Tami: siamo pronti per lo Zurigo

Tradizionale conferenza stampa pre-partita venerdì sul mezzogiorno a Cornaredo. La prima domanda riguarda il prossimo avversario, lo Zurigo, una neo promossa ambiziosa che ha dichiarato di voler andare in Europa.

“Affrontiamo la prima in classifica, potremmo vederla anche così. Lo Zurigo è una delle tante squadre che meritano grande rispetto, come tutte ma che non devono metterci timore. Dobbiamo essere ben coscienti di quello che  vogliamo fare. Contro il San Gallo trovo che abbiamo disputato un ottimo primo tempo, dobbiamo ripartire da lì. L’ho detto sabato sera: dobbiamo riuscire a confermare quei principi di  gioco che vogliamo diventino i nostri anche contro altri avversari. Sarebbe veramente sciocco se da parte nostra non ci facessimo trovare pronti dal punto di vista mentale. Non dobbiamo guardare da dove arriva lo Zurigo, è il prossimo avversario, sappiamo quello che dobbiamo fare, concentrarci e mettere tutte le energie su questo. Domani è già un esame  importante, confermare quanto visto contro il San Gallo.”

-Lo Zurigo contro il Thun ha segnato su due palle ferme sfruttando la fisicità di molti suoi giocatori. E’ giusto dire che affronterete una formazione molto forte sul piano fisico?

“Sì, però sbaglieremo se pensassimo che  lo Zurigo è solo questo. Sono giocatori che si conoscono bene perché hanno fatto pochi cambiamenti rispetto allo scorso campionato. E’ una squadra solida e fisica, le palle ferme gli hanno fatto vincere l’ultima gara dove non hanno giocato bene come contro il GC, però quando vinci queste partite è sinonimo di qualità e forza. Affrontiamo un complesso che gioca un buon  3-4-3 e che fino alla fine correrà per i posti alti della classifica.”

-E’ arrivato Gerndt, come lo hai visto in questi giorni?

“Alexander è motivato, è già pronto. Si è allenato regolarmente e ha fatto la preparazione con l’YB, gli mancano un po’ la partita e i tempi di gioco. Domani farà parte dei diciotto e vedremo. Sono molto contento del suo arrivo, peccato che  adesso abbiamo questa partita rinviata. Non sono deluso per il fatto sin sé e per i tre punti, ma sono preoccupato perché nei prossimi 21 giorni giocheremo sei partite, quindi tempo per lavorare non ce n’è più. Avremo un mese di agosto dove gli allenamenti saranno o defaticanti o di preparazione alla gara successiva. Questo è il mio rammarico più grosso perché avremmo ancora tante cose da fare e studiare.”

-Ma fisicamente come sta Gerndt?

“Bene. I problemi del passato non erano muscolari, sono stati gravi infortuni di gioco. Se ti entrano e ti rompono la caviglia non è che puoi farci qualcosa. Può succedere a tutti. E’ tanti anni che  gioca, conosce bene il calcio svizzero e ha una buona condizione. Gli mancano i ritmi partita, è come eravamo noi alla prima di campionato col Lucerna. deve giocare una partita vera per 90′ “.

-Viste le sue caratteristiche il gioco del Lugano in attacco può cambiare?

“Porterà la sua esperienza, il dinamismo e i movimenti che non sono solo attaccare la profondità. Sa giocare in modo intelligente e in più situazioni. Secondo me sarà un elemento che può aiutare i compagni di reparto, sa creare gli spazi per gli altri, sa buttarsi negli spazi liberi. E’ un giocatore intelligente nel modo giusto. Al di là dei gol che ci dovrà fare, ne farà anche segnare molti.”

-Ha una buona compatibilità con gli altri?

“Da informazioni avute e da quello che ho osservato nei primi giorni è un ragazzo  serio, con ottimo carattere, grande lavoratore. Stiamo parlando di un professionista che da anni è nel calcio. Non ci sono punti interrogativi sul suo conto.”

-Avete già lavorato per magari cambiare qualcosa nella fase offensiva?

“Impossibile. Ripeto la cosa che più mi disturba è che nelle prossime settimane non abbiamo gli spazi per lavorare in profondità. L’aspetto fisico, del recupero e della preparazione dell’appuntamento successivo diventano prioritari rispetto a quelli tattici. Per me è importante che la squadra stia bene e sia fresca. Cercheremo di sfruttare al meglio i tempi che ci sono ma dobbiamo basarci su quanto fatto nelle settimane scorse. I principi di gioco non cambieranno per Gerndt. Sarà lui che imparerà quello che vogliamo fare e secondo me si adatterà facilmente perché sono movimenti che sono anche i suoi.”

-Hai detto che sei stato soddisfatto del primo tempo col San Gallo, quindi c’è da immaginare che ripresenterà la stessa formazione?

“Sono da valutare alcuni acciacchi dell’allenamento. L’intensità del lavoro comincia ad aumentare e arriva pure qualche botta. Si potrebbe anche cominciare con gli stessi undici perché quello che hanno fatto lo hanno fatto bene. Ho comunque fatto capire ai giocatori che il San Gallo va dimenticato, c’è un’altra storia, un nuovo avversario che fisicamente ha un altro impatto. Però siamo pronti: anche se lo Zurigo viene con questo impatto, abbiamo i mezzi per essere altrettanto cattivi e pericolosi”

-Soddisfatto dell’inserimento di Marzouk e Piccinocchi dal primo minuto?

