fbpx
"Orgogliosi di essere qui e vogliamo giocarcela"

“Orgogliosi di essere qui: vogliamo giocarcela”

Cresce l’attesa per l’esordio del Lugano nei gironi di Conference League. A quasi 24 ore dal fischio d’inizio della partita con il Bodø/Glimt che si disputerà al Letzigrund di Zurigo sono stati venduti un migliaio di biglietti. Dalle 18.30 la squadra si è allenata sul terreno che ospiterà il match. In precedenza si è tenuta la tradizionale conferenza stampa della vigilia.

7 partite in 25 giorni

Al tecnico Mattia Croci-Torti è stato innanzitutto chiesto come cambia la preparazione visto la settimana complicata che il Lugano deve affrontare: da Lancy in coppa svizzera, al confronto europeo con i norvegesi al big-match di campionato domenica a Berna?

“Prima di giocare con il Lancy sapevamo di dover disputare 7 partite in 25 giorni, quindi dobbiamo prepararci mentalmente ad affrontare tutte le competizioni. Sappiano anche che adesso tutti gli impegni pesano tantissimo: ci tenevamo ad andare avanti in Coppa svizzera, oggi siamo qui per preparare una partita importantissima, visto che non eravamo riusciti a conquistare nemmeno un punto con il Saint-Gilloise ci teniamo a mostrare ai nostri tifosi che in Europa sappiamo farci rispettare. Poi c’è il campionato che è una competizione a cui teniamo tanto. Ma più che pensare a tutta la settimana dobbiamo essere intelligenti  perché per due settimane giocheremo una partita ogni due giorni. Dopo l’YB abbiamo il Losanna, poi Winterthur, in seguito partiamo ancora in Europa. E’ sicuramente un periodo impegnativo però siamo molto carichi; se viviamo questo periodo è perché ce lo siamo meritati. Essere qui è un onore dunque l’obiettivo è cercare di prendere una partita per volta. Quella di domani é una sfida per noi fantastica da disputare perché l’anno scorso non eravamo riusciti a entrare in Conference League. Rientriamo nell’Europa che conta dopo tre anni e siamo felicissimi e ci teniamo a onorare la nostra presenza e a raccogliere i primi punti quest’anno.”

Un percorso incredibile 

-Gli allenatori ticinesi che hanno vissuto una competizione europea si contano sulle dita di una mano. Quando Croci-Torti era ragazzo cosa significavano per lui queste coppe e quali sono le sensazioni alla vigilia di questa sfida?
“Quando ero adolescente non esistevano ancora tutte queste competizione. In Coppa dei campioni andava solo la vincitrice del campionato, l’UEFA era l’altra manifestazione importante mentre in Coppa delle coppe giocava un solo club per nazione. Le cose sono cambiate ma allora ogni ragazzo vedeva queste partite con fascino. da tifoso dell’Inter non vedevo l’ora il mercoledì sera di seguire i match. Adesso che ci sono molte partite in più, esserci è veramente motivo di orgoglio. Stavo riflettendo poche ore fa a dov’ero due anni or sono. Se qualcuno mi avesse detto allora che due anni dopo  avrei allenato il Lugano in Europa sarebbe stato quasi sognare. Invece siamo qui e vogliamo vivere questa competizione non come un sogno ma come qualcosa di concreto che abbiamo meritatamente raggiunto e che viviamo per trovare ancora maggior fiducia per il nostro percorso. Siamo qui per metterci in mostra io, la squadra e la società perché vogliamo far vedere che in Europa, anche se siamo piccoli, contiamo qualcosa.”

