Tami: seccato dai cali di tensione

Tami: seccato dai cali di tensione

Nel dopo partita si discute molto del rigore non concesso dall’arbitro Schärer per l’intervento di Kololli su Bottani a 10′ dal termine. Il più onesto è il losannese Maccoppi che dice “a Basilea o a Berna l’avrebbero fischiato sicuramente“.

Il tecnico Pier Tami sostiene che “è una sconfitta che fa male  come tutte. Il primo tempo odierno è stato insufficiente, determinato forse dal gol trovato subito. Dopo il vantaggio ci siamo assopiti, non abbiamo più giocato con la grinta che una partita come quella odierna richiede. Nella ripresa  c’è stato il controllo da parte nostra e diverse situazioni create ma sbagliate. In questo tipo di gare i due gol presi non mi fanno piacere per come sono arrivati, non dovevamo subirli. E in ogni modo dovevamo essere in grado di fare un risultato positivo e dobbiamo recriminare per non esserne stati capaci nell’arco dei 93′”.

-Nelle ultime cinque giornate avevamo sistemato bene la difesa subendo solo tre reti, ma il tormentone continua a essere la sterilità offensiva: create tanto ma non la buttate dentro.

“Sono seccato dai cali di tensione che abbiamo avuto in occasione dei due gol subiti, non mi fanno piacere. Dobbiamo capire che fino alla fine ci sarà da lottare e non possiamo permetterci di non essere determinati, concentrati e cattivi su ogni palla. Cosa che nel primo tempo odierno non si è vista, loro hanno capitalizzato. Anche nel secondo tempo quando domini il gioco e arrivi spesso in area, ma se colpisci il palo devi recriminare su noi stessi. Possiamo discutere del rigore perché ho in mente episodi come a Beer Sheva ci hanno fischiato contro per molto meno. Ma a nostro favore non succede nulla. Ma questo sono episodi, che l’arbitro non intervenga non è nelle nostre responsabilità, ma tutto il resto -gol subiti e gol sbagliati- dipende da noi. C’è mancanza di quella cattiveria di voler a tutti i costi metterla nel sacco come ha fatto Sabbatini in occasione del primo gol. Questa cattiveria in area va creata se non ce l’abbiamo, però non è facile. Tutti dobbiamo capire che alla fine quando sei in queste situazioni dobbiamo essere capaci di superarci. Continuare a perseverare sarebbe suicida, dobbiamo lavorare e lavorare per cambiare questo trend. Non è solo una questione tecnica di esercizio ma anche di mentalità”.

Foto: TiPress

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