Pier Tami: il GC ha ambizioni importanti
Sabato alle 19 il Lugano riceverà a Cornaredo il Grasshopper. L’allenamento di rifinitura dei bianconeri è in programma nella mattinata di venerdì. E’ stato preceduto dalla tradizionale conferenza stampa del tecnico Pier Tami.
-Avevi detto che la parola “tranquillità” non ti piaceva. Se la sostituiamo con “serenità” va meglio, tenendo conto che la classifica è comunque molto corta?
“Si la classifica è corta. E’ vero che l’ambiente lavora con serenità. Quando ho parlato di tranquillità, pensavo proprio all’equilibrio che regna e al fatto che ogni gara ha la sua storia, parti sempre da zero a zero, risultato in sé positivo ma hai sempre davanti 90′. Mi piacerebbe che le storie di ogni partita che andiamo a disputare siano le stesse, non parlo di risultato ma di prestazioni. Che riusciamo a dare la continuità che stiamo dimostrando di avere, niente mi lascia presagire che domani non possiamo fare questo tipo di prestazione con tanta attenzione, partecipazione ecc.”
-Avete anche imparato a soffrire con ordine senza andare in affanno?
“Questo è importante perché non c’è praticamente nessuna squadra in Europa che possa dominare per novanta minuti. Una partita è fatta di diverse fasi e bisogna essere capaci di convivere con le difficoltà, devi accettare che in certi momenti l’avversario abbia il sopravvento sul piano del gioco, del possesso palla o nei duelli. Anche in quei frangenti è importante però restare lucidi e non perdere l’organizzazione che ti può aiutare”.
-Cosa ti aspetti sabato sera dalle cavallette?
“Vengono da una vittoria a Sion e da una sconfitta in casa, però erano andati in vantaggio e di solito è difficile rimontarli, difendono molto bene. Hanno inoltre delle ripartenze in velocità pericolose con elementi tecnicamente molto validi, cito Jeffrey, Andersen, Diuricin e Bahirami che per me è il giovane più interessante che c’è oggi in Svizzera. Inoltre si sono anche mossi sul mercato (con l’arrivo di una punta e di un difensore centrale) vuol dire che hanno ambizioni importanti.”
-Nelle ultime partite Gerndt riesce a essere decisivo, lo vedi sbloccato, diverso dall’andata?
“Spero che possa dare continuità a queste prestazioni. Non sempre potrà andare in gol ma voglio vederlo attivo nella conclusione, prima spesso nemmeno tirava. Queste partite ci dicono che sta vedendo la porta e trova sempre reti belle come gesti tecnici”.
-Si sono spese tante parole belle per questo Lugano, con vittorie senza subire gol. Dove può ancora migliorare la sua squadra?
“Adesso dobbiamo dare continuità al lavoro e alle prestazione. Non abbiamo raggiunto ancora niente di quello che ci eravamo prefissati. Abbassare la guardia sarebbe un errore che nessuno si può permettere. Non mi aspetto sorprese ma conferme di quanto stiamo facendo, restando sereni sapendo che l’obiettivo non lo otterremo né domani né la settimana prossima. Ci sono ancora tante partite. C’è da pensare all’inserimento di Junior che ritorna da squalifica e di Janko che ha qualche allenamento in più con la palla nelle gambe. Abbiamo Ledesma e Daprelà infortunati mentre Mihajlovic è squalificato e quindi sulla fascia sinistra dovremo vedere come risolvere il problema”.
-Quando parla di obiettivi pensi alla salvezza o all’Europa League?
“Alla salvezza. E’ sempre stato il nostro obiettivo. E’ chiaro che nella posizione in cui siamo si possono fare anche altri pensieri, ma devono essere il frutto di una crescita. Ma prima raggiungiamo l’obiettivo, poi vediamo: è ancora tutto in gioco.”
-E’ difficile far restare equilibrati i giocatori?
“Guardate cosa succede altrove. Il Milan sembrava spacciato con tutti da buttare e oggi va bene. L’Inter veniva esaltata e adesso è in crisi. Non dobbiamo esaltarci, attenzione alle pacche sulle spalle, nel calcio le cose vanno velocissime: un giorno sei alle stelle e un altro nella polvere. Stiamo sul pezzo, sapendo che il miglioramento è qualcosa che non arriva da solo, ognuno deve metterci del suo. Individualmente bisogna avere la stessa voglia di migliorarsi. Non facciamo né proclami né ci abbattiamo di fronte a un’eventuale sconfitta.”
-Janko te lo aspettavi più avanti?
“Non direi. Un giocatore che si allena da solo dice sempre che è pronto ma se stai bene dal profilo fisico non vuol dire che il digiuno della palla non ti abbia penalizzato. Il mio obiettivo è inserirlo bene, sono contento che lo possiamo fare senza assillo e senza fretta: sappiamo che abbiamo diverse possibilità di come giocare, ma ci sono molti elementi a disposizione. Voglio tenere sulla corda tutti gli attaccanti. Tornando a Janko mi piacerebbe che domani possa disputare una parte del match. La scorsa settimana era reduce da una lunga trattativa, da un viaggio in auto di 8 ore, dalla ricerca della casa e dalla sistemazione a Lugano della famiglia: sono tutti stress e ho reputato inutile rischiarlo in una partita che richiedeva altre soluzioni.”
-E del giovane Guidotti che si può dire?
“A Guidotti manca la competizione: anche all’andata per infortunio non ha mai giocato 90′ nemmeno con la U21. Ora è cresciuto e sta cominciando a disputare qualche amichevole con la under 21: appena avrà ritrovato l’aspetto agonistico troverà anche lui spazio.”