Terreno non ottimale

-Abbiamo detto spesso che il Lugano quando deve giocare su terreni sintetici ha sempre un po’ di difficoltà a entrare in partita visto che la superficie cambia. Questa volta è il contrario, pur se non si gioca a Cornaredo ma a Zurigo, c’è la possibilitâ che siano i norvegesi a trovarsi inizialmente in difficoltà visto che in casa giocano sul sintetico?
“E’ una domada che bisognerebbe rivolgere all’allenatore dell’YB visto che in Super League sono rimasti gli unici a giocare sul sintetico e quindi in trasferta devono sempre giostrare sull’erba come farà il Bodø/Glimt domani sera. Anche se in Norvegia ci sono molte più squadre che giocano su questo tipo di terreno va detto che il Bod¢ ultimamente è riuscito a essere una squadra molto internazionale. Sono anni che viaggia per l’Europa e che si impone. Noi cercheremo di approfittare dei primi minuti di assestamento sui rimbalzi e velocità della palla. Purtroppo però ho fatto un giro sul campo e devo dire che il Letzigrund di domani sarà completamente diverso da quello che conosciamo, non è un terreno sul quale si possa giocare un buon calcio. Ma non la prendiamo come scusa, dobbiamo adeguarci il prima possibile perché le condizioni di gioco non saranno ottimali e nemmeno quelle che conosciamo solitamente quando veniamo al Letzigrund.”

Una squadra di leoni

-Il sorteggio non è stato dei più fortunati, quanto è ancora realistico l’obiettivo societario di superare il turno?
“Su questa storia dell’obiettivo societario si sono dette troppe parole.  Ho già ricevuto fin troppe domande su questa questione nel corso dei mesi.  L’importante è che il focus sia sempre lo stesso da parte mia, dello staff e dei giocatori. Ci teniamo a fare il meglio possibile. Come ho detto prima prendiamo partita per partita e cerchiamo veramente di giocarcela fino in fondo. Se guardiamo al gruppo non siamo sicuramente i favoriti, anzi magari la squadra più debole. Però non ci interessa, andiamo per la nostra strada. Siamo qui con l’obiettivo di battere domani il Bodø/Glimt. Anche se per me affrontiamo la squadra che gioca il miglior calcio delle quattro. Il Besiktas ha grandi individualità mentre il Bruges è fisicamente devastante. Ma i norvegesi giocano veramente bene. li seguo per curiosità da due anni, dal famoso 6-0 che avevano inflitto alla Roma. Ero incuriosito e mi ero chiesto com’era possibile fare così male a una squadra allenata da José Mourinho che non va mai a prendere scoppole da nessuna parte. E ho scoperto una squadra capace di giocare, vedrete domani che senza pressione cercheranno di metterci in difficoltà attraverso il gioco. Siamo consapevoli che affronteremo una partita difficile  ma chi scende in campo lo farà per vincere e non guardiamo agli obiettivi societari adesso ma a partita per partita e cerchiamo di giocarcela. Sono molto positivo e ho totale fiducia nei miei giocatori, so che se giocano al 100 per 100 possono disputare una grande partita. Loro lo sanno e domani quando scenderemo le scale del Letzigrund devono essere un gruppo di leoni che cerca di graffiare l’avversario dal primo secondo. E’ solo così che possiamo ridurre il gap che comunque abbiamo rispetto agli avversari.”

Una partita alla volta

-All’inizio hai parlato di focus e di prendere partita per partita. Se dovessimo fare un giochino e mettere in ordine di priorità campionato, Coppa svizzera e Conference in che ordine li metteresti?

“Sono sincero, faccio fatica a darti un ordine. Dobbiamo essere in grado di vivere alla giornata. Sappiamo quanto sia bello raggiungere una finale di Coppa e quanto sia importante riuscire ancora ad arrivare lassù in campionato. Però alla competizione europea ci siamo arrivati, ce la siamo meritata e non vogliamo fare le comparse. Dunque domattina quando mi alzerò in cima a questa classifica ci sarà solo la Conference League, poi da venerdì dovremo essere bravi a fare lo switch e pensare al campionato. Vogliamo arrivare in fondo dovunque ma concentriamoci prima sul Bodø, poi domenica con l’YB sarà una sfida difficile  perché sono anni che non vinciamo a Berna.  ”

Fiducia nei giovani

-Sei alla guida di una squadra giovane, con molti elementi che non hanno esperienza in campo internazionale. Hai pensato a qualche cambiamento d’attitudine, magari di stare più coperti all’inizio per evitare un gol come l’YB l’altra sera punito a freddo?

