, tutto è amplificato. Come succede in modo  negativo quando le cose vanno meno bene. Quindi la positività attuale non ci deve far rallentate, ci deve far restare con i piedi ben piantati per terra.”

-Per quello che ti riguarda vedevo che in settimana Zaccheroni faceva il tuo nome per la panchina del Pisa, dal tuo punto di vista ci sono corteggiamenti?

“L’ho già detto. Il mio futuro è oggi, è un momento veramente molto importante. Sono concentrato sulla partita di domenica. L’unico futuro al quale penso è Lugano perché ho rispetto di quella che è stata la scelta  della società, la fiducia che mi ha dato. Devo rimanere sempre molto attento e presente a quello che succede, non ho voglia di distrarmi sotto nessun punto di vista. Non sarebbe corretto né giusto. E’ una cosa che non mi farebbe star bene con me stesso. Devo rimanere anch’io, come chiedo ai ragazzi, qua, sul pezzo, al 100 per cento”.

-E’ da tantissimi anni che il Lugano manca dall’Europa. Anche se non bevi se fossi proprio tu a riportarlo nelle Coppe europee faresti uno strappo alla regola?

“Dovessimo arrivare quinti, sarebbe bello. Non penso che stapperei una bottiglia ma sarebbe da festeggiare, da regalare soprattutto”

-Parli di quinto posto. Ma siete a due punti dalla terza posizione. Come mai non si dice: puntiamo al terzo posto. Il Sion è in mezzo alla strada, adesso vanno tre settimane in caserma  e non so come reagiranno i giocatori, il Lucerna sta zoppicando, il Lugano ha un filotto impressionante e arrivare terzi sarebbe come vincere dieci campionati. Non dimenticate che eravate partiti a più uno sul Vaduz.

“Credo che oltre i nostri meriti ci sia anche il fatto che le squadre che ci stavano davanti abbiano fatto un girone di ritorno al di sotto delle aspettative e possibilità. Questo ci ha consentito di distanziarci dalle ultime posizioni e di accorciare in avanti. Non so se sono  stati più i nostri meriti o i demeriti delle altre. A questo punto credo che non dobbiamo fare l’errore di pensare al quarto o al terzo posto. Firmerei oggi per arrivare quinti e mantenere la posizione.”

-Nella Svizzera tedesca da qualche settimana finalmente si parla del Lugano e questa è già una vittoria per un allenatore italiano che non parla tedesco?

“Più che mia è una vittoria dei ragazzi e della società che ha creduto in me, di un ambiente che sta vivendo con grande serenità questo ultimo periodo ed è bello essere partecipi di questo progetto.”

-Personalmente  vedi un po’ quella di domenica con il Basilea come la partita dell’anno: l’avversario, il vostro  momento, la coreografia sugli spalti?

“E’ una partita speciale, sicuramente. Mi fa piacere che questo entusiasmo sia stato creato dai risultati, quindi dai ragazzi. Sono loro che hanno fatto cose straordinarie. Questa è una piazza in cui personalmente sto benissimo, la mia famiglia vive molto bene. Però a livello calcistico in questo momento è la squadra che  sta trascinando il pubblico e i tifosi che probabilmente domenica riempiranno lo stadio. Devono viverla come una partita speciale ma estremamente difficile. Non mi aspetto  un Basilea diverso da quello che venerdì scorso ha vinto il campionato, una squadra che non ha regalato niente a nessuno. Un Basilea che in questo momento per noi è imbattibile”.

 

Altri articoli

NewsPrima SquadraCalcio Svizzero
NewsPrima SquadraCalcio Svizzero

Commenta l'articolo