"Sarebbe bello ripetersi con il Basilea"

“Sarebbe bello ripetersi con il Basilea”

C’è molta attesa per l’arrivo a Lugano, domenica alle 16, del Basilea. La squadra bianconera effettuerà la rifinitura sabato mattina, dopo che venerdì ha svolto il quarto allenamento settimanale. Al termine del quale si è tenuta la conferenza-stampa di Mattia Croci-Torti che si è aperta con l’annuncio dei giocatori indisponibili che sono Celar, Belhadj e Facchinetti. Mentre Aliseda, che in settimana ha saltato alcune sedute per un attacco influenzale, giocherà assieme alla seconda squadra impegnata sabato a Weesen. La prima domanda al tecnico bianconero ha riguardato l’idea che si è fatto del Basilea sconfitto la sera prima in Conference League dallo Slogan Bratislava.

“Secondo me non è stato deludente, ha dominato tutta la partita, poi ha preso due gol stupidi ma ha sempre condotto il gioco e ha fatto vedere di essere una squadra migliore dello Slovan. Ha disputato tutta la partita nella metà campo avversaria ma non è riuscito a trovare la via del gol. Comunque il Basilea di ieri sera ha dimostrato di essere una squadra che a livello internazionale è ancora dominante. La serata è stata deludente per il risultato e l’allenatore sarà giustamente arrabbiato ma la partita di ieri fa sì che domenica incontreremo  un avversario molto arrabbiato, diverso dalla squadra che affrontammo più di un mese fa. Una squadra che in campionato ha raccolto punti, ha trovato fiducia e che la battuta d’arresto di ieri ha fatto sicuramente arrabbiare; vedendo le dichiarazioni del post partita sarà un complesso avvelenato quello che scenderà a Cornaredo.”

-La partita al St. Jakop Park che hai appena citato con due vostri gol nei tempi di recupero era stata di sofferenza e avevate dovuto contenere il Basilea che aveva spinto tantissimo. Ti aspetti lo stesso tipo di partita domenica ?

“Penso che sarà uguale a quella di metà agosto. Dopo quel match tanti avevamo parlato di fortuna ma spesso ci si dimentica che nel calcio ci sono due fasi:  offensiva e  difensiva. In quest’ultima eravamo stati praticamente  perfetti concedendo solo tiri da fuori, non li avevamo mai fatti entrare in area, anche i pali colpiti con deviazioni arrivavano da conclusioni da fuori area. Tutti avevano difenso alla grande perché il Basilea è una squadra che attacca sempre con sei o sette elementi, non si difende mai. Sicuramente non verrà a Cornaredo a difendersi vendendo i giocatori lasciati in panchina ieri sera in CL. Verranno ad attaccarci e bisognerà soffrire. Va accettato che il Basilea con Frei è una squadra a cui non importa granché di difendersi ma punta tutto sull’attaccare a immagine di com’era l’allenatore quando giocava, Ci sarà da soffrire e  -rispetto alla prima partita- spero che noi avremo maggior coraggio di giocare per non farli continuamente e solo attaccare”.

-Da una partita come quella di ieri sera del Basilea un tecnico riesce ancora  ricavare qualcosa per preparare la sfida di tre giorni dopo oppure è già tutto chiaro e scontato come giocano le avversarie?

“Ho mostrato stamane ai miei ragazzi tre immagini del match di ieri aggiungendole al video che avevamo preparato, perché sono tre momenti significativi. Bisogna riuscire sempre ad aggiornarsi perché gli allenatore fanno sempre qualcosina di diverso. Bisogna sempre fornire input sugli avversari. Il Basilea nelle ultime partite ha fatto una marea di gol grazie alle palle ferme, ricordo la partita con il GC dove ne hanno messe a segno quattro. E’ diventata una loro grande arma e bisogna cercare di capire perché nel calcio moderno, soprattutto con i bravi elementi che ha il Basilea, bisogna sempre fare tanta attenzione.”

-Torna a disposizione Bottani. Con il Servette a livello offensivo avete creato tanto, chi hai scelto per sostituire Bottani e Celar si è mosso bene. Come pensi di reintegrare Mattia e ha i novanta minuti nelle gambe; come lo vedi all’interno di un reparto che si è comportato bene col Servette?

“Bottani è un giocatore forte, sicuramente da domenica sarà disponibile e dunque non so se dal primo minuto o a partita in corso ci darà una grande  mano. E’ un giocatore che ci ha sempre aiutato: onestamente questa settimana si è allenato molto bene e fa sempre piacere averlo a disposizione perché è un valore aggiunto di questa squadra. Sicuramente già da domenica potrà darci una grossa mano.”

-Inizia un periodo di scelte anche difficili per te, quando sarà pronto anche Celar qualcuno dovrà rimanere in panchina e sarà scontento e si tratterà anche di pezzi grossi. Come gestirai questo turn-over?

“I miei ragazzi sono coscienti del fatto che, una volta che hanno scelto questo lavoro, devono accettare le decisioni dell’allenatore. Preferisco avere più scelte e l’avete visto nelle ultime partite e mi riallaccio anche alla  sfida col Servette. Secondo me chi è entrato davanti, Aliseda, Amoura e Haile-Selassie, hanno dato uno strappo decisivo alla partita. Con la società ad inizio stagione avevamo fatto un certo discorso, avevano bisogno di più elementi offensivi che ci aiutassero a cambiare le partite. Ho sempre ringraziato anche il direttore sportivo Carlos da Silva per avermi dato queste opportunità. Non è bello stare fuori ma l’importante è riuscire a coinvolgere i ragazzi e farli entrare con lo spirito giusto. Evidentemente non sarà facile compiere determinare scelte ma fa parte del mio mestiere e so benissimo che chi non gioca non sarà contento ma è compito mio cercare di motivarlo e fare in modo che quando lo chiamano in causa risponda presente. Come quest’anno hanno fatto Babic a Basilea, Amoura a Zurigo e nelle ultime partite i vari Haile-Selassie e Aliseda che hanno dato qualcosa in più alla squadra”.

