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sabbatini day presentazione

Sabbatini 412 presenze nel FCL e 31 sfide con il Basilea

L’hanno giustamente chiamato il “Sabbaday”.  Mercoledì alle 20.30 a Cornaredo non va in scena solo il recupero del match tra Lugano e Basilea, che era stato rinviato il 27 agosto, ma si celebra l’ingresso di Jonathan Sabbatini nella storia del sodalizio bianconero. Il capitano diventa infatti il giocatore con il maggior numero di presenze: 412. E supera René Morf che si era fermato a quota 411 all’inizio del Terzo Millennio.

Esordio a Bienne

Sabba era giunto in Ticino da Chieti nel 2012 e aveva esordito a Bienne il 26 settembre con un assist per il gol del vantaggio messo a segno da Armando Sadiku. In quella squadra, allenata da Davide Morandi, giocava già Mattia Bottani, mentre Carlos da Silva, attuale DS bianconero, era alla sua ultima stagione. Due anni dopo arrivò la promozione in Super League con esordio a San Gallo (in panchina sedeva Zeman).  

Dodicesima stagione

Quella attuale è la dodicesima stagione in maglia bianconera. In questo periodo il  “gabbiano Jonathan” ha messo a segno 49 reti e 45 assist. Le squadre contro le quali ha colpito maggiormente sono state Sion e Bienne (6 gol) e San Gallo (5). Non è mai riuscito a bucare per contro le porte di YB e Xamax. Le doppiette  in maglia bianconera sono state quattro: in Super League contro Zurigo (2022) e Sion (novembre 2015); in Challenge League contro Chiasso (marzo 2015) e ancora Sion (2014).

Due gol al Basilea

Il Basilea, avversario del Lugano nel SabbaDay, ha un bilancio favorevole contro i bianconeri anche a Cornaredo. Dal 2015 sono state sei le vittorie renane, altrettanti i pareggi e quattro le affermazioni ticinesi. A livello personale Sabbatini ha incontrato in 30 occasioni i rossoblu e ne è uscito vincitore 5 volte, 11 i pareggi e 14 le sconfitte. Due i gol segnati e tutti nel campionato 2018/19 quando in panchina sedeva Fabio Celestini, attuale tecnico dei basilesi. All’andata Jonathan trasformò un rigore nella partita persa al St Jakob per 3-2 mentre nel ritorno realizzò la rete del pareggio a Cornaredo: risultato finale 1-1.

Nel 2003 l’ultima di Morf

A festeggiare il capitano mercoledì sera a Cornaredo sarà presente anche Renè Morf che deteneva il primato di presenze con 410. Il difensore aveva esordito il 29 settembre 1988 (a nemmeno 19 anni) contro il Grasshopper (2-2 il risultato). Allenatore era Marc Duvillard. Nel 1993 Morf conquistò la Coppa svizzera a spese sempre del GC.  Disputò l’ultima partita in bianconero nel marzo 2003 a San Gallo (sconfitta per 1-0) con in panchina Roberto Morinini. In seguitò giocò una stagione con il Malcantone/Agno e nel 2010 divenne team manager del Lugano.

Emigranti italiani

Il padre di Jonathan,  Giulio, nativo di Jesi nelle Marche,   era emigrato a 18 anni in Uruguay e si era stabilito a Paysandu, cittadina separata dall’Argentina solo da un fiume. Lì ha conosciuto la moglie Carla e dalla loro unione sono nati una figlia e Jonathan.  Il ragazzino ha seguito presto le orme di uno zio che aveva giocato nella nazionale uruguaiana. Avrebbe potuto trasferirsi in Argentina nel San Lorenzo /(la squadra del Papa) ma i genitori lo ritennero troppo piccolo. A 17 anni, dopo un provino negli USA, venne draftato dai Los Angeles Galaxy (dove giocavano campioni del calibro di Beckam e Donovan) ma un “pasticcio” dell’agente di allora mandò in fumo. Ci fu quindi il trasferimento in Italia a Frosinone e il resto è noto con l’arrivo a Lugano.

Tredici allenatori in 12 anni

Dal  2012 Sabba ha avuto a che fare con tredici allenatori: Morandi, Ponte, Bordoli, Salvioni, Tramezzani, Manzo, Tami, Abascal, Celestini, Jacobacci, Braga e Croci-Torti. Circa 200 i compagni di squadra. 

Tifoso della “Celeste”

Pur avendo anche la cittadinanza italiana, Sabbatini è molto legato all’Uruguay. L’unico grande rammarico è di non aver mai vestito la maglia della sua nazionale. “Negli allievi ho affrontato elementi del calibro di Cavani e Suarez, essere della loro generazione è un onore ma è stato anche un limite per entrare nella rosa della “Celeste”. 

Lugano scelta di vita

Per quanto ami il suo paese -vi fa ritorno in vacanza ogni volta che può- il capitano bianconero e la sua famiglia hanno deciso di stabilirsi definitivamente a Lugano. Jonathan ha sposato Carolina, vicina di casa e compagna di scuola a Paysandu. I loro due figli, Francesco e Renata, sono nati in Ticino. “Ci piace la tranquillità del posto e che la gente non sia invadente. In Italia, anche se giocavo in serie C, dopo una sconfitta non potevi nemmeno uscire di casa.”  Dell’Uruguay gli manca un po’ l’allegria della gente, “che ha meno in termini materiali, ma è sempre sorridente.”

Signore dentro e fuori

Chi lo conosce bene anche fuori dal campo lo descrive come una persona tranquilla, educata ed equilibrata. Anche come calciatore, d’altronde, in tanti anni di carriera è stato espulso solo due volte e sempre per somma di ammonimenti.  E’ un ragazzo molto generoso specie verso parenti e amici rimasti in Sudamerica. Delle origini ha mantenuto alcune abitudini alimentari: l’infusione di Mate come bevanda e l’amado grigliato da consumare in compagnia. I gusti musicali sono italiani e rivolti specialmente agli anni sessanta e settanta.

 

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