Sconfitta immeritata ma poco brillanti negli ultimi 25 metri
E’ stata una partita strana quella disputata domenica nella caldana di questo strano ottobre e con una bella cornice di pubblico. L’ha vinta la squadra che ha trovato il gol e che l’ha poi difeso con le unghie e con i denti. Il Lugano avrebbe meritato almeno il pareggio ma oggi gli astri non erano dalla parte della formazione bianconera.
Peccato per Vladi e Botta
A fine partita il tecnico Mattia Croci-Torti interrogato su eventuali sensazioni della vigilia che facessero presagire che dopo l’euforia di giovedì potesse arrivare la prima sconfitta casalinga dopo quasi un anno, risponde:
“Ieri non avevo nessun sentore che oggi potessimo perdere la partita. Infatti se c’è una cosa che non posso rimproverare ai giocatori è stata l’attitudine, abbiamo disputato una discreta partita. Non meritavamo assolutamente di uscire battuti. Non siamo stati brillante negli ultimi 25 metri: purtroppo proprio prima della partita abbiamo avute le defezioni di Vladi e Bottani. Questo ci ha tolto possibilità offensive, inoltre durante il match ho dovuto effettuare due cambi forzati del portiere e di un difensore. Quindi non c’è stata possibilità di inserire almeno altre due forze fresche nel finale. Non sono arrabbiato ma dispiaciuto perché non abbiamo dimostrato quella brillantezza negli ultimi 25 metri e non sto parlando solo dell’area di rigore. Nella fase d’avvicinamento bisogna essere più forti, più esplosivi e brillanti e invece lì abbiamo fatto più fatica del solito”.
Fatto la partita
-Parliamo dell’imbattibilità persa. Non se n’è parlato tanto ma sicuramente era qualcosa a cui tenevi molto. Ti faceva piacere sapere che Cornaredo era diventato un fortino e oggi, che tra l’altro hai chiamato a raccolta i tifosi, è purtroppo andata così.
“Dispiace tantissimo perché è una cosa alla quale tenevamo. D’altronde la partita l’abbiamo fatta, non abbiamo subito e men che meno sofferto il Servette o il suo gioco. Alla fine è mancato quello nel quale solitamente siamo forti, la brillantezza davanti negli ultimi 25 metri, gli spunti, l’uno contro uno, i tiri in porta. Oggi arrivavamo sempre con un secondo di ritardo e prendevamo decisioni troppo lente. Poi alla fine abbiamo concesso solo dei contropiedi perché ci siamo veramente buttati tutti avanti.”
Gol col dubbio
-C’è un rimpianto particolare?
“Ce n’è più di uno come sempre. Abbiamo preparato la sfida in una determinata maniera sapendo che avevamo certamente una panchina migliore della loro. Purtroppo abbiamo dovuto forzare due cambi e non siamo riusciti a mettere in campo tutte le forze fresche a disposizione per fare la differenza, al di là degli inaspettati forfait di Bottani e Vladi. Sicuramente questo è il maggior rimpianto. Comunque chi è entrato si è sbattuto e si è dato da fare, c’era della stanchezza in ambedue le squadre. Loro sono stati bravi a farci gol su cross, come ci succede troppo spesso e dovremo sicuramente migliorare sotto questo aspetto. Non è possibile subire 9 gol su 12 nella stessa maniera. Per l’ennesima volta non abbiamo difeso come si deve anche se i cronisti delle tre televisioni mi hanno detto che sul gol di Crivelli c’era un probabile fallo di mano dell’attaccante. Se il VAR l’avesse visto sarebbe stata una rete da annullare. Peccato. ”
Troppi cross
-Gli altri anni dicevi che soffrivate sui cross perché vi mancavano centimetri in difesa, quest’anno avete gente più alta ma prendere ugualmente gol. Come te lo spieghi?