“Quello dell’esperienza è certamente un aspetto che conta molto su questi palcoscenici. Non ci dimentichiamo che siamo un gruppo giovane che ha anche la possibilità di sbagliare per migliorare. Però dobbiamo anche sapere ricavare insegnamenti dalle partite contro l’Union Saint-Gillois e che non possiamo permetterci errori. Dobbiamo limitare al minimo gli sbagli. Abbiamo una nostra filosofia, non siamo una squadra che si difende con tutti i giocatori nella propria metà campo. Non mettiamo un bus davanti alla porta. Giochiamo con le nostre caratteristiche, secondo me non dobbiamo snaturarci anche se da avversario ad avversario dobbiamo fare qualcosina di diverso perché ognuno ha un suo modo di attaccare. Però bisogna guardare in faccia giocatori come Amir Saipi e dargli tutta la fiducia possibile anche se sono giovani. So che su 90 minuti se sono concentrati possono fare una grande partita. Dunque fiducia in tutti i giovani e anche nei veterani leader dello spogliatoi che hanno il compito di aiutarli a crescere anche in queste sfide”.

-Tornando su questo tema non sei preoccupato della difesa con tante assenze e con parecchi giovani praticamente al debutto in Europa?

“Non sono preoccupato perché ho sempre fiducia nei miei giocatori e loro lo sanno. Li guardo in faccia e vedo che non hanno paura, per me questo è un segnale importante. La mancanza di paura e il coraggio mi rendono fiducioso, se non avessi così completa fiducia nei ragazzi sarebbe stato giusto trovare un altro lavoro e un’altra squadra. Sono sicuro che i miei giocatori faranno una grande partita, sta a me caricarli e magari essere ancora più bravo del solito a motivarli. Però hanno abbastanza qualità per disputare un grande match”

Esempio da seguire

-Negli ultimi anni il club norvegese ha tirato fuori dal cilindro diversi giocatori che sono finiti su palcoscenici importanti penso a Hauge, Boheim, Boniface e Vetlesen. Nella squadra attuale c’è un osservato speciale per voi?

“Più che un  singolo quello che mi è piaciuto è come fanno giocare la squadra. L’allenatore, che ha avuto anche un’esperienza italiana con il Bari, mette in campo tanta qualità. E’ l’organizzazione di gioco il vero pericolo. Tante volte metto in guardia i miei ragazzi sulle qualità individuali degli avversari ma in questa occasione dobbiamo veramente studiare al meglio le contromosse perché il 4-3-3 del Bodø/Glimt, con esterni che saltano l’uomo e con mezzali che sanno inserirsi con i tempi giusti, è veramente insidioso. Senza dimenticare che tutti e quattro i difensori hanno voglia di giocare. La cosa che piace è che non vanno mai in tensione: è un bell’esempio di  come una squadra possa far bene in Europa. Un esempio da seguire.”

Formazione quasi fatta

-Hai già in testa la formazione titolare e in particolare hai deciso chi giocherà a sinistra al posto di Valenzuela?

“Prima dell’allenamento di rifinitura ho già le idee chiare, poi ci sono delle sensazioni dell’ultimo momento. La squadra per almeno 9/11 ce l’ho in testa. Spero come sempre di trovare le contromosse giuste per l’avversario. Abbiamo la possibilità di fare la partita perché schieriamo giocatori molto tecnici e che hanno coraggio e domani sapremo sicuramente supplire all’assenza di Milton che sarà di lunga durata. Ho diversi ragazzi che possono occupare quella posizione, purtroppo domani mancherà per squalifica Hajdari che è un giocatore che si è sempre disimpegnato bene a sinistra. Dunque siamo un pochettino in emergenza ma abbiamo elementi abbastanza forti per trovare delle soluzioni. Aspettiamo l’ultimo allenamento per vedere i segnali che mi danno i giocatori. Devo anche considerare quello che succederà nei prossimi giorni perché, come detto, ci sono tanti impegni ravvicinati”.

Grande concentrazione

-Se ripensi all’andata dei play off in Belgio quando Blessin vi sorprese cambiando completamente atteggiamento tattico, sarebbe davvero una bestemmia vedere il tuo Lugano snaturarsi con il Bodø giocando in maniera attendista?

“Bisogna sempre considerare le caratteristiche dei giocatori che hai a disposizione. Siamo in casa e vogliamo fare bene, sappiamo che abbiamo carte da giocare e domani non desideriamo nasconderci. Dobbiamo mandare degli imput e non ho nessuna intenzione di inviare al gruppo segnali di pensare prima a difendersi. Certo le due partite con i belgi ci hanno fornito insegnamenti però domani sera cercheremo innanzitutto di aver cura dei dettagli. Non  dobbiamo subire gol stupidi per disattenzioni o atteggiamento sbagliato, tutto ciò si evita con grande concentrazione. Quello che chiedo alla squadra sarà di essere molto concentrati poi, come detto, snaturarsi non è la parola giusta. A volte bisogna solo modificare la maniera di difendere e contro i norvegesi faremo qualcosina di diverso rispetto al solito.”

Paragoni difficili

-Se guardi all’organico del Lugano che ha giocato in Europa nel 2017 e nel 2019 e lo paragoni all’attuale, qual è la squadra più forte?

-Ho avuto la fortuna di fare parte di tutti questi gruppi. Ognuno aveva le sue realtà e dinamiche: secondo me la squadra attuale è all’altezza delle precedenti. E’ una squadra che può fare bene ma è sbagliato fare paragoni perché, anche se sono passati pochi anni, le dinamiche sono completamente diverse. La società attuale punta tanto sulla valorizzazione dei giovani. Prima magari si ingaggiavano giocatori già pronti, questa non è la filosofia odierna; si vogliono portare giocatori a crescere in questi gironi. Quindi siamo all’altezza delle due squadre che  arrivarono in Europa ma mi auguro che alla fine del girone io possa affermare che questo gruppo è più forte perché ha ottenuto risultati migliori.”

Saipi: buone sensazioni

Al portiere Amir Saipi, che ha accompagnato il tecnico alla conferenza stampa, è stato chiesto cosa avrebbe pensato un paio d’anni or sono se gli avessero detto che sarebbe passato dalla Challenge League a fare un Europeo U21 da titolare e ora a giostrare in Conference League?. 

“Ho ottime sensazioni. In questi anni ho lavorato duramente per passare dalla serie cadetta a poter disputare partite d’alto livello sia con la nazionale U21 sia con il Lugano su questi palcoscenici europei.”

-Sei rientrato da poco dall’infortunio alla gamba: come ti senti?

“Sto bene, ho potuto allenarmi senza dolori e questo per me è molto importante. Sono felice di poter tornare a fornire il mio contributo alla squzadra”.

-Se ti proponessero un pareggio per 1-1 con un tuo gol di testa come Provedel della Lazio ieri sera, firmeresti?
“Per me e per i miei compagni la cosa più importante domani è la vittoria. Se  poi proprio dovesse succedere che con un mio gol riuscissimo in extremis a pareggiare il match non sarebbe un brutto scenario però siamo tutti concentrati sulla possibiliTâ di vincerla questa partita.”

 

 

 

 

Altri articoli

Prima Squadra
AIL 'Naming Right Partner' della futura Arena Sportiva
Prima Squadra
Pareggio con rimpianto nella prima di Conference