Pier Tami: altra prova di grande maturità
2-0 contro il Thun e 1-0 contro Basilea, Sion e Grasshopper. La marcia del Lugano è impressionante. Mister Tami alla fine della partita con le cavallette non può nascondere la soddisfazione. Un giornalista la mette sul ridere: “Il Basilea ha perso e voi siete a 10 punti dai renani…”
Pier Tami sorride a sua volta “Noi non guardiamo gli altri. A parte gli scherzi sono molto contento della prestazione. In fase di presentazione avevo detto che sarebbe stata una sfida difficile, il Grasshopper è una squadra che si difende bene, in modo compatto e riparte velocemente. Noi abbiamo giocato con pazienza e personalità, concedendo veramente briciole e questo mi ha fatto molto piacere. Ho visto il Lugano riproporre le prestazioni viste negli ultimi tempi”.
-Parlavi di salvezza, sei ancora della stessa idea?
“E’ chiaro che se vinci il divario con le squadre di coda diventa sempre più ampio, significa che la salvezza è più vicina di quanto potevamo aspettarci. La matematica, se andiamo avanti così, arriverà e con lei il raggiungimento dell’obiettivo. Dipende solo da noi, da quanto saremo bravi e capaci a mantenere questo livello. E’ un segno di qualità dei singoli e della squadra l’essere capaci di riproporre queste prestazioni.”
-Cercando il pelo nell’uovo dovrete prima o poi fare anche il secondo gol, perché uno solo è sempre pericoloso, anche se l’attenzione difensiva è ottima.
“Su tutto l’arco della partita siamo stati noi a essere più vicini al secondo gol che loro al primo. Le reti arriveranno, io per intanto mi tengo anche gli 1-0. E’ un risultato che mi sta piacendo”.
-Non prendete gol da 415 minuti…
“E’ il frutto del lavoro di tutta la squadra, mi devo ripetere. La nostra fase difensiva comincia dal lavoro delle punte, prosegue con i centrocampisti e termina con difensori e portiere. E’ tutto un insieme, possiamo attaccare e creare occasioni perché i difensori partecipano al gioco e possiamo non subire reti perché tutti si sacrificano.”
-Avete terminato la partita difendendo l’1-0 con Gerndt, Janko e Junior in campo: non male.
“Il primo cambio è stato Vecsei perché loro avevano mutato il sistema e speravo che Mariani dietro all’unica punta potesse ovviare al momento che stavamo vivendo, poi visto che anche Davide aveva speso tanto ho pensato di cambiare anche io modulo e di giocare a quattro dietro e di inserire un elemento offensivo come Junior. Abbiamo rimesso equilibrio sulle fasce con Crnigoj e Rouiller da una parte, Amuzie e Junior dall’altra. Una volta fatto il terzo cambio (Janko per Crnigoj) Piccinocchi ha avuto un problema agli adduttori e lì abbiamo perso un po’ di equilibrio. Ma si può difendere anche inserendo gli attaccanti, altrimenti ti abbassi troppo e diventa una lotteria.”
-Amuzie in un paio di occasioni ci ha un po’ spaventato ma nel finale ha salvato il risultato
“Sono contento per lui perché è entrato bene. Deve migliorare sul piano tattico ma ha dimostrato che dal punto di vista fisico e tecnico c’è. Ha fatto una buona partita, gli ho attribuito dei compiti ai quali non era abituato, ma con l’applicazione e l’aiuto dei compagni c’è l’ha fatta.”
-Janko è anche un po’ sfortunato perché squadra che vince non si cambia, ma stasera l’hai buttato dentro: dovrete cambiare modulo per trovargli spazio?
“Può essere. Se vogliamo sfruttare il potenziale offensivo che abbiamo dovremo magari cambiare qualcosa. Bisognerà capire il quando e il come. Adesso Janko deve trovare la migliore condizione psico-fisica. I 10 minuti di oggi mi sono piaciuti: è entrato bene, è andato sui palloni, ha fatto due o tre combinazioni dove si è visto cosa può fare. E’ vero che i risultati positivi non mi mettono addosso lo stress di dover cambiare subito. Pian piano lo voglio integrare. Sta bene ma ha bisogno di giocare la palla e di intensità in modo che a livello muscolare sia pronto al cento per cento.”