“Prima di tutto lasciamo all’avversario troppo facilmente la possibilità di crossare. Sotto quell’aspetto bisogna migliorare e concedere meno centri, poi in area non possiamo permetterci tutte le volte com’è successo giovedì e anche oggi che l’attaccante di riferimento prenda il pallone in maniera troppo facile. Lo sappiamo che dobbiamo migliorare come squadra e reparto. Queste due settimane dovrei lavorare forte su questo. Una volta che sistemiamo questo aspetto sicuramente incasseremo meno reti.”
Due squadre stanche
-Finita questa prima tranche di competizioni nazionali ed europee, che bilancio tracci?
“Dopo 7 partite a ritmi serrati siamo ancora lì a giocarci tutti gli obiettivi iniziali. Certo la vittoria odierna in campionato ci avrebbe fornito quello spunto in più per essere ancora più contenti e non lo possiamo essere. Dopo ogni giovedì di coppa abbiamo perso il match di campionato: è la cosa in cui dobbiamo migliorare, per il resto abbiamo fatto ciò che dovevamo. Quattro punti in Conference, superato il turno di Coppa ma in campionato dopo le fatiche europee non riusciamo ancora a portare a casa una partita. Lo dico sempre, avere una rosa grande è importante perché quelle europee (tra viaggi e partite) sono vere fatiche. Oggi le due squadre negli ultimi 30 minuti erano allungate, il Servette era più stanco di noi. Ma quel doppio cambio in pIù gli ha dato qualcosa a livello difensivo.”
Commozione cerebrale
-Cosa ha Saipi uscito per infortunio al 60.esimo?
“Amir ha subito una forte commozione cerebrale, gli girava la testa, come lo stesso Arigoni che aveva preso un colpo al capo nel primo tempo.”
Marques, Belha e Deana
-Ti faccio tre nomi Marques, affidabile anche oggi, Belhadj (in crescita) e Deana che ha dimostrato di poterci stare assolutamente in questa porta. Sei d’accordo?
“Su Marques penso che ci siamo tolti tutti i dubbi sin dalla partita di Winterthur. Ma onestamente le mie riserve riguardavano solo la sua scarsa esperienza a determinati livelli visto che con gli adulti non aveva mai giocato. Mentre sulle sue qualità non c’erano dubbi, quello che vediamo negli allenamenti è riproposti in queste partite. Può ulteriormente migliorare perché offensivamente oggi poteva anche essere più cattivo, è un giocatore veloce e poteva arrivare sul fondo ancora maggiormente. E’ un ragazzo da tenere in grande considerazione e sono convinto che farà le fortune di questa società. Belhadj sta facendo quello che ci aspettiamo, ma già a Winterthur era stato uno dei più positivi e oggi ha disputato una partita di sostanza, era l’unico dei centrocampisti a non aver giocato nemmeno un minuto a Istanbul e si è visto. Ha dato forza alla squadra. Mentre Deana è sicuramente un portiere affidabile, su cui nessuno ha avuto un pensiero negativo da quando è arrivato. Si allena sempre al 100 per cento e si è fatto trovare pronto per la seconda volta nel migliore dei modi.
L’attimo fuggente
-Hai parlato di reparti. Per quanto attiene all’attacco qualche settimana fa avevi detto che Celar era un giocatore da ricostruire. Come lo valuti adesso, sembra un po’ in difficoltà?
“Oggi anche lui ha pagato la stanchezza di queste partite. Vladi non era disponibile e dunque Zan ha dovuto stare in campo 90′ ed è andato a mille. Non ha avuto vita facile anche perché non siamo riusciti a supportarlo come volevamo. E’ mancata tanto la profondità, volevamo troppo la palla nei piedi ma gli avversari hanno giocato tanto tanto bassi, non sono mai venuti a pressarci. Penso che abbiamo avuto il 65 per cento di possesso solo perché ci aspettavamo nella loro metà campo e basta. Noi non siamo stati bravi a trovare l’attimo fuggente, anche alla fine ci sono state due o tre palle sporche sulle quali potevamo sicuramente fare meglio. Però niente testa bassa, bisogna riprendere a lavorare sodo e a testa alta. Peccato perché non meritavamo di perdere questa partita ma per pareggiarla bisogna fare gol.”