“Qualità e coraggio nella bolgia lucernese”
Il campionato di Super League entra nell’ultimo quarto. Nel weekend è in programma la giornata numero 28. I bianconeri saranno impegnati domenica alle 14.15 alla Swisspoarena contro il Lucerna. L’allenamento di rifinitura si terrà domani pomeriggio, dopo di che la squadra partirà alla volta della Svizzera centrale. Venerdì, dopo la seduta mattutina, il tecnico Mattia Croci-Torti (TiPress) ha incontrato i giornalisti.
-Per i club le pause agonistiche per gli impegni delle nazionali sono sempre importanti. E’ l’occasione per tirare il fiato e per lavorare su aspetti ai quali gli allenatori tengono. Siete riusciti a fare quello che ti eri prefissato?
“Sono molto soddisfatto. Abbiamo cercato di integrare al meglio qualche giocatore arrivato a gennaio, inoltre nelle amichevole e negli allenamenti abbiamo voluto rodare un sistema di gioco che sta dando i suoi frutti con gli elementi che avevano giocato meno degli altri. Sono contento della partecipazione e della concentrazione che c’è stata. Siamo una squadra che ha vissuto due settimane piene di gioia perché le quattro vittorie nelle ultime cinque partite ci hanno dato quella felicità che ha permesso di lavorare con grande tranquillità preparando una partita che sarà particolare.”
-Ti lamenti sempre per le domande sulla Coppa svizzera ma domenica affrontate il Lucerna che sarà anche l’avversario nella semifinale di Coppa. E’ inevitabile che tutti pensino che si tratterà di una sorta di prova generale?
“Non è così perché manca ancora tanto, nel calcio ogni giorno cambiano le dinamiche, ci sono infortuni eccetera e sarebbe folle da parte mia pensare oggi a uno scontro previsto tra 21 giorni. Mercoledì avevamo in programma un’amichevole con l’U21 e appena prima di scendere in campo tre giocatori hanno dato forfait: questo per dire che è inutile pensare troppo in là. Quella di domenica sarà una sfida particolare per diversi aspetti. Il Lucerna ha venduto quasi tutti i biglietti, per loro è un match determinante. Vincere contro di noi vorrebbe dire arrivare allo scontro diretto con il GC a meno cinque (sempre se le cavallette dovessero imporsi nel derby) e portarsi a meno due in caso di vittoria. E’ una partita decisiva perché dopo tre sconfitte contro il Lugano per i lucernesi riuscire a batterci sarebbe un bel colpo in vista della Coppa svizzera. Sarà un confronto difficile in uno stadio che quando è pieno -e lo sappiamo bene noi svizzeri- diventa una bolgia. Inutile che vi ricordi le vittorie della nazionale contro il Belgio e la Bulgaria. E’ uno stadio che sa dare tante emozioni e dobbiamo prepararci per una partita complicata ma anche bella. Sono contento di giocarla.”
-C’è anche il rovescio della medaglia. Se il Lucerna dovesse perdere anche il quarto scontro diretto con voi, si arriverà alla semifinale di Coppa con il Lugano favorito psicologicamente?
“Noi pensiamo adesso solo al match di domenica, vogliamo andare a vincere senza se e senza ma. Sappiamo che desideriamo portare a casa un risultato. Siamo terzi in classifica, abbiamo una squadra che ha voglia di vincere tutte le partite e dunque ci proviamo.”
-Penso che nella tua testa tu abbia già giocato la sfida di domenica. Come la vedi?
” Frick -che a Vaduz impostava le partita sulla difensiva- a Lucerna ha provato a ribaltare la squadra dandole un gioco offensivo. Ha schierato due punte, ha rispolverato Campo come numero 10, Ugrinic mezzala, ha preso un terzino come Mohamed Dräger che ha cambiato la squadra con quattro assist e tre gol, ha recuperato Frydek. E’ una formazione a trazione anteriore. Temo i primi minuti, sarà una partita difficile e dovremo essere bravi a giocare a calcio. Se mettiamo in campo la nostra qualità e coraggio, facendo le scelte giuste sono convinto che possiamo metterli in difficoltà ma nei primi minuti dovremo stare molto attenti perché giocheranno con un entusiasmo incredibile.”
-Il vostro calendario è veramente interessante. Rischiate di arrivare con un po’ di vantaggio agli scontri diretti con YB e Basilea. Quanto ti stuzzica l’idea di qualificarti per l’ Europa attraverso il campionato?
“Non ci penso. Il mio focus è su Mario Frick che nelle ultime nove partite ha perso solo le prime due e che nelle ultime sette ha conquistato 11 punti con tre vittorie e due pareggi. Il Lucerna è una squadra in salute e mi stuzzica l’idea di andare a vincere ancora alla Swisspoarena. Solo con vittoria dopo vittoria riusciamo veramente a dare seguito a quello che stai dicendo e cioè che l’idea di arrivare nelle prime tre possa diventare stuzzicante. Non si può venire qua a nascondersi ma bisogna essere realisti. A volte, quando abbiamo pensato a partite più in là nel tempo, questa squadra non mi ha dato quello che avrebbe dovuto. Concentriamoci solo su quello che ci attende tra tre giorni e cerchiamo di viverlo nella maniera migliore. Senza nasconderci, sapendo che abbiamo la squadra per andare a fare risultato, pensiamo ai tre punti con la convinzione di poterli fare.”
