Tramezzani: proseguire il cammino

Lunedì di Pasqua alle 13.45 a Cornaredo il Lugano affronterà il Thun nella partita valida per la giornata numero 28 del campionato Raiffesein Super League. In vista dell’incontro Paolo Tramezzani ha incontrato come al solito i giornalisti. La prima domanda ha riguardato l’avversario, squadra che tradizionalmente dà fastidio ai bianconeri.

“Guardando l’ultima partita giocata a Thun è chiaro che è stato l’avversario che ci ha messo più in difficoltà. E’ normale che aspettiamo questa sfida sperando di avere imparato qualcosa da quella gara soprattutto dal punto di vista tattico, cercando di essere più attenti in determinate situazioni, cercando di leggere alcuni movimenti che loro fanno tra l’altro molto bene e che possono mettere in difficoltà non solo noi ma anche altri. Quindi grande attenzione e grande rispetto dell’avversario ma anche altrettanta voglia di continuare il periodo positivo.”

-Cosa ha visto di diverso nel Thun da quando è partito Saibene sostituito da Lustrinelli: è cambiato qualcosa sul piano tattico?

“L’impressione è che poggino sempre molte giocate con i due mediani, che sono bravi, danno equilibrio, tengono la squadra corta; tra i quattro difensori e i quattro attaccanti ci sono loro che fanno un grande lavoro. Accompagnano forse meno l’azione nella metà campo avversaria, ma sono bravi in alcune giocate sistematiche a trovare sempre l’accentramento di uno degli esterni (Tosetti o Fassnacht) e in questo accentramento sono brave le punte una a venire incontro e l’altra ad andare nello spazio. Bisognerà considerare che non danno punti di riferimento, quindi valuteremo se proseguire la strada intrapresa nelle ultime partite o se tornare anche noi alla difesa a quattro, in modo da avere un giocatore in più a centrocampo. Abbiamo preparato entrambe le varianti e tra oggi e domani prenderò la decisione.”

-Il Thun è una squadra che ha segnato ben 19 reti ma ne ha subite 18. Commettono  anche disattenzioni.

“Può capitare perché dietro con Bürgi provano sempre a giocare la palla, la prima in uscita è  sui terzini che si alzano immediatamente. Quindi palle lunghe e talvolta è facile sbagliare la misura o farsele intercettare. Però obiettivamente con il Losanna e nella trasferta precedente a Sion, nonostante fossero in dieci, hanno giocato bene. E’ un periodo magari in cui sono meno fortunati, ma capita a tutti.”

-Dal quel 5-2 come è cambiato il Lugano?

“Secondo me la squadra ha proseguito la sua crescita delle ultime partite. Si è trattato di una pausa, siamo inciampati e siamo caduti però poi la crescita è continuata com’era successo nelle quattro partite precedenti dal punto di vista delle prestazioni e soprattutto, cosa importante, per la classifica. Siamo sempre riusciti a muoverla. E’ una crescita, un bel cammino, abbiamo cercato con grande fatica di trovare la nostra strada e adesso abbiamo davanti un bel sentiero. Ci sono 9 partite ed è chiaro che sono importanti per tanti motivi, per me, per  la mia esperienza, per i ragazzi che sono in questo momento molto ambiziosi. Quando ti trovi nella possibilità di guardare a obiettivi nuovi devi essere molto attento perché ci sono cose che abbiamo migliorato tanto e altre che devono ancora migliorare, nonostante le ultime due prestazioni siano state positive non dobbiamo far l’errore, nel cercare di migliorare alcuni aspetti,  di dimenticarci delle cose che facciamo bene. Quindi i passi saranno brevi, probabilmente e non sarà neanche facile notarli i miglioramenti,  ma dobbiamo sforzarci per far sì che questa squadra possa progredire ancora.”

-Adesso che potete guardare a qualcosa di più che non alla salvezza, cambia qualcosa nella gestione della settimana e da parte dei giocatori si vede un altro spirito, più entusiasmo?

“Lo svolgimento degli allenamenti continua come al solito. Cerchiamo di bilanciare e calibrare bene i carichi di lavoro sotto il punto di vista fisico ma non solo. Ogni richiesta nuova che faccio richiede un carico mentale importante e bisogna valutare bene il tutto; grazie al mio staff riusciamo a tenere sotto controllo con dei dati il momento che la squadra sta vivendo e a bilanciare le sedute. Per quanto riguarda l’entusiasmo c’è, è normale che sia così e mi fa piacere. Ci troviamo in una situazione nuova, bella e positiva e dobbiamo cercare di dare continuità nelle prossime gare per far sì che questo momento duri il più a lungo possibile e farlo sempre attraverso il lavoro e l’impegno, senza farci distrarre troppo. Se aumentiamo l’obiettivo, se alziamo l’asticella dobbiamo crederci veramente  e crederci vuol dire  cercare di fare un passo avanti e farlo tutti insieme. Quando vuoi fare passi avanti in un obiettivo comune che hanno anche altre squadre qualcuno non ce la fa e speriamo di non essere noi a dover fare un passo indietro e “retrocedere” metaforicamente parlando, non alludo all’ultimo posto”.

