"Tornare a conquistare punti"

“Tornare a conquistare punti”

Emergenza difensiva per il Lugano che sabato alle 20.30 ospita il Sion nella penultima partita del campionato di Super League. Alle assenze di Kecskes e Maric, che durano da tempo, si è aggiunta quella di Daprelà, come dire che non sarà a disposizione quello che sino a fine febbraio era il reparto arretrato titolare. Contro i vallesani mancherà pure Abubakar che non si è rimesso dal colpo al costato subito contro il Vaduz.

Dopo l’allenamento di rifinitura di venerdì mattina il tecnico Maurizio Jacobacci ha spiegato ai giornalisti che “effettivamente ci mancano tre centrali titolari ma faremo il meglio con i giocatori a disposizione dando fiducia al gruppo. Ci aspetta una partita dura contro un avversario che ha assoluto bisogno di vincere. Ma anche noi desideriamo tornare a conquistare punti, lo stiamo dicendo da un po’ di tempo, quindi mi auguro che domani si possa gioire per una vittoria. Sappiamo che il Sion è reduce da cinque partite con 8 punti acquisiti. Mercoledì sera con il Lucerna è stato in grado di raddrizzare la situazione e ottenere un pareggio in un match che normalmente gli svizzero centrali avrebbero dovuto vincere, ma il Sion è stato bravo a crederci fino in fondo guadagnandosi il punto.”

-Nell’ultima conferenza stampa ha dichiarato che voleva vedere i giocatori uscire dal campo con la maglia sudata e i crampi, sotto un certo punto di vista anche il presidente ha confermato di aver visto a Basilea una squadra molto più reattiva. E’ d’accordo?

“Abbiamo disputato un primo tempo un po’ timido, avremmo voluto fare un’altra gara con attenzione difensiva e compattezza ma con qualcosa in più in fase offensiva. Non abbiamo trovato sbocchi anche perché non si è spinto abbastanza sulle fasce. Ma dopo la pausa i ragazzi mi sono piaciuti per la qualità messa in campo e la pressione sull’avversario. Siamo stati più alti e vicini a loro, li abbiamo indotti spesso all’errore mostrando un gioco egregio, creando situazioni interessanti sotto la porta basilese. Uno o l’altra avrebbero meritato di essere sfruttate e finire in gol. Abbiamo segnato con Sabbatini, peccato per la posizione di fuori gioco, poi c’è stato il palo con la spizzicata  di testa di Gerndt deviata da Klose. Li abbiamo messi in difficoltà spesso specie sulle palle inattive.”

-Sotto il punto di vista dell’atteggiamento quindi è stato un buon secondo tempo?

“Certamente, chi pensava che la squadra fosse allo sbando dopo i due gol subiti ha visto una bella reazione. Non credo che il Basilea abbia volutamente tirato i remi in barca, anzi se avessero potuto ci avrebbero fatto quattro o cinque reti. Siamo stati noi a metterli in difficoltà: dobbiamo ripartire dal secondo tempo del St. Jakob Park per affrontare la partita di domani sera a Cornaredo. Dobbiamo e vogliamo metterci ancora maggiori energie e iniziare concentrati dal primo minuto, inducendo l’avversario all’errore.”

– A livello inconscio domani sera si affronteranno una squadra motivatissima, perché disperata, e un’altra che ormai è salva e non ha più ambizioni europee. Non teme che i suoi ragazzi non riescano a dare tutto?

“Abbiamo ancora una piccola speranza di poterci qualificare per la Conference League, quindi dovremo entrare in campo con la giusta motivazione. E’ anche l’ultima partita in casa di questa stagione e desideriamo terminare con una vittoria. Faremo di tutto per conquistare i tre punti non lasciando nulla al caso ma cercando di spingere e portare in campo gioia e voglia di far bene. Puntiamo a un successo in casa e poi andremo a giocarcela a Lucerna nell’ultima di campionato. C’è ancora una piccola speranza e sappiamo cosa significhi vincere domani”.

-Tecnicamente che partita si aspetta?

“Sicuramente molto combattuta sul piano fisico dall’una e dall’altra parte. Il Sion giocherà sulle caratteristiche di Hoarau, con palle lunghe per il centravanti francese che poi le spizzicherà di testa per i vari Karlen, Khasa e Tosetti. Faranno tanti cross e dobbiamo cercare di bloccarli dall’inizio perché sono sempre pericolosi: loro hanno centimetri, stesso discorso per i calci d’angolo o le punizioni dai tre quarti campo. Con Tosetti, Araz e Grgic schierano  tiratori molto bravi e soprattutto gente forte nei colpi di testa. Ci saranno tanti duelli aerei e dovremo stare attenti soprattutto sulle seconde palle. Ci aspetta una partita fisica e quando avremo palla dovremo cercare di giocarla dove siamo in superiorità numerica e dove possiamo dettare i tempo. Loro si schierano con un 4-4-2 classico, con due linee abbastanza serrate, dovremo trovare noi gli spazi.”