-Belhadj come sta, a che punto è della sua preparazione?
“Sono contento dei piccoli passi avanti che tutti fanno. Belhadj è un elemento che ha determinate qualità che altri non hanno; ha un cambio di passo importante. Evidentemente sul piano dell’integrazione e della disciplina tattica non era a livelli tali che mi potessi fidare dall’inizio. Ultimamente stiamo vedendo un ragazzo che è cresciuto sotto questi aspetti e con un po’ di pazienza che abbiamo avuto credo sia un giocatore che in queste partite possa darci una mano con la sua aggressività e il suo dinamismo.”
-Valenzuela tecnicamente sembra bravo, cosa gli manca ancora?
“Niente, per me è un giocatore forte e potrebbe partire titolare”.
-Avevi detto che il vero Amoura lo avremmo visto dopo la pausa per le nazionali. E’ pronto, come lo hai visto nelle amichevoli, a Morbio ha fatto il bello e il brutto?
“L’altro giorno contro il Team Ticino U21 non ha potuto essere schierato per un piccolo problema fisico. E’ un giocatore che non si discute dal punto di vista della velocità, nel girone di andata ha messo in difficoltà tutti gli avversari. Quando non sono al top fisicamente questo tipo di giocatori non riescono a rendere al meglio. Avevo detto che ci sarebbero volute alcune settimane per ritrovarlo. Contro il Basilea lo avevo inserito negli ultimi 20′ sperando che con qualche guizzo dei suoi potesse fare qualcosa anche se in cuor mio sapevo che la sua condizione non era al massimo. A Morbio abbiamo visto tutti un Amoura bello frizzante e sicuramente, magari non dal primo minuto ma a partita in corso, potrà darci una grossa mano già domenica”.
-In chiave europea dovessi guardare la classifica oggi temi di più il Basilea e l’YB?
“Se guardiamo la rosa tutte e due non sono alla nostra portata. Non lo dico io ma nelle partite che abbiamo giocato contro di loro non siamo mai riusciti veramente a imporci a livello di risultato. Dovremo sfruttare gli eventuali momenti negativi di queste squadre. Lo Young Boys ad esempio non sta vivendo un periodo facilissimo, non ha vinto a Losanna, ha cambiato allenatore e non ha vinto a Zurigo. Dovremo essere bravi negli scontri diretti a far vedere se il nostro valore è quello, adesso non ci pensiamo.”
-Se prendo i nomi con il Basilea non c’è confronto. Però davanti sappiamo che non c’è quella tranquillità, vista anche la concorrenza interna. Quando conta per te l’ambiente che stai creando, riesci a mantenere tranquilli i giocatori meno impiegati?
“Non pensare che nemmeno a Lugano sia facile escludere determinati giocatori. Alla domenica ho undici amici, nove che lo sono di meno e qualcuno che deve accomodarsi in tribuna e che non è felicissimo. Sono cose che succedono, fa parte del professionismo. Quando giochi nel Basilea e nell’YB sai magari di avere maggiori opportunità visto che con le Coppe internazionale e le nazionali giocano ogni quattro giorni. Chi vuole allenare quelle squadre lo deve sapere. La gestione tante volte dipende dai risultati. Anche qui se non ci fossero risultati ci sarebbe stata qualche polemica in più. Quando non giochi e la squadra non vince è più facile parlare. Criticare un allenatore è facile e lo si è visto più a sud.”
-Tu pensi giorno per giorno ma vorresti un domani allenare Basilea o YB?
“Sono contento qui a Lugano e sto bene. Sono un allenatore più che felice. Quando puoi fare il tuo lavoro vicino agli affetti famigliari è il massimo. Le piazze che hai citato sono importanti ma io ho lavorato con tanti tecnici e tutti mi dicevano che avevo la fortuna di fare il vice allenatore vicino alla famiglia ed è una circostanza che pochi hanno.”
-L’uomo della settimana è Sandi Lovric che andrà all’Udinese. Quanto è determinante per voi oggi, ha raggiunto la sua maturità?
“Penso di sì. A livello mentale è molto sereno. La firma di un contratto di lunga durata con una squadra così importante ti da fiducia. Quando l’Udinese ti cerca è una bella emozione. Da settembre ho parlato spesso con Sandi, si sapeva che non sarebbe rimasto. Ma al fatidico momento della firma per il giocatore arriva anche la serenità e lo si è visto. Mi aspetto che questa firma non sia un momento di rilassamento ma un motivo di motivazione ulteriore per dare alla squadra una carica supplementare perché Lovric è un giocatore che da sereno può dare ancora di più e deve dimostrare di essere un giocatore da Udinese. Nelle ultime settimane a livello mentale aveva comunque trovato una carta maturità e facciamo bene a fare affidamento su di lui.”