-Una curiosità su Allan Arigoni: come procede la sua ripresa fisica, è plausibile vederlo in campo domenica dal primo minuto?

“La settimana scorsa era stata di reintegro nella rosa dopo essere stato fuori un po’ per curare la caviglia, mentre questa settimana ha lavorato bene col gruppo e da domani sarà disponibile al 100 per 100. Toccherà a me decidere se continuare con la squadra che ha vinto le ultime due partite o cambiare qualcosa”.

-Il Lugano non ha giocato in settimana e il Basilea sì. Per voi è un vantaggio o uno svantaggio?

“Sicuramente è un vantaggio, arriviamo più freschi. Poi ad essere sinceri va detto che il Basilea ha una rosa che gli permette di arrivare qui ed avere giocatori ancora freschi se guardo alla panchina di ieri. Hanno una rosa e quindi una panchina di una qualità elevata, ma non ci nascondiamo sicuramente saremo un po’ più freschi”.

-Ascoltando le dichiarazioni dopo la vittoria con il Servette si è avuta l’impressione che sia stata importante, anche a distanza di una settimana pensi che quella partita possa dare una svolta alla vostra stagione?

“Ogni partita ha una sua chiave, spiegazione e dinamica. Quella di domenica era una sfida particolare a livello mentale perché perderla poteva voler dire creare un blocco per gli impegni  in casa. Averne perse tre non ci aveva fatto bene e anche se c’era di mezzo una lunga pausa, non vincere a Cornaredo da quattro mesi poteva diventare una cosa pesante a livello di testa, siamo tutti esseri umani e sappiamo che quando la testa comincia ad avere dubbi poi si possono creare insicurezze. Invece la squadra ha reagito bene dal primo minuto, ha fatto quel che doveva fare e penso che abbiamo portato a casa una vittoria meritata. Mentre la sfida di domenica ha un’altra storia. Poter disputare una bella partita con il Basilea vuol dire riavvicinare ancora di più il nostro pubblico. Ci sono state tante polemiche dopo l’intervista di  Sabbatini e penso che la scorsa settimana vedere 3’300 persone a Cornaredo sia stato il primo segnale di fiducia da parte dei nostri tifosi. Se un allenatore viene in conferenza stampa a chiedere entusiasmo e a sempre più persone di venire deve farlo anche attraverso i risultati e il match di domenica potrebbe essere una chiave in questo senso. Perché riuscire, dopo il Servette, a superare anche il Basilea, potrebbe essere un bel segnale, una bella spinta, un bel colpo di entusiasmo per portare ancora più gente a sostenerci. La verità è quella: più gente c’è, più la squadra gioca bene; non è banale quando dico che quando in campo si sente “LU-GA-NO  LU-GA-NO” da parte dei tifosi riusciamo a prendere della forza, soprattutto nel secondo tempo quando le avversarie ci attaccano. E’ quello che accade tutte le volte quando noi giochiamo in trasferta con tifosi che spingono le altre squadre. Quando i nostri sostenitori ci aiutano, come hanno fatto domenica, è una forza e una spinta in più e io in queste cose ci credo. E’ per quello che aver visto quella cornice di pubblico con il Servette mi ha fatto tanto piacere”.

-Ieri sera Martin Blaser in un’intervista a “Fuorigioco” a una domanda sul tuo contratto ha risposto che per lui dare fiducia a un allenatore può anche voler dire offrire un contratto indeterminato. Per te cosa significa?

“Non ho visto la trasmissione ma ho guardato le partite di Zurigo, Vaduz e Basilea, avevo voglia di calcio. Per quanto riguarda il mio contratto l’ho ribadito più volte, l’importante è sentire fiducia. Tutte le volte che nella mia vita mi sono annoiato o trovato in situazioni di mancanza di fiducia ho preferito lasciare io stesso. E’ quello che non accade adesso, sperando di essere supportato dai risultati e di continuare ad avere la fiducia della società che ad oggi non è mai mancata. Il mio dialogo con i dirigenti qui è sempre  molto buono, con quelli a Chicago c’è tanto rispetto e condivisione delle scelte. Poi evidentemente non si possono sempre esaudire tutti i sogni e i desideri dell’allenatore ma è giusto così. L’importante è che i pensieri e le idee siano simili e comuni ed è sempre successo e credo che lo si veda un po’ anche in campo”.

-Non lo dico per la tua situazione ma per un allenatore avere un contratto indeterminato è una cosa buona o preferiresti, in linea generale al di là del tuo caso specifico, che vi sia una scadenza?

“Sono stato molto chiaro con voi. Importante è che il tecnico da gennaio abbia un contratto anche per la stagione successiva per avere forza con i giocatori quando si va a discutere per le varie scelte. Fino a novembre non c’è nessun tipo di problema poi bisogna vedere per la prossima stagione per dare all’allenatore la forza di trattare con i giocatori che rimarranno anche l’anno successivo. Non è tanto una questione di determinato o indeterminato, nel calcio i contratti si fanno solo legati a una scadenza  con obiettivi e compiti da realizzare. Ripeto da gennaio per avere più forza sul gruppo il tecnico deve avere un contratto. Sono sempre molto sereno quando si parla di questa vicenda perché non mi tocca per niente. Sono veramente felice, sereno e contento di poter essere l’allenatore del Lugano.”

Altri articoli

Prima Squadra
A Cornaredo il Basilea europeo
Prima Squadra
Lugano-Basilea 1