“Si. Ma di tutti sono soddisfatto. farei un torto se commentando i 45 minuti giocati sabato citassi qualcuno in particolare. Siamo stati una squadra e sono stato contento di tutti.”

-Con l’arrivo di  Gerndt la rosa è completa o manca ancora qualche innesto, ti aspetti qualcosa?

“Non mi aspetto niente. Come ho detto lavoro con i giocatori che ho. So che la società si rende conto che gli impegni sono tanti e che bisogna avere soluzioni che ti permettano di sostituire chi perde la forma, è infortunato o squalificato e questo senza fare passi indietro dal punto di vista del rendimento. E attualmente in rosa ci sono elementi che non hanno ancora raggiunto il livello ottimale, o per via della condizione o perché devono ancora crescere. “

-In questo senso in quale  reparto vedi le maggiori necessità al momento?

“Dietro se Yao riceve la qualifica cominciamo ad avere qualcosa in più, attualmente abbiamo solo Kovacic. A metà campo siamo messi abbastanza bene anche se quasi tutti hanno le stesse caratteristiche, cioè elementi offensivi. Difensivamente c’è il solo Piccinocchi che interpreta al meglio il ruolo, altri lo possono fare ma devono adattarsi. Davanti ad esempio c’è Culina con il quale bisogna aver pazienza. Fa vedere cose straordinarie ma solo a sprazzi. Manca di continuità. Parlo spesso con lui e gli dico di restar sereno e di non mettersi troppa pressione addosso. Sarebbe un acquisto se riesce a crescere. Vedo che i tempi non sono così brevi come magari lui e anche io speravamo”.

-A proposito dell’attacco Manicone è pronto per la Super League?

“Non è pronto ma sta veramente crescendo in modo incredibile. Se guardo a un mese fa devo dirti che il Manicone odierno mi piace sempre più e mi impressiona come sta lavorando. Se un mese fa pensavo che ci sarebbe voluto tanto tempo, oggi penso che ci vorrà tempo ma non così tanto. Sta crescendo veramente bene”.

-E Yao è una valida alternativa o deve crescere ancora molto?

“E’ un giocatore rapido, quindi una caratteristica che a noi manca in questo momento. Ha altre caratteristiche rispetto agli altri difensori centrali in organico, ma ne avremo bisogno di uno di questo tipo. Magari in ottica di provare qualcosa altro sul piano tattico. Spero che arrivi il transfert non modo da poter vedere anche lui nelle partite che contano”.

-E di Guidotti cosa pensi: vuoi che resti o avrebbe senso mandarlo a giocare?

“E’ lui che deve fornire le risposte.  Se prima di Manicone dicevo che sta bruciando le tappe all’insù, di Guidotti penso che le stia frenando. Ha grandissime qualità tecniche e fisiche;  tattiche poi è la sua forza. Adesso tocca a lui capire che qui nessuno gli regala niente, i compagni per  primi. Ognuno vuole giocare e il posto te lo devi conquistare. Deve tirar fuori più rabbia e diventare più cattivo come giocatore. E’ un ragazzo troppo bello, buono e bravo, troppo tutto. Ma nel calcio questo non basta. E non posso sempre essere io a spingerlo,  a dirgli, cambia ritmo. E lui lo cambia un giorno e poi ritorna a essere quello. Deve farsi in qualche modo violenza su se stesso, altrimenti è meglio che vada a farsi esperienza e la gavetta. Io continuo a sperare che riesca a fare il clic mentale del quale ha bisogno e mi dimostri di essere pronto. Io lo sono: gli do anche una maglia da titolare ma è lui che deve meritarsela. In questo momento non è abbastanza”.

-Nella rosa attuale c’è un giocatore che potrebbe ipoteticamente diventare il nuovo Alioski, partito dallo Sciaffusa e che fa un salto in poco tempo?

“E’ difficile. Alioski ha anche bruciato un po’ le tappe. Se penso a Mariani siamo più o meno allo stesso canovaccio: tanta gavetta in B, tanta esperienza in un campionato che magari a livello di pubblico non è così considerato ma che propone parecchi buoni elementi. Mariani ha fatto una stagione ottima e ora mi aspetto che ne faccia una straordinaria. E quindi l’avremmo già in casa.”

-Il presidente l’anno scorso elogiava il gioco di rimessa di Tramezzani. Ora tu l’hai un po’ cambiato, cosa ne pensa Renzetti?

“Non lo so. I giocatori sono molto contenti perché è un gioco che prima di tutto piace loro. L’avevo detto guardate che il sistema di  gioco vuol dire tutto e nulla. Penso che abbiamo dimostrato che si può giocare  un 3-5-2 in modo anche diverso. Poi alla fine il sistema  dipende dai giocatori che hai a disposizione. Oggi come oggi non siamo contropiedisti e l’abbiamo visto anche contro il San Gallo. L’unica nota negativa è che se giochi 45′ così devi essere sul 3-0 non aver segnato solo un gol. Perché alla fine puoi anche pareggiare o perdere se non tramuti in gol la gran mole di gioco. Abbiamo bruciato tante ripartenze perché abbiamo caratteristiche diverse. Ma si può migliorare anche in quello. Quanto al presidente penso sia contento quando fai risultati”.

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