-Avete battuto Lucerna e Sion che in classifica sono davanti. Adesso con il Thun ti aspetti una prova di maturità dalla squadra di riuscire a vincere e convincere contro una squadra che sta sotto?

“Credo che non sarà semplice, visto l’avversario che avremo di fronte, gestire la partita e il gioco, avere costantemente il possesso di palla. Abbiamo preparato 90′ con diverse opzioni, sarebbe bello continuare, contro una squadra che gioca bene e sta bene in campo. Però per continuare dovremo trovare delle alternative per far male a loro. Alcune cose le abbiamo studiate ma vedremo come loro interpreteranno la gara: se vorranno fare la partita o se ci aspetteranno, chiudendoci gli spazi che avevamo trovato e sfruttato bene contro Lucerna e Sion.”

-C’è il rischio che giocate meglio contro le squadre di alta classifica, che vi danno maggiori spazi?

“Soprattutto se continueremo a giocare come fatto nelle ultime partite. E’ normale che  l’abbassamento continuo di una delle due punte su un centrocampista o mediano avversario, fa tanta densità nella zona centrale del campo. Abbiamo una buona copertura sulle fasce laterali dove lavorano bene anche le mezzali in uscita sui terzini opposti, però questo ci costringe ad abbassarci. Circostanza che può essere un vantaggio visto che poi davanti abbiamo qualità individuale, velocità, progressione con elementi quali Sadiku, Alioski, Sabbatini, Mariani, Mihajlovic e Crnigoj che, se anche hanno davanti dieci venti metri in più da percorrere, riescono sempre ad arrivare ad essere decisivi; quindi  oggi questa non è la cosa che mi preoccupa di più.”

-Hai citato Alioski e Sadiku, la coppia d’oro in questo momento del Lugano. Però ci sono anche Junior e Mizrachi che quando sono entrati hanno fatto bene. Come vivono la situazione questi due giocatori?

“Meriterebbero tutti e due di giocare per quello che hanno fatto quando sono stati chiamati in causa. Questo fa piacere. Considerando Armando e Gianni  -a detta anche dei compagni e di voi giornalisti- due elementi di categoria superiore per merito obbiettivo, posso dire che se l’anno prossimo dovessero andar via, visto il materiale che ho in casa, potrei anche pensare di non sostituirli. Proprio perché Junior e Mizrachi danno sempre risposte importanti, anche nei momenti in cui devono entrare e fare un lavoro diverso o  sporco lo fanno sempre con grande attenzione, disponibilità e abnegazione. E’ chiaro che sono stati penalizzati e può essere anche che non siano contenti di giocare meno. Per quanto riguarda il loro impiego dal primo minuto, una soluzione di cui ho parlato anche con i ragazzi è quella di provare e sviluppare un 3-4-3  in modo tale da avare davanti un giocatore più offensivo sulla linea d’attacco. Però cambierebbe tutto il movimento degli esterni e ci troveremmo con un centrocampista in meno. Sono soluzioni che con questi ragazzi posso provare, adesso è più facile al limite fare un ritorno alla difesa a 4 magari con il trequartista. “

-Immagino che avrete parlato di quello che è successo con il Sion dopo il vantaggio di tre reti e quando loro sono parzialmente rientrati. Cos’è stato secondo te cos’è stato: rilassamento, deconcentrazione?

“Non credo sia stato quello. Obiettivamente fare tre gol in sette minuti e mezzo e dopo 25′ in casa essere 3-0 con il Sion ha sorpreso anche me. E con la stessa sorpresa ci siamo trovati sul 3-2: è successo tutto in modo molto veloce. Potevamo essere più attenti nei due gol subiti, ma bisogna considerare anche l’avversario. Credo che i ragazzi la partita l’abbiano vinta alla fine del primo tempo, perché dentro erano estremamente sereni, hanno capito  che non bisognava avere paura né di vincerla né di perderla e che bisognava continuare a giocare come avevamo fatto nei primi 32′ del primo tempo. Perché avevamo fatto più di loro e  meritavamo di essere in vantaggio, perché comunque a quel momento vincevamo 1-0. E mi ha fatto piacere  che nonostante abbiamo fatto gol dopo 3′, già due azioni precedenti c’era la voglia di riproporsi, di attaccarli, di andare là. E’ stata bella la reazione perché c’era il rischio nel secondo tempo di compromettere un po’ tutto.”

-Le ultime sui giocatori a disposizione e sulla formazione?

“Piccinocchi è uscito contro il Sion per un problema fisico. Rey ha preso una botta al quadricipite femorale interno ma si è allenato regolarmente. Ofir è stato fermo un giorno per l’influenza. Per il resto tutti a disposizione. Su Rosseti ero più fiducioso un mese fa. Abbiamo sentito lo staff medico della Juve e il ragazzo:  i tempi si stanno facendo più lunghi anche se a Torino da tempo ha ripreso a correre. Mi auguro che possa presto cominciare ad allenarsi a Lugano con la squadra: vorrebbe dire che è quasi pronto.”

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