-Sono quattro partite che non segnate, le è mai successo in carriera una cosa simile e come si  parla ai ragazzi per cercare di uscire da questa impasse davanti alla porta avversaria?

“Forse l’ideale è non parlarne troppo. Certo raccomando spesso di tirare anche dalla distanza, dobbiamo crearci lo spazio e poi concludere anche da 20 o 25 metri. Ci potrebbe essere una ribattuta e bisogna essere pronti nel box per metterla in gol. Nelle partitelle in allenamento vediamo che sappiamo segnare ma dobbiamo avere la stessa voglia nei match.”

-Vista la sterilità offensiva non hai pensato di cambiare modulo impiegando sin dall’inizio tre punte come certe volte succede nel corso delle partite?

“Tutto è possibile, in passato (ad esempio contro lo Zurigo) abbiamo schierato tre attaccanti  e con un altro sistema ma non ci è andata molto bene. Stravolgere troppo può mettere in difficoltà l’uno o l’altro. Una riflessione la facciamo sempre, adesso con l’assenza di Maric, Kecskes e Daprelà non è che abbiamo molte scelte sul modulo difensivo e non vogliamo complicarci la vita negli altri reparti. Dobbiamo mettere in condizione la squadra di esprimersi al meglio. Ma la tattica è una cosa e l’atteggiamento dei singoli giocatori e del gruppo è un’altra. Anche i centrocampisti possono andare a far gol, i laterali quando si inseriscono devono avere l’idea di arrivare alla conclusione. Le reti non competono solo alle punte. Anche sulle palle inattive con elementi quali Covilo e Oss, se i palloni vengano calciati bene abbiamo opportunità di segnare. Dobbiamo essere tutti vogliosi di andare alla conclusione e fare gol. Bisogna anche conquistare punizioni al limite dell’area perché abbiamo tiratori come Custodio, Gerndt e Lovric molto bravi.”

-C’è qualcuno dei ragazzi che hai visto spronare i compagni, tra di loro si parlano?

“Credo che i giocatori si confrontino in settimana, lo avevano fatto anche prima di Basilea. Sono i primi a desiderare di vincere le partite, nessuno scende sul terreno senza ambizioni. Vogliono fare risultati ma non possiamo sempre solo parlare, ora ci vogliono i fatti. Certo ultimamente gli episodi non ci sorridono ma dobbiamo metterci del nostro per farli girare a favore. Bisogna osare, avere la voglia di giocare insieme, coprire bene, vincere i duelli a terra e aerei anche se siamo più piccoli dell’avversario di turno. L’importante è dare tutto e desiderare la vittoria come abbiamo fatto contro il San Gallo o il Losanna qui a Cornaredo. Il gol lo dobbiamo fare noi, nessun altro può aiutarci e bisogna andare al tiro o centrare in modo convinto ed essere presenti nel box con la volontà di intercettare il passaggio e scaraventare il pallone in porta.”

-Voi avete perso a Basilea e la circostanza è passata magari un po’ inosservata, ma da mercoledì è arrivata per il Lugano la salvezza matematica che era l’obiettivo dichiarato di questa stagione.  Che sensazioni hai avuto?

“Un piccolo dubbio c’era ancora visto che la matematica non ci metteva al riparo. E’ chiaro che i risultati della 34.esima giornata e la conseguente salvezza ci hanno dato soddisfazione. Eravamo già vicini prima. Abbiamo fatto un gran lavoro, dispiace sia a me sia ai ragazzi per le ultime partite. Comunque giovedì ho fatto i complimenti al gruppo e mi sono congratulato con tutti per aver  raggiunto l’obiettivo a tre giornate dal termine. E ora dobbiamo crederci anche se abbiamo una piccolissima chance. Il primo step è vincere contro il Sion, poi andremo a Lucerna, altra partita difficile contro la squadra forse più in forma del momento.”

-C’è ancora molta indecisione attorno al futuro della società, c’è la possibilità, non me lo auguro, che quella di domani sia la sua ultima partita casalinga sulla panchina del Lugano. Ci ha pensato almeno marginalmente?

“Sinceramente è vero che non abbiamo ancora potuto parlarci col presidente ma si sanno le ragioni, quindi l’ho già detto in precedenza la mia concentrazione è tutta rivolta alle ultime partite. Desidero fortemente concludere il campionato -e la stessa cosa vale per la squadra- nel miglior modo possibile. L’anno scorso abbiamo totalizzato 47 punti salvandoci alla penultima giornata. Adesso abbiamo la possibilità di arrivare a quota 49; non è detto che possano bastare per l’Europa ma ci vogliamo credere e sto facendo di tutto per convincere il gruppo a portare in campo la carica mentale e crederci fino alla fine. E per conquistare sei punti bisogna prima battere il Sion.”

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