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Reazioni bianconere: ce la giocheremo

Giocatori e staff del FC Lugano hanno seguito assieme, al ristorante 1908 di Cornaredo, il sorteggio dei gironi principali di Europa League (TiPress). Alla fine ai bianconeri sono toccate tre squadre del nord/est e nessun nome altisonante, di quelli capaci di attirare grandi folle a San Gallo. A Montecarlo, dove ha assistito al sorteggio in compagnia del figlio Luca e del direttore generale Michele Campana, il presidente Angelo Renzetti ha visto il bicchiere mezzo pieno. “E’ vero che speravamo in un avversario di blasone, ma così com’è uscito mi sembra che il girone sia alla nostra portata, pur se sarà difficile come sempre in ambito europeo”.

La prima reazione del tecnico Fabio Celestini è di carattere emotivo: “per me è stato veramente speciale poter vivere questo a Lugano. Quando l’anno scorso in ottobre firmai il mio contratto qui non avrei immaginato di poter vivere questo sorteggio assieme ai ragazzi. E’ un motivo di orgoglio e credo che questo vada sottolineato. Sembra scontato ma non tutti gli allenatori hanno la possibilità di assistere a un sorteggio di Europa League e di emozionarsi quando esce il nome della propria squadra. E’ un giorno speciale della mia carriera di  tecnico al di là del sorteggio che ci porterà in paesi non di primissimo livello calcistico: avremmo magari preferito affrontare almeno una squadra di uno dei massimi campionati europei. Ma dobbiamo anche essere consapevoli che se siamo arrivati in Europa League è perché ce lo siamo meritato, siamo una società e una squadra che possono far bene e dobbiamo quindi prendere questo sorteggio come un qualsiasi altro sorteggio. Ce la andremo a giocare al di là di chi sia l’avversario, consapevoli di potercela fare e orgogliosi di partecipare alla seconda maggior competizione continentale.”

-Non affronterete la squadra dal grandissimo blasone ma club comunque importanti. Sembrerebbe comunque un girone abbordabile per il Lugano?

“Non dimentichiamo che stiamo facendo l’Europa League. Non ci sono squadra abbordabile, in tutti i gironi ci sono squadre molto forti e altre forti, nessuno è debole. Anche i nostri avversari devono sapere che, anche se non siamo certamente la squadra più forte di EL, venderemo cara la pelle. La nostra ambizione è di figurare bene e di conquistare il maggior numero possibile di punti.  Con il Losanna -ed eravamo in Challenge League- abbiamo disputato un girone di EL e non siamo finiti a zero punti,  anzi abbiamo battuto addirittura il Lokomotiv Mosca. E’ una questione di ambizioni, di mentalità, di voler conquistare qualcosa. Poi non sempre ti riesce, dipende da noi: se abbiamo la mentalità giusta possiamo figurare bene in questo girone.”

-A livello personale quando è uscito il nome del Getafe e non poteva essere vostro avversario perché era nel gruppo del Basilea, sei apparso un po’ dispiaciuto?

“Sì era l’unica delle squadre in lizza che mi avrebbe fatto piacere incontrare. Sarebbe stato bello tornare, non l’ho mai fatto da quando ho smesso di giocare là. Anche per loro come per noi è qualcosa di storico. Io avevo vissuto l’EL come giocatore a Gefate e mi sarebbe piaciuto tornare come allenatore anche se alla guida di un’altra squadra. Peccato.”

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