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"Non ci accontentiamo dei 30 punti"

“Non ci accontentiamo dei 30 punti”

Sarà un Lugano rimaneggiato quello che domenica alle 14.15 affronterà l’YB nell’ultima partita del girone di andata e del 2021. Oltre a Facchinetti e Nikolas Muci, reduci rispettivamente da interventi chirurgici al menisco e alla caviglia, mancheranno anche Belhadj (problema muscolare) e soprattutto Mattia Bottani che nel corso dell’allenamento di giovedì si è procurato una distorsione alla caviglia. E’ stato il tecnico Mattia Croci-Torti a fornire  le informazioni in apertura della settimanale conferenza stampa. 

-Senza Bottani cambiano i tuoi piani tattici?

“Cambiano eccome. Ho visto i campioni svizzeri mercoledì e prima ancora contro Sion e Servette. Ho cercato di entrare ancora maggiormente nei dettagli per capire come potergli fare male. Onestamente Mattia era un’arma importante contro una squadra dominante come l’YB che in fase di transizione lascia molti spazi, come avete visto nell’occasione del gol del Basilea. Con Bottani avremmo avuto una grande arma, non ce l’avremo ma abbiamo altre frecce al nostro arco. Qualche piano stamattina ho dovuto cambiarlo”.

-Mancherà anche Facchinetti che stava giocando bene e si era assestato nel suo ruolo. Come pensi di sostituirlo, cambiando modulo?

“L’ultima partita contro l’YB aveva giocato Guidotti, contro il San Gallo era entrato con una prova discreta Yuri che è un ragazzo che ha lavorato seriamente in questi due mesi e si è ritagliato un piccolo spazio. Spiace per Michael che negli ultimi mesi aveva fatto sentire il suo peso nella squadra, troveremo il modo di sostituirlo. Fortunatamente sarà già a posizione con l’inizio del girone di ritorno.”

-Stavo notando anch’io visionando l’ultima partita i progressi di Yuri. E’ una questione di ambientamento o di lavoro svolto sul campo per questo giovane terzino brasiliano?

“C’è stato certamente un periodo di transizione dove lui si doveva abituare al calcio europeo. Ha pagato l’esplosione di Facchinetti che ha fatto un ottimo girone di andata e quando le cose vanno bene è sempre difficile fare cambiamenti, specie in retrovia. Quello che mi piace di Yuri è che ogni giorno ascolta, cerca di applicare quello che impara e ha fatto molti lavori specifici sul piano difensivo anche con il mio assistente Cao Ortelli. La verità è che tra Brasile e Svizzera un po’ di differenza a livello tattico sull’atteggiamento in difesa esiste. Yuri ha dimostrato comunque tante volte che con la palla al piede è un buon giocatore e che si sta integrando piano piano nel gruppo. Ricordiamo sempre che sono dei ragazzi giunti a Lugano sotto un altro tipo di gestione, con altre aspettative e dunque per loro non è stato facile. Un allenatore queste cose le deve capire”.

-E’ tornato a disposizione Celar, vista l’assenza di Bottani lo inserirai subito e magari al suo fianco schiererarii Abubacar formando una coppia inedita?

“Le sensazioni su Celar sono positive. Domattina nella rifinitura proveremo per l’ultima volta visto che si è aggregato al gruppo solo da tre giorni. Ha dimostrato di essere un elemento importante per l’economia della nostra squadra quindi se sarà disponibile scenderà sicuramente in campo dal primo minuto. Sappiamo che l’YB nel mezzo, con i loro centrali, è difficile da perforare quindi dovremo trovare soluzioni alternative a dipendenza degli attaccanti a disposizione.”

-A proposito di Abubacar, nelle ultime giornate ha ricevuto qualche critica. Era stato preso per segnare gol ma tu gli hai riservato un ruolo un po’ diverso di fatica e quantità. Dove lo vedi in prospettiva, cosa può fare a Lugano?

“Può continuare a fare quello che sta facendo attualmente ossia dare il cento per cento per la squadra, farsi trovare sempre pronto. Con me penso che abbia giocato quasi tutte le partite da titolare tranne tre. A volte l’ho sacrificato sull’esterno ma parlare di sacrificio con Abu in quel ruolo mi risulta difficile perché quando ha degli spazi aperti diventa un giocatore forte e che può tenere benissimo questo livello. A volte abbiamo fatto delle scelte con lui sull’esterno per cercare di giocare in maniera diversa.  Secondo me con un elemento del genere, più spazio ha a disposizione più diventa importante per l’economia della tua squadra. Evidentemente a Kriens era abituato a fare tutt’altro calcio, prendeva palla, dribblava e andava velocemente verso la porta senza nemmeno essere accompagnato dai compagni. Qui è un gioco diverso, deve trovarsi con gli altri ma credo che abbia fatto bene. Naturalmente la presenza di Celar nel box ha fatto sì che lui abbia dovuto giostrare spesso sull’esterno. Però sono contento di quanto ha fatto Abubacar. Voi non lo sapete ma da parecchie settimane sta giocando con un ginocchio mal messo ma vuole sempre esserci. Queste cose non le dico pubblicamente ma apprezzo tantissimo un giocatore che anche se a mezzo servizio vuole dare tutto per il Lugano.”

-Dopo la partita di San Gallo si era parlato di una squadra un po’ stanca e anche tu avevi concesso un giorno in più di riposo. Come vedi i ragazzi in vista del match contro i campioni svizzeri che peraltro hanno già giocato mercoledì?

“Affrontiamo una squadra abituata a giocare ogni tre giorni. Loro saranno carichi come delle molle e vorranno sicuramente chiudere molto bene la loro stagione e riprendersi alla grande in campionato visto che hanno perso per strada un po’ di punti. Ho lasciato qualche giorno in più di scarico perché l’ultima settimana non devo dare troppi input, ma solo ricaricare le batterie. Sappiamo la nostra forza, abbiamo molti valori e la consapevolezza di potercela giocare contro l’YB. Dunque questa settimana era importante gestirla con calma, sabato ci  sintonizziamo sulla partita e domenica dobbiamo scatenare l’inferno.”

-Chi gioca in porta?

“Non è una risposta difficile. Un allenatore ha di regola le proprie gerarchie ma da quando sono in panchina non ho mai  potuto averle per via degli infortuni. La prima partita doveva scendere in campo Baumann ma si è infortunato nel riscaldamento e ha difeso la porta Osigwe. Poi lui si è ammalato ed è subentrato Saipi che è stato rimpiazzato da Baumann al momento di un infortunio. La mia gestione è sempre stata all’insegna del ‘faccio giocare chi sta meglio’. Questa settimana ho fatto la stessa cosa: ho guardato, osservato i tre e so chi sta meglio. Non ve lo posso dire perché non l’ho ancora comunicato ai ragazzi. Non ho nessun dubbio su chi mandare in campo contro l’YB.”.

-Non si sono allenati Lungoyi e Monzialo, come mai?

“E’ stata una mia decisione. Ultimamente le scelte non li favorivano e quindi il loro atteggiamento nei miei confronti era un po’ negativo. Questa settimana avevo bisogno di positività, non c’è nessun caso: ho preferito non convocarli per il match di domenica. Io vivo di sensazioni e queste erano le mie emozioni per la partita, non c’è nessun problema con i due giocatori. Volevo solo vedere in campo gente il più positiva possibile perché per noi la sfida con i campioni svizzeri è molto difficile e dobbiamo essere tutti sul pezzo.”

-Oltre Gottardo dicono che i bernesi attraversino un momento di nervosismo, anche contro il Basilea non hanno sfruttato alcune occasioni clamorose. Pensi di puntare su questo loro momento delicato, tra virgolette?

“Solo sei giorni fa contro il Sion erano sotto 2-0 avrebbero potuto essere nervosi e invece in un attimo hanno ribaltato il match. Contro il Servette avevano dominato e poi c’è stata l’espulsione di Martins. Le sfide contro l’YB si possono vincere o pareggiare solo tramite episodi che ti girano bene. Anche mercoledì contro il Basilea per mezzora hanno mostrato un grande calcio e  se nella ripresa mettono a segno il rigore, avrebbero vinto la partita. Dobbiamo essere bravi a portare gli episodi dalla nostra parte. Non arrivano mai per caso, bisogna andarseli a guadagnare. Sappiamo -perchè contro di loro l’abbiamo già provato- che possiamo cercare di giocare al meglio, se riusciamo a tenere la palla potremo fare qualcosa di importante. Poi sappiamo anche che l’YB su ogni palla ferma è micidiale. Domenica magari recuperano Zesiger e Nsamé, quando hanno tutti questi centimetri sono difficili da marcare. Giocheremo con la testa libera e abbiamo voglia di prederci qualche punto, non ci accontentiamo dei 30 conquistati finora.”

-Nelle dichiarazioni dell’allenatore e dei giocatori dell’YB dopo la partita di mercoledì ci sono state domande sul Lugano e abbiamo sentito un ambiente agonisticamente e sportivamente cattivo. Brucia ancora molto l’eliminazione subita in Coppa svizzera. Pure l’ultima prestazione del Lugano al Wankdorf ha dato loro dei problemi e tolto qualche certezza. Anche sul piano emotivo sarà una sfida importante e dura?

“La verità è che in classifica, a parità di partite, siamo davanti a loro. Vuol dire che  ci siamo meritati il posto che occupiamo e il loro rispetto. Magari hanno punti in meno perché hanno avuto impegni pesanti in Champions League e qualche infortunio. Ma anche noi li abbiamo avuti ed è normale che ci portino rispetto. L’importante è come andremo a giocare la partita, loro arrivano sempre nella stessa maniera, con una forza fisica devastante per metterti sotto. Dovremo vedere il nostro impatto e capire se la mia squadra, una volta di più, è conscia di potersela giocare tranquillamente anche contro i campioni”.

-Si è visto anche mercoledì che uno degli elementi di maggior talento dei campioni svizzeri è il giovane Rieder, schierato sulla fascia. E’ immaginabile che possa occuparsene Custodio schierato un po’ più largo?

“Con Sierro squalificato difficilmente Rieder verrà impiegato ancora sulla fascia. E’ un giovane molto bravo e lo staff bernese cerca di impiegarlo dovunque pur di metterlo in campo. Sta lavorando molto e diventerà sicuramente uno dei punti di forza della nazionale svizzera. Abbiamo visto sia a Cornaredo (dove ha segnato) sia a Berna (traversa) che sui calci piazzati è un elemento spaziale. Dovremo stare attenti a non concedere punizioni sui 25 metri perché con Rieder diventa difficile.”

-Non c’è il rischio di concentrarsi troppo sull’YB e meno sulla propria squadra?

“Agli avversari dedichiamo il giusto tempo e il doveroso rispetto. Se dovessi fare una proporzione direi che gli dedichiamo il 15% per il resto pensiamo a noi. Ma la parte difensiva è troppo importante, bisogna sempre capire come difendere al meglio, conoscendo le caratteristiche. Giocare contro l’YB non è come affrontare il San Gallo: è un altro calcio. Contro il Basilea i bernesi hanno giocato una miriade di lanci in profondità, andando sulle seconde palle dove sono animali. Dovremo vincere i duelli e la partita va preparata in fase difensiva in un’altra maniera. Poi sapendo come difendono dobbiamo creare quello che vogliamo fare anche a dipendenza dei giocatori che avremo a disposizione. Cerchiamo sempre di trovare le soluzioni giuste, a volte ci riusciamo per tutta la partita, a volte per degli sprazzi. L’importante è cercare sempre di fare qualcosa per mettere in difficoltà gli avversari.”

-Perrier, il giocatore che a 32 anni ha dovuto smettere con il calcio per problemi cardiaci, ha avuto parole molto buone nei tuoi confronti. Ha ricordato che due anni molto importanti per la sua crescita sono stati a Chiasso al tuo fianco. Sei il compagno che l’ha aiutato maggiormente. Hai un messaggio per lui?

“Una volta in più anche a mezzo stampa dobbiamo fare gli auguri a Michael per il suo futuro. Per me è stato un ragazzo speciale; gli anni in cui siamo stati compagni non solo a Chiasso ma anche a Lugano è sempre stato un compagno di una generosità introvabile nel mondo del calcio. Perrier sapeva dare il 100 per cento sul campo, ma anche essere un uomo spogliatoio a modo suo fuori dal terreno. Tantissimi compagni di squadra serbano un ricordo entusiastico di Michael. Quando è successo l’episodio dell’infarto, ho passato brutti momenti, che definirei di agonia. E’ stato angosciante sapere che era in condizioni gravi ma anche una gioia immensa sentirlo nei giorni seguenti. Il calcio agonistico non farà parte del suo futuro ma sicuramente se Croci-Torti un giorno riuscirà a fare l’allenatore di un certo livello Perrier potrebbe sicuramente essere uno dei suoi fisioterapisti, visto che è quello che vorrà